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sabato 5 settembre 2020

LETTERE SULL'EDUCAZIONE ESTETICA DELL'UOMO di: Friedrich Schiller

5--9--2020

Lettera   prima

Ella  mi  permette  dunque  di  presentarle  in  una  serie  di lettere i risultati  delle mie ricerche  sul  bello  e  sull'arte . Sento intensamente  la  gravità  , ma  anche  l'attrattiva  e  l'importanza  di questa  impresa . Parlerò  di un argomento che  si trova  in relazione immediata  con  la parte migliore della  nostra  felicità, e in relazione  non molto lontana con  la  nobiltà  morale  della  natura  umana . Tratterò  la causa  della bellezza davanti  ad un  cuore  che  ne  sente ed  esercita tutta  la  potenza  e che,  in  un'indagine  in cui  si è  costretti  a riferirsi  tanto  ai  sentimenti  quando  ai  principii  , assumerà  su  di sé  la  parte più difficile  della  mia attività . Ella  generosamente  mi  trasforma  in dovere ciò  che volevo  ottenere  da Lei come  favore  e mi  lascia  l'apparenza  di un  merito  dove  non  accondiscendo  che  alla mia  inclinazione . La  libertà  del   procedimento , che Ella  mi  prescrive  . è  per me   piuttosto  un  bisogno  che  una  costrizione . Poco  versato  nell'uso di forme  scolastiche , difficilmente  correrò  il rischio di peccare  contro  il  buon  gusto  abusandone . Le mie  idee,  attinte più  da  una   uniforme  conversazione  con  me stesso che  da  una  ricca  esperienza del mondo  e da  letture  ,   non  nasconderanno la loro  origine , si  renderanno  colpevoli  di qualsiasi  altra  imperfezione  piuttosto  che  di  settarietà , e  cadranno  per propria  debolezza anziché  sostenersi  per  autorità  e per  forza  altrui. 
Invero  non  Le  voglio  nascondere  che  le  affermazioni  seguenti  si    fonderanno in  massima  parte  su  principi  Kantiani ;  ma  attribuisca  alla  mia  incapacità  e non a  quei  principii, se  nel corso  di queste  ricerche  Lei  si ricorderà  qualche  particolare  scuola  filosofica . No,  la libertà  del Suo  spirito  deve  essere  inviolabile  per me  . Il Suo  sentimento mi offrirà   i fatti  su  cui  costruirò  , il Suo  libero  pensiero mi detterà  le  norme  secondo  le quali  si dovrà  procedere.
Soltanto  i filosofi  sono  discordi  sulle  idee di fondo  della  parte  pratica  del  sistema  Kantiano , ma  gli  uomini  in  genere ,  come  confido  di dimostrare , sono  sempre  stati  concordi  . Liberate  dalla loro  forma  tecnica  , queste  si  presenteranno  identiche  alle  antiche  sentenze  della  ragione comune e  ai  dati  dell'istinto  morale, che  la saggia natura  impose  come  tutore  all'uomo , finché  l'intelletto  illuminato  non  lo renda  maggiorenne. Ma  appunto  questa  forma  tecnica  , che  rende  evidente  la verità  all'intelletto , la  nasconde  ancora  al  sentimento ;   poiché  purtroppo  l'intelletto  deve prima  distruggere l'oggetto  del  senso  interno  , se  vuole  appropriarsene. Come  il chimico  , anche  il filosofo  trova  la sintesi  soltanto per  mezzo  dell'analisi  e soltanto  attraverso  il  tormento  dell'arte  trova  l'opera  della natura spontanea.  Per  cogliere il fenomeno fuggevole  egli  deve  incatenarlo  nelle regole, dilaniare  in  concetti  il suo  bel  corpo e  conservare il suo spirito vivo  in un  misero  scheletro di parole . C'è  da  meravigliarsi , se  il  sentimento  naturale non  si  ritrova  più  in una  simile  copia e se  la verità nell'esposizione  dell'analista sembri  un  paradosso?
Voglia  perciò  concedere  anche  a me  qualche  indulgenza , se  le indagini seguenti  , cercando di  avvicinare  il loro oggetto  all'intelletto,  dovessero  allontanarlo dai  sensi. Quello  che  vale  per  l'esperienza morale , deve  valere  in un  grado  ancora  più alto  per il  fenomeno  della  bellezza . Tutta  la sua  magia  dipende  dal  suo  mistero e con  la  necessaria  unione dei  suoi  elementi  si  annulla  anche  la sua  essenza.


"Si  c'est  la  raison  qui  fait l'homme, c'est le  sentiment qui  la  conduit"     Rousseau    (Nouvelle  Héloise)

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