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venerdì 29 novembre 2019

VIOLENZA di: Pina Maria Rita Raciti

29--11--2019

La  violenza, è  un  sintomo, segno di un  disagio sociale, è  l' espressione  dell'angoscia  esistenziale, che  attanaglia, la  vita  di un uomo, segnato  dal  fallimento  della  propria  vita,dall'emarginazione  nella  società in cui vive,dalle  frustrazioni  della  sua  esistenza, e  della  sua  crescita.
In  una  società  come  la  nostra,  complessa,  con  un  profondo  cambiamento,  " il disagio  sociale", è  un  segno clinico molto importante.  Le  periferie,  diventano  sempre  più  emarginate  più  lontani, e la miseria, lo squallore,  che  non  sono solo  materiali,ma  soprattutto  psichici, etici,  generano la  violenza, le  xenofobie.
Abbiamo assistito,negli  anni  passati, alla  violenza  negli stadi  di calcio, fra  tifosi, là  dove  si  concentra , maggiormente, la  massa emarginata. La semplice   condanna  non  basta; dato  che  in questi  ultimi tempi, la  violenza  è sempre più aggressiva  e  si  estende   a  macchia  d'olio.
Ragazzi  violenti,  rifiuto  della  scuola, aggressione ai professori, odio razziale, che certo non avremmo mai pensato esistesse   nella  nostra  società.
Oltre a  condannare, è necessario  uno studio  del problema per trovare  la terapia  adatta.
Antisemitismo,   il sentimento  negativo, più  stupido  , che  l'uomo abbia  fatto  uscire dal suo cuore.
Mi  chiedo, quale  possa   essere il significato, di un'avversione  per un intero popolo. Riflettendo, penso che  l'antisemitismo,l'abbiamo  creato noi cristiani;il perché  spetta  agli storici  spiegarlo.  Dal  mio piccolo  punto di vista ,posso affermare , che  per  un credente  cristiano , l'antisemitismo è un paradosso, non è conciliabile  con la propria  fede. Mi  auguro, che  nella  catechesi, per il popolo di Dio, si possa  educare , al rispetto per i nostri fratelli ebrei. Inoltre ,la comunità ebraica italiana  è di fatto  costituita da cittadini italiani.
Violenza  sulle  donne,  in tutta  la storia  dell'umanità, la  donna  è  stata  ,oggetto  di violenza  da parte dell'uomo.
La   donna, è l'io  complementare  dell'uomo, così  come  l'uomo lo è per la donna.
In una  società  ,  come  la  nostra  , profondamente  segnata da  cambiamenti, la donna  esce  dal  suo  ruolo  storico, divenendo  cosciente  dei  propri  diritti, ed entra  in modo attivo nella società,  raggiungendo  livelli  direzionali, con alte  competenze,  diventando  di fatto  , antagonista  dell'uomo.
Nella  società  medio-orientale , la  donna  colta ,oggi, divenuta  cosciente  dei  propri  diritti, lotta  per un processo  di  democratizzazione della  società in cui vive.
Sia  nell'una  che nell'altra società,  l'uomo  vede  la  donna  come  l'antitesi; ma soprattutto  come  colei  , che  mina  alla  base, quel  mondo    di " diritti " e  quindi  di  quella  sicurezza, che  per millenni, ha  di fatto  dato  all'uomo un  potere assoluto.
Solo una  profonda  e reale  educazione , può  cambiare  la  realtà,  di oggi, dove dilagano: odio, discriminazione, violenza.

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