6--6--2023
= Il nuovo obiettivo dell'arte
Poiché l'arte oggi non si pone obiettivi di rappresentazione , giacché la rappresentazione presuppone l'esistenza di un oggetto rappresentabile quando invece è proprio questo oggetto a mancare (in altre parole non posso rappresentare un uomo e le sue azioni se non ho una idea precisa di lui e la mancanza di una idea precisa su di lui non dipende da una mia insufficienza di giudizio ma dalla sua incapacità o meglio dall'impossibilità che egli stesso soffre di sistemare se stesso e le sue azioni in un contesto esplicito e significante), dunque essendo l'arte rimasta priva di scopi rappresentativi ( privazione intervenuta con la crisi della storia e quella connessa delle ideologie), quali altri scopi, quali altre mete può essa porre a suo obiettivo? è difficile dirlo . Anzi , stante le premesse sopraccennate la conclusione più naturale è che l'arte è morta. E in un certo senso è una conclusione non del tutto infondata . Certamente è morta l'idea di arte che ci ha fin qui accompagnati. è morta l'arte che si risolve interamente in valore estetico, è morta l'arte in quanto valore autonomo e distinto , è morta l'arte come conoscenza intuitiva , come visione sintetica e comprensiva della totalità del reale . L'arte oggi ha assunto le funzioni che erano state di competenza delle ideologie . O meglio , ha occupato il vuoto creatosi con la crisi delle ideologie . Alle ideologie spettava il compito di interpretare , di accogliere il reale in una struttura razionale , di fornire una prospettiva di significati all'esistenza . Naturalmente questi non sono compiti assumibili dall'arte che ad essi non può e non potrà mai rispondere . Tuttavia se l'arte non ha la possibilità di comprendere la realtà , che la crisi delle ideologie ha allontanato dall'intelligenza dell'uomo , essa può mettersi sulle sue tracce . Suo compito è ritrovarla . Naturalmente una volta ritrovatala , non potrà rivolgerle delle domande . Dovrà accontentarsi di tenerla a vista . Comunque sarà sempre un modo (l'unico possibile ) di riallacciare con essa il rapporto interrotto . Si tratterà di un rapporto oscuro , sotterraneo . Certamente non lucido. Pur tuttavia di un rapporto.
è dunque in questo senso che si dice che l'arte di oggi è un'arte di ricerca . L'oggetto della ricerca è la realtà . Abbiamo visto che l'arte se riesce nei suoi scopi e ritrova la realtà non la ritrova e non la può ritrovare che allo stato brado, al grado zero , come materia fisica. E una volta trovatala il suo compito è finito . Scoperto il nascondiglio non può andare al di là . Peraltro non è un nascondiglio che si scopre una volta per tutte . Le strade che portano al reale si chiudono subito dopo che sono state aperte . Così bisogna riaprirle sempre di nuovo . Si tratta di strade impervie , che resistono alle aggressioni più accanite e che chiedono un dispiegamento di forze e di mezzi enorme. Di qui quel carattere faticoso che l'arte di oggi e soprattutto di qui il fatto che l'arte di oggi è così poco "artistica" e in essa sono fortemente predominanti i contenuti critico-saggisti.
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