5--9--2020
Lettera prima
Ella mi permette dunque di presentarle in una serie di lettere i risultati delle mie ricerche sul bello e sull'arte . Sento intensamente la gravità , ma anche l'attrattiva e l'importanza di questa impresa . Parlerò di un argomento che si trova in relazione immediata con la parte migliore della nostra felicità, e in relazione non molto lontana con la nobiltà morale della natura umana . Tratterò la causa della bellezza davanti ad un cuore che ne sente ed esercita tutta la potenza e che, in un'indagine in cui si è costretti a riferirsi tanto ai sentimenti quando ai principii , assumerà su di sé la parte più difficile della mia attività . Ella generosamente mi trasforma in dovere ciò che volevo ottenere da Lei come favore e mi lascia l'apparenza di un merito dove non accondiscendo che alla mia inclinazione . La libertà del procedimento , che Ella mi prescrive . è per me piuttosto un bisogno che una costrizione . Poco versato nell'uso di forme scolastiche , difficilmente correrò il rischio di peccare contro il buon gusto abusandone . Le mie idee, attinte più da una uniforme conversazione con me stesso che da una ricca esperienza del mondo e da letture , non nasconderanno la loro origine , si renderanno colpevoli di qualsiasi altra imperfezione piuttosto che di settarietà , e cadranno per propria debolezza anziché sostenersi per autorità e per forza altrui.
Invero non Le voglio nascondere che le affermazioni seguenti si fonderanno in massima parte su principi Kantiani ; ma attribuisca alla mia incapacità e non a quei principii, se nel corso di queste ricerche Lei si ricorderà qualche particolare scuola filosofica . No, la libertà del Suo spirito deve essere inviolabile per me . Il Suo sentimento mi offrirà i fatti su cui costruirò , il Suo libero pensiero mi detterà le norme secondo le quali si dovrà procedere.
Soltanto i filosofi sono discordi sulle idee di fondo della parte pratica del sistema Kantiano , ma gli uomini in genere , come confido di dimostrare , sono sempre stati concordi . Liberate dalla loro forma tecnica , queste si presenteranno identiche alle antiche sentenze della ragione comune e ai dati dell'istinto morale, che la saggia natura impose come tutore all'uomo , finché l'intelletto illuminato non lo renda maggiorenne. Ma appunto questa forma tecnica , che rende evidente la verità all'intelletto , la nasconde ancora al sentimento ; poiché purtroppo l'intelletto deve prima distruggere l'oggetto del senso interno , se vuole appropriarsene. Come il chimico , anche il filosofo trova la sintesi soltanto per mezzo dell'analisi e soltanto attraverso il tormento dell'arte trova l'opera della natura spontanea. Per cogliere il fenomeno fuggevole egli deve incatenarlo nelle regole, dilaniare in concetti il suo bel corpo e conservare il suo spirito vivo in un misero scheletro di parole . C'è da meravigliarsi , se il sentimento naturale non si ritrova più in una simile copia e se la verità nell'esposizione dell'analista sembri un paradosso?
Voglia perciò concedere anche a me qualche indulgenza , se le indagini seguenti , cercando di avvicinare il loro oggetto all'intelletto, dovessero allontanarlo dai sensi. Quello che vale per l'esperienza morale , deve valere in un grado ancora più alto per il fenomeno della bellezza . Tutta la sua magia dipende dal suo mistero e con la necessaria unione dei suoi elementi si annulla anche la sua essenza.
"Si c'est la raison qui fait l'homme, c'est le sentiment qui la conduit" Rousseau (Nouvelle Héloise)
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