15--3--2024
Notte
Notte , allontana dal mio guanciale
lo sgomento e la malattia,
il mio bel cuore fammi tornare ,
fammi sognare una poesia ,
che dolcemente domani
m'esca di dentro come un uccellino
quando frulla via dalle mani
incantate di un bambino!
Frulli via, faccia festa
per davanzali e case scure;
finché qualcuno alzi la testa
e si ricordi d'antiche venture.
E così diventi di tutti
come l'acqua delle fontane,
come le strade , come i frutti
delle siepi , come le campane .
E la canti il carrettiere ,
il poveretto avanti l'osteria ,
quelli che tornano a casa , la sera,
quelli che vanno via.
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