13--2--2020
L'approvazione della Convenzione ONU sui Diritti delle persone con disabilità ha prodotto un cambiamento epocale nella lettura della condizione delle persone con disabilità nel mondo. Ratificata da 179 Pesi (il 92,6% dei 193 Stati Membri delle Nazioni Unite),la Convenzione ha avviato infatti processi di cambiamento all'interno delle legislazioni nazionali in molti Paesi e ha rafforzato il ruolo delle organizzazioni che rappresentano le persone con disabilità.
Il sistema di monitoraggio realizzato dal Comitato ONU per i diritti delle persone con disabilità , il cosiddetto "Treaty Body" ha permesso di monitorare l'applicazione del Trattato in quasi cento Paesi. Il monitoraggio ha prodotto sette testi giuridici interpretativi degli articoli più importanti , ha promosso una visibilità importante delle istituzioni nazionali indipendenti sui diritti umani , che hanno inserito tra i propri compiti anche la promozione e tutela dei diritti per le persone con disabilità (ricordiamo che l'Italia non ha una Commissione nazionale indipendente sui diritti umani). A livello poi della partecipazione alle decisioni sui documenti e le politiche , l'IDA (International Disability Alliance) è divenuta dal 2014 rappresentante della "Minority" disabilità (prima le sole "Minority" prese in considerazione erano le donne, i bambini e gli anziani). Questo ha permesso di interloquire direttamente con gli uffici competenti, per inserire i diritti delle persone con disabilità in tutte le azioni e gli atti delle Nazioni Unite.
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