7--4--2020
Canto di Simeone
Signore, i giacinti romani fioriscono nei vasi
e il sole d'inverno rade i colli nevicati;
l'ostinata stagione si diffonde.....
La mia vita leggera attende il vento di morte
come piuma nel dorso della mano.
La polvere nel sole e il ricordo negli angoli
attendono il vento che corre freddo alla terra deserta.
Accordaci la pace.
Molti anni camminai tra queste mura,
serbai fede e digiuno , provvedetti
ai poveri, ebbi e resi onori ed agi.
Nessuno fu respinto alla mia porta.
Chi penserà al mio tetto , dove vivranno i figli dei miei figli
quando arriverà il giorno del dolore?
Prenderanno il sentiero delle capre, la tana delle volpi
fuggendo i volti ignoti e le spade straniere.
Prima che tempo sia di corde verghe e lamenti
dacci la pace tua.
Prima che sia la sosta nei monti desolati,
prima che giunga l'ora di un materno dolore,
in quest'età di nascita e di morte
possa il Figliuolo , il Verbo non pronunciante ancora e impronunciato
dar la consolazione d'Israele
a un uomo che ha ottant'anni e che non ha domani.
Secondo la promessa
soffrirà chi Ti loda, a ogni generazione,
tra gloria e scherno , luce sopra luce,
e la scala dei santi ascenderà.
Non martirio per me ---estasi di pensiero e di preghiera---
né la visione estrema .
Concedimi la pace,
(Ed una spada passerà il Tuo cuore,
anche il Tuo cuore).
Sono stanco della mia vita e di quella di chi verrà.
Muoio della mia morte e di quella di chi poi morrà.
Fa che il Tuo servo partendo
veda la Tua salvezza.
buona settimana santa
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