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martedì 11 febbraio 2020

FAVOLE LA FONTAINE

1122020

La  Canna  e  la  Quercia

Disse  la  Quercia  ad  una Canna  un giorno;
--Infelice  nel mondo  è il tuo  destino;
non ti  si posa  addosso  un  uccellino,
né  un soffio  d'aria  ti svolazza  intorno,
che  tu  non abbia  ad  abbassar  la testa

Guarda  me,  che  gigante a  un  monte eguale,
non  solo  innalzo  contro  il sol  la  cresta,
ma  sfido  il temporale.
Per te  sembra  tempesta  ogni  sospiro,
un  sospiro  a me  sembra  ogni tempesta.

Pazienza  ancor  , se concedesse  il Cielo
che  voi  nasceste  all'ombra   mia  sicura:
ma  vuole  la  natura
farvi  nascer  di  solito  alla  riva
delle  paludi,  in mezzo  ai venti  e al gelo.

---La  tua  pietà  capisco  che  deriva
da  buon cuore, --rispose a lei  la  Canna.--
Il vento  che  mi affanna
mi  può  piegar  , non  farmi  troppo  male,
ciò  che  non sempre  anche  alle  querce arriva.

Tu  sei  forte , ma  chi  fino  a  dimani
può  garantirti  il legno della  schiena?-
E  detto  questo  appena,
il più  forte  scoppiò   degli uragani,
come  il  polo  non  soffia  mai  l'uguale.

La  molle  Canna  piegasi,
e resiste  la  Quercia  anche ai  più  forti
colpi  del  vento,  per  un  po'  , ma  infine
sradica  il vento  il tronco,
che  mandava  le foglie  al ciel  vicine,
e  le  barbe  nel   Regno imo  dei morti.

Il Lupo  e  la  Volpe  davanti  al Tribunale  della  Scimmia

Un Lupo   , che  accusò  di  ladreria
una  Volpe  birbona  sua  vicina,
o  vera  o falsa  che  l'accusa  sia,
davanti  al tribunal  d'una  Bertuccia
senza  tanti  avvocati  la trascina.

A  memoria  di scimmia  imbroglio  simile
giammai  non  s'era visto  , anzi  si dice
che  a  districare  il  bandolo,
la  Bertuccia  sudò  quattro   camicie.

Dopo  molte  proteste  e grida  e repliche,
il giudice  , ch'è  vecchio  del  mestiere,
--Basta , --rispose  lor , --o  falso o vero,
pagate  entrambi e  che sia  finita.

Tu , Lupo, paga, perché fai figura
d'accusator   bugiardo,
e tu,  perché  sei ladra  di natura--,

Pensò  la Scimmia, a torto od a ragione,
che  il  luogo  dei  birbanti  è la  prigione.

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