24--4--2024
Nedda camminava sollecita , e quando le tenebre si facevano profonde cominciò a cantare come un uccellino spaventato.
Un usignolo la seguiva d'albero in albero col suo canto lamentoso; ed ella, tutta lieta di quella compagnia , gli faceva il richiamo , perché l'uccello non si stancasse di seguirla . Quando passava dinanzi ad una cappelletta , accanto alla porta di qualche fattoria , si fermava un istante nella viottola per dire in fretta un'avemaria stando all'erta che non le saltasse addosso dal muro di cinta il cane di guardia , che abbaiava furiosamente.
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