12--11--2019
I due articoli precedenti, ci hanno mostrato come le Chiese d'Oriente hanno definito, insieme a quella di Roma, l'ortodossia della fede cristiana e come , dopo la rottura, hanno mantenuto l'ecclesiologia di comunione , malgrado il passaggio della Chiesa romana a una ecclesiologia piramidale. Ora vogliamo illustrare , anche in modo iconografico , la fedeltà dell'Oriente ortodosso alla tradizione conciliare.
Abbiamo già evocato la questione del Filioque. Dal punto di vista teologico, si poteva discutere , e l'hanno fatto ampiamente, in un modo purtroppo non irenico. Ma dal punto di vista canonico dobbiamo ricordare che era inamissibile per gli Ortodossi, come all'inizio anche per il pontefice romano, qualsiasi aggiunta, soprattutto se fatta in modo unilaterale , al testo sacrosanto del simbolo di fede elaborato dai Padri conciliari di Nicea e di Costantinopoli.
Senza voler entrare nelle polemiche medievali , cercheremo almeno di capire l'atteggiamento ortodosso. Nella Trinità,ogni persona è principio , ma il Padre è il principio per eccellenza: da lui è generato il Verbo e da lui procede lo Spirito. Se diciamo che lo Spirito procede anche dal Figlio , distruggiamo la monarchia (cioè il principio unico) del Padre e instauriamo una diarchia (due principi), ciò che è impensabile. Adesso , tra i moderni teologi ortodossi, specialmente i Greci, si potrebbe arrivare a questo compromesso: la dottrina del Filioque, capita come processione "a Padre per Filium", dal Padre attraverso il Figlio, potrebbe nel contesto ecumenico rimanere un "theologùmenon" cioè una opinione di scuole per la teologia occidentale , senza essere imposta all'Oriente.
A proposito del Filioque, guardiamo insieme con attenzione l'Icona della Trinità(1411) secondo sant'Andrej Rublev. Tutti la conoscono: è così bella che non si può immaginare una rappresentazione più perfetta . Ma bisogna spiegarla, perché ve ne sono che chiedono ancora se si tratta dei pellegrini di Emmaus! Non si poteva rappresentare la Trinità con Cristo , la Colomba e l'Anziano, visto che era vietato dai canoni raffigurare il Padre invisibile. Ma c'era l'apparizione dei tre Angeli nella scena dell'ospitalità di Abramo, il quale trattò come un solo Signore le tre persone a lui apparse (Genesi 18,3). Le persone , essendo consustanziali, hanno una forma uguale, che è la natura divina, e hanno tutte e tre un viso giovane , poiché sono eterne, ma rivestono aspetti diversi. In centro vediamo i colori caratteristici del Verbo incarnato(la tonaca rossa della divinità e il mantello blu dell'umanità) con la mano che benedice la coppa come nell'ultima cena. Il Padre siede al primo posto , i suoi colori sono meno appariscenti perché è l'Invisibile, tiene la testa dritta , indica con la mano il sacrificio da compiere; sopra di lui c'è una casa , quella del Padre , quella di Abramo. Sopra Cristo c 'è la quercia di Mamre, albero della Croce o del Paradiso . Lo Spirito possiede i colori della vita, il blu dell'acqua,il verde della vegetazione; sopra di lui c'è la montagna o deserto, dove egli soffia. I tre sono inscritti in un cerchio, quello del cielo, dell'eternità, ma anche quello della "perichoresis"(circumincessio); il movimento parte dal Padre , in senso orario, raggiunge il Verbo, ed è l'incarnazione, prosegue nello Spirito , che santifica il mondo, per riportare l'umanità verso il Padre. Siedono vicini alla terra, simboleggiata dal quadrato della mensa -altare, i loro troni sono uguali poiché hanno la stessa regalità, ma le teste del Figlio e dello Spirito sono chinate verso il Padre. E qui vediamo che non c'è posto per il "Filioque": i volti del Verbo e dello Spirito sono orientati verso il Padre, che genera l'uno e fa procedere l'altro; tra il Verbo e lo Spirito non si vede una relazione tale : c'è soltanto il movimento circolare della missione , nella storia della salvezza.
Se le Chiese d'Oriente si sono fermate al settimo concilio , non vuol dire che hanno cessato di esistere o di progredire : quella di Persia è stata fiorente con solo due concili, ma i più importanti, giacché avevano definito la Trinità; e le Chiese precalcedonensi vivono soddisfatte di tre concili, con la Trinità e la Madre di Dio. Per gli Ortodossi bizantini, sette concili sono la misura della pienezza, con essi la loro dogmatica è arrivata alla perfezione. Cosa poteva aggiungere per loro la definizione dell'Immacolata Concezione o dell'Assunzione corporea della Vergine Maria? Già con il dogma di Efeso , che la definiva Madre di Dio , avevano tutto, e l'innografia mariana ha sviluppato il resto , pur rimanendo nella dovuta discrezione di fronte a tali misteri. L'essenziale è veramente la maternità divina , il fatto che una Vergine abbia partorito e che il suo figlio sia Dio. Miracolo inaudito e triplice verginità: prima del parto , cioè nella concezione, durante il parto e anche dopo ; come se ne meravigliarono le levatrici sulle icone della Natività di Cristo. La triplice verginità viene simboleggiata dalle tre stelle, una sulla fronte e due sulle spalle. Il velo e il manto della Madre di Dio sono di un rosso cupo , ed è l'ombra dell'Altissimo che ha ricoperto Maria nel mistero del parto verginale, mentre la sua tonaca è blu , colore dell'umanità alla quale appartiene ; insomma, l'inverso del Verbo incarnato . Niente blu nel vestito del Partorito, perché si vuole sottolineare che è Dio ; l'umanità si vede abbastanza nel fatto che sia un giovane Figlio, uno che si porta in braccio. Non è precisamente un Bambino, perché un bambino non parla, invece egli è la Parola del Padre, e per questo ha già l'aspetto dell 'Emmanuele che insegna nel Tempio, con il rotolo in mano, simbolo della sua dottrina.
Una icona di Maria senza il Figlio sarebbe impensabile : alle volte se ne può vedere ,ma è un particolare dell'Intercessione, nella quale sta vicina al trono del Re celeste.
L'iconografia della Madre di Dio ha sviluppato numerosissimi tipi di rappresentazione. Una delle più antiche è la figura dell'Orante, detta anche Madonna del Segno. è quella che si vede spesso nell'abside delle chiese bizantine: porta l' Emmanuele in un cerchio , all'altezza del grembo, ed è questo il segno , dato al profeta Isaia, di una Vergine che partorisce . Ha le mani alzate , nell'atteggiamento della preghiera. è la figura della Chiesa , che ci dà Cristo, l'immagine del Cielo, perché il suo seno ha potuto contenere il Dio infinito.
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