1122020
La Canna e la Quercia
Disse la Quercia ad una Canna un giorno;
--Infelice nel mondo è il tuo destino;
non ti si posa addosso un uccellino,
né un soffio d'aria ti svolazza intorno,
che tu non abbia ad abbassar la testa
Guarda me, che gigante a un monte eguale,
non solo innalzo contro il sol la cresta,
ma sfido il temporale.
Per te sembra tempesta ogni sospiro,
un sospiro a me sembra ogni tempesta.
Pazienza ancor , se concedesse il Cielo
che voi nasceste all'ombra mia sicura:
ma vuole la natura
farvi nascer di solito alla riva
delle paludi, in mezzo ai venti e al gelo.
---La tua pietà capisco che deriva
da buon cuore, --rispose a lei la Canna.--
Il vento che mi affanna
mi può piegar , non farmi troppo male,
ciò che non sempre anche alle querce arriva.
Tu sei forte , ma chi fino a dimani
può garantirti il legno della schiena?-
E detto questo appena,
il più forte scoppiò degli uragani,
come il polo non soffia mai l'uguale.
La molle Canna piegasi,
e resiste la Quercia anche ai più forti
colpi del vento, per un po' , ma infine
sradica il vento il tronco,
che mandava le foglie al ciel vicine,
e le barbe nel Regno imo dei morti.
Il Lupo e la Volpe davanti al Tribunale della Scimmia
Un Lupo , che accusò di ladreria
una Volpe birbona sua vicina,
o vera o falsa che l'accusa sia,
davanti al tribunal d'una Bertuccia
senza tanti avvocati la trascina.
A memoria di scimmia imbroglio simile
giammai non s'era visto , anzi si dice
che a districare il bandolo,
la Bertuccia sudò quattro camicie.
Dopo molte proteste e grida e repliche,
il giudice , ch'è vecchio del mestiere,
--Basta , --rispose lor , --o falso o vero,
pagate entrambi e che sia finita.
Tu , Lupo, paga, perché fai figura
d'accusator bugiardo,
e tu, perché sei ladra di natura--,
Pensò la Scimmia, a torto od a ragione,
che il luogo dei birbanti è la prigione.
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