15--2--2020
Comare Coletta
"Saltella e balletta
comare Coletta!
Saltella e balletta!".
Smagrita, ricurva, la piccola vecchia
girando le strade saltella e balletta.
Si ferma la gente a guardarla ,
di rado taluno le getta denaro;
saltella più lesta la vecchia al tintinno,
ringrazia provandosi ancora
di reggere alla piroetta.
Talvolta ella cade fra il lazzo e le risa:
nessuno le porge la mano.
"Saltella e balletta
comare Coletta!
Saltella e balletta!".
--La tua parrucchina, comare Coletta,
ti perde il capecchio!
---E il bel mazzolino, comare Coletta,
di fiori assai freschi!
---Ancora non hanno lasciato cadere
il vivo scarlatto.
----Ricordan quei fiori, comare Coletta,
gli antichi splendori?
----Danzavi nel mezzo ai ripalchi,
n'è vero , comare Coletta?
Danzavi vestita di luci, cosparsa di gemme,
e solo coperta di sguardi malefici, vero?
--- Ricordi le luci , le gemme?
----Le vesti smaglianti?
------Ricordi gli sguardi?
-----Ricordi il tuo sozzo peccato?
------Vecchiaccia d'inferno,
tu sei maledetta.
"Saltella e balletta
comare Coletta!
Saltella e balletta!".
Ricurva , sciancata,
provandosi ancora di reggere alla piroetta,
s' aggira per fame la vecchia fangosa;
trascina la logora veste pendente a brandelli ,
le cade a pennecchi di capo il capecchio
fra il lazzo e le risa,
la rabbia le serra la bocca
di rughe ormai fossa bavosa.
E ancora un mazzetto
di fiori scarlatti
le ride sul petto.
"Saltella e balletta
comare Coletta!
Saltella e balletta!".
= La poetica del divertimento acquista una dimensione particolare, né si tratta soltanto di quella innocente crudeltà , di quell'occhio di bambino cattivo col quale Palazzeschi guarda alla realtà; nella riduzione della figura umana a manichino, nel suo irrigidimento meccanico -che suppergiù in quegli anni è proprio anche di tanta pittura (il cubismo)--nel ridurre a dimensioni di balletto e di divertimento un tema caro a tanta letteratura ( la cortigiana mendicante) c'è forse la testimonianza di una crisi storica.
Per me ancora a distanza di tempo dai giorni di scuola, leggendo questi versi, i miei sentimenti sono sempre opposti. Da una parte la pietà, e dall'altra un sentimento che non so spiegare, l'autore fa del personaggio una vivisezione, dell'anima, senza pietà alcuna; che porta il lettore ad essere quasi un giudice della vita della cortigiana.
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