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martedì 14 gennaio 2020

LETTERATURA ITALIANA DEL 900 Mario Moretti

14--1--2019

La  domenica  dei  cani  randagi
Chinar  la testa  che  vale?
e  che  val  nova  fermezza ?
Io  sento  in  me  la stanchezza
del giorno  domenicale,

lentamente  camminando
per  la città  sconosciuta
dove nessun  mi saluta
fuor  che un  cane  a  quando  a  quando.

Nessuno  pensa  ch'io  posso
essere  il  triste  mendico
che  chiede  , invece che  un  tozzo
di pane  , un  palpito  amico;
nessuno  sa  che  io  mi  lagno
e  vago  senza  perché  ,
nessuno  forse  fuorché
tu,  mio  raccolto  compagno!

Tu  che  hai  sul  ciglio  due  buone
lacrime ancor  da  seccare;
che  forse  cerchi  un  padrone
come  io  cerco  un focolare;

tu che  mi  segui sperando
ch'io  possa  darti  l'avanzo
d'un  malinconico   pranzo
o  una  carezza o un  comando;

tu  che  hai  l'aspetto  burlone
d'un  tale  che  mi  ammonì
e  fosti  il mite  Leone,
o fosti  il molle Jolì ;

tu che  avesti  per  amico
l'organo  di Barberia
che  dona  al cuore  mendico
un  soldo  di nostalgia;

tu  che  dimeni  la coda
alle  mie  lorde  calcagna
quasi  ch'io  fossi  una  cagna,
una  cagnetta  alla  moda;

tu  che cerchi  d'annusare
le mie  scarpe  tratto  tratto
perché  vuoi  lor  dimandare
quanti  chilometri  han fatto.



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