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mercoledì 27 novembre 2019

ORTODOSSIA "I MISTERI O SACRAMENTI" di: p. Denis Guillaume

27---11--2019

Il  Battesimo  è  caratterizzato  dalla  triplice  immersione  fatta nel  nome  della   Trinità,  immersione che  ricorda  anche   la  risurrezione di Cristo  il  terzo  giorno;   battezzati, cioè tuffati nel regno sotterraneo  della  morte, risuscitiamo  con Cristo e  portiamo  il suo  nome  per  essere  adorati  dal  Padre  come  figli .  La  benedizione  delle  acque  si fa  ogni  volta  con  una  bellissima  preghiera di  epiclesi, dove  si  chiede  come  all'Epifania  , cioè  al Battesimo di Cristo, la  discesa  dello  Spirito  per  santificare  le  acque . In  caso  di  necessità si  può  ricorrere  all'aspersione  , ma  è  più  significativa   l'immersione.  è la  risposta  a  Nicodemo  che  chiede  come  si  può  rinascere,  come  si  può  entrare  nel seno  materno  per  nascere  una seconda volta.  Quando  si  vede  il  battezzato  uscire  dall'acqua  battesimale,  si  può  pensare  al  neonato  che  esce  dall'ambiente  liquido  del seno  materno.
Dopo l'immersione  , si  dà  il sacramento  della   Cresima, anche  ai  neonati  è  il compimento  indispensabile  del  Battesimo.  Il  sacerdote  unge  la  fronte  , gli  occhi  , le  nari, la  bocca, gli orecchi, il petto, le  mani, i piedi del  battezzato dicendo: " Sigillo  del dono dello Spirito  Santo".  E  dopo  la  Cresima, si  fa  una  triplice   processione  attorno  al  battistero;  il  sacerdote  , il  battezzato  e il  padrino, tenendo  un  cero  acceso, girano  tre  volte  in  senso  antiorario  cantando:  "Voi tutti  che  in Cristo  siete  stati  battezzati , di  Cristo  vi  siete  rivestiti".
Subito  dopo  il Battesimo  si  dà  il terzo  sacramento  dell'iniziazione cristiana, la  Comunione ,  anche  se  il  battezzato  è  un neonato; in  Cristo, infatti  , è diventato  un adulto, un  membro  pieno  della  Chiesa e  come  tale  ha  diritto  all'eucarestia.  Non  è  una  partecipazione   intellettuale: i  sacri  misteri  di  Cristo  si  ricevono "per  la  guarigione  dell' anima e  del corpo".  Finché  il bambino  non  mangia  pane, gli  si dà  solo  un po' divino  consacrato.  Sino  all'età  della  "ragione" i genitori  portano  il bambino  alla  comunione , mentre quando  il fanciullo è  in età  di confessarsi, ci  va  da solo.
La  confessione  si  fa  in piedi  davanti  a  un  altarino  o  un  pulpito  dove  c'è  il Vangelo o  un'icona  di Cristo .  Il  penitente e  il  sacerdote  sono  tutti  e  due  rivolti  verso  il Salvatore.  Terminata  la  confessione, il penitente  s'inchina  o  s'inginocchia .  Il  sacerdote  gli  mette  sulla  testa  la  parte  inferiore  della  sua  stola  e  impone  la  mano dicendo  l'assoluzione, che  non  è  indicativa  (Io  ti assolvo) ma  deprecativa:"Dio ti perdona ogni  colpa".  In  caso  di peccato  grave, il sacerdote  da  un'epitimia o penitenza.  La  confessione  sacramentale  è  distinta  dalla  direzione  spirituale, che  si  dà  in  un  altro  tempo e luogo.
Il  matrimonio è  preceduto  dal  Fidanzamento, rito  nel  quale si  scambiano  gli  anelli. Il  sacerdote  mette  al  dito  di  ognuno  l'anello  dell'altro  congiunto, poi il  paraninfo  o amico  degli sposi  scambia  gli  anelli, mettendo  a  ognuno  il proprio . Il rito  del  Matrimonio sta  su  un  livello  più  alto :  è  il sacramento  dell'Incoronazione.  Il  sacerdote  pone  una  corona  sulla  testa  dello  sposo  dicendo, per esempio: "Il  servo  di Dio Costantino  riceve  come  corona la serva  di Dio Elena"...., poi  sulla  testa  della  sposa  pone  l'altra corona  dicendo:" La  serva  di  Dio Elena riceve come  corona il servo  di  Dio  Costantino...". Dopo la  lettura  dell'epistola e del Vangelo  si  prosegue  con  la  preghiera  dei  fedeli e  il Padre  Nostro. Allora  il  sacerdote  presenta  agli  sposi  una  coppa  di vino dolce, alla  quale  bevono  l'uno  dopo  l'altro.  In  certe  chiese  questa coppa(di  cristallo)  viene  rotta  sul  pavimento, dopo  l'uso, per  significare l'indissolubilità   del matrimonio e  la  fedeltà  che si devono gli sposi: nessun  altro berrà  in  quella  coppa!  Dopo  questo  , gli  sposi e il  paraninfo, seguendo  il sacerdote, eseguono  nella  navata  un triplice giro della mensa  dove  è  stato posto  il Vangelo,  mentre il  coro canta  tre  inni. Poi  si  depongono  le  corone .  Una  volta , la  deposizione  delle   corone  avveniva  solo  l'ottavo  giorno, dopo  sette  di festeggiamenti, e  solo  allora  gli  sposi potevano  consumare  il matrimonio.  Le  corone , infatti ,non hanno  altro  significato se non  la  vittoria  sulle passioni che  gli  sposi  hanno  riportata  conservando  la  castità  fino  al matrimonio, fino  all'ultimo  giorno  del  festeggiamento nuziale.  I laici  hanno  diritto  a seconde  e terze  nozze, non  oltre , e  nel  caso  siano  vedovi  o  legittimamente  sciolti.
Accanto  al matrimonio, vogliamo  parlare  della  Professione  religiosa  fino  alla  riduzione a  sette  del  numero  dei sacramenti, essa  veniva  considerata  come "il sacramento  della  perfezione  monastica".  Non  entra  in monastero  chi vuole ; bisogna essere  normalmente  costituito e dotato  di virilità: il segno  più  sicuro  è  la crescita della  barba,  ciò  che  impone  al candidato  di essere uscito dall'adolescenza,  di  non  avere  istinti  contro natura , di  poter  rinunciare in tutta  verità  ai beni del  matrimonio e  della  famiglia. Nel monastero  tutti  lasciano  crescere  barba  e  capelli:  e il segno della rinuncia  totale al mondo. Inoltre  , la  barba  è  il simbolo  della  paternità  spirituale, e  i  migliori  monaci  sono  quelli  che avrebbero  potuto essere  ottimi  padri  di famiglia.
Nel  monachesimo  ortodosso  ci  sono  tre  gradi  , il  rasoforato, il piccolo  e il grande  abito angelico, che  non  si  possono  totalmente  paragonare  con il noviziato, la  professione  semplice e quella  solenne. Il  rasoforo(  portatore  del  raso, una  specie  di  soprana  con  larghe  maniche)  riceve  presso  un  anziano  la  formazione di  un novizio, ma  avuta  quella  , può  benissimo  rimanere rasoforo:  così  sono  , per  esempio , i  candidati  all'episcopato.  Il  "piccolo  abito" è il  grado  superiore  nella  ricerca  della  perfezione:il monaco  riceve  allora il mandyas o mantello  e poi  rimane  in  quello  stato  tutta  la  vita, se  vuole.  Invece, se ricerca  una  perfezione  più alta , riceve  il grande  abito  detto:"angelico" perché  sotto quella  veste  dovrà  comportarsi  come  un angelo sulla terra, come  un  incorporeo.
Gli  ordini  sacri  sono :  lettorato, suddiaconato, diaconato, presbiterato,  ed  episcopato. Prima  del  lettorato  si riceve la  tonsura  clericale. Poi si  viene  ordinato  lettore  o  cantore,  e  con  tale  grado  si  può  esercitare  anche  la  funzione  di  accolito, ricevendone la  tonaca. Il  suddiacono  aiuta  nelle  celebrazioni  pontificali; porta una  stola  incrociata  sul petto e sul  dorso.  Prima  del  diaconato, se  il   candidato  non  è  sposato  o monaco, deve  decidersi  per l'uno  o   l'altro stato, cioè prendere moglie  o  essere  iscritto  in una  comunità. Una  volta  sposato ,  non  riceve  subito  il diaconato : deve  fare le  prove  di un  matrimonio  felice, e  la  moglie deve dare  un buon  esempio, essere  pronta  ad  aiutare  il marito nel servizio   parrocchiale.  In  seguito  , il  diacono  può  essere  ordinato  sacerdote. Se  è  sposato  la  moglie  diventa  una "matushka",  cioè una  piccola  madre  per i parrocchiani.  Diventato vedovo  un sacerdote  non  può  risposarsi  perché  il sacerdozio costituisce un  grado  più elevato  del matrimonio e non si  può retrocedere. Essendo   vedovo, il sacerdote  può  invece farsi  monaco o  diventare vescovo, poiché  l'episcopato si  conferisce  solo ai monaci. 
I  sacerdoti, anche  se  non  sono  monaci , portano  la  barba  non  solo  come  segno di  paternità  spirituale, ma  anche  per  rassomigliare  di più  all'icona  di Cristo.  Il sacerdote  ortodosso è  un  ordine"virile" e  come  tale  impedisce  che  sia  dato  alle  donne; è  rimasto un " servizio" senza  diventare un "potere", giacché  l'eucarestia  viene  consacrata  dalla  discesa  dello  Spirito e  non  da  qualche flusso  magico uscito  dalle  mani  e dalla  voce dell'ufficiante.
L'olio  santo  si dà  in chiesa o a casa agli infermi, non  ai  morenti . Il   Rituale prevede sette unzioni fatte da  sette sacerdoti, con  altrettante  epistole , vangeli e preghiere. Il  Mercoledì Santo, nelle  chiese  greche  si  celebra  l'olio santo per tutti  i fedeli, come  preparazione  alla  comunione  pasquale.
Per  i sacramenti  ordinari  il sacerdote  usa  l'Eucologio o  Rituale ;  per  la  Professione  monastica  lo  Schimatologion;  per  le  ordinazioni  sacre  il vescovo  utilizza  l'Arkchieratikon o  Pontificale. Per  l'eucarestia  si usa  il  Liturgicon, l 'Apostolo e  l'Evangeliario.

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