26--4--2024
Era la festa del Patrono. La città imbandierata e intralciata da festoni di quercia e d'alloro . A tutte le finestre pendevano come frutti maturi i lampioncini veneziani colorati , già pronti per la luminaria . La banda cittadina , e poi la militare , dovevano suonare tutto il pomeriggio e fino a mezzanotte nei giardini pubblici . Altre bande di paese , venute dalle vicinanze , avrebbero suonato in altre località. Una bellissima giornata di fine estate . Tutti erano fuori in grande uniforme a far pompa di sé . Lunghe fole di banchi coi dolci delle fiere per tutte le vie e nelle piazze , giocattoli e stoffe , cappelli , scarpe , cocci, coltelli , mestoli , chincaglierie...la folla si accalcava ovunque . I contadini dei dintorni , con le facce rosse e attonite , circolavano simili a bambole automatiche.
La folla si rimescolava con crescente difficoltà per le vie e le piazze gremite. Era un pomeriggio limpido e caldo , e tutti si dirigevano ai giardini pubblici dove le musiche avrebbero eseguito i loro programmi.
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