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martedì 1 settembre 2020

GIACOMO LEOPARDI "I CANTI"

 1---9----2020

La   quiete  dopo la  tempesta

Passata  è la  tempesta:
Odo  augelli far festa, e  la  gallina ,
Tornata  in su la via,
Che  ripete  il suo  verso. Ecco  il sereno
Rompe  là  da ponente , alla  montagna;
Sgombrasi  la  campagna,
E  chiaro  nella  valle  il fiume  appare .
Ogni  cor  si rallegra  , in  ogni lato
Risorge  il  romorio
Torna  il lavoro usato.
L'artigiano  a minar l'umido  cielo,
Con  l'opra  in  man  , cantando,
Fassi  in su  l'uscio , a  prova
Vien  fuor  la  femminetta  a  còr  dell'acqua 
Della  novella  piova;
E  l'erbaiuol  rinnova
Di  sentier in sentiero
Il grido  giornaliero.
Ecco  il Sol che  ritorna  , ecco  sorride
Per  li poggi  e  le ville. Apre  i balconi,
Apre  terrazzi  e logge  la  famiglia:
E, dalla  via  corrente, odi  lontano
Tintinnio  di sonagli ;  il carro  stride
Del  passeger  che  il suo  cammin ripiglia.

        Si  rallegra  ogni  core.
Sì   dolce  , sì  gradita
Quand'è  , com'or  , la  vita?
Quando  con  tanto amore
L'uomo a'  suoi  studi intende ?
O  torna  all'opre ?  o  cosa  nova imprende?
Quando  de' mali  suoi  men  si  ricorda?
Piacer  figlio  d'affanno;
Gioia vana , ch'è  frutto 
Del  passato  timore , onde si  scosse
E  paventò  la morte
Chi  la vita  abborrìa;
Onde  in  lungo  tormento,
Fredde  , tacite ,smorte,
Sudar, le  genti  e  palpitar ,  vedendo
Mossi alle nostre offese
Folgori ,  nembi e vento.

        O  natura    cortese,
Son  questi  i doni  tuoi,
Questi  i diletti  sono  
Che  tu  porgi  ai mortali . Uscir  di pena
è diletto  fra noi.
Pene  tu  spargi  a  larga  mano, il duolo
Spontaneo  sorge  e di  piacer  , quel  tanto 
Che  per  mostro  e miracolo  talvolta
Nasce d'affanno  , è  gran  guadagno  . Umana
Prole  cara  agli  eterni!  assai  felice
Se  respirar  ti  lice
D'alcun  dolor beata
Se  te  d'ogni  dolor  morte risana.

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