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giovedì 14 marzo 2024

Alessandro Tassoni "La secchia rapita"

14--3--2024
    Vorrei  cantar  quel  memorando  sdegno
ch'infiammò   già  ne'  fieri  petti  umani
un'infelice  e vil  secchia  di legno,
che  tolsero  a i  Petroni i  Gemignani
Febo  , che  mi  raggiri entro  lo  'ngegno
l'orribil  guerra  e  gli  accidenti strani ,
tu,  che sai  poetar  , servimi  d'aio
e  tienimi  per  le maniche del saio.

    E tu  , nipote  del rettor del mondo,
del generoso  Carlo  ultimo  figlio,
ch'in giovinetta guancia  e  'n capel  biondo 
copri  canuto  senno  , alto  consiglio ,
se  dagli studi  tuoi  di  maggior  pondo
volgi  talor  per  ricrearti  il ciglio ,
vedrai , s'al  cantar  mio  porgi l'orecchia.
Elena  trasformarsi  in una secchia

    Già l'Aquila   romana  avea  perduto  
l'antico  nido  , e  rotto  il fiero  artiglio ,
tant'anni  formidabile  e temuto 
oltre  i Britanni  ed  oltre  il mar  vermiglio ;
e liete  , in cambio  d'arrecarle  aiuto ,
l'italiche città  , del  suo periglio ,
ruzzavano tra  lor , non  altrimenti
che  disciolte  polledre a calci e denti

    Sol  la  Reina  del mar  d'Adria , volta 
de  l'oriente  a le  provincie  , a i  regni,
da le  discordie  altrui  libera e sciolta ,
ruminava  , sedendo  , alti  disegni,
e gran  parte  di Grecia  aveva  già  tolta 
di mano  a  gli empi  usurpatori indegni;
l'altre  attendean  le feste  a suon  di squille
a dare il sacco  a  le  vicine  ville.

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