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giovedì 30 aprile 2020

LA VIA SEMPLICE DI CHUANG TZU di: Thomas Merton

30--4--2020
IL PERNO

Quando di una  coppia  di opposti gli  uomini  ne  comprendono uno solo o  si  concentrano su  un aspetto parziale  delle cose, il Tao viene oscurato . Allora anche l'espressione più  chiara è  resa confusa da schermaglie  verbali che valorizzano un aspetto  a scapito di tutti gli altri.
Da  ciò  deriva  il conflitto  tra  confuciani  e  moisti; ciascuno nega  quello che afferma  l'altro e  afferma ciò  che l'altro  nega. A che  serve   questa  lotta  per  far  trionfare il "no"  contro  il "si" e  il "si"   contro il "no"?  è meglio smettere  di  faticare per  niente e cercare la vera luce!
Non  c'è  nulla  che  non si possa  vedere dalla  prospettiva  del  "non-io"  e non c'è  nulla  che  non si possa  vedere dalla prospettiva  dell'"io".
Se  io  comincio a vedere qualche  cosa  dal  punto di vista  del "non-io", non  la vedo realmente , poiché  è il  "non-io" che  la vede . Se comincio da  dove sono  e la  vedo  come  io  la vedo, allora può  anche  darsi  che finisca  col  vederla come la  vede un'altra  persona. Da  ciò  deriva la teoria  del  rovesciamento, secondo  cui  gli  opposti si producono a vicenda ,  dipendono gli  uni dagli altri e sono tra loro complementari.
Comunque  sia,  alla  vita fa  seguito la  morte e  alla morte  fa seguito la vita. Il possibile diventa impossibile , l'impossibile  diventa possibile . Il giusto  si trasforma nell'ingiusto e l'ingiusto nel  giusto, il fluire della  vita altera le circostanze e così  le cose a loro volta si  alterano. Eppure i  contendenti  continuano ad  affermare e negare sempre le stesse cose , ignorando i nuovi aspetti della  realtà  scaturiti  dal  mutamento delle  condizioni . 
Il  saggio quindi  , invece di cercare di  dimostrare questo  o quello con  argomentazioni logiche,  vede le cose alla luce  dell'intuizione  diretta. Egli  non è  vincolato  dalle  limitazioni dell"io", poiché l'intuizione diretta  parte dal punto  di vista  sia  dell' "io"  sia  del  "non -io" e  perciò  vede che  c'è  del  giusto  e dell'ingiusto da  entrambe  le parti. Scopre anche  che  alla fine  essi, una volta  imperniati  sul Tao ,sono  riconducibili a un'unica  realtà.
Quando il saggio riesce ad  afferrare  il perno, si trova  al centro  del cerchio e ci rimane ,mentre il "si"  e il  "no" si  rincorrono lungo la  circonferenza.
Il perno  del Tao  passa  per il centro , dove convergono tutte  le  affermazioni e le  negazioni .  Chi  afferra il  perno  si trova nella  posizione da  cui  è possibile vedere nella  loro  giusta  relazione tutti i movimenti e le  contrapposizioni . Vede quindi anche  le  possibilità  illimitate del "si" e del "no" e,  rinunciando alla  pretesa di  imporre  dei limiti o  assumere una posizione di parte , si  affida  all'intuizione diretta. Ecco perché ho  detto:"è meglio lasciar  perdere le  discussioni e  cercare  la vera  luce!".

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