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sabato 12 novembre 2022

Vasco Pratolini " Il quartiere "

 12--11-2022
Le  case  erano buie ,  umide  e fredde  d'inverno .  I tavoli  dove  mangiavamo  avevano  spacchi  verticali di cui  ci  accorgevamo  soltanto le rare  volte  che  scrivevamo  una lettera . Ma  pulite  ed  in ordine , le  nostre  case,  curate   dalle  nostre  mamme  che  avevano i capelli  grigi e uno  scialle  buttato  sulle  spalle  . Nella  stanza  da pranzo  che  noi  chiamavamo il   salotto  , c'era  un divano  , con  la trina  alla spalliera  e i  mattoni  rossi di  cinabrese , le  fotografie  incastrate  ai vetri  della credenza , una  sveglia . Il  canto  delle sorelle , che più  a   lungo  potevamo  udire  al mattino  della  domenica , era  una  cosa  allegra  che  ringiovaniva le stanze , coloriva  di  parati  le mura  gialline.
Facevamo  poco  conto  della  casa  . Nemmeno  ci accorgevamo  che  le lampade economiche  vi spandevano  una luce che  rendeva  impossibile  distinguere  da un  angolo  all'altro  delle  stanze, né  lavarci  nell'acquario era  un fatto  che potesse  deluderci . Il  nostro  lettino , che aveva  un crocifisso o un santo  inchiodato  da capo , con  un  ramoscello  d'ulivo per   traverso  , conosceva  le nostre  speranze  , inseguite   contando  le  crepe  del soffitto . Un  cassetto  del comò ci  apparteneva  ; a cominciare  da una certa  età  ne  portavamo  in tasca la chiave  per  serbarci il segreto  di alcune  fotografie che   ci erano  dedicate.  La casa  significava i  volti  che  le sue  stanze  ospitavano , e  noi  le volevamo bene per questo.

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