17--2--2020
Le donne che hanno partecipato a questo Sinodo sull'Amazzonia, nell'ottobre dello scorso anno, erano 35, tra consultrici, uditrici e esperte; 23 di queste erano religiose, di queste 10 sono state scelte dalla UISG come proprie rappresentanti (6 brasiliani, 2 colombiane e 2 peruviane).
Tutte loro con una grande esperienza missionaria in uno dei 9 paesi che formano la Regione panamazzonica.
Le 35 donne , nell'ultima settimana del Sinodo , hanno consegnato una lettera a Papa Francesco in cui , tra le altre cose, gli chiedevano di poter votare il documento finale . Mi sembra una richiesta legittima in una Chiesa sinodale come quella sognata da Francesco dal primo giorno del suo pontificato. Ci sono degli impedimenti giuridici o teologici? Che si apra una riflessione seria su questo.
Io sento che, attraverso l'istanza del voto da parte delle donne , viene fatta alla Chiesa tutta una richiesta molto più profonda di partecipazione , di pari opportunità , di sentire che la voce delle donne non è solo consultiva ma parte integrante di un processo di riflessione che riguarda tutto il popolo di Dio . Come si può pensare , in una realtà complessa come la nostra , di non includere lo stile , la metodologia, la parola del femminile? C'è un egotismo ecclesiale tutto maschile che non ha più ragione di essere . Non è più tempo per una Chiesa monolitica e monocolore: la società multietnica e connessa ci chiede di abitare la diversità come modo di essere e non vivere a prescindere da essa. p.m.
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