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mercoledì 27 luglio 2022

Giosuè Carducci --Le nozze del mare- (Allora e Ora)

 27--7--2022
Quando     ritto  il doge  antico
Su  l'antico     bucentauro
L'anel d'oro  dava  al mar,
E  vedeasi  , al  fiato  amico
De  la  grande  sposa  cerula,
Il crin  bianco  svolazzar;

Sorrideva  nel  pensiero
Ne  le fronti  a' padri  tremuli
De' forti  anni  la virtù,
E  gittava  un  guardo altero ,
Muta  , a l'onde , al  cielo , a  l'isole,
La  togata  gioventù.

Ma  rompea  superbo  un canto 
Da   l'ignudo  petto  ed  ispido 
De  gli  adusti  remator ,
Ch'oggi  vivono  soltanto
Tizian , ne  le tue  tavole,
Ignorati vincitor.

Ei  cantavano   San   Marco ,
I  Pisan, gli  Zeni,   i Dandoli,
Il  maggior  de  i  Morosin;
E  pe' i sen  lunati  ad arco
Lunghi  gli echi  minacciavano
Sino  al  Bosforo  e a  l'Eussin.

Ne  la  patria  del  Goldoni  
Dopo  il dramma  lacrimevole  
La  commedia  oggi  si dà;
De  i grandi  avi  i padiglioni 
Son  velari  , onde  una  femmina 
Il  mar  d'Adria  impalmerà.

Le  carezze fien   modeste;
Consumare il matrimonio
I  due  sposi  non  potran ;
Paraninfa  , da  Trieste 
L'Austria  ride;  e i venti  illirici
L'imeneo  fischiando  van.

Fate  al Lido  un po' di chiasso 
E  su   a bordo  un po'  di musica!
Le  signore  hanno   a danzar .
Ma  , per  dio, sonate  basso ;
Qualcheduno a  Lissa  infracida,
Che  potrebbesi   svegliar.

Bah!  qui  porgono  la mano 
Vaghe  donne, a  sprizzi  fervidi 
Lo  sciampagna  esulta  qui .
Conte  Carlo  di   Persano,
Oggi   a festa  i bronzi  rombano;
Non  mancare  al lieto dì.

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