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sabato 8 febbraio 2020

Sulla libertà di stampa:

18--2--2020
AEROPAGITICA,   1644   JOHN   MILTON

Io  non nego  che  non  sia  di  grandissima  importanza  , nella Chiesa  e  nello   Stato  , guardare  con  occhio  vigile  anche  i libri,  oltre  che  gli uomini, e quindi  bandire  , imprigionare  e  far   giustizia  di essi  come  di  malfattori ; poiché i libri  non  sono morte  , ma  possono contenere una  potenza  che  può  essere  tanto  viva  quando  l' anima di colui del  quale  sono  le creature. Io  so che essi  sono  così  vigorosamente  produttivi  come  i  denti  del  drago  che,  secondo  la leggenda ,  furono  sminati  da  Cadmo  e  dai  quali  sorsero   guerrieri  armati. Ma  bisogna  andar  cauti,  perché   chi  uccide  un  uomo  uccide  una persona  ragionevole, immagine  di Dio, ma  colui  che  distrugge  un  buon libro  uccide  la ragione  stessa, uccide  l'immagine  stessa  di Dio,  colpendola nel  punto  più  vitale.
In  questo  mondo, il bene  e il male  procedono  confusi  insieme, e  la conoscenza  del bene  è  mescolata  e  unita  con  la  conoscenza del male ,  ed  ha  con  il male  tante  rassomiglianze  difficili  da  discernere  e  da  separare. Che  cosa  si  può  scegliere, da  che  cose ci si  deve  astenere  , se non  si  conosce  ciò  che  è  male?  Colui  che  conosce e vede  il vizio con  tutte  le sue  esche  e con  tutti  i suoi  allettamenti , e  tuttavia  se ne  astiene , e  conosce e  discerne  , e  ancora  preferisce  ciò  che  è il  vero  bene, è  il  vero pellegrino cristiano.
Non  posso  lodare  una  virtù  scontrosa  e chiusa, senza  esercizio  e corta  di respiro, che  non  esce fuori  a vedere  i suoi avversari , ma  che  furtivamente  si ritrae  dalla  gara  dove  l' alloro immortale  tocca  a  chi  ha  corso  nel  caldo e nella  polvere.
Così  la  conoscenza  e  l'esame  del vizio sono  necessari alla  costituzione  della virtù  umana , e  così la conoscenza  degli  errori  è  necessaria  alla  confermazione  della  verità.

ESSAYS    MORAL,  POLITICAL  AND  LITERARY      DAVID  HUME

Nessun' altra  cosa  sorprende  di  più  uno  straniero  che  l'estrema  libertà  della  quale  gode  il  nostro  paese  in  fatto  d'informazione e  di  critica  d'ogni  disposizione  presa  dal  re  e  dai  suoi  ministri. Poiché  tale  libertà  non è  concessa  da  nessuno  altro  governo, sia  repubblicano  sia  monarchico, in  Olanda o a Venezia, in Francia  o in Spagna, può  dare  occasione  alla domanda: come  mai  soltanto  la  Gran Bretagna  gode  di  questo  peculiare  privilegio?  La  ragione  per  cui  la  nostra  legge  consente  tale  libertà  mi sembra  che  si  debba  ascrivere  alla  nostra  forma  mista di governo, che non  è né  interamente  monarchica,  né  interamente  repubblicana.  Si  troverà  , se  non  sbaglio , che  i due  estremi  d'un  governo  ,libertà  e schiavitù , s'avvicinano  molto  fra  di loro  e che  , se  ci si  stacca  dagli  estremi e si  mescolano  insieme  un po' di monarchia  con  la  libertà, il governo diventa  sempre  più  libero , e  se, d 'altra  parte  , si  mescola  un  po'  di libertà  con  la  monarchia, il  giogo  diventa invece  sempre più pesante  e intollerabile.

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