30--4--2020
IL PERNO
Quando di una coppia di opposti gli uomini ne comprendono uno solo o si concentrano su un aspetto parziale delle cose, il Tao viene oscurato . Allora anche l'espressione più chiara è resa confusa da schermaglie verbali che valorizzano un aspetto a scapito di tutti gli altri.
Da ciò deriva il conflitto tra confuciani e moisti; ciascuno nega quello che afferma l'altro e afferma ciò che l'altro nega. A che serve questa lotta per far trionfare il "no" contro il "si" e il "si" contro il "no"? è meglio smettere di faticare per niente e cercare la vera luce!
Non c'è nulla che non si possa vedere dalla prospettiva del "non-io" e non c'è nulla che non si possa vedere dalla prospettiva dell'"io".
Se io comincio a vedere qualche cosa dal punto di vista del "non-io", non la vedo realmente , poiché è il "non-io" che la vede . Se comincio da dove sono e la vedo come io la vedo, allora può anche darsi che finisca col vederla come la vede un'altra persona. Da ciò deriva la teoria del rovesciamento, secondo cui gli opposti si producono a vicenda , dipendono gli uni dagli altri e sono tra loro complementari.
Comunque sia, alla vita fa seguito la morte e alla morte fa seguito la vita. Il possibile diventa impossibile , l'impossibile diventa possibile . Il giusto si trasforma nell'ingiusto e l'ingiusto nel giusto, il fluire della vita altera le circostanze e così le cose a loro volta si alterano. Eppure i contendenti continuano ad affermare e negare sempre le stesse cose , ignorando i nuovi aspetti della realtà scaturiti dal mutamento delle condizioni .
Il saggio quindi , invece di cercare di dimostrare questo o quello con argomentazioni logiche, vede le cose alla luce dell'intuizione diretta. Egli non è vincolato dalle limitazioni dell"io", poiché l'intuizione diretta parte dal punto di vista sia dell' "io" sia del "non -io" e perciò vede che c'è del giusto e dell'ingiusto da entrambe le parti. Scopre anche che alla fine essi, una volta imperniati sul Tao ,sono riconducibili a un'unica realtà.
Quando il saggio riesce ad afferrare il perno, si trova al centro del cerchio e ci rimane ,mentre il "si" e il "no" si rincorrono lungo la circonferenza.
Il perno del Tao passa per il centro , dove convergono tutte le affermazioni e le negazioni . Chi afferra il perno si trova nella posizione da cui è possibile vedere nella loro giusta relazione tutti i movimenti e le contrapposizioni . Vede quindi anche le possibilità illimitate del "si" e del "no" e, rinunciando alla pretesa di imporre dei limiti o assumere una posizione di parte , si affida all'intuizione diretta. Ecco perché ho detto:"è meglio lasciar perdere le discussioni e cercare la vera luce!".
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giovedì 30 aprile 2020
mercoledì 29 aprile 2020
CONSIDERAZIONI SUL CONCETTO DI PREGHIERA di: Ugo Greci, oblato
29--4--2020
In questi ultimi tempi , risalta un fenomeno che potrebbe presentare aspetti preoccupanti : ci riferiamo alla comparsa sempre più estesa nella nostra società di forme di preghiera o meditazione piuttosto al di fuori del contesto cristiano, presentate sovente come alternativa efficente alla ormai "vetusta" forma di preghiera tramandataci dalla nostra tradizione. Tutti i sistemi metafisici , le religioni e le scuole di auto superamento insegnano unicamente la via che dalla polarità porta all'unicità, corrispondente al raggiungimento della casa del Padre per noi cristiani.
Il punto comune dovrebbe comunque consistere nella rinuncia a se stessi al fine di poterci uniformare alla volontà divina.
Allo scopo di ottenere questa prerogativa , vengono tenute in considerazione pratiche diverse. Alcuni autorevoli esponenti soprattutto cristiani, affermano che la strada più diretta al superamento di se stessi consiste nella totale oblazione a favore dei più emarginati, vedi per esempio Santa Madre Teresa di Calcutta; altri ritengono indispensabile la pratica di sofisticate forme di meditazione in relazione a considerazioni scientifiche ben precise come, per esempio : la coscienza umana trova la sua espressione corporea nel cervello , e la capacità tipicamente umana di distinzione e valutazione viene attribuita alla corteccia celebrale . Non c'è quindi da stupirsi che la polarità della coscienza umana si rispecchi nell'anatomia del cervello . è noto che il cervello si divide in due emisferi , collegati tra di loro dal cosiddetto "corpo calloso". I "due cervelli" non sono uguali , ma polarmente opposti e cioè complementari. La specializzazione polare dei due emisferi coincide perfettamente con quanto espresso da antichissime dottrine imperniate sul polarismo . Nel taoismo i due principi primi furono chiamati yang(il principio maschile) e yin (il principio femminile). In essi si suddivide l'unità del Tao. Nella tradizione ermetica questa medesima polarità fu espressa attraverso il simbolo "sole"(maschile) e "luna"( femminile). Lo Yang cinese , ovvero il sole , è simbolo del principio attivo , positivo , maschile , che espresso in termini psicologici corrisponderebbe alla coscienza diurna. Lo Yin , o principio lunare , comprende il principio negativo , femminile , ricettivo e corrispondente all'inconscio dell'uomo. Il corpo calloso ha la funzione di mediare le informazioni tra un emisfero e l'altro; certi tipi di meditazione avrebbero lo scopo di rendere il più permeabile possibile il corpo calloso del cervello , così che i "due" possono alla fine diventare "uno". Secondo questa teoria , la contemporanea disponibilità delle capacità di entrambe le parti del cervello sarebbe il corrispondente fisico dell'illuminazione . Teorie più o meno bizzarre e più o meno valide , se ne potrebbero elencare parecchie , probabilmente alcune valide anche per noi. Purtroppo oggi la maggior parte delle informazioni sull'argomento è di origine orientale , trascurando quelle occidentali più adatte a noi. Ma il dramma è che di questo passo si finisce fatalmente per perdere di vista quello che è il vero concetto di preghiera tramandatoci dai santi Padri . Santi Padri e Maestri di vita spirituale , attraverso i secoli , hanno dato parecchie definizioni della preghiera . Eccone alcune tra le più significative che estrapoliamo dal validissimo testo di Antonio Furioli,
"La preghiera (ed. Marietti) . L'orazione è: una conversazione e un colloquio con Dio(San Gregorio Nisseno); è parlare con Dio (San Giovanni Crisostomo); è il pensare a Dio con pio e umile affetto(Sant'Agostino); è l'elevazione della mente a Dio per lodarlo e chiederGli delle cose convenienti alla salvezza eterna(San Tommaso, sintetizzando il pensiero di San Giovanni Damasceno)."
Ma di fronte alla ricchezza di prospettive che i nostri tempi offrono al ricercatore spirituale , molti finiscono per ritrovarsi smarriti. Si parla di meditazione trascendentale , di Yoga, di spiritismo , varie forme di Buddhismo ecc.; e c'è chi ,nella nostra società ha ritenuto opportuno rifiutare il cristianesimo . Alla proliferazione di sette o gruppi a indirizzo filosofico--spirituale,non è disgiunto il fenomeno di santoni , sedicenti maestri o guide spirituali che promettono appetibili realizzazioni , a condizione che ci si renda disponibili a farsi membri delle relative organizzazioni. Si presentano come detentori di poteri , carismi divini o capacità magico--teurgiche. Riteniamo che la forza di persuasione di questi personaggi sia da attribuire alla capacità di far intravedere valide scorciatoie nell'impervia via del cammino spirituale. Rammentiamo che il Maestro Supremo mai si è comportato come una sorta di bacchetta magica. "Non c'è profeta disprezzato se non nella sua patria e nella sua famiglia". Ed Egli non fece ivi molti miracoli , a motivo della loro incredulità".(Mt. 13,54--58).
" E non poteva operare lì alcun miracolo . Risanò soltanto pochi infermi , imponendo loro le mani. E si meravigliava della loro incredulità" (Mc)
Cosa aveva impedito a Gesù di operare prodigi? Non trovò risonanza . O meglio : quella gente mancava dell'unica condizione richiesta : la conversione . Amare non è solo elargire , a volte è anche sapere tirare fuori ,un padre che si rispetti non impone al figlio atteggiamenti dettati dalle proprie personali convinzioni, cercherà piuttosto di far si che il bambino abbia modo di sviluppare e far emergere le proprie potenzialità, rispettando modi e tempi che una saggia ponderazione richiede . è su questa falsariga che hanno operato le guide spirituali autentiche , onde dar modo al discepolo di potersi riconoscere nel carisma corrispondente a quel particolare "organo" per poter entrare a far parte del Corpo Mistico di Cristo.
L'uomo è perfettibile , ma a condizione che si sforzi di farsi perfetto; solo così potrà contare su di un sicuro aiuto dall' ALTO.
Dalle opere di San Giovanni della Croce, il Divino Dottore che come Padre spirituale non abbisogna di presentazione o convalide, leggiamo un passo assai significativo:"Fai un patto con la tua ragione di compiere quanto ella ti dice nel cammino di Dio : ciò presso di lui ti varrà più di tutte le opere che fai senza tale riflessione e di tutti i gusti spirituali che tu desideri. Felice colui il quale, messi da parte i propri gusti e le proprie aspirazioni , prima di agire , considera le cose al lume della ragione e della giustizia (Parole di luce e amore 1, 41,42). Generalmente non ci si aspetta di potersi imbattere in concetti così prettamente pratici in mistici alla stregua del grande Santo di Fontiveros; nel contempo , ci pare tuttavia automatico balzare col pensiero al sovrano equilibrio che regna nella Regola benedettina. Il nostro Santo Padre Benedetto,infatti, mentre ci esorta a non anteporre nulla alla preghiera , ci presenta un vero e proprio codice morale:" Ma se vogliamo abitare nei padiglioni di quel regno , persuadiamoci che non ci potremo arrivare se non affrettandoci con le buone opere "(R.B.Prologo). Chi credesse di potere accedere a dimensioni superiori cambiando nulla o poco dei propri comportamenti , continuando a essere vizioso , non completamente buono, incostante ecc., farà bene a rimediare le proprie convinzioni. Non a caso il lavoro spirituale è detto ASCESI , vocabolo derivante dal greco ASKE'IN che significa nel contempo "lavorare con arte" ed "esercizio atletico". L'ascesi è il costante sforzo metodico per trasformare i vizi in virtù, le debolezze in fortezze.Ed è un lavoro da giganti , altro che scorciatoie. Si tratta di vivere una continua conversione che ci permetta il distacco da tutto ciò che si frappone tra noi e la Patria Celeste, Distacco che dovrà trasformarsi in oblazione di tutto , soprattutto di se stessi , perché :" è più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago , che per un ricco entrare nel regno di Dio"(Mc 10,25)
In questi ultimi tempi , risalta un fenomeno che potrebbe presentare aspetti preoccupanti : ci riferiamo alla comparsa sempre più estesa nella nostra società di forme di preghiera o meditazione piuttosto al di fuori del contesto cristiano, presentate sovente come alternativa efficente alla ormai "vetusta" forma di preghiera tramandataci dalla nostra tradizione. Tutti i sistemi metafisici , le religioni e le scuole di auto superamento insegnano unicamente la via che dalla polarità porta all'unicità, corrispondente al raggiungimento della casa del Padre per noi cristiani.
Il punto comune dovrebbe comunque consistere nella rinuncia a se stessi al fine di poterci uniformare alla volontà divina.
Allo scopo di ottenere questa prerogativa , vengono tenute in considerazione pratiche diverse. Alcuni autorevoli esponenti soprattutto cristiani, affermano che la strada più diretta al superamento di se stessi consiste nella totale oblazione a favore dei più emarginati, vedi per esempio Santa Madre Teresa di Calcutta; altri ritengono indispensabile la pratica di sofisticate forme di meditazione in relazione a considerazioni scientifiche ben precise come, per esempio : la coscienza umana trova la sua espressione corporea nel cervello , e la capacità tipicamente umana di distinzione e valutazione viene attribuita alla corteccia celebrale . Non c'è quindi da stupirsi che la polarità della coscienza umana si rispecchi nell'anatomia del cervello . è noto che il cervello si divide in due emisferi , collegati tra di loro dal cosiddetto "corpo calloso". I "due cervelli" non sono uguali , ma polarmente opposti e cioè complementari. La specializzazione polare dei due emisferi coincide perfettamente con quanto espresso da antichissime dottrine imperniate sul polarismo . Nel taoismo i due principi primi furono chiamati yang(il principio maschile) e yin (il principio femminile). In essi si suddivide l'unità del Tao. Nella tradizione ermetica questa medesima polarità fu espressa attraverso il simbolo "sole"(maschile) e "luna"( femminile). Lo Yang cinese , ovvero il sole , è simbolo del principio attivo , positivo , maschile , che espresso in termini psicologici corrisponderebbe alla coscienza diurna. Lo Yin , o principio lunare , comprende il principio negativo , femminile , ricettivo e corrispondente all'inconscio dell'uomo. Il corpo calloso ha la funzione di mediare le informazioni tra un emisfero e l'altro; certi tipi di meditazione avrebbero lo scopo di rendere il più permeabile possibile il corpo calloso del cervello , così che i "due" possono alla fine diventare "uno". Secondo questa teoria , la contemporanea disponibilità delle capacità di entrambe le parti del cervello sarebbe il corrispondente fisico dell'illuminazione . Teorie più o meno bizzarre e più o meno valide , se ne potrebbero elencare parecchie , probabilmente alcune valide anche per noi. Purtroppo oggi la maggior parte delle informazioni sull'argomento è di origine orientale , trascurando quelle occidentali più adatte a noi. Ma il dramma è che di questo passo si finisce fatalmente per perdere di vista quello che è il vero concetto di preghiera tramandatoci dai santi Padri . Santi Padri e Maestri di vita spirituale , attraverso i secoli , hanno dato parecchie definizioni della preghiera . Eccone alcune tra le più significative che estrapoliamo dal validissimo testo di Antonio Furioli,
"La preghiera (ed. Marietti) . L'orazione è: una conversazione e un colloquio con Dio(San Gregorio Nisseno); è parlare con Dio (San Giovanni Crisostomo); è il pensare a Dio con pio e umile affetto(Sant'Agostino); è l'elevazione della mente a Dio per lodarlo e chiederGli delle cose convenienti alla salvezza eterna(San Tommaso, sintetizzando il pensiero di San Giovanni Damasceno)."
Ma di fronte alla ricchezza di prospettive che i nostri tempi offrono al ricercatore spirituale , molti finiscono per ritrovarsi smarriti. Si parla di meditazione trascendentale , di Yoga, di spiritismo , varie forme di Buddhismo ecc.; e c'è chi ,nella nostra società ha ritenuto opportuno rifiutare il cristianesimo . Alla proliferazione di sette o gruppi a indirizzo filosofico--spirituale,non è disgiunto il fenomeno di santoni , sedicenti maestri o guide spirituali che promettono appetibili realizzazioni , a condizione che ci si renda disponibili a farsi membri delle relative organizzazioni. Si presentano come detentori di poteri , carismi divini o capacità magico--teurgiche. Riteniamo che la forza di persuasione di questi personaggi sia da attribuire alla capacità di far intravedere valide scorciatoie nell'impervia via del cammino spirituale. Rammentiamo che il Maestro Supremo mai si è comportato come una sorta di bacchetta magica. "Non c'è profeta disprezzato se non nella sua patria e nella sua famiglia". Ed Egli non fece ivi molti miracoli , a motivo della loro incredulità".(Mt. 13,54--58).
" E non poteva operare lì alcun miracolo . Risanò soltanto pochi infermi , imponendo loro le mani. E si meravigliava della loro incredulità" (Mc)
Cosa aveva impedito a Gesù di operare prodigi? Non trovò risonanza . O meglio : quella gente mancava dell'unica condizione richiesta : la conversione . Amare non è solo elargire , a volte è anche sapere tirare fuori ,un padre che si rispetti non impone al figlio atteggiamenti dettati dalle proprie personali convinzioni, cercherà piuttosto di far si che il bambino abbia modo di sviluppare e far emergere le proprie potenzialità, rispettando modi e tempi che una saggia ponderazione richiede . è su questa falsariga che hanno operato le guide spirituali autentiche , onde dar modo al discepolo di potersi riconoscere nel carisma corrispondente a quel particolare "organo" per poter entrare a far parte del Corpo Mistico di Cristo.
L'uomo è perfettibile , ma a condizione che si sforzi di farsi perfetto; solo così potrà contare su di un sicuro aiuto dall' ALTO.
Dalle opere di San Giovanni della Croce, il Divino Dottore che come Padre spirituale non abbisogna di presentazione o convalide, leggiamo un passo assai significativo:"Fai un patto con la tua ragione di compiere quanto ella ti dice nel cammino di Dio : ciò presso di lui ti varrà più di tutte le opere che fai senza tale riflessione e di tutti i gusti spirituali che tu desideri. Felice colui il quale, messi da parte i propri gusti e le proprie aspirazioni , prima di agire , considera le cose al lume della ragione e della giustizia (Parole di luce e amore 1, 41,42). Generalmente non ci si aspetta di potersi imbattere in concetti così prettamente pratici in mistici alla stregua del grande Santo di Fontiveros; nel contempo , ci pare tuttavia automatico balzare col pensiero al sovrano equilibrio che regna nella Regola benedettina. Il nostro Santo Padre Benedetto,infatti, mentre ci esorta a non anteporre nulla alla preghiera , ci presenta un vero e proprio codice morale:" Ma se vogliamo abitare nei padiglioni di quel regno , persuadiamoci che non ci potremo arrivare se non affrettandoci con le buone opere "(R.B.Prologo). Chi credesse di potere accedere a dimensioni superiori cambiando nulla o poco dei propri comportamenti , continuando a essere vizioso , non completamente buono, incostante ecc., farà bene a rimediare le proprie convinzioni. Non a caso il lavoro spirituale è detto ASCESI , vocabolo derivante dal greco ASKE'IN che significa nel contempo "lavorare con arte" ed "esercizio atletico". L'ascesi è il costante sforzo metodico per trasformare i vizi in virtù, le debolezze in fortezze.Ed è un lavoro da giganti , altro che scorciatoie. Si tratta di vivere una continua conversione che ci permetta il distacco da tutto ciò che si frappone tra noi e la Patria Celeste, Distacco che dovrà trasformarsi in oblazione di tutto , soprattutto di se stessi , perché :" è più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago , che per un ricco entrare nel regno di Dio"(Mc 10,25)
martedì 28 aprile 2020
"La persona, lo Stato e le comunità intermedie" Costantino Mortati
28---4--2020
L'AZIONE DELLA MINORANZA:
è un grave errore ritenere che la minoranza non possa esercitare alcuna azione efficace . Anzitutto può, quando sia rappresentata da uomini capaci ed appassionati e difenda cause intrinsecamente buone, influenzare la maggioranza inducendola a rinunciare ai suoi propositi, o a modificare le misure proposte . Inoltre assai importante può riuscire la sua funzione presso l'opinione pubblica , che in definitiva è il giudice di quello che si fa in Parlamento.
Si può ricordare il recente caso dell 'opposizione fatta dalla minoranza in occasione dell'esame della legge elettorale che si proponeva di dare un forte premio alla lista di candidati che avessero ottenuto nelle elezioni la maggioranza . La lotta combattuta in Parlamento ed il ricorso all"ostruzionismo" influirono notevolmente sul risultato delle elezioni che seguirono quella legge , e che vollero significare l'opposizione del paese a quella legge.
Può essere importante ricordare , a riprova dell'importanza della minoranza , che nel paese classico delle libertà democratiche, cioè l'Inghilterra, il capo del partito d'opposizione riceve uno stipendio dello Stato , a significare che la funzione della minoranza è una funzione di pubblico interesse.
P.S.) L 'ostruzionismo è un metodo , considerato lecito nelle democrazie, col quale la minoranza , valendosi di mezzi legittimi , e spesso anche d'una strettissima osservanza della legge o dei regolamenti (esercizio ad infinitum della libertà di parola , presentazione di innumerevoli emendamenti) riesce a impedire una pericolosa deliberazione della maggioranza.
L'AZIONE DELLA MINORANZA:
è un grave errore ritenere che la minoranza non possa esercitare alcuna azione efficace . Anzitutto può, quando sia rappresentata da uomini capaci ed appassionati e difenda cause intrinsecamente buone, influenzare la maggioranza inducendola a rinunciare ai suoi propositi, o a modificare le misure proposte . Inoltre assai importante può riuscire la sua funzione presso l'opinione pubblica , che in definitiva è il giudice di quello che si fa in Parlamento.
Si può ricordare il recente caso dell 'opposizione fatta dalla minoranza in occasione dell'esame della legge elettorale che si proponeva di dare un forte premio alla lista di candidati che avessero ottenuto nelle elezioni la maggioranza . La lotta combattuta in Parlamento ed il ricorso all"ostruzionismo" influirono notevolmente sul risultato delle elezioni che seguirono quella legge , e che vollero significare l'opposizione del paese a quella legge.
Può essere importante ricordare , a riprova dell'importanza della minoranza , che nel paese classico delle libertà democratiche, cioè l'Inghilterra, il capo del partito d'opposizione riceve uno stipendio dello Stato , a significare che la funzione della minoranza è una funzione di pubblico interesse.
P.S.) L 'ostruzionismo è un metodo , considerato lecito nelle democrazie, col quale la minoranza , valendosi di mezzi legittimi , e spesso anche d'una strettissima osservanza della legge o dei regolamenti (esercizio ad infinitum della libertà di parola , presentazione di innumerevoli emendamenti) riesce a impedire una pericolosa deliberazione della maggioranza.
lunedì 27 aprile 2020
IL PASSERO SOLITARIO di: Giacomo Leopardi
27---4---2020
D'in su la vetta della torre antica,
Passero solitario , alla campagna
Cantando vai finché non more il giorno;
Ed erra l'armonia per questa valle.
Primavera dintorno
Brilla nell'aria , e per li campi esulta,
Sì ch'a mirarla intenerisce il core.
Odi greggi belar , muggire armenti;
Gli altri augelli contenti , a gara insieme
Per lo libero ciel fan mille giri,
Pur festeggiando il lor tempo migliore:
Tu pensoso in disparte il tutto miri;
Non compagni , non voli,
Non ti cal d'allegria , schivi gli spassi;
Canti, e così trapassi
Dell'anno e di tua vita il più bel fiore.
Oimè , quando somiglia
Al tuo costume il mio! Sollazzo e riso,
Della novella età dolce famiglia ,
E te german di giovinezza , amore,
Sospiro acerbo de' provetti giorni,
Non curo , io non so come, anzi da loro
Quasi fuggo lontano,
Quasi romito , e strano
Al mio loco natio,
Passo del viver mio la primavera.
Questo giorno ch'omai cede alla sera,
Festeggiar si costuma al nostro borgo.
Odi per lo sereno un suon di squilla,
Odi spesso un tornar di ferree canne,
Che rimbomba lontan di villa in villa.
Tutta vestita a festa
La gioventù del loco
Lascia le case , e per le vie si spande ;
E mira ed è mirata , e in cor s'allegra.
Io solitario in questa
Rimota parte alla campagna uscendo,
Ogni diletto e gioco
Induco in altro tempo e intanto il guardo
Steso nell'aria aprica
Mi fere il Sol che tra lontani monti,
Dopo il giorno sereno,
Cadendo si dilegua , e par che dica
Che la beata gioventù vien meno.
Tu , solingo augellin , venuto a sera
Del viver che daranno a te le stelle,
Certo del tuo costume
Non ti dorrai ; che di natura è frutto
Ogni vostra vaghezza.
A me , se di vecchiezza
La detestata soglia
Evitar non impetro,
Quando muti questi occhi all'altrui core,
E lor fia voto il mondo, e il dì futuro
Del dì presente più noioso e tetro ,
Che parrà di tal voglia?
Che di quest'anni miei? che di me stesso?
Ahi pentirommi , e spesso ,
Ma sconsolato, volgerommi indietro.
D'in su la vetta della torre antica,
Passero solitario , alla campagna
Cantando vai finché non more il giorno;
Ed erra l'armonia per questa valle.
Primavera dintorno
Brilla nell'aria , e per li campi esulta,
Sì ch'a mirarla intenerisce il core.
Odi greggi belar , muggire armenti;
Gli altri augelli contenti , a gara insieme
Per lo libero ciel fan mille giri,
Pur festeggiando il lor tempo migliore:
Tu pensoso in disparte il tutto miri;
Non compagni , non voli,
Non ti cal d'allegria , schivi gli spassi;
Canti, e così trapassi
Dell'anno e di tua vita il più bel fiore.
Oimè , quando somiglia
Al tuo costume il mio! Sollazzo e riso,
Della novella età dolce famiglia ,
E te german di giovinezza , amore,
Sospiro acerbo de' provetti giorni,
Non curo , io non so come, anzi da loro
Quasi fuggo lontano,
Quasi romito , e strano
Al mio loco natio,
Passo del viver mio la primavera.
Questo giorno ch'omai cede alla sera,
Festeggiar si costuma al nostro borgo.
Odi per lo sereno un suon di squilla,
Odi spesso un tornar di ferree canne,
Che rimbomba lontan di villa in villa.
Tutta vestita a festa
La gioventù del loco
Lascia le case , e per le vie si spande ;
E mira ed è mirata , e in cor s'allegra.
Io solitario in questa
Rimota parte alla campagna uscendo,
Ogni diletto e gioco
Induco in altro tempo e intanto il guardo
Steso nell'aria aprica
Mi fere il Sol che tra lontani monti,
Dopo il giorno sereno,
Cadendo si dilegua , e par che dica
Che la beata gioventù vien meno.
Tu , solingo augellin , venuto a sera
Del viver che daranno a te le stelle,
Certo del tuo costume
Non ti dorrai ; che di natura è frutto
Ogni vostra vaghezza.
A me , se di vecchiezza
La detestata soglia
Evitar non impetro,
Quando muti questi occhi all'altrui core,
E lor fia voto il mondo, e il dì futuro
Del dì presente più noioso e tetro ,
Che parrà di tal voglia?
Che di quest'anni miei? che di me stesso?
Ahi pentirommi , e spesso ,
Ma sconsolato, volgerommi indietro.
domenica 26 aprile 2020
domenica 26-4-2020 CHRISTIFIDELES LAICI di: San Giovanni Paolo 2°
I fedeli laici (Chrisifideles laici), la cui "vocazione e missione nella Chiesa e nel mondo a vent'anni dal Concilio Vaticano 2° " è stato l'argomento del Sinodo dei Vescovi del 1987 , appartengono a quel popolo di Dio che è raffigurato dagli operai della vigna , dei quali parla il Vangelo di Matteo:" Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Accordatosi con loro per un denaro al giorno, lì mandò nella sua vigna"(Mt. 20,1-2).
La parabola evangelica spalanca davanti al nostro sguardo l'immensa vigna del Signore e la moltitudine di persone , uomini e donne , che da Lui sono chiamate e mandate perché in essa abbiano a lavorare. La vigna è il mondo intero(cf.Mt 13,38), che dev'essere trasformato secondo il disegno di Dio in vista dell'avvento definitivo del regno di Dio.
Buona domenica, a tutti ; a coloro che vivono in prima linea l'emergenza , a tutti gli italiani.
Buona domenica , a tutti i pazienti, a tutti coloro che combattono ,questa emergenza nel mondo.
Buona domenica, e un augurio di buon lavoro, agli scienziati, clinici , che stanno lavorando, per salvare l'umanità.
La parabola evangelica spalanca davanti al nostro sguardo l'immensa vigna del Signore e la moltitudine di persone , uomini e donne , che da Lui sono chiamate e mandate perché in essa abbiano a lavorare. La vigna è il mondo intero(cf.Mt 13,38), che dev'essere trasformato secondo il disegno di Dio in vista dell'avvento definitivo del regno di Dio.
Buona domenica, a tutti ; a coloro che vivono in prima linea l'emergenza , a tutti gli italiani.
Buona domenica , a tutti i pazienti, a tutti coloro che combattono ,questa emergenza nel mondo.
Buona domenica, e un augurio di buon lavoro, agli scienziati, clinici , che stanno lavorando, per salvare l'umanità.
sabato 25 aprile 2020
LETTERA A TOGLIATTI da: "il politecnico, n. 35, gennaio --marzo 1947"
25--4---2020
Suonare il piffero per la rivoluzione?
Voglio esprimere interamente la perplessità in cui ci troviamo tanti e tanti intellettuali (parlo anche di intellettuali non iscritti al P.C.) di fronte a qualcosa che oggi inaridisce o comunque impedisce di essere più vivo il rapporto tra politica e cultura entro e intorno al nostro Partito . Non tornerò sulla polemica sorta a proposito della mia rivista . Io non ho mai inteso dire che l'uomo politico non debba "interferire "in questioni di cultura. Io ho inteso dire ch'egli deve guardarsi dall'interferirvi con criterio politico, per finalità di contingenza politica, attraverso argomenti o mezzi politici, e pressione politica, e intimidazione politica. Ma in quanto uomo anche di cultura , anche di ricerca , egli non può non partecipare alle battaglie culturali. Solo che deve farlo sul piano della cultura stessa e con criterio culturale. Vedi l'esempio della reazione marxista a Croce. Si è svolta culturalmente , e ha finito per culminare nell'opera di Antonio Gramsci che ristabilisce la piena attualità del marxismo, non senza aver accolto talune delle obbiezioni crociane, e non senza esserne giovato , non senza averle scontate, non senza averne tratta occasione di sviluppo o almeno chiarimento per il marxismo stesso. Metti invece che si fosse svolta "politicamente". Non dico proprio con l'eliminazione fisica di Croce , o con una imposizione di silenzio alla sua vecchia bocca , con la pressione di uno sciopero generale , con la forza di un'azione o di un decreto . Dico con un rigetto formale e sprezzante ; con un "no categorico e cieco o con ragioni politiche mascherate da culturali; con menzogne . Il marxismo italiano sarebbe magari rimasto al punto in cui era nel 1908, legato mani e piedi al positivismo , e la politica stessa del nostro partito sarebbe oggi tanto più povera , non sarebbe la politica del Partito Nuovo. Così , per Politecnico, s'io accetto le tue critiche , e anche buona parte di quelle di Alicata , non accetto però il criterio puramente politico con il quale Alicata , ad un certo punto , ha falsificato la propria voce, falsificando le stesse possibilità di discussione , quando , nell'esemplificare un aspetto dei nostri interessi , ha parlato di Hemingway come di uno scrittore impressionista che si può quasi fare a meno di conoscere . è a questo ch'io mi sono opposto e mi oppongo ; questa inclinazione a portare sul campo culturale , travestite da giudizi culturali ,delle ostilità politiche e delle considerazioni d'uso politico, col lodevole intento , evidentemente , di rendere più spiccio il compito della politica , ma col risultato di alterare i rapporti tra cultura e politica a danno , in definitiva , di entrambe . Servirsi di una menzogna culturale equivale a servirsi d'un atto di forza , e si traduce in oscurantismo . Non è partecipare alla battaglia culturale e portare più avanti , con le proprie ragioni , la cultura, e portarsi più avanti nella cultura; trasformare e trasformarsi. è voler raggiungere dentro la cultura un effetto o un altro restando al di fuori dei suoi problemi. è agire sulla cultura , non già agire in essa. Oscurantismo , ho detto. è produce quello che l'oscurantismo produce: insincerità, aridità, mancanza di vita, abbassamento di livello, arcadia, infine arresto assoluto[.....]
Può bastare che uno scrittore "parli male di Garibaldi" per essere trattato da scrittore controrivoluzionario? Molti uomini politici parlano male di scrittori rivoluzionari, eppure gli scrittori non li trattano da uomini politici controrivoluzionari. Giuseppe Mazzini , per citare un esempio già illustre , scrisse che Leopardi era un poetuccio decadente al paragone del "grande poeta civile"(figurati!) G.B. Niccolini, eppure nessun uomo di cultura si è mai sognato di considerare Mazzini un reazionario. Noi pensiamo , tutt'al più , che Mazzini non era in grado di intendere il valore rinnovatore della poesia di Leopardi. Perché da parte dei politici non si usa quasi mai la stessa indulgenza nei riguardi degli scrittori che hanno semplicemente mostrato di non saper capire una figura di politico o una posizione politica?
Ma non divaghiamo . Domandiamoci piuttosto quali vizi o difetti del nostro atteggiamento verso la cultura possono contribuire a rendere così secco come oggi, per esempio , è in America, il rapporto della nostra politica con la cultura. Essi ci vengono forse dal fatto che l'alimento spirituale di cui il marxismo è ricco attira nella sua orbita , a nutrirsene , a viverci sopra di rendita, troppi piccoli intellettuali che, incapaci di vita propria , ne diventano i ringhiosi cani di custodia, e l'usano come una specie di codice della politica e della cultura, pronti a pretendere da ogni altro che più o meno vi si avvicini , una squallida adesione conformista, priva di problematicità, come è la loro . Così ogni esigenza "diversa", ogni problema non già scontato e risolto, che uno scrittore con una vitalità sua propria ponga nella sua opera , può suscitare una levata di accuse astratte che presto o tardi lo spaventano, lo sconcertano, lo spingono a tenersi discosto da noi . Piccolo--borghese , decadente, individualista sono le definizioni più miti con le quali poeti o pensatori sono stati assillati da questi fittavoli di un presunto marxismo, per anni e anni, in più di un paese occidentale.[....]
Che cosa significa per uno scrittore , essere "rivoluzionario"? Nella mia dimestichezza con taluni compagni politici ho potuto notare ch'essi inclinano a riconoscerci la qualità di "rivoluzionari" nella misura in cui noi "suoniamo il piffero"intorno ai problemi rivoluzionari posti dalla politica; cioè nella misura in cui prendiamo problemi dalla politica e li traduciamo in "bel canto; con parole , con immagini , con figure . Ma questo , a mio giudizio , è tutt'altro che rivoluzionario, anzi è un modo arcadico d'essere scrittore.[....]
Che il piffero sia suonato su temi di politica, di scienza o di ideologia civile anziché su temi di ideologia amorosa non cambia in nulla il carattere arcadico d'una simile musica. Buona parte delle composizioni poetiche scritte dagli arcadi italiani del settecento sono su temi civili, e Vincenzo Monti è arcade che scrive sulla mongolfiera o sui comizi di Lione, da arcadi scrivono i poeti civili del nostro risorgimento , da arcadi e pastorelli della politica scrivono i poeti patriottici che Giuseppe Mazzini preferiva a Leopardi. Né chi suona il piffero per una politica rivoluzionaria è meno arcade e pastorello di chi suona per una politica rivoluzionaria o conservatrice . I poeti della rivoluzione americana , come John Trumboll, come Philip Freneau, come Timothy Dwight, non risultano oggi meno arcadi di chi , a Londra , suonava il piffero per la riconquista delle Colonie. L'argomento della suonata può essere un grande problema rivoluzionario , ma se allo scrittore non viene direttamente dall'interno della vita, se gli viene "come argomento", egli suonerà il suo piffero per esso, e sarà un arcade , sarà un pifferaro , non sarà uno scrittore rivoluzionario.[.....]
Rivoluzionario è lo scrittore che riesce a porre attraverso la sua opera esigenze rivoluzionarie diverse da quelle che la politica pone ; esigenze interne , segrete , recondite dell'uomo ch'egli soltanto sa scorgere nell'uomo , che è proprio di lui scrittore scorgere , e che è proprio di lui scrittore rivoluzionario porre , e porre accanto alle esigenze che pone la politica, porre in più delle esigenze che pone la politica. Quando io parlo di sforzi in senso rivoluzionario da parte di noi scrittori , parlo di sforzi rivolti a porre simili esigenze . E se accuso il timore che i nostri sforzi in senso rivoluzionario non siano riconosciuti come tali dai nostri compagni politici , è perché vedo la tendenza dei nostri compagni politici a riconoscere come rivoluzionaria la letteratura arcadica di chi suona il piffero per la rivoluzione piuttosto che la letteratura in cui simili esigenze sono poste , la letteratura detta oggi di crisi.
All' Italia auguro un buon 25 aprile, la speranza di uscire vittoriosa da questa contingenza nuova; come allora.
Suonare il piffero per la rivoluzione?
Voglio esprimere interamente la perplessità in cui ci troviamo tanti e tanti intellettuali (parlo anche di intellettuali non iscritti al P.C.) di fronte a qualcosa che oggi inaridisce o comunque impedisce di essere più vivo il rapporto tra politica e cultura entro e intorno al nostro Partito . Non tornerò sulla polemica sorta a proposito della mia rivista . Io non ho mai inteso dire che l'uomo politico non debba "interferire "in questioni di cultura. Io ho inteso dire ch'egli deve guardarsi dall'interferirvi con criterio politico, per finalità di contingenza politica, attraverso argomenti o mezzi politici, e pressione politica, e intimidazione politica. Ma in quanto uomo anche di cultura , anche di ricerca , egli non può non partecipare alle battaglie culturali. Solo che deve farlo sul piano della cultura stessa e con criterio culturale. Vedi l'esempio della reazione marxista a Croce. Si è svolta culturalmente , e ha finito per culminare nell'opera di Antonio Gramsci che ristabilisce la piena attualità del marxismo, non senza aver accolto talune delle obbiezioni crociane, e non senza esserne giovato , non senza averle scontate, non senza averne tratta occasione di sviluppo o almeno chiarimento per il marxismo stesso. Metti invece che si fosse svolta "politicamente". Non dico proprio con l'eliminazione fisica di Croce , o con una imposizione di silenzio alla sua vecchia bocca , con la pressione di uno sciopero generale , con la forza di un'azione o di un decreto . Dico con un rigetto formale e sprezzante ; con un "no categorico e cieco o con ragioni politiche mascherate da culturali; con menzogne . Il marxismo italiano sarebbe magari rimasto al punto in cui era nel 1908, legato mani e piedi al positivismo , e la politica stessa del nostro partito sarebbe oggi tanto più povera , non sarebbe la politica del Partito Nuovo. Così , per Politecnico, s'io accetto le tue critiche , e anche buona parte di quelle di Alicata , non accetto però il criterio puramente politico con il quale Alicata , ad un certo punto , ha falsificato la propria voce, falsificando le stesse possibilità di discussione , quando , nell'esemplificare un aspetto dei nostri interessi , ha parlato di Hemingway come di uno scrittore impressionista che si può quasi fare a meno di conoscere . è a questo ch'io mi sono opposto e mi oppongo ; questa inclinazione a portare sul campo culturale , travestite da giudizi culturali ,delle ostilità politiche e delle considerazioni d'uso politico, col lodevole intento , evidentemente , di rendere più spiccio il compito della politica , ma col risultato di alterare i rapporti tra cultura e politica a danno , in definitiva , di entrambe . Servirsi di una menzogna culturale equivale a servirsi d'un atto di forza , e si traduce in oscurantismo . Non è partecipare alla battaglia culturale e portare più avanti , con le proprie ragioni , la cultura, e portarsi più avanti nella cultura; trasformare e trasformarsi. è voler raggiungere dentro la cultura un effetto o un altro restando al di fuori dei suoi problemi. è agire sulla cultura , non già agire in essa. Oscurantismo , ho detto. è produce quello che l'oscurantismo produce: insincerità, aridità, mancanza di vita, abbassamento di livello, arcadia, infine arresto assoluto[.....]
Può bastare che uno scrittore "parli male di Garibaldi" per essere trattato da scrittore controrivoluzionario? Molti uomini politici parlano male di scrittori rivoluzionari, eppure gli scrittori non li trattano da uomini politici controrivoluzionari. Giuseppe Mazzini , per citare un esempio già illustre , scrisse che Leopardi era un poetuccio decadente al paragone del "grande poeta civile"(figurati!) G.B. Niccolini, eppure nessun uomo di cultura si è mai sognato di considerare Mazzini un reazionario. Noi pensiamo , tutt'al più , che Mazzini non era in grado di intendere il valore rinnovatore della poesia di Leopardi. Perché da parte dei politici non si usa quasi mai la stessa indulgenza nei riguardi degli scrittori che hanno semplicemente mostrato di non saper capire una figura di politico o una posizione politica?
Ma non divaghiamo . Domandiamoci piuttosto quali vizi o difetti del nostro atteggiamento verso la cultura possono contribuire a rendere così secco come oggi, per esempio , è in America, il rapporto della nostra politica con la cultura. Essi ci vengono forse dal fatto che l'alimento spirituale di cui il marxismo è ricco attira nella sua orbita , a nutrirsene , a viverci sopra di rendita, troppi piccoli intellettuali che, incapaci di vita propria , ne diventano i ringhiosi cani di custodia, e l'usano come una specie di codice della politica e della cultura, pronti a pretendere da ogni altro che più o meno vi si avvicini , una squallida adesione conformista, priva di problematicità, come è la loro . Così ogni esigenza "diversa", ogni problema non già scontato e risolto, che uno scrittore con una vitalità sua propria ponga nella sua opera , può suscitare una levata di accuse astratte che presto o tardi lo spaventano, lo sconcertano, lo spingono a tenersi discosto da noi . Piccolo--borghese , decadente, individualista sono le definizioni più miti con le quali poeti o pensatori sono stati assillati da questi fittavoli di un presunto marxismo, per anni e anni, in più di un paese occidentale.[....]
Che cosa significa per uno scrittore , essere "rivoluzionario"? Nella mia dimestichezza con taluni compagni politici ho potuto notare ch'essi inclinano a riconoscerci la qualità di "rivoluzionari" nella misura in cui noi "suoniamo il piffero"intorno ai problemi rivoluzionari posti dalla politica; cioè nella misura in cui prendiamo problemi dalla politica e li traduciamo in "bel canto; con parole , con immagini , con figure . Ma questo , a mio giudizio , è tutt'altro che rivoluzionario, anzi è un modo arcadico d'essere scrittore.[....]
Che il piffero sia suonato su temi di politica, di scienza o di ideologia civile anziché su temi di ideologia amorosa non cambia in nulla il carattere arcadico d'una simile musica. Buona parte delle composizioni poetiche scritte dagli arcadi italiani del settecento sono su temi civili, e Vincenzo Monti è arcade che scrive sulla mongolfiera o sui comizi di Lione, da arcadi scrivono i poeti civili del nostro risorgimento , da arcadi e pastorelli della politica scrivono i poeti patriottici che Giuseppe Mazzini preferiva a Leopardi. Né chi suona il piffero per una politica rivoluzionaria è meno arcade e pastorello di chi suona per una politica rivoluzionaria o conservatrice . I poeti della rivoluzione americana , come John Trumboll, come Philip Freneau, come Timothy Dwight, non risultano oggi meno arcadi di chi , a Londra , suonava il piffero per la riconquista delle Colonie. L'argomento della suonata può essere un grande problema rivoluzionario , ma se allo scrittore non viene direttamente dall'interno della vita, se gli viene "come argomento", egli suonerà il suo piffero per esso, e sarà un arcade , sarà un pifferaro , non sarà uno scrittore rivoluzionario.[.....]
Rivoluzionario è lo scrittore che riesce a porre attraverso la sua opera esigenze rivoluzionarie diverse da quelle che la politica pone ; esigenze interne , segrete , recondite dell'uomo ch'egli soltanto sa scorgere nell'uomo , che è proprio di lui scrittore scorgere , e che è proprio di lui scrittore rivoluzionario porre , e porre accanto alle esigenze che pone la politica, porre in più delle esigenze che pone la politica. Quando io parlo di sforzi in senso rivoluzionario da parte di noi scrittori , parlo di sforzi rivolti a porre simili esigenze . E se accuso il timore che i nostri sforzi in senso rivoluzionario non siano riconosciuti come tali dai nostri compagni politici , è perché vedo la tendenza dei nostri compagni politici a riconoscere come rivoluzionaria la letteratura arcadica di chi suona il piffero per la rivoluzione piuttosto che la letteratura in cui simili esigenze sono poste , la letteratura detta oggi di crisi.
All' Italia auguro un buon 25 aprile, la speranza di uscire vittoriosa da questa contingenza nuova; come allora.
venerdì 24 aprile 2020
"IL SISTEMA DEMOCRATICO NELLA COSTITUZIONE ITALIANA" di: Aberto Romagnoli " IL PARLAMENTO"
24--4---2020
1) Il bicameralismo perfetto della nostra Costituzione:
La nostra Costituzione ha accettato un bicameralismo perfetto , conferendo piena parità alle due Camere , l'una e l'altra elettive , e con ciò evitando gli eventuali abusi d'una sola camera . Bisognava tuttavia porre la decisione su fondamenti che evitassero la creazione d'un inutile doppione.
I nostri costituenti partirono innanzi tutto dalla considerazione che, creando le Regioni, cioè enti territoriali forniti d'autonomia, era logico ammetterne la voce e la presenza nel consenso legislativo dello Stato. Aggiungendo al Senato un ristretto numero di membri che il Presidente della Repubblica ha la facoltà (non l'obbligo) di nominare a vita, si è poi voluto lievemente attenuarne il carattere elettivo , facendovi partecipare uomini illustri, sperimentati e altamente benemeriti della Patria (art. 55, 56, 57, 59).
Altri caratteri distintivi fra le due Camere:
-----la diversa composizione del corpo elettorale ; possono votare per il Senato soltanto gli elettori che hanno compiuto il venticinquesimo anno (art. 58);
------l'età minima per i senatori è di quaranta anni , per i deputati di venticinque(art. 58);
------il diverso rapporto rappresentativo , poiché , mentre i deputati sono eletti in ragione di uno ogni 80.000 abitanti; i senatori sono eletti in ragione di uno ogni 200.000 abitanti; di conseguenza il Senato è assai meno numeroso della Camera.
------inoltre , la durata ordinaria della Camera è di cinque anni; del senato è di sei anni(art. 60).
Quando alle funzioni , le due Camere sono effettivamente su un piede di parità; l'iniziativa delle leggi appartiene ad ambedue , e può indifferentemente partire dall'una o dall'altra ; ambedue partecipano all'elezione del Presidente della Repubblica; e se la Costituzione stabilisce che le funzioni del Presidente della Repubblica , in ogni caso che questi non possa adempierle , vengono esercitate dal Presidente del Senato, è però il Presidente della Camera dei deputati che indice l'elezione del nuovo Presidente e presiede l'Assemblea della due Camere riunite a tale scopo . Così avvengono in seduta comune le nomine d'un terzo dei giudici della Corte Costituzionale e di un terzo dei membri del Consiglio superiore della magistratura.
2) Le funzioni del Parlamento (artt. 70 e 82) :
Il Parlamento esercita il potere legislativo . Fare le leggi è la più importante manifestazione della volontà dello Stato , e l'organo legislativo è dunque il supremo regolatore della vita del paese, l'organo che indica a tutti gli altri l'indirizzo da seguire nella loro attività concreta. Questa è la concezione che del Parlamento si ha nella Costituzione italiana, la quale lo pone , anche nell'ordine , al primo posto fra gli organi costituzionali , ed esige che il governo svolga sempre la sua azione in accordo col Parlamento ed ammette una crisi, vale a dire un impossibile funzionamento del governo , ogni volta che l'accordo venga meno.
In un regime Costituzionale parlamentare come il nostro , il Parlamento non si limita ad approvare le leggi, ma ne dipendono le scelte più importanti e decisive nei riguardi della politica generale dello Stato.
Già abbiamo accennato ai pericoli insiti in un eccessivo potere del Parlamento e al modo con cui la nostra Costituzione ha cercato di attenuarli , ma rimane il fatto , confermato da esempi recenti , che senza un'unità d'indirizzo fondamentale dei due rami del Parlamento e del governo è impossibile una proficua attività statale. Se il conflitto dovesse diventare insormontabile, se il Presidente della Repubblica venisse nella convinzione che la posizione dei gruppi nel Parlamento è tale da non consentire la formazione d'un governo , non resterebbe che l'appello all'organo da cui in un regime democratico ha origine ogni potere, l'appello al corpo elettorale.
3) Le immunità parlamentari(art.68) :
L'esercizio della sovranità inerente al mandato parlamentare comporta che questo venga assolto in assoluta indipendenza di fronte agli organi dello Stato e agli stessi elettori . Tali indipendenza si compendia in quelle che chiamasi immunità parlamentari, le quali sono di due specie:
------la prima riguarda l'insindacabilità delle opinioni e dei voti emessi dai parlamentari nell'esercizio delle loro funzioni;
-------la seconda riguarda l'arresto e la responsabilità penale. Per l'art. 68 della Costituzione è vietato che il parlamentare , senza autorizzazione della Camera a cui appartiene , venga sottoposto a procedimento penale, o sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, salvo che sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è obbligatorio il mandato di cattura.
Se dunque un parlamentare commette un furto o un omicidio , non può essere né arrestato né processato senza quella autorizzazione . Tale privilegio , che può sembrare esorbitante , ha lo scopo d'impedire che il governo , facendo arrestare un parlamentare a scopo preventivo , possa impedirgli la presenza in Parlamento.
L'indipendenza dei membri del Parlamento risulta anche dal fatto che non sono mai vincolati a un mandato preciso dei loro elettori e nemmeno del loro partito , sicché restano sempre liberi di parlare e di votare secondo la loro coscienza.
I membri dell'una e dell'altra Camera si dividono in tanti gruppi secondo i partiti a cui dichiarano d'appartenere . Gli appartenenti a quei partiti che non raggiungessero un numero sufficiente (normalmente almeno dieci) per costituire un gruppo e i così detti indipendenti vanno a far parte del gruppo misto.
Rientra nello scopo d'assicurare l'indipendenza del mandato parlamentare anche l'attribuzione d'un'indennità ai senatori e ai deputati. Per l'art. 19 dello Statuto albertino il mandato era gratuito , ma ciò dipendeva dalla considerazione , in verità già a quei tempi non equa , che soltanto la classe abbiente avesse il tempo e l'agio di trattare i pubblici affari e d'assumere pubbliche cariche.
1) Il bicameralismo perfetto della nostra Costituzione:
La nostra Costituzione ha accettato un bicameralismo perfetto , conferendo piena parità alle due Camere , l'una e l'altra elettive , e con ciò evitando gli eventuali abusi d'una sola camera . Bisognava tuttavia porre la decisione su fondamenti che evitassero la creazione d'un inutile doppione.
I nostri costituenti partirono innanzi tutto dalla considerazione che, creando le Regioni, cioè enti territoriali forniti d'autonomia, era logico ammetterne la voce e la presenza nel consenso legislativo dello Stato. Aggiungendo al Senato un ristretto numero di membri che il Presidente della Repubblica ha la facoltà (non l'obbligo) di nominare a vita, si è poi voluto lievemente attenuarne il carattere elettivo , facendovi partecipare uomini illustri, sperimentati e altamente benemeriti della Patria (art. 55, 56, 57, 59).
Altri caratteri distintivi fra le due Camere:
-----la diversa composizione del corpo elettorale ; possono votare per il Senato soltanto gli elettori che hanno compiuto il venticinquesimo anno (art. 58);
------l'età minima per i senatori è di quaranta anni , per i deputati di venticinque(art. 58);
------il diverso rapporto rappresentativo , poiché , mentre i deputati sono eletti in ragione di uno ogni 80.000 abitanti; i senatori sono eletti in ragione di uno ogni 200.000 abitanti; di conseguenza il Senato è assai meno numeroso della Camera.
------inoltre , la durata ordinaria della Camera è di cinque anni; del senato è di sei anni(art. 60).
Quando alle funzioni , le due Camere sono effettivamente su un piede di parità; l'iniziativa delle leggi appartiene ad ambedue , e può indifferentemente partire dall'una o dall'altra ; ambedue partecipano all'elezione del Presidente della Repubblica; e se la Costituzione stabilisce che le funzioni del Presidente della Repubblica , in ogni caso che questi non possa adempierle , vengono esercitate dal Presidente del Senato, è però il Presidente della Camera dei deputati che indice l'elezione del nuovo Presidente e presiede l'Assemblea della due Camere riunite a tale scopo . Così avvengono in seduta comune le nomine d'un terzo dei giudici della Corte Costituzionale e di un terzo dei membri del Consiglio superiore della magistratura.
2) Le funzioni del Parlamento (artt. 70 e 82) :
Il Parlamento esercita il potere legislativo . Fare le leggi è la più importante manifestazione della volontà dello Stato , e l'organo legislativo è dunque il supremo regolatore della vita del paese, l'organo che indica a tutti gli altri l'indirizzo da seguire nella loro attività concreta. Questa è la concezione che del Parlamento si ha nella Costituzione italiana, la quale lo pone , anche nell'ordine , al primo posto fra gli organi costituzionali , ed esige che il governo svolga sempre la sua azione in accordo col Parlamento ed ammette una crisi, vale a dire un impossibile funzionamento del governo , ogni volta che l'accordo venga meno.
In un regime Costituzionale parlamentare come il nostro , il Parlamento non si limita ad approvare le leggi, ma ne dipendono le scelte più importanti e decisive nei riguardi della politica generale dello Stato.
Già abbiamo accennato ai pericoli insiti in un eccessivo potere del Parlamento e al modo con cui la nostra Costituzione ha cercato di attenuarli , ma rimane il fatto , confermato da esempi recenti , che senza un'unità d'indirizzo fondamentale dei due rami del Parlamento e del governo è impossibile una proficua attività statale. Se il conflitto dovesse diventare insormontabile, se il Presidente della Repubblica venisse nella convinzione che la posizione dei gruppi nel Parlamento è tale da non consentire la formazione d'un governo , non resterebbe che l'appello all'organo da cui in un regime democratico ha origine ogni potere, l'appello al corpo elettorale.
3) Le immunità parlamentari(art.68) :
L'esercizio della sovranità inerente al mandato parlamentare comporta che questo venga assolto in assoluta indipendenza di fronte agli organi dello Stato e agli stessi elettori . Tali indipendenza si compendia in quelle che chiamasi immunità parlamentari, le quali sono di due specie:
------la prima riguarda l'insindacabilità delle opinioni e dei voti emessi dai parlamentari nell'esercizio delle loro funzioni;
-------la seconda riguarda l'arresto e la responsabilità penale. Per l'art. 68 della Costituzione è vietato che il parlamentare , senza autorizzazione della Camera a cui appartiene , venga sottoposto a procedimento penale, o sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, salvo che sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è obbligatorio il mandato di cattura.
Se dunque un parlamentare commette un furto o un omicidio , non può essere né arrestato né processato senza quella autorizzazione . Tale privilegio , che può sembrare esorbitante , ha lo scopo d'impedire che il governo , facendo arrestare un parlamentare a scopo preventivo , possa impedirgli la presenza in Parlamento.
L'indipendenza dei membri del Parlamento risulta anche dal fatto che non sono mai vincolati a un mandato preciso dei loro elettori e nemmeno del loro partito , sicché restano sempre liberi di parlare e di votare secondo la loro coscienza.
I membri dell'una e dell'altra Camera si dividono in tanti gruppi secondo i partiti a cui dichiarano d'appartenere . Gli appartenenti a quei partiti che non raggiungessero un numero sufficiente (normalmente almeno dieci) per costituire un gruppo e i così detti indipendenti vanno a far parte del gruppo misto.
Rientra nello scopo d'assicurare l'indipendenza del mandato parlamentare anche l'attribuzione d'un'indennità ai senatori e ai deputati. Per l'art. 19 dello Statuto albertino il mandato era gratuito , ma ciò dipendeva dalla considerazione , in verità già a quei tempi non equa , che soltanto la classe abbiente avesse il tempo e l'agio di trattare i pubblici affari e d'assumere pubbliche cariche.
LETTERATURA DEL 900 BERTOLT BRECHT
24--5 2020
A COLORO CHE VERRANNO
1
Davvero , vivo in tempi bui!
La parola innocente è stolta. Una fronte distesa
vuol dire insensibilità. Chi ride,
la notizia atroce
non l'ha saputa ancora.
Quali tempi sono questi, quando
discorrere d'alberi è quasi un delitto ,
perché su troppe stragi comporta silenzio!
E l'uomo che ora traversa tranquillo la via
mai più potranno raggiungerlo dunque gli amici
che sono nell'affanno?
è vero : ancora mi guadagno da vivere .
Ma, credetemi , è appena un caso . Nulla
di quel che fò m'autorizza a sfamarmi.
Per caso mi risparmiano .(Basta che il vento giri,
sono perduto).
"Mangia e bevi!", mi dicono:" E sii contento di averne".
Ma come posso io mangiare e bere , quando
quel che mangio , a chi ha fame lo strappo, e
manca a chi ha sete il mio bicchiere d'acqua?
Eppure mangio e bevo.
Vorrei anche essere un saggio.
Nei libri antichi è scritta la saggezza;
lasciar le contese del mondo e il tempo breve
senza tèma trascorrere.
Spogliarsi di violenza,
render bene per male,
non soddisfare i desideri , anzi
dimenticarli,dicono , è saggezza.
Tutto questo io non posso ;
davvero,vivo in tempi bui!
2
Nelle città venni al tempo del disordine,
quando la fame regnava.
Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte
e mi ribellai insieme a loro .
Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato .
Il mio pane , lo mangiai tra le battaglie.
Per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.
Feci all'amore senza badarci
e la natura la guardai con impazienza .
Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.
Al mio tempo , le strade si perdevano nella palude.
La parola mi tradiva al carnefice.
Poco era in mio potere . Ma i potenti
posavano più sicuri senza di me; o lo speravo.
Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.
Le forze erano misere . La meta
era molto remota.
La si poteva scorgere chiaramente , seppure anche per me
quasi inattingibile.
Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.
3
Voi che sarete emersi dai gorghi
dove fummo travolti
pensate
quando parlate delle nostre debolezze
anche ai tempi bui
cui voi siete scampati.
Andammo noi, più spesso cambiando paese che scarpe,
attraverso le guerre di classe , disperati
quando solo ingiustizia c'era , e nessuna rivolta.
Eppure lo sappiamo :
anche l'odio contro la bassezza
stravolge il viso.
Anche l'ira per l'ingiustizia
fa roca la voce. Oh, noi
che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,
noi non si potè essere gentili.
Ma voi, quando sarà venuta l'ora
che all'uomo un aiuto sia l'uomo,
pensate , a noi
con indulgenza.
A COLORO CHE VERRANNO
1
Davvero , vivo in tempi bui!
La parola innocente è stolta. Una fronte distesa
vuol dire insensibilità. Chi ride,
la notizia atroce
non l'ha saputa ancora.
Quali tempi sono questi, quando
discorrere d'alberi è quasi un delitto ,
perché su troppe stragi comporta silenzio!
E l'uomo che ora traversa tranquillo la via
mai più potranno raggiungerlo dunque gli amici
che sono nell'affanno?
è vero : ancora mi guadagno da vivere .
Ma, credetemi , è appena un caso . Nulla
di quel che fò m'autorizza a sfamarmi.
Per caso mi risparmiano .(Basta che il vento giri,
sono perduto).
"Mangia e bevi!", mi dicono:" E sii contento di averne".
Ma come posso io mangiare e bere , quando
quel che mangio , a chi ha fame lo strappo, e
manca a chi ha sete il mio bicchiere d'acqua?
Eppure mangio e bevo.
Vorrei anche essere un saggio.
Nei libri antichi è scritta la saggezza;
lasciar le contese del mondo e il tempo breve
senza tèma trascorrere.
Spogliarsi di violenza,
render bene per male,
non soddisfare i desideri , anzi
dimenticarli,dicono , è saggezza.
Tutto questo io non posso ;
davvero,vivo in tempi bui!
2
Nelle città venni al tempo del disordine,
quando la fame regnava.
Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte
e mi ribellai insieme a loro .
Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato .
Il mio pane , lo mangiai tra le battaglie.
Per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.
Feci all'amore senza badarci
e la natura la guardai con impazienza .
Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.
Al mio tempo , le strade si perdevano nella palude.
La parola mi tradiva al carnefice.
Poco era in mio potere . Ma i potenti
posavano più sicuri senza di me; o lo speravo.
Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.
Le forze erano misere . La meta
era molto remota.
La si poteva scorgere chiaramente , seppure anche per me
quasi inattingibile.
Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.
3
Voi che sarete emersi dai gorghi
dove fummo travolti
pensate
quando parlate delle nostre debolezze
anche ai tempi bui
cui voi siete scampati.
Andammo noi, più spesso cambiando paese che scarpe,
attraverso le guerre di classe , disperati
quando solo ingiustizia c'era , e nessuna rivolta.
Eppure lo sappiamo :
anche l'odio contro la bassezza
stravolge il viso.
Anche l'ira per l'ingiustizia
fa roca la voce. Oh, noi
che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,
noi non si potè essere gentili.
Ma voi, quando sarà venuta l'ora
che all'uomo un aiuto sia l'uomo,
pensate , a noi
con indulgenza.
mercoledì 22 aprile 2020
FINALMENTE : CONFESSO I MIEI AMANTI, LA MIA VITA DA PECCATRICE Pina Maria Speranza Raciti
22--4--2020
Nella realtà d' incubo , dove ho vissuto e vivo da trentanni, non è importante, la più o meno presenza di amanti nella mia vita; quando la volontà , di una realtà sociale , fatta di marmaglia, di uccidermi! Un esempio di violenza di gruppo.
Quando , si vuole fare male ad una donna , si ricorre agli :"insulti, calunnie , con un linguaggio ben preciso.
Come un "brutto anatroccolo", vivo in un pollaio , abitato da brutte galline, le mie colpe sono:
=La mia educazione; in una realtà, dove questo termine è sconosciuto;
=La mia cultura, in una realtà analfabeta, ed ignorante;
=La mia classe.
Sono stata completamente spogliata , dei miei vestiti, della mia identità. Più lotto per la verità e la giustizia,più sono aggredita. Il mondo in cui vivo, è selvaggio , e mafioso, e preti di campagna sono stati compiacenti, complici, e regista.
Ho iniziato a leggere e scrivere all'età di 5 anni; se da una parte . la biblioteca del nonno , era per me , bambina , un mondo, sconosciuto e pieno di mistero; i miei libri di fiabe , sono stati ,i miei amici e compagni d'avventura.
Con , il mio libro da leggere, da bambina, cercavo in casa, un rifugio , dove indisturbata , mi immergevo, nel fantastico mondo , e vivevo con il protagonista,le sue emozioni.
Con la scuola, con lo studio della letteratura, della filosofia, ho imparato a conoscere e ad amare , molti uomini e donne, che sono i protagonisti del cammino culturale della nostra civiltà.
Leggere le loro opere , è per me una grande gioia, e per ogni libro letto , è un cammino con l'autore, è un'avventura dello spirito, un dialogo a due.
Entrare in una libreria , per me , vuole dire provare una sensazione di: leggerezza, gioia, curiosità; non posso immaginare , la mia vita , senza i miei libri. Libri di studio, libri di lettura, libri, come conoscenza, libertà.
Ogni qualvolta, compro un'opera dei miei scrittori preferiti,"i miei AMANTI", è come conquistare la vetta dell'Everest.
Amo la città di Catania, e scendere in città, è per me una gioia, passeggiare , per le sue vie, guardare le vetrine, ma soprattutto andare in libreria. Ma siamo in tempo d ' emergenza, l'ultima mia passeggiata catanese , risale ai primi di febbraio, ricordo , una bella e tiepida giornata , Catania era stupenda, ed io avevo un cuore pieno di gioia, e guardavo con distrazione le vetrine, perché finalmente avevo comprato un libro che desideravo da quando frequentavo il 5° anno superiore. L ' "ULISSE" di James Joyce, uno dei miei amanti preferiti!
L'elenco dei miei amanti è lungo, si inizia dalla letteratura latina, poi quella italiana , poi quella europea.
Oggi, in quarantena, sono in dolce compagnia, con :
Miguel De Cervantes ed il suo "Don Chisciotte della Mancia" è uno scrittore strabiliante!
Questi sono i miei veri amanti, per quanto riguarda la cultura; per la mia fede, ho un amante di 100 carati , il mio grande segreto, amore , LUI, mi è amico, compagno di vita sin dall ' infanzia.
Ma è anche la vergogna dei preti che mi hanno aggredito.
L' assurdo è che nella mia vita non ci sono uomini, come amanti!
Nella realtà d' incubo , dove ho vissuto e vivo da trentanni, non è importante, la più o meno presenza di amanti nella mia vita; quando la volontà , di una realtà sociale , fatta di marmaglia, di uccidermi! Un esempio di violenza di gruppo.
Quando , si vuole fare male ad una donna , si ricorre agli :"insulti, calunnie , con un linguaggio ben preciso.
Come un "brutto anatroccolo", vivo in un pollaio , abitato da brutte galline, le mie colpe sono:
=La mia educazione; in una realtà, dove questo termine è sconosciuto;
=La mia cultura, in una realtà analfabeta, ed ignorante;
=La mia classe.
Sono stata completamente spogliata , dei miei vestiti, della mia identità. Più lotto per la verità e la giustizia,più sono aggredita. Il mondo in cui vivo, è selvaggio , e mafioso, e preti di campagna sono stati compiacenti, complici, e regista.
Ho iniziato a leggere e scrivere all'età di 5 anni; se da una parte . la biblioteca del nonno , era per me , bambina , un mondo, sconosciuto e pieno di mistero; i miei libri di fiabe , sono stati ,i miei amici e compagni d'avventura.
Con , il mio libro da leggere, da bambina, cercavo in casa, un rifugio , dove indisturbata , mi immergevo, nel fantastico mondo , e vivevo con il protagonista,le sue emozioni.
Con la scuola, con lo studio della letteratura, della filosofia, ho imparato a conoscere e ad amare , molti uomini e donne, che sono i protagonisti del cammino culturale della nostra civiltà.
Leggere le loro opere , è per me una grande gioia, e per ogni libro letto , è un cammino con l'autore, è un'avventura dello spirito, un dialogo a due.
Entrare in una libreria , per me , vuole dire provare una sensazione di: leggerezza, gioia, curiosità; non posso immaginare , la mia vita , senza i miei libri. Libri di studio, libri di lettura, libri, come conoscenza, libertà.
Ogni qualvolta, compro un'opera dei miei scrittori preferiti,"i miei AMANTI", è come conquistare la vetta dell'Everest.
Amo la città di Catania, e scendere in città, è per me una gioia, passeggiare , per le sue vie, guardare le vetrine, ma soprattutto andare in libreria. Ma siamo in tempo d ' emergenza, l'ultima mia passeggiata catanese , risale ai primi di febbraio, ricordo , una bella e tiepida giornata , Catania era stupenda, ed io avevo un cuore pieno di gioia, e guardavo con distrazione le vetrine, perché finalmente avevo comprato un libro che desideravo da quando frequentavo il 5° anno superiore. L ' "ULISSE" di James Joyce, uno dei miei amanti preferiti!
L'elenco dei miei amanti è lungo, si inizia dalla letteratura latina, poi quella italiana , poi quella europea.
Oggi, in quarantena, sono in dolce compagnia, con :
Miguel De Cervantes ed il suo "Don Chisciotte della Mancia" è uno scrittore strabiliante!
Questi sono i miei veri amanti, per quanto riguarda la cultura; per la mia fede, ho un amante di 100 carati , il mio grande segreto, amore , LUI, mi è amico, compagno di vita sin dall ' infanzia.
Ma è anche la vergogna dei preti che mi hanno aggredito.
L' assurdo è che nella mia vita non ci sono uomini, come amanti!
martedì 21 aprile 2020
LA VIA SEMPLICE DI CHUANG TZU di: Thomas Merton
21--4--2020
IL VENDITORE DI CAPPELLI E IL GOVERNATORE SAGGIO
Uno che veniva da Sung
commerciava in cappelli da cerimonia.
Viaggiava con il suo carico di cappelli
verso i selvaggi del sud.
I selvaggi avevano la testa rasata
e il corpo tatuato.
Che cosa se ne facevano
dei cappelli da cerimonia in seta?
Yao aveva governato saggiamente
sull'intera Cina.
Aveva riportato la pace
in tutto il mondo.
Poi si era recato
dai quattro Perfetti
sulle lontane montagne
di Ku Shih.
Quando riattraversò la frontiera
per ritornare nella sua città,
il suo sguardo smarrito
vide che il trono non c'era più.
IL VENDITORE DI CAPPELLI E IL GOVERNATORE SAGGIO
Uno che veniva da Sung
commerciava in cappelli da cerimonia.
Viaggiava con il suo carico di cappelli
verso i selvaggi del sud.
I selvaggi avevano la testa rasata
e il corpo tatuato.
Che cosa se ne facevano
dei cappelli da cerimonia in seta?
Yao aveva governato saggiamente
sull'intera Cina.
Aveva riportato la pace
in tutto il mondo.
Poi si era recato
dai quattro Perfetti
sulle lontane montagne
di Ku Shih.
Quando riattraversò la frontiera
per ritornare nella sua città,
il suo sguardo smarrito
vide che il trono non c'era più.
domenica 19 aprile 2020
Domenica 19--4--2020
2° domenica di Pasqua anno A
Cristo risorto , tu hai reso saldi i tuoi apostoli concedendo la saggezza di compiere la volontà di tuo Padre. Signore , concedimi la grazia di essere degno di diffondere la luce del Vangelo e di realizzare il tuo amore attraverso i miei atti e con una vita pura , là dove vivo e lavoro. Creatore del mondo, accendi nel mio cuore il fuoco d'amore che permetterà di riunire tutti i tuoi fedeli in una famiglia cristiana unita .
Riempi il mio cuore , e quello di tutti i credenti , di gioia , di pace e di calma. Amatissimo Gesù , i canti di lode e di adorazione della tua gloria risuonano all'unisono per la terra, nei secoli dei secoli.
Traduzione dal lituano da Ugne Karvelis
Buona domenica, a tutti uomini e donne , che lavorano in prima linea in questa emergenza;
Buona domenica,ai pazienti di COVID-19, e non solo;
Buona domenica, ai pazienti guariti di COVID-19, un augurio di rinascita;
Buona domenica, a tutti;
Buona domenica, ai politici, in particolare agli italiani,che possano saggiamente prendere le decisioni giuste;
Ai politici delle grande potenze, dico che , la caccia alle streghe, è politica di bassa lega; in un momento tragico è opportuno prendersi le proprie responsabilità.
Il fulcro di una vera democrazia è la promozione umana, il culto al dio denaro, può solo portare all'autocrazia.
Cristo risorto , tu hai reso saldi i tuoi apostoli concedendo la saggezza di compiere la volontà di tuo Padre. Signore , concedimi la grazia di essere degno di diffondere la luce del Vangelo e di realizzare il tuo amore attraverso i miei atti e con una vita pura , là dove vivo e lavoro. Creatore del mondo, accendi nel mio cuore il fuoco d'amore che permetterà di riunire tutti i tuoi fedeli in una famiglia cristiana unita .
Riempi il mio cuore , e quello di tutti i credenti , di gioia , di pace e di calma. Amatissimo Gesù , i canti di lode e di adorazione della tua gloria risuonano all'unisono per la terra, nei secoli dei secoli.
Traduzione dal lituano da Ugne Karvelis
Buona domenica, a tutti uomini e donne , che lavorano in prima linea in questa emergenza;
Buona domenica,ai pazienti di COVID-19, e non solo;
Buona domenica, ai pazienti guariti di COVID-19, un augurio di rinascita;
Buona domenica, a tutti;
Buona domenica, ai politici, in particolare agli italiani,che possano saggiamente prendere le decisioni giuste;
Ai politici delle grande potenze, dico che , la caccia alle streghe, è politica di bassa lega; in un momento tragico è opportuno prendersi le proprie responsabilità.
Il fulcro di una vera democrazia è la promozione umana, il culto al dio denaro, può solo portare all'autocrazia.
giovedì 16 aprile 2020
ESSAYS MORAL , POLITICAL AND LITERARY David Hume
16---4---2020
Sui diritti politici delle donne:
Considero la differenza di sesso completamente irrilevante nei riguardi dei diritti politici, allo stesso modo che la differenza di statura o di colore dei capelli. Tutti gli esseri umani hanno il medesimo interesse al buon governo. La proprietà è garantita per chiunque da un buon governo , ed ognuno ha un eguale diritto d'opinione e di voto e d'assicurarsi la sua parte di benessere , e, se qualche differenza deve esservi fra i due sessi , le donne hanno maggiormente diritto d'intervenire nella vita pubblica, poiché , essendo fisicamente più deboli degli uomini, la loro sicurezza e protezione dipendono in grado maggiore dalle leggi e dalla società.
Nessuno ormai pensa che le donne debbano vivere in una condizione di soggezione personale , che non possono avere un proprio pensiero , una propria volontà o un'occupazione , ma che siano invece solamente le schiave domestiche dei mariti, dei padri, dei fratelli. è concesso alle donne d'avere proprietà e interesse finanziari o d'affari , è considerata cosa giusta e naturale che la donna possa scrivere e insegnare; per la stessa ragione per cui sono ammesse tutte queste cose, l'incapacità politica non ha più motivo d'esistere. Esse , allo stesso modo degli uomini , non hanno bisogno dei diritti per poter governare , ma per non essere malgovernate.
Sui diritti politici delle donne:
Considero la differenza di sesso completamente irrilevante nei riguardi dei diritti politici, allo stesso modo che la differenza di statura o di colore dei capelli. Tutti gli esseri umani hanno il medesimo interesse al buon governo. La proprietà è garantita per chiunque da un buon governo , ed ognuno ha un eguale diritto d'opinione e di voto e d'assicurarsi la sua parte di benessere , e, se qualche differenza deve esservi fra i due sessi , le donne hanno maggiormente diritto d'intervenire nella vita pubblica, poiché , essendo fisicamente più deboli degli uomini, la loro sicurezza e protezione dipendono in grado maggiore dalle leggi e dalla società.
Nessuno ormai pensa che le donne debbano vivere in una condizione di soggezione personale , che non possono avere un proprio pensiero , una propria volontà o un'occupazione , ma che siano invece solamente le schiave domestiche dei mariti, dei padri, dei fratelli. è concesso alle donne d'avere proprietà e interesse finanziari o d'affari , è considerata cosa giusta e naturale che la donna possa scrivere e insegnare; per la stessa ragione per cui sono ammesse tutte queste cose, l'incapacità politica non ha più motivo d'esistere. Esse , allo stesso modo degli uomini , non hanno bisogno dei diritti per poter governare , ma per non essere malgovernate.
martedì 14 aprile 2020
LETTERATURA DEL 900 PAUL ELUARD
14---4---2020
Libertà
Su i quaderni di scolaro
Su i miei banchi e gli alberi
Su la sabbia su la neve
Scrivo il tuo nome
Su ogni pagina che ho letto
Su ogni pagina che è bianca
Sasso sangue carta o cenere
Scrivo il tuo nome
Su le immagini dorate
Su le armi dei guerrieri
Su la corona dei re
Scrivo il tuo nome
Su la giungla ed il deserto
Su i nidi su le ginestre
Su la eco dell'infanzia
Scrivo il tuo nome
Su i miracoli notturni
Sul pan bianco dei miei giorni
Le stagioni fidanzate
Scrivo il tuo nome
Su tutti i miei lembi d'azzurro
Su lo stagno sole sfatto
E sul lago luna viva
Scrivo il tuo nome
Su le piane e l'orizzonte
Su le ali degli uccelli
E il mulino delle ombre
Scrivo il tuo nome
Su ogni alito di aurora
Su le onde su le barche
Su la montagna demente
Scrivo il tuo nome.
Su la schiuma delle nuvole
Su i sudori d'uragano
Su la pioggia spessa e smorta
Scrivo il tuo nome
Su le forme scintillanti
Le campane dei colori
Su la verità fisica
Scrivo il tuo nome
Su i sentimenti risvegliati
Su le strade dispiegate
Su le piazze che dilagano
Scrivo il tuo nome
Sopra il lume che s'accende
Sopra il lume che si spegne
Su le mie case raccolte
Scrivo il tuo nome
Sopra il frutto schiuso in due
Dello specchio e della stanza
Sul mio letto guscio vuoto
Scrivo il tuo nome
Sul mio cane ghiotto e tenero
Su le sue orecchie dritte
Su la sua zampa maldestra
Scrivo il tuo nome
Sul decollo della soglia
Su gli oggetti familiari
Su la santa onda del fuoco
Scrivo il tuo nome
Su ogni carne consentita
Su la fronte dei miei amici
Su ogni mano che si tende
Scrivo il tuo nome
Sopra i vetri di stupore
Su le labbra attente
Tanto più su del silenzio
Scrivo il tuo nome
Sopra i miei rifugi infranti
Sopra i miei fari crollati
Su le mura del mio tedio
Scrivo il tuo nome.
Su l'assenza che non chiede
Su la nuda solitudine
Su i gradini della morte
Scrivo il tuo nome.
Sul vigore ritornato
Sul pericolo svanito
Su l'immemore speranza
Scrivo il tuo nome
E in virtù d'una parola
Ricomincio la mia vita
Sono nato per conoscerti
Per chiamarti
Libertà
Un caro saluto a coloro che stanno combattendo in prima linea, un caro saluto ai pazienti, in ospedale, a tutti i pazienti; che il Signore faccia splendere il suo volto su tutti voi.
Libertà
Su i quaderni di scolaro
Su i miei banchi e gli alberi
Su la sabbia su la neve
Scrivo il tuo nome
Su ogni pagina che ho letto
Su ogni pagina che è bianca
Sasso sangue carta o cenere
Scrivo il tuo nome
Su le immagini dorate
Su le armi dei guerrieri
Su la corona dei re
Scrivo il tuo nome
Su la giungla ed il deserto
Su i nidi su le ginestre
Su la eco dell'infanzia
Scrivo il tuo nome
Su i miracoli notturni
Sul pan bianco dei miei giorni
Le stagioni fidanzate
Scrivo il tuo nome
Su tutti i miei lembi d'azzurro
Su lo stagno sole sfatto
E sul lago luna viva
Scrivo il tuo nome
Su le piane e l'orizzonte
Su le ali degli uccelli
E il mulino delle ombre
Scrivo il tuo nome
Su ogni alito di aurora
Su le onde su le barche
Su la montagna demente
Scrivo il tuo nome.
Su la schiuma delle nuvole
Su i sudori d'uragano
Su la pioggia spessa e smorta
Scrivo il tuo nome
Su le forme scintillanti
Le campane dei colori
Su la verità fisica
Scrivo il tuo nome
Su i sentimenti risvegliati
Su le strade dispiegate
Su le piazze che dilagano
Scrivo il tuo nome
Sopra il lume che s'accende
Sopra il lume che si spegne
Su le mie case raccolte
Scrivo il tuo nome
Sopra il frutto schiuso in due
Dello specchio e della stanza
Sul mio letto guscio vuoto
Scrivo il tuo nome
Sul mio cane ghiotto e tenero
Su le sue orecchie dritte
Su la sua zampa maldestra
Scrivo il tuo nome
Sul decollo della soglia
Su gli oggetti familiari
Su la santa onda del fuoco
Scrivo il tuo nome
Su ogni carne consentita
Su la fronte dei miei amici
Su ogni mano che si tende
Scrivo il tuo nome
Sopra i vetri di stupore
Su le labbra attente
Tanto più su del silenzio
Scrivo il tuo nome
Sopra i miei rifugi infranti
Sopra i miei fari crollati
Su le mura del mio tedio
Scrivo il tuo nome.
Su l'assenza che non chiede
Su la nuda solitudine
Su i gradini della morte
Scrivo il tuo nome.
Sul vigore ritornato
Sul pericolo svanito
Su l'immemore speranza
Scrivo il tuo nome
E in virtù d'una parola
Ricomincio la mia vita
Sono nato per conoscerti
Per chiamarti
Libertà
Un caro saluto a coloro che stanno combattendo in prima linea, un caro saluto ai pazienti, in ospedale, a tutti i pazienti; che il Signore faccia splendere il suo volto su tutti voi.
domenica 12 aprile 2020
SANTA PASQUA 2020
12---4---2020
Signore Gesù,
sei voluto restare con noi ogni giorno,
nel sacramento dell'amore.
Gesù , tu chiami ed inviti,
tu accogli tutti coloro che soffrono,
tutti gli afflitti e gli umili di cuore.....
Animato da un ardente desiderio,
con tutto il mio essere , io aspiro ad unirmi a te
nel sacramento dell'amore.
Gesù , vieni a me, consolami, rendimi forte.
Giovani Lituani deportati in Siberia,1953
Auguri di una Santa Pasqua, nella gioia di Cristo Risorto, a tutti gli Italiani, a tutta l'Europa, la nostra comune patria. In particolare un caro augurio a tutti coloro che in prima linea, stanno combattendo la pandemia, in Italia e nel mondo.
Un augurio ai malati e non solo di CVID-19.
La speranza di uscire da questo momento, così particolare,al più presto.
Signore Gesù,
sei voluto restare con noi ogni giorno,
nel sacramento dell'amore.
Gesù , tu chiami ed inviti,
tu accogli tutti coloro che soffrono,
tutti gli afflitti e gli umili di cuore.....
Animato da un ardente desiderio,
con tutto il mio essere , io aspiro ad unirmi a te
nel sacramento dell'amore.
Gesù , vieni a me, consolami, rendimi forte.
Giovani Lituani deportati in Siberia,1953
Auguri di una Santa Pasqua, nella gioia di Cristo Risorto, a tutti gli Italiani, a tutta l'Europa, la nostra comune patria. In particolare un caro augurio a tutti coloro che in prima linea, stanno combattendo la pandemia, in Italia e nel mondo.
Un augurio ai malati e non solo di CVID-19.
La speranza di uscire da questo momento, così particolare,al più presto.
sabato 11 aprile 2020
PRETE DI CAMPAGNA di: Pina Maria Speranza Raciti
11---4--2020
Molti anni fa, dei religiosi, miei conoscenti, coniarono questo termine:" PRETI DI CAMPAGNA" per definire , un Sacerdote secolare, con le seguenti caratteristiche:
" Ignoranza, Arroganza, Bigottismo".
Purtroppo , nella realtà, questa figura è presente, ed è un male , per la chiesa cristiana, per il suo popolo.
Lo scopo del mio Blogger, è quello di stimolare un dibattito , su vari argomenti; e nello stesso tempo mettere in rilievo , determinate circostanze, che meritano un'attenzione particolare.
La mia è un'educazione perfetta, anche da un punto di vista religioso. Sin da bambina , ho avuto la fortuna di avere dei bravi educatori; e nel caso specifico della fede cristiana, i miei educatori sono stati : Sacerdoti, e religiosi, ai quali sono legata, da: affetto , stima e riconoscenza.
Rispetto , ubbidienza sono parti integrante del mio modo di essere. La mia educazione , mi ha dato la possibilità , di essere sempre accolta, con gioia , dovunque sia stata ospite.
Non mi permetto di giudicare , l'operato di un Parroco, perché lui è il Pastore, la guida. Ma , io sono libera di fare le mie scelte. E con il mio Blogger , esprimo le mie personali idee, il mio punto di vista , nella speranza , di stimolare , un dibattito democratico,in chi lo legge. Ma non trovo giusto , essere fraintesa.
Il Sacerdote, è il ministro della Chiesa, chiamato , come Pastore, a curare , il popolo di Dio:
=Fasciare le pecore ferite;
= Ricondurre le pecore disperse;
= Curare le pecore malate;
=Portare l'acqua che disseta, evangelizzare
Molti anni fa, dei religiosi, miei conoscenti, coniarono questo termine:" PRETI DI CAMPAGNA" per definire , un Sacerdote secolare, con le seguenti caratteristiche:
" Ignoranza, Arroganza, Bigottismo".
Purtroppo , nella realtà, questa figura è presente, ed è un male , per la chiesa cristiana, per il suo popolo.
Lo scopo del mio Blogger, è quello di stimolare un dibattito , su vari argomenti; e nello stesso tempo mettere in rilievo , determinate circostanze, che meritano un'attenzione particolare.
La mia è un'educazione perfetta, anche da un punto di vista religioso. Sin da bambina , ho avuto la fortuna di avere dei bravi educatori; e nel caso specifico della fede cristiana, i miei educatori sono stati : Sacerdoti, e religiosi, ai quali sono legata, da: affetto , stima e riconoscenza.
Rispetto , ubbidienza sono parti integrante del mio modo di essere. La mia educazione , mi ha dato la possibilità , di essere sempre accolta, con gioia , dovunque sia stata ospite.
Non mi permetto di giudicare , l'operato di un Parroco, perché lui è il Pastore, la guida. Ma , io sono libera di fare le mie scelte. E con il mio Blogger , esprimo le mie personali idee, il mio punto di vista , nella speranza , di stimolare , un dibattito democratico,in chi lo legge. Ma non trovo giusto , essere fraintesa.
Il Sacerdote, è il ministro della Chiesa, chiamato , come Pastore, a curare , il popolo di Dio:
=Fasciare le pecore ferite;
= Ricondurre le pecore disperse;
= Curare le pecore malate;
=Portare l'acqua che disseta, evangelizzare
giovedì 9 aprile 2020
GEREMIA: oggi più che mai attuale ! di: Pina Maria Speranza Raciti
9--4--2020
Nel cammino di questa quaresima, ho ripreso una prassi , che seguivo molto tempo fà; la lettura di un libro , del Vecchio Testamento. Ho scelto Geremia, il periodo storico in cui visse questo profeta, si può benissimo paragonare , al nostro presente.[ al di là, della pandemia].
Spesso definiamo , questo periodo storico come: post-moderno; post-cristiano,ed è proprio quest'ultima definizione , che mi porta a paragonare , questo momento storico , a quello vissuto dal popolo ebraico, al tempo , del profeta Geremia.
Una profonda critica storica , sui primi duemila anni , di storia del cristianesimo , non spetta me farla.. Le mie sono riflessioni personali , che hanno lo scopo , di stimolare un dibattito , o delle riflessioni personali, di chi legge il mio post.
Il peccato di Adamo ed Eva , esprime la modalità di essere dell'uomo; il suo bisogno di essere pari a Dio , o peggio di essere Dio. è il peccato di superbia per antonomasia!
L'uomo , pretende di conoscere , il pensiero divino , e di possedere la verità assoluta. Ma la verità umana è parziale e relativa , non assoluta. Questo , è il peccato, che stà alla base , delle divisioni del popolo cristiano, nei molti rivoli , che spiegano , gli scismi, e le feroci guerre e persecuzioni, che nel nome di Gesù, caratterizzano , i periodi più bui , della realtà cristiana.
Nel percorso culturale , storico , dell'occidente, prende strada , anche il pensiero agnostico, con il rifiuto totale del divino. Nella società occidentale post--cristiana, il gap, fra società , e chiesa , è ampio ; come se la chiesa non riesca , ad entrare in dialogo con la società.
La nostra è una società, che ha rinunciato , alla propria identità cristiana; costruendosi , degli idoli, delle nuove identità, a misura d'uomo, capaci di infondere sicurezza. E il risultato è, la disperazione, il vuoto, la disumanizzazione. La famiglia, il nucleo cementante, della società, è stata disintegrata, e sostituita con surrogati , famiglia allargata, ed altro. Nella mente ipocrita della società moderna, colma di falsi pudori atavici, l'amante ,diventa il compagno, il convivente, ed ha sostituito il matrimonio, con la convivenza. E nel paradosso, gli omosessuali,lottano per il diritto al matrimonio; mentre gli eterosessuali, lo hanno disintegrato.
L' Amicizia, distrutta, il dialogo disintegrato, sostituiti da un surrogato: social.
Mentre . il sentimento dell'Amore, è stato sostituito, da sentimenti perversi : Egoismo, Narcisismo.
La nostra società, perfetta, funzionante, complessa, colma di benessere consumistico, è una babele!
Siamo prigionieri in Babilonia!
La speranza è nei giovani, nei loro sogni, e nel loro desiderio, di realizzare ,una vita , veramente a dimensione d'uomo, costruendo , la pace, e la giustizia, il dialogo , il rispetto fra i popoli, amando la vita nel loro divenire, comprendendo che il pianeta terra e la nostra casa comune.
Un novo cammino del cristianesimo, una nuova e vera evangelizzazione, un cammino insieme di tutte le realtà delle chiese cristiane, per la costruzione di quella Gerusalemme terreste che , fino ad oggi è una chimera.
La pandemia, che stiamo vivendo, ha disintegrato , tutte le nostre sicurezze , come la polverizzazione della brocca d'argilla di Geremia.
Che possa, questo momento storico farci comprendere,la necessità di una vera conversione, nell'economia, nella politica. L'unica vera ricchezza è l'umanità, e la vita!
Nel cammino di questa quaresima, ho ripreso una prassi , che seguivo molto tempo fà; la lettura di un libro , del Vecchio Testamento. Ho scelto Geremia, il periodo storico in cui visse questo profeta, si può benissimo paragonare , al nostro presente.[ al di là, della pandemia].
Spesso definiamo , questo periodo storico come: post-moderno; post-cristiano,ed è proprio quest'ultima definizione , che mi porta a paragonare , questo momento storico , a quello vissuto dal popolo ebraico, al tempo , del profeta Geremia.
Una profonda critica storica , sui primi duemila anni , di storia del cristianesimo , non spetta me farla.. Le mie sono riflessioni personali , che hanno lo scopo , di stimolare un dibattito , o delle riflessioni personali, di chi legge il mio post.
Il peccato di Adamo ed Eva , esprime la modalità di essere dell'uomo; il suo bisogno di essere pari a Dio , o peggio di essere Dio. è il peccato di superbia per antonomasia!
L'uomo , pretende di conoscere , il pensiero divino , e di possedere la verità assoluta. Ma la verità umana è parziale e relativa , non assoluta. Questo , è il peccato, che stà alla base , delle divisioni del popolo cristiano, nei molti rivoli , che spiegano , gli scismi, e le feroci guerre e persecuzioni, che nel nome di Gesù, caratterizzano , i periodi più bui , della realtà cristiana.
Nel percorso culturale , storico , dell'occidente, prende strada , anche il pensiero agnostico, con il rifiuto totale del divino. Nella società occidentale post--cristiana, il gap, fra società , e chiesa , è ampio ; come se la chiesa non riesca , ad entrare in dialogo con la società.
La nostra è una società, che ha rinunciato , alla propria identità cristiana; costruendosi , degli idoli, delle nuove identità, a misura d'uomo, capaci di infondere sicurezza. E il risultato è, la disperazione, il vuoto, la disumanizzazione. La famiglia, il nucleo cementante, della società, è stata disintegrata, e sostituita con surrogati , famiglia allargata, ed altro. Nella mente ipocrita della società moderna, colma di falsi pudori atavici, l'amante ,diventa il compagno, il convivente, ed ha sostituito il matrimonio, con la convivenza. E nel paradosso, gli omosessuali,lottano per il diritto al matrimonio; mentre gli eterosessuali, lo hanno disintegrato.
L' Amicizia, distrutta, il dialogo disintegrato, sostituiti da un surrogato: social.
Mentre . il sentimento dell'Amore, è stato sostituito, da sentimenti perversi : Egoismo, Narcisismo.
La nostra società, perfetta, funzionante, complessa, colma di benessere consumistico, è una babele!
Siamo prigionieri in Babilonia!
La speranza è nei giovani, nei loro sogni, e nel loro desiderio, di realizzare ,una vita , veramente a dimensione d'uomo, costruendo , la pace, e la giustizia, il dialogo , il rispetto fra i popoli, amando la vita nel loro divenire, comprendendo che il pianeta terra e la nostra casa comune.
Un novo cammino del cristianesimo, una nuova e vera evangelizzazione, un cammino insieme di tutte le realtà delle chiese cristiane, per la costruzione di quella Gerusalemme terreste che , fino ad oggi è una chimera.
La pandemia, che stiamo vivendo, ha disintegrato , tutte le nostre sicurezze , come la polverizzazione della brocca d'argilla di Geremia.
Che possa, questo momento storico farci comprendere,la necessità di una vera conversione, nell'economia, nella politica. L'unica vera ricchezza è l'umanità, e la vita!
DOMINICAE CAENAE, 5 DI SAN GIOVANNI PAOLO 2° "GIOVEDì SANTO 2020
9--4--2020
Prima di passare ad osservazioni più particolareggiate sul tema della celebrazione del santissimo Sacrificio , desidero riaffermare brevemente che il culto eucaristico costituisce l'anima di tutta la vita cristiana . Se infatti la vita cristiana si esprime nell'adempimento del più grande comandamento ,e cioè nell'amore di Dio e del prossimo , questo amore trova la sua sorgente proprio nel santissimo Sacramento, che comunemente è chiamato : Sacramento dell'amore.
L'Eucarestia significa questa carità , e perciò la ricorda , la rende presente e insieme la realizza . Tutte le volte che partecipiamo ad essa in modo cosciente , si apre nella nostra anima una dimensione reale di quell'amore imperscrutabile che racchiude in sé tutto ciò che Dio ha fatto per noi uomini e che fa continuamente , secondo le parole di Cristo :" Il Padre mio opera sempre e anch'io opero "(Gv 5,17). Insieme a questo dono insondabile e gratuito , che è la carità rivelata,sino in fondo , nel sacrificio salvifico del Figlio di Dio , di cui l'Eucarestia è segno indelebile , nasce anche in noi una viva risposta d'amore.
Non soltanto conosciamo l'amore , ma noi stessi cominciamo ad amare. Entriamo , per così dire , nella via dell'amore e su questa via compiamo progressi . L'amore , che nasce in noi dall'Eucarestia , grazie ad essa si sviluppa in noi , si approfondisce e si rafforza.
Il culto eucaristico è quindi proprio espressione di quest'amore , che è l'autentica e più profonda caratteristica della vocazione cristiana. Questo culto scaturisce dall'amore e serve all'amore , al quale tutti siamo chiamati in Gesù Cristo . Frutto vivo di questo culto è la perfezione dell'immagine di Dio che portiamo in noi , immagine che corrisponde a quella che Cristo ci ha rivelato . Diventando così adoratori del Padre "in spirito e verità"(Gv 4,23), noi maturiamo in una sempre più piena unione con Cristo , siamo sempre più uniti a lui e--se è lecito usare questa espressione ---siamo sempre più solidali con Lui.
La dottrina dell'Eucarestia , segno dell'unità e vincolo della carità , insegnata da san Paolo , è stata in seguito approfondita dagli scritti di tanti santi,che sono per noi un esempio vivente di culto eucaristico . Dobbiamo avere sempre questa realtà davanti agli occhi e, nello stesso tempo , sforzarci continuamente di far si che anche la nostra generazione aggiunga a quei meravigliosi esempi del passato , esempi nuovi, non meno vivi ed eloquenti, che rispecchiano l'epoca a cui appartengono.
Un augurio di un cammino verso la Pasqua del Signore, so bene che questi giorni sono particolari. Ma il dialogo con LUI, non si ferma.
Un saluto a tutti gli ammalati, non solo coloro che son affetti dalla polmonite da COVID-19, ma stasera desidero dare un particolare saluto, a tutti i pazienti, con malattie croniche più o meno gravi, che certo vivono con molta ansia, difficoltà questi momenti particolari.
Prima di passare ad osservazioni più particolareggiate sul tema della celebrazione del santissimo Sacrificio , desidero riaffermare brevemente che il culto eucaristico costituisce l'anima di tutta la vita cristiana . Se infatti la vita cristiana si esprime nell'adempimento del più grande comandamento ,e cioè nell'amore di Dio e del prossimo , questo amore trova la sua sorgente proprio nel santissimo Sacramento, che comunemente è chiamato : Sacramento dell'amore.
L'Eucarestia significa questa carità , e perciò la ricorda , la rende presente e insieme la realizza . Tutte le volte che partecipiamo ad essa in modo cosciente , si apre nella nostra anima una dimensione reale di quell'amore imperscrutabile che racchiude in sé tutto ciò che Dio ha fatto per noi uomini e che fa continuamente , secondo le parole di Cristo :" Il Padre mio opera sempre e anch'io opero "(Gv 5,17). Insieme a questo dono insondabile e gratuito , che è la carità rivelata,sino in fondo , nel sacrificio salvifico del Figlio di Dio , di cui l'Eucarestia è segno indelebile , nasce anche in noi una viva risposta d'amore.
Non soltanto conosciamo l'amore , ma noi stessi cominciamo ad amare. Entriamo , per così dire , nella via dell'amore e su questa via compiamo progressi . L'amore , che nasce in noi dall'Eucarestia , grazie ad essa si sviluppa in noi , si approfondisce e si rafforza.
Il culto eucaristico è quindi proprio espressione di quest'amore , che è l'autentica e più profonda caratteristica della vocazione cristiana. Questo culto scaturisce dall'amore e serve all'amore , al quale tutti siamo chiamati in Gesù Cristo . Frutto vivo di questo culto è la perfezione dell'immagine di Dio che portiamo in noi , immagine che corrisponde a quella che Cristo ci ha rivelato . Diventando così adoratori del Padre "in spirito e verità"(Gv 4,23), noi maturiamo in una sempre più piena unione con Cristo , siamo sempre più uniti a lui e--se è lecito usare questa espressione ---siamo sempre più solidali con Lui.
La dottrina dell'Eucarestia , segno dell'unità e vincolo della carità , insegnata da san Paolo , è stata in seguito approfondita dagli scritti di tanti santi,che sono per noi un esempio vivente di culto eucaristico . Dobbiamo avere sempre questa realtà davanti agli occhi e, nello stesso tempo , sforzarci continuamente di far si che anche la nostra generazione aggiunga a quei meravigliosi esempi del passato , esempi nuovi, non meno vivi ed eloquenti, che rispecchiano l'epoca a cui appartengono.
Un augurio di un cammino verso la Pasqua del Signore, so bene che questi giorni sono particolari. Ma il dialogo con LUI, non si ferma.
Un saluto a tutti gli ammalati, non solo coloro che son affetti dalla polmonite da COVID-19, ma stasera desidero dare un particolare saluto, a tutti i pazienti, con malattie croniche più o meno gravi, che certo vivono con molta ansia, difficoltà questi momenti particolari.
martedì 7 aprile 2020
LETTERATURA DEL 900 THOMAS STEARNS ELIOT
7--4--2020
Canto di Simeone
Signore, i giacinti romani fioriscono nei vasi
e il sole d'inverno rade i colli nevicati;
l'ostinata stagione si diffonde.....
La mia vita leggera attende il vento di morte
come piuma nel dorso della mano.
La polvere nel sole e il ricordo negli angoli
attendono il vento che corre freddo alla terra deserta.
Accordaci la pace.
Molti anni camminai tra queste mura,
serbai fede e digiuno , provvedetti
ai poveri, ebbi e resi onori ed agi.
Nessuno fu respinto alla mia porta.
Chi penserà al mio tetto , dove vivranno i figli dei miei figli
quando arriverà il giorno del dolore?
Prenderanno il sentiero delle capre, la tana delle volpi
fuggendo i volti ignoti e le spade straniere.
Prima che tempo sia di corde verghe e lamenti
dacci la pace tua.
Prima che sia la sosta nei monti desolati,
prima che giunga l'ora di un materno dolore,
in quest'età di nascita e di morte
possa il Figliuolo , il Verbo non pronunciante ancora e impronunciato
dar la consolazione d'Israele
a un uomo che ha ottant'anni e che non ha domani.
Secondo la promessa
soffrirà chi Ti loda, a ogni generazione,
tra gloria e scherno , luce sopra luce,
e la scala dei santi ascenderà.
Non martirio per me ---estasi di pensiero e di preghiera---
né la visione estrema .
Concedimi la pace,
(Ed una spada passerà il Tuo cuore,
anche il Tuo cuore).
Sono stanco della mia vita e di quella di chi verrà.
Muoio della mia morte e di quella di chi poi morrà.
Fa che il Tuo servo partendo
veda la Tua salvezza.
buona settimana santa
Canto di Simeone
Signore, i giacinti romani fioriscono nei vasi
e il sole d'inverno rade i colli nevicati;
l'ostinata stagione si diffonde.....
La mia vita leggera attende il vento di morte
come piuma nel dorso della mano.
La polvere nel sole e il ricordo negli angoli
attendono il vento che corre freddo alla terra deserta.
Accordaci la pace.
Molti anni camminai tra queste mura,
serbai fede e digiuno , provvedetti
ai poveri, ebbi e resi onori ed agi.
Nessuno fu respinto alla mia porta.
Chi penserà al mio tetto , dove vivranno i figli dei miei figli
quando arriverà il giorno del dolore?
Prenderanno il sentiero delle capre, la tana delle volpi
fuggendo i volti ignoti e le spade straniere.
Prima che tempo sia di corde verghe e lamenti
dacci la pace tua.
Prima che sia la sosta nei monti desolati,
prima che giunga l'ora di un materno dolore,
in quest'età di nascita e di morte
possa il Figliuolo , il Verbo non pronunciante ancora e impronunciato
dar la consolazione d'Israele
a un uomo che ha ottant'anni e che non ha domani.
Secondo la promessa
soffrirà chi Ti loda, a ogni generazione,
tra gloria e scherno , luce sopra luce,
e la scala dei santi ascenderà.
Non martirio per me ---estasi di pensiero e di preghiera---
né la visione estrema .
Concedimi la pace,
(Ed una spada passerà il Tuo cuore,
anche il Tuo cuore).
Sono stanco della mia vita e di quella di chi verrà.
Muoio della mia morte e di quella di chi poi morrà.
Fa che il Tuo servo partendo
veda la Tua salvezza.
buona settimana santa
lunedì 6 aprile 2020
IL SISTEMA DEMOCRATICO NELLA COSTITUZIONE ITALIANA di: Alberto Romagnoli " IL SISTEMA RAPPRESENTATIVO: IL CORPO ELETTORALE"
6--4--2020
I diritti dei componenti del corpo elettorale si riassumono in quello d'entrare a farne parte , d'essere cioè iscritto nelle liste elettorali, quando esistono le condizioni di legge , e nei diritti derivanti dalla qualità d'elettore , quali ad esempio , la sottomissione dell'atto di presentazione delle liste dei candidati, e infine nell'espressione del voto.
Nell'art. 48 della Costituzione sono fissati tre punti fondamentali riguardo a tali diritti: "Sono elettori tutti i cittadini , uomini e donne , che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale , libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico".
Prima d'arrivare all'estrema estensione del diritto di voto, si considerò universale anche il voto attribuito ai soli uomini. Quasi tutti gli Stati costituzionali sono passati per vari gradi di suffragio ristretto. La legge elettorale , con cui fu eletta nel 1861 la prima Camera dei deputati del regno d'Italia, dava il diritto di voto a 418.696 cittadini, pari all' 1,9% degli abitanti ; nel 1953 gli aventi diritto al voto furono per la Camera 30.280.342, pari al 64,2%.
In sostanza , nel vecchio Stato liberale il diritto di voto apparteneva a una classe di cittadini , alla più ricca e alla più colta, che veniva ad essere una classe politicamente privilegiata; la grande massa del popolo restava esclusa. Era questo un sistema che, se poteva considerarsi ammissibile dal punto di vista liberale, non era di certo democratico. Ed infatti occorreva un grande sforzo dei partiti popolari (e l'aiuto d'una parte del ceto borghese) perché essi potessero portare alla Camera un nucleo di deputati , in genere attivo e vivace, com'è proprio delle opposizioni , ma mai numerosissimo.
Il passo più importante fu compiuto in Italia nel 1911 con attribuzione del voto a tutti i maschi che avessero compiuto la maggiore età.
Ogni sistema elettorale suppone la suddivisione del corpo elettorale in gruppi , detti collegi, ciascuno dei quali elegge uno o più senatori o deputati . I collegi sono circoscrizioni territoriali che comprendono un numero all'incirca uguale d'elettori. Sono uninominali , quando gli elettori sono chiamati ad eleggere un solo rappresentante , ed è evidente che con ciò i collegi sono tanti quanti gli eligendi;sono plurinominali , quando ciascun collegio vota per un certo numero di rappresentanti. Non è detto che i collegi plurinominali debbano eleggere tutti lo stesso numero di rappresentanti, l'importante è che venga osservata la proporzione fra il numero degli elettori( o meglio fra gli abitanti della circoscrizione) e il numero degli eligendi. In Italia , ad esempio , per l'elezione dei deputati si ha il rapporto di uno ogni ottantamila abitanti, ma si hanno collegi che eleggono quale quattro , quale dieci , o venti deputati.
Il collegio uninominale fu usato quasi costantemente in Italia fino al 1922, oggi invece si è instaurato , ed è da credere definitivamente , il sistema del collegio plurinominale.
A favore e a sfavore dei due sistemi si portano queste ragioni:
Si dice dai suoi avversari che il collegio uninominale non rispecchia le proporzioni reali delle correnti politiche del paese: infatti, supponendo , per ipotesi estrema , che il paese sia diviso in 500 collegi uninominali e che in ciascuno di essi il candidato del partito A riporti dovunque anche un sol voto di maggioranza , sarebbero eletti tutti i candidati di quel partito e gli altri resterebbero privi di rappresentanti. Un esempio più concreto dimostra che il partito liberale inglese nel 1950, con due milioni di voti , mandò alla Camera nove deputati, il terzo di quelli che gli sarebbero toccati con un sistema proporzionale.
Si risponde dall'altra parte che soltanto col collegio uninominale si ottiene un rapporto di fiducia fra eletto ed elettore, i quali , prescindendo dalla disciplina di partito , eleggono colui che ritengono il migliore. Il fatto si è , però , che anche là dove si è rimasti fedeli , come nei paesi anglosassoni , al collegio uninominale , si vota ormai per un partito o, per meglio dire, per gli uomini scelti dal partito.
Si ribatte ancora che l'ipotesi fatta sopra è puramente teorica , poiché nella realtà esistono collegi a diversa coloritura , collegi dove prevale il ceto medio e altri dove prevale il ceto operaio, collegi in cui si considerano preminenti certi interessi che non sono considerati in altri, e che perciò la rappresentanza sarà sufficientemente varia e sempre tale da dare un quadro pressoché esatto delle opinioni del paese e soprattutto delle loro oscillazioni. Si aggiunge poi che, se è vero che con il collegio uninominale i partiti più forti facilmente ottengono una rappresentanza più numerosa di quella ad essi realmente spettante, ciò comporta tuttavia il vantaggio d'una più sicura e stabile maggioranza governativa, mentre ai partiti di minoranza resterà sempre l'indispensabile e preziosa funzione di critica e di controllo , senza che siano invogliati, a meno d'essere in grado di formare una coalizione, di mettere ad ogni istante in crisi il governo.
I diritti dei componenti del corpo elettorale si riassumono in quello d'entrare a farne parte , d'essere cioè iscritto nelle liste elettorali, quando esistono le condizioni di legge , e nei diritti derivanti dalla qualità d'elettore , quali ad esempio , la sottomissione dell'atto di presentazione delle liste dei candidati, e infine nell'espressione del voto.
Nell'art. 48 della Costituzione sono fissati tre punti fondamentali riguardo a tali diritti: "Sono elettori tutti i cittadini , uomini e donne , che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale , libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico".
Prima d'arrivare all'estrema estensione del diritto di voto, si considerò universale anche il voto attribuito ai soli uomini. Quasi tutti gli Stati costituzionali sono passati per vari gradi di suffragio ristretto. La legge elettorale , con cui fu eletta nel 1861 la prima Camera dei deputati del regno d'Italia, dava il diritto di voto a 418.696 cittadini, pari all' 1,9% degli abitanti ; nel 1953 gli aventi diritto al voto furono per la Camera 30.280.342, pari al 64,2%.
In sostanza , nel vecchio Stato liberale il diritto di voto apparteneva a una classe di cittadini , alla più ricca e alla più colta, che veniva ad essere una classe politicamente privilegiata; la grande massa del popolo restava esclusa. Era questo un sistema che, se poteva considerarsi ammissibile dal punto di vista liberale, non era di certo democratico. Ed infatti occorreva un grande sforzo dei partiti popolari (e l'aiuto d'una parte del ceto borghese) perché essi potessero portare alla Camera un nucleo di deputati , in genere attivo e vivace, com'è proprio delle opposizioni , ma mai numerosissimo.
Il passo più importante fu compiuto in Italia nel 1911 con attribuzione del voto a tutti i maschi che avessero compiuto la maggiore età.
Ogni sistema elettorale suppone la suddivisione del corpo elettorale in gruppi , detti collegi, ciascuno dei quali elegge uno o più senatori o deputati . I collegi sono circoscrizioni territoriali che comprendono un numero all'incirca uguale d'elettori. Sono uninominali , quando gli elettori sono chiamati ad eleggere un solo rappresentante , ed è evidente che con ciò i collegi sono tanti quanti gli eligendi;sono plurinominali , quando ciascun collegio vota per un certo numero di rappresentanti. Non è detto che i collegi plurinominali debbano eleggere tutti lo stesso numero di rappresentanti, l'importante è che venga osservata la proporzione fra il numero degli elettori( o meglio fra gli abitanti della circoscrizione) e il numero degli eligendi. In Italia , ad esempio , per l'elezione dei deputati si ha il rapporto di uno ogni ottantamila abitanti, ma si hanno collegi che eleggono quale quattro , quale dieci , o venti deputati.
Il collegio uninominale fu usato quasi costantemente in Italia fino al 1922, oggi invece si è instaurato , ed è da credere definitivamente , il sistema del collegio plurinominale.
A favore e a sfavore dei due sistemi si portano queste ragioni:
Si dice dai suoi avversari che il collegio uninominale non rispecchia le proporzioni reali delle correnti politiche del paese: infatti, supponendo , per ipotesi estrema , che il paese sia diviso in 500 collegi uninominali e che in ciascuno di essi il candidato del partito A riporti dovunque anche un sol voto di maggioranza , sarebbero eletti tutti i candidati di quel partito e gli altri resterebbero privi di rappresentanti. Un esempio più concreto dimostra che il partito liberale inglese nel 1950, con due milioni di voti , mandò alla Camera nove deputati, il terzo di quelli che gli sarebbero toccati con un sistema proporzionale.
Si risponde dall'altra parte che soltanto col collegio uninominale si ottiene un rapporto di fiducia fra eletto ed elettore, i quali , prescindendo dalla disciplina di partito , eleggono colui che ritengono il migliore. Il fatto si è , però , che anche là dove si è rimasti fedeli , come nei paesi anglosassoni , al collegio uninominale , si vota ormai per un partito o, per meglio dire, per gli uomini scelti dal partito.
Si ribatte ancora che l'ipotesi fatta sopra è puramente teorica , poiché nella realtà esistono collegi a diversa coloritura , collegi dove prevale il ceto medio e altri dove prevale il ceto operaio, collegi in cui si considerano preminenti certi interessi che non sono considerati in altri, e che perciò la rappresentanza sarà sufficientemente varia e sempre tale da dare un quadro pressoché esatto delle opinioni del paese e soprattutto delle loro oscillazioni. Si aggiunge poi che, se è vero che con il collegio uninominale i partiti più forti facilmente ottengono una rappresentanza più numerosa di quella ad essi realmente spettante, ciò comporta tuttavia il vantaggio d'una più sicura e stabile maggioranza governativa, mentre ai partiti di minoranza resterà sempre l'indispensabile e preziosa funzione di critica e di controllo , senza che siano invogliati, a meno d'essere in grado di formare una coalizione, di mettere ad ogni istante in crisi il governo.
domenica 5 aprile 2020
UN CARO SALUTO PER LA DOMENICA DELLE PALME A COLORO CHE COMBATTONO IN PRIMA LINEA
Domenica delle palme 2020
Dal libro del profeta Isaia
Il Signore Dio mi ha dato
una lingua da iniziati,
perché io sappia indirizzare allo sfiduciato
una parola.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio
perché io ascolti come gli iniziati.
Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il dorso ai flagellatori,
la guancia a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto confuso,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare deluso.
Un caro augurio per la domenica delle palme, a coloro che in prima linea, combattono , la difficile battaglia, per la vita di tutti noi, i medici , il personale paramedico, le forze dell'ordine, i volontari, la protezione civile; che il Signore vi benedica e vi dia il coraggio e la forza necessaria.
Un pensiero a tutti coloro che combattono la stessa battaglia nel mondo;
Una buona domenica delle palme a tutti i malati
Dal libro del profeta Isaia
Il Signore Dio mi ha dato
una lingua da iniziati,
perché io sappia indirizzare allo sfiduciato
una parola.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio
perché io ascolti come gli iniziati.
Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il dorso ai flagellatori,
la guancia a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto confuso,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare deluso.
Un caro augurio per la domenica delle palme, a coloro che in prima linea, combattono , la difficile battaglia, per la vita di tutti noi, i medici , il personale paramedico, le forze dell'ordine, i volontari, la protezione civile; che il Signore vi benedica e vi dia il coraggio e la forza necessaria.
Un pensiero a tutti coloro che combattono la stessa battaglia nel mondo;
Una buona domenica delle palme a tutti i malati
DOMENICA DELLE PALME 2020 "DIVES IN MISERICORDIA, 8" di: San Giovanni Paolo 2°
5---4---2020
La croce di Cristo sul Calvario è anche testimonianza della forza del male verso lo stesso Figlio di Dio, verso colui che, unico fra tutti i figli degli uomini , era per sua natura assolutamente innocente e libero dal peccato, e la cui venuta nel mondo fu esente dalla disobbedienza di Adamo e dall' eredità del peccato originale. Ed ecco , proprio in lui , in Cristo , viene fatta giustizia del peccato a prezzo del suo sacrificio, della sua obbedienza "fino alla morte"(Fil. 2,8). Colui , che era senza peccato, "Dio lo trattò da peccato in nostro favore "
(2 Cor. 5,21). Viene anche fatta giustizia della morte che, dagli inizi della storia dell'uomo, si era alleata col peccato. Questo far giustizia della morte avviene a prezzo della morte di colui , che era senza peccato e che unico poteva---mediante la propria morte ---infliggere morte alla morte(cf I Cor 15,54 ss). In tal modo la croce di Cristo, sulla quale il Figlio , consostanziale al Padre , rende piena giustizia a Dio, è anche una rivelazione radicale della misericordia , ossia dell' amore che va contro a ciò che costituisce la radice stessa del male nella storia dell'uomo; contro al peccato e alla morte.
La croce è il più profondo chinarsi della Divinità sull'uomo e su ciò che l'uomo ---specialmente nei momenti difficili e dolorosi---chiama il suo infelice destino. La croce è come un tocco dell'eterno amore sulle ferite più dolorose dell'esistenza terrena dell'uomo, è il compimento sino alla fine del programma messianico , che Cristo formulò una volta nella sinagoga di Nazaret (cf Lc 4,18-21) e ripeté poi dinanzi agli inviati di Giovanni Battista(cf Lc 7,20-23). Secondo le parole scritte già nella profezia di Isaia(cf Is 35,5; 6,1-3), tale programma consisteva nella rivelazione dell'amore misericordioso verso i poveri, i sofferenti e i prigionieri, verso i non vedenti gli oppressori e i peccatori. Nel mistero pasquale viene oltrepassato il limite del molteplice male , di cui l'uomo diventa partecipe nell'esistenza terrena : la croce di Cristo , infatti , ci fa comprendere le più profonde radici del male, che affondano nel peccato e nella morte , e così diventa un segno escatologico. Soltanto nel compimento escatologico e nel definitivo rinnovamento del mondo , l'amore in tutti gli eletti vincerà le sorgenti più profonde del male , portando quale frutto pienamente maturo il Regno della vita e della santità e dell'immortalità gloriosa . Il fondamento di tale compimento escatologico è già racchiuso nella croce di Cristo e nella sua morte. Il fatto che Cristo "è risuscitato il terzo giorno"(I Cor 15,4) costituisce il segno finale della missione messianica , segno che corona l'intera rivelazione dell'amore misericordioso nel mondo soggetto al male . Ciò costituisce al tempo stesso il segno , che preannuncia "un nuovo cielo e una nuova terra"(Ap 21,1), quando Dio "tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto , né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate"(Ap 21,4)
buona domenica delle palme
La croce di Cristo sul Calvario è anche testimonianza della forza del male verso lo stesso Figlio di Dio, verso colui che, unico fra tutti i figli degli uomini , era per sua natura assolutamente innocente e libero dal peccato, e la cui venuta nel mondo fu esente dalla disobbedienza di Adamo e dall' eredità del peccato originale. Ed ecco , proprio in lui , in Cristo , viene fatta giustizia del peccato a prezzo del suo sacrificio, della sua obbedienza "fino alla morte"(Fil. 2,8). Colui , che era senza peccato, "Dio lo trattò da peccato in nostro favore "
(2 Cor. 5,21). Viene anche fatta giustizia della morte che, dagli inizi della storia dell'uomo, si era alleata col peccato. Questo far giustizia della morte avviene a prezzo della morte di colui , che era senza peccato e che unico poteva---mediante la propria morte ---infliggere morte alla morte(cf I Cor 15,54 ss). In tal modo la croce di Cristo, sulla quale il Figlio , consostanziale al Padre , rende piena giustizia a Dio, è anche una rivelazione radicale della misericordia , ossia dell' amore che va contro a ciò che costituisce la radice stessa del male nella storia dell'uomo; contro al peccato e alla morte.
La croce è il più profondo chinarsi della Divinità sull'uomo e su ciò che l'uomo ---specialmente nei momenti difficili e dolorosi---chiama il suo infelice destino. La croce è come un tocco dell'eterno amore sulle ferite più dolorose dell'esistenza terrena dell'uomo, è il compimento sino alla fine del programma messianico , che Cristo formulò una volta nella sinagoga di Nazaret (cf Lc 4,18-21) e ripeté poi dinanzi agli inviati di Giovanni Battista(cf Lc 7,20-23). Secondo le parole scritte già nella profezia di Isaia(cf Is 35,5; 6,1-3), tale programma consisteva nella rivelazione dell'amore misericordioso verso i poveri, i sofferenti e i prigionieri, verso i non vedenti gli oppressori e i peccatori. Nel mistero pasquale viene oltrepassato il limite del molteplice male , di cui l'uomo diventa partecipe nell'esistenza terrena : la croce di Cristo , infatti , ci fa comprendere le più profonde radici del male, che affondano nel peccato e nella morte , e così diventa un segno escatologico. Soltanto nel compimento escatologico e nel definitivo rinnovamento del mondo , l'amore in tutti gli eletti vincerà le sorgenti più profonde del male , portando quale frutto pienamente maturo il Regno della vita e della santità e dell'immortalità gloriosa . Il fondamento di tale compimento escatologico è già racchiuso nella croce di Cristo e nella sua morte. Il fatto che Cristo "è risuscitato il terzo giorno"(I Cor 15,4) costituisce il segno finale della missione messianica , segno che corona l'intera rivelazione dell'amore misericordioso nel mondo soggetto al male . Ciò costituisce al tempo stesso il segno , che preannuncia "un nuovo cielo e una nuova terra"(Ap 21,1), quando Dio "tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto , né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate"(Ap 21,4)
buona domenica delle palme
sabato 4 aprile 2020
IL MANIFESTO DEGLI INTELLETTUALI ANTIFASCISTI BENEDETTO CROCE LETTERATURA DEL 900
4---4---2020
Da: A. R. Papa , Storia di due manifesti, Feltrinelli
--Gli intellettuali fascisti , riuniti in convegno a Bologna, hanno indirizzato un manifesto agli intellettuali di tutte le nazioni per spiegare e difendere innanzi ad essi la politica del partito fascista.
Nell'accingersi a tanta impresa quei volenterosi signori non debbono essersi rammentati di un consimile e famoso manifesto, che, agli inizi della guerra europea, fu bandito al mondo dagli intellettuali tedeschi : un manifesto che raccolse, allora, la riprovazione universale, e più tardi dai tedeschi stessi fu considerato un errore.
E, veramente gli intellettuali,ossia i cultori della scienza e dell'arte, se, come cittadini, esercitano il loro diritto e adempiono il loro dovere con l'ascriversi a un partito e fedelmente servirlo, come intellettuali hanno solo il dovere di attendere, con l'opera dell'indagine e della critica, e con le creazioni dell'arte, a innalzare parimenti tutti gli uomini e tutti i partiti a più alta sfera spirituale, affinché , con effetti sempre più benefici , combattono le lotte necessarie . Varcare questi limiti dell'ufficio a loro assegnato , contaminare politica e letteratura , politica e scienza, è un errore ,che, quando poi si faccia , come in questo caso , per patrocinare deplorevoli violenze e prepotenze e la soppressione della libertà di stampa , non può dirsi neppure un errore generoso.
E non è nemmeno , quello degl' intellettuali fascisti ,un atto che risplenda di molto delicato sentire verso la Patria,i cui travagli non è lecito sottoporre al giudizio degli stranieri, incuranti(come , del resto , è naturale) di guardarli fuori dei diversi e particolari interessi politici delle proprie nazioni.
Nella sostanza , quella scrittura, è un imparaticcio scolaresco, nel quale in ogni punto si notano confusioni dottrinali e mal filati raziocini: come dove si prende in iscambio l'atomismo di certe costruzioni della scienza politica del secolo decimottavo col liberalismo democratico con la concezione sommamente storica della libera gara e dell' avvicendarsi dei partiti al potere , anche, mercé l'opposizione, si attua, quasi graduandolo, il progresso;--o come dove, con facile riscaldamento retorico , si celebra la doverosa sottomissione degli individui al Tutto, quasi che sia in questione ciò , e non invece la capacità delle forme autoritarie a garantire il più efficace elevamento morale.[....]
Ma il maltrattamento della dottrina e della storia è cosa di poco conto, in quella scrittura , a paragone dell'abuso che vi si fa della parola"religione"; poiché, a senso dei signori intellettuali fascisti, noi ora in Italia saremmo allietati da una guerra di religione, dalle gesta di un nuovo evangelo e di un nuovo apostolato contro una vecchia superstizione , che rilutta alla morte , la quale le sta sopra e alla quale dovrà pur acconciarsi;---e ne recano a prova l'odio e il rancore che ardono, ora come non mai, tra italiani e italiani. Chiamare contrasto di religione l'odio e il rancore che si accendono da un partito che nega ai componenti degli altri partiti il carattere d'italiani e li ingiuria stranieri , e in quest'atto stesso si pone esso agli occhi di quelli come straniero e oppressore, e introduce così nella vita della Patria i sentimenti e gli abiti che sono propri di altri conflitti; nobilitare col nome di religione il sospetto e l'animosità sparsi dappertutto, che hanno tolto perfino ai giovani dell'Università l'antica e fidente fratellanza nei comuni e giovanili ideali , e li tengono gli uni contro gli altri in sembianti ostili; è cosa che suona , a dir vero,come un'assai lugubre facezia.
In che mai consisterebbe il nuovo evangelo, la nuova religione, la nuova fede , non si riesce ad intendere dalle parole del verboso manifesto; e ,d ' altra parte , il fatto pratico, nella sua muta eloquenza , mostra allo spregiudicato osservatore un incoerente e bizzarro miscuglio di appelli all'autorità e di demagogismo, di professata riverenza alle leggi e di violazione delle leggi , di concetti ultramoderni e di vecchiumi muffiti, di atteggiamenti assolutistici e di tendenze bolsceviche, di miscredenza e di corteggiamento alla Chiesa cattolica, di aborrimento della cultura e di conati sterili verso una cultura priva delle sue premesse , di sdilinquimenti mistici e di cinismo. E, se anche taluni plausibili provvedimenti sono stati attuati o avviati dal governo presente, non è in essi nulla che possa vantare un 'originale impronta, tale da dare indizio di un nuovo sistema politico, che si denomini dal fascismo.
Per questa caotica e inafferrabile "religione" noi non ci sentiamo, dunque , di abbandonare la nostra vecchia fede; la fede che da due secoli e mezzo è stata l'anima dell'Italia che risorgeva , dell'Italia moderna ; quella fede che si compone di amore alla verità, di aspirazione alla giustizia, di generoso senso umano e civile , di zelo per l'educazione intellettuale e morale, di sollecitudine per la libertà , forza e garanzia di ogni avanzamento. Noi rivolgiamo gli occhi alle immagini degli uomini del Risorgimento, di coloro che per l'Italia, partirono e morirono, e ci sembra di vederli offesi e turbati in volto alle parole che si pronunziarono e gli atti che si compiono dai nostri italiani avversari,e gravi e ammonitori a noi perché teniamo salda in pugno la loro bandiera. La nostra fede non è un'escogitazione artificiosa e astratta o un invasamento di cervello, cagionato da mal certe o mal comprese teorie ; ma è il possesso di una tradizione ,diventata disposizione del sentimento,conformazione mentale e morale.
Ripetono gli intellettuali fascisti, nel loro manifesto, la trista frase che il Risorgimento d'Italia fu l'opera di una minoranza ;ma non avvertono che in ciò appunto fu la debolezza della nostra costituzione politica e sociale e anzi par quasi che si compiacciono della odierna per lo meno apparente indifferenza di gran parte dei cittadini d'Italia di fronte ai contrasti tra il fascismo e i suoi oppositori. I liberali di tal cosa non si compiacquero mai, e si studiarono a tutto potere di venire chiamando sempre maggior numero d'italiani alla vita pubblica; e in questo fu la precipua origine anche di qualcuno dei più disputati loro atti, come la largizione del suffragio universale. Perfino il favore ,col quale venne accolto da molti liberali , nei primi tempi , il movimento fascista, ebbe tra i suoi sottintesi la speranza che, mercé di esso ,nuove e fresche forze sarebbero entrate nella vita politica, forze di rinnovamento e (perché no?) anche forze conservatrici. Ma non fu mai nei loro pensieri di mantenere nell'inerzia e nell'indifferenza il grosso della nazione, appagandone taluni bisogni materiali , perché sapevano che, a questo modo, avrebbero tradito le ragioni del Risorgimento italiano e ripigliato le male arti dei governi assolutistici e quietistici.
Anche oggi, né quell'asserita indifferenza e inerzia , né gli impedimenti che si frappongono alla libertà , c'inducono a disperare o a rassegnarci. Quel che importa , è che si sappia ciò che si vuole e che si voglia cosa d'intrinseca bontà. La presente lotta politica in Italia varrà , per ragioni di contrasto , a ravvivare e a fare intendere in modo più profondo e più concreto al nostro popolo il pregio degli ordinamenti e dei metodi liberali, e a farli amare con più consapevole affetto. E forse un giorno , guardando serenamente al passato, si giudicherà che la prova che ora sosteniamo, aspra e dolorosa a noi , era uno stadio che l'Italia doveva percorrere per rinvigorire la sua vita nazionale, per compiere la sua educazione politica, per sentire in modo più severo i suoi doveri di popolo civile.
Da: A. R. Papa , Storia di due manifesti, Feltrinelli
--Gli intellettuali fascisti , riuniti in convegno a Bologna, hanno indirizzato un manifesto agli intellettuali di tutte le nazioni per spiegare e difendere innanzi ad essi la politica del partito fascista.
Nell'accingersi a tanta impresa quei volenterosi signori non debbono essersi rammentati di un consimile e famoso manifesto, che, agli inizi della guerra europea, fu bandito al mondo dagli intellettuali tedeschi : un manifesto che raccolse, allora, la riprovazione universale, e più tardi dai tedeschi stessi fu considerato un errore.
E, veramente gli intellettuali,ossia i cultori della scienza e dell'arte, se, come cittadini, esercitano il loro diritto e adempiono il loro dovere con l'ascriversi a un partito e fedelmente servirlo, come intellettuali hanno solo il dovere di attendere, con l'opera dell'indagine e della critica, e con le creazioni dell'arte, a innalzare parimenti tutti gli uomini e tutti i partiti a più alta sfera spirituale, affinché , con effetti sempre più benefici , combattono le lotte necessarie . Varcare questi limiti dell'ufficio a loro assegnato , contaminare politica e letteratura , politica e scienza, è un errore ,che, quando poi si faccia , come in questo caso , per patrocinare deplorevoli violenze e prepotenze e la soppressione della libertà di stampa , non può dirsi neppure un errore generoso.
E non è nemmeno , quello degl' intellettuali fascisti ,un atto che risplenda di molto delicato sentire verso la Patria,i cui travagli non è lecito sottoporre al giudizio degli stranieri, incuranti(come , del resto , è naturale) di guardarli fuori dei diversi e particolari interessi politici delle proprie nazioni.
Nella sostanza , quella scrittura, è un imparaticcio scolaresco, nel quale in ogni punto si notano confusioni dottrinali e mal filati raziocini: come dove si prende in iscambio l'atomismo di certe costruzioni della scienza politica del secolo decimottavo col liberalismo democratico con la concezione sommamente storica della libera gara e dell' avvicendarsi dei partiti al potere , anche, mercé l'opposizione, si attua, quasi graduandolo, il progresso;--o come dove, con facile riscaldamento retorico , si celebra la doverosa sottomissione degli individui al Tutto, quasi che sia in questione ciò , e non invece la capacità delle forme autoritarie a garantire il più efficace elevamento morale.[....]
Ma il maltrattamento della dottrina e della storia è cosa di poco conto, in quella scrittura , a paragone dell'abuso che vi si fa della parola"religione"; poiché, a senso dei signori intellettuali fascisti, noi ora in Italia saremmo allietati da una guerra di religione, dalle gesta di un nuovo evangelo e di un nuovo apostolato contro una vecchia superstizione , che rilutta alla morte , la quale le sta sopra e alla quale dovrà pur acconciarsi;---e ne recano a prova l'odio e il rancore che ardono, ora come non mai, tra italiani e italiani. Chiamare contrasto di religione l'odio e il rancore che si accendono da un partito che nega ai componenti degli altri partiti il carattere d'italiani e li ingiuria stranieri , e in quest'atto stesso si pone esso agli occhi di quelli come straniero e oppressore, e introduce così nella vita della Patria i sentimenti e gli abiti che sono propri di altri conflitti; nobilitare col nome di religione il sospetto e l'animosità sparsi dappertutto, che hanno tolto perfino ai giovani dell'Università l'antica e fidente fratellanza nei comuni e giovanili ideali , e li tengono gli uni contro gli altri in sembianti ostili; è cosa che suona , a dir vero,come un'assai lugubre facezia.
In che mai consisterebbe il nuovo evangelo, la nuova religione, la nuova fede , non si riesce ad intendere dalle parole del verboso manifesto; e ,d ' altra parte , il fatto pratico, nella sua muta eloquenza , mostra allo spregiudicato osservatore un incoerente e bizzarro miscuglio di appelli all'autorità e di demagogismo, di professata riverenza alle leggi e di violazione delle leggi , di concetti ultramoderni e di vecchiumi muffiti, di atteggiamenti assolutistici e di tendenze bolsceviche, di miscredenza e di corteggiamento alla Chiesa cattolica, di aborrimento della cultura e di conati sterili verso una cultura priva delle sue premesse , di sdilinquimenti mistici e di cinismo. E, se anche taluni plausibili provvedimenti sono stati attuati o avviati dal governo presente, non è in essi nulla che possa vantare un 'originale impronta, tale da dare indizio di un nuovo sistema politico, che si denomini dal fascismo.
Per questa caotica e inafferrabile "religione" noi non ci sentiamo, dunque , di abbandonare la nostra vecchia fede; la fede che da due secoli e mezzo è stata l'anima dell'Italia che risorgeva , dell'Italia moderna ; quella fede che si compone di amore alla verità, di aspirazione alla giustizia, di generoso senso umano e civile , di zelo per l'educazione intellettuale e morale, di sollecitudine per la libertà , forza e garanzia di ogni avanzamento. Noi rivolgiamo gli occhi alle immagini degli uomini del Risorgimento, di coloro che per l'Italia, partirono e morirono, e ci sembra di vederli offesi e turbati in volto alle parole che si pronunziarono e gli atti che si compiono dai nostri italiani avversari,e gravi e ammonitori a noi perché teniamo salda in pugno la loro bandiera. La nostra fede non è un'escogitazione artificiosa e astratta o un invasamento di cervello, cagionato da mal certe o mal comprese teorie ; ma è il possesso di una tradizione ,diventata disposizione del sentimento,conformazione mentale e morale.
Ripetono gli intellettuali fascisti, nel loro manifesto, la trista frase che il Risorgimento d'Italia fu l'opera di una minoranza ;ma non avvertono che in ciò appunto fu la debolezza della nostra costituzione politica e sociale e anzi par quasi che si compiacciono della odierna per lo meno apparente indifferenza di gran parte dei cittadini d'Italia di fronte ai contrasti tra il fascismo e i suoi oppositori. I liberali di tal cosa non si compiacquero mai, e si studiarono a tutto potere di venire chiamando sempre maggior numero d'italiani alla vita pubblica; e in questo fu la precipua origine anche di qualcuno dei più disputati loro atti, come la largizione del suffragio universale. Perfino il favore ,col quale venne accolto da molti liberali , nei primi tempi , il movimento fascista, ebbe tra i suoi sottintesi la speranza che, mercé di esso ,nuove e fresche forze sarebbero entrate nella vita politica, forze di rinnovamento e (perché no?) anche forze conservatrici. Ma non fu mai nei loro pensieri di mantenere nell'inerzia e nell'indifferenza il grosso della nazione, appagandone taluni bisogni materiali , perché sapevano che, a questo modo, avrebbero tradito le ragioni del Risorgimento italiano e ripigliato le male arti dei governi assolutistici e quietistici.
Anche oggi, né quell'asserita indifferenza e inerzia , né gli impedimenti che si frappongono alla libertà , c'inducono a disperare o a rassegnarci. Quel che importa , è che si sappia ciò che si vuole e che si voglia cosa d'intrinseca bontà. La presente lotta politica in Italia varrà , per ragioni di contrasto , a ravvivare e a fare intendere in modo più profondo e più concreto al nostro popolo il pregio degli ordinamenti e dei metodi liberali, e a farli amare con più consapevole affetto. E forse un giorno , guardando serenamente al passato, si giudicherà che la prova che ora sosteniamo, aspra e dolorosa a noi , era uno stadio che l'Italia doveva percorrere per rinvigorire la sua vita nazionale, per compiere la sua educazione politica, per sentire in modo più severo i suoi doveri di popolo civile.
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