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martedì 6 giugno 2023

Avanguardia e sperimentalismo , 1964 = Angelo Guglielmi

 6--6--2023
= Il nuovo obiettivo dell'arte

Poiché  l'arte oggi  non si  pone  obiettivi di  rappresentazione , giacché    la rappresentazione  presuppone  l'esistenza  di un  oggetto  rappresentabile  quando  invece  è proprio  questo  oggetto  a mancare  (in altre parole non posso  rappresentare  un uomo  e  le  sue azioni se  non ho  una  idea  precisa  di lui  e  la mancanza  di una idea  precisa   su di lui non dipende  da una  mia  insufficienza  di giudizio ma  dalla   sua incapacità   o meglio  dall'impossibilità  che  egli  stesso  soffre di   sistemare  se stesso  e le  sue  azioni  in un  contesto  esplicito  e  significante), dunque  essendo  l'arte  rimasta  priva  di scopi  rappresentativi  ( privazione  intervenuta  con  la crisi  della  storia  e quella  connessa  delle  ideologie), quali  altri  scopi, quali  altre  mete  può   essa porre  a suo  obiettivo?   è difficile  dirlo  . Anzi  , stante  le    premesse  sopraccennate  la conclusione  più naturale è  che  l'arte  è   morta.  E in un certo  senso  è una  conclusione  non  del tutto  infondata . Certamente  è morta  l'idea  di arte  che ci  ha  fin  qui  accompagnati.  è  morta  l'arte  che si  risolve  interamente  in  valore  estetico, è  morta  l'arte  in quanto  valore  autonomo  e distinto , è  morta  l'arte  come  conoscenza  intuitiva  , come  visione  sintetica e   comprensiva  della  totalità  del reale . L'arte  oggi  ha  assunto le funzioni  che erano  state  di competenza  delle  ideologie . O meglio ,  ha  occupato  il vuoto  creatosi  con  la crisi  delle ideologie . Alle   ideologie  spettava  il compito  di interpretare  , di accogliere  il reale  in  una  struttura  razionale , di  fornire  una prospettiva  di significati  all'esistenza  . Naturalmente  questi  non sono  compiti  assumibili  dall'arte  che  ad essi  non    può  e non  potrà  mai  rispondere . Tuttavia  se l'arte  non ha  la possibilità  di comprendere  la realtà , che  la crisi  delle ideologie  ha allontanato  dall'intelligenza dell'uomo ,  essa  può  mettersi  sulle  sue tracce .  Suo  compito  è  ritrovarla  . Naturalmente  una  volta  ritrovatala , non  potrà  rivolgerle   delle  domande  .  Dovrà  accontentarsi  di tenerla  a vista  . Comunque  sarà  sempre  un modo  (l'unico  possibile )  di  riallacciare  con  essa  il rapporto  interrotto  . Si  tratterà  di un    rapporto  oscuro ,  sotterraneo . Certamente  non lucido. Pur tuttavia di un rapporto.
  è dunque  in questo  senso  che  si dice  che l'arte  di oggi  è  un'arte  di ricerca . L'oggetto della  ricerca è la  realtà  . Abbiamo visto  che  l'arte  se  riesce  nei suoi scopi e ritrova la realtà  non la ritrova e non  la può  ritrovare  che allo  stato  brado, al   grado  zero , come  materia  fisica.  E  una  volta  trovatala   il suo  compito  è finito . Scoperto  il nascondiglio non  può  andare   al di là  . Peraltro  non è  un nascondiglio  che  si scopre  una volta  per  tutte . Le  strade  che  portano  al  reale  si chiudono  subito  dopo  che  sono    state aperte . Così  bisogna   riaprirle  sempre  di nuovo . Si tratta  di strade  impervie , che  resistono  alle aggressioni   più  accanite  e che  chiedono  un dispiegamento   di forze  e di  mezzi  enorme.  Di  qui  quel  carattere  faticoso  che l'arte  di oggi  e soprattutto  di qui  il  fatto  che l'arte  di oggi  è così  poco "artistica"  e  in essa    sono  fortemente  predominanti i contenuti critico-saggisti.















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