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lunedì 7 settembre 2020

TEOLOGIA DELL'OBLAZIONE BENEDETTINA di: Alferio Caruana "2---L' OBLATO BENEDETTINO SECOLARE"

 7---9---2020

c)  Koinonia  degli oblati

Comunità  , non  ammasso di  persone
Il  problema  comunità  riporta  l'uomo agli  albori  dell'umanità , alle  sue  radici  comunitarie , alla  prima  famiglia (Adamo , Eva e figli)  creata  da Dio.  Nella  mente   di Dio la famiglia doveva  rispecchiarsi  nella  pace , tranquillità ed intimità  della S. S.  Trinità ;  Egli ha  voluto che  gli uomini gli  rassomigliassero  anche  in questo  . L'individuo  , sin  dal suo  primo  vagito , viene  posto  in  una  piccola  comunità  , la famiglia , facendo  di lui  un  essere  sociale ("animale  politico" di Aristotele ).  Così l'uomo è  destinato  ad  una  comunità  di uomini simili in tutto a lui  nei  problemi , nelle  ansie e nelle  speranze (GS 1)  . Nessuno  può  quindi  sentirsi estraneo a una  qualsiasi  comunità  di persone , è  essa, infatti, una  realtà  sempre  presente con  cui  bisogna  misurarsi  giorno  per giorno.
Un  punto  molto  importante  da  non  trascurare , è  il fatto  che  quando si parla  di comunità  non  si intende mai  una  livellatrice di  personalità ,  mortificando  così  l'essere, ma  una fucina  in progress  dove   il  contributo  personale  è  di aiuto  alla crescita  dell'insieme  delle persone in essa  radunate .  Non  è pertanto   l'assemblearismo  che conta , ma  il  conoscersi  profondamente  nella  comunità ;  non si  tratta  di  massificarsi  , di  perdersi nella folla, ma  di  conservare la propria  identità  a  beneficio  degli altri.
Il segreto  della riuscita  di una  comunità  è il  lavoro  di ogni  membro per  migliorare  prima  se stesso e poi  l'intera  comunità . Per  dirla  con  le  parole  di  John   Kennedy  nel suo  discorso   d'insediamento  alla  Casa  Bianca :
" Non  vi  chiedete  che  cosa  possa  fare  per voi  l'America  , ma  cosa potete fare  voi  per l'America";
tale   sentenza  è  un programma  di vita , è  il  leit  motiv  di ogni  comunità ;  e  al  contempo  la negazione  di ogni forma  di  anonimato  o individualismo  o,  ancora  , conformismo  fine  a se stesso;  poiché  :  fare  tutto  come  fanno  gli altri ,  comunque lo facciano , è  micidiale.
Altro    punto  è il  rispetto  nei  confronti   dei  fratelli  e quindi  la lotta  continua  contro  il proprio  egoismo , l'invadenza  , la manipolazione.   In  questa  continua  lotta  fuoriesce  il proprio  grado  di maturazione  alla  vita  comunitaria.
In  un   contesto cristiano  il termine  comunità  assume  un  significato   e  un  valore maggiori  poiché  più  intenso  e profondo  è il  donarsi  in modo  completo  senza  fini  ultimi  e senza  un termine  , una  scadenza  che  spesso sono  segno  di  frettolosità  o di  "umanitarismo"   modaiolo e snob; luoghi   che, come  durante  la  rivoluzione  francese , possono  far dire:"[i religiosi]  s'incontrano  senza conoscersi, vivono  senza  amarsi e muoiono  senza  piangersi"
Frase  quest'ultima  tanto pericolosa  quanto  esatta  in  molte  situazioni e  maggiormente  in  comunità  disgregate  e stanche  e dove  si è perso  l'ideale  della  prima  comunità  cristiana dove   tutti "Erano  un cuor  solo  ed  un'anima  sola"(At.  4, 32); frase  che  è  un programma  da attuare  , un  modello.
Viene  da chiedere  se ciò possa  essere  attualizzato  anche  oggi. Il fatto  stesso  che  questo  si è  verificato  è chiaro  segno  che  "l'esperimento"  è  ripetibile . Tale  fatto  lasciò  di stucco  i pagani   contemporanei  della  prima   koinonia  cristiana  :  guardate come si amano. Non  vi può  essere  prova  più  grande di questa  ; di  questo  amore  cristiano  che  riusciva   incomprensibile ai pagani e che  faceva  dire  a  S. Paolo :" L'uomo animale  non comprende le cose spirituali"  (1 Cor.  2, 14). Fusione di spiriti che  è grazia  divina , dono  dove  Cristo  in persona  , attraverso  il suo  Spirito, opera questa  trasformazione , questa  conversione a Dio e ai fratelli affinché  "siano  come  noi [Padre e Figlio]  una cosa sola"(Gv. 17, 22).
Infatti  creando  l'uomo , Dio ha  pensato  ad una salvezza essenzialmente  comunitaria:" Non  è bene  che l'uomo sia  solo"(Gen. 2,18);  e  Gesù ha  inteso  salvare  gli uomini tramite  altri uomini."Andate  a predicare il  vangelo in tutto  il mondo "(Mc. 16, 15);   così  come  ha  poi  affidato a loro la Sua  Chiesa :"Tu sei  Pietro e su  questa  pietra  edificherò la mia  chiesa" (Mt.  16, 18).
Il  riunirsi  in  nome  di Cristo  assume  quindi  un  enorme  significato di unione  umana  e spirituale alla  sequela  di Gesù che  dice:"Dove  due  o tre  pregano  insieme io sono in  mezzo  a loro"  (Mt. 18,20).

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