9--9--2024
Il preferito dei giochi era a capinascondere . Con molta gravità ci mettevamo in cerchio nella stanza da pranzo e tiravamo a sorte quello che doveva star sotto . Se capitava a una bambina , faceva il muso e se ne andava borbottando a mettersi in un angolo , col viso rivolto al muro , con gli occhi chiusi per non vedere ; se era un maschio , faceva il disinvolto e il sicuro di sé . Dopo esserci assicurati che quello sotto non poteva vederci , partivamo in punta di piedi , in gruppi di due, di tre , per nasconderci ; ed era una ricerca muta e nervosa , inquieta e taciturna , di un nascondiglio impossibile . Bisognava trovar presto e bene : avere astuzia e audacia ; avere fantasia e attività.
Quando tutti erano nascosti , si sentiva un griduccio lontano , stridulo , prolungato:
--- Vieni...i!
Allora quello sotto si moveva con precauzione , non allontanandosi molto dal suo posto , guardando a dritta a sinistra , camminando a piccoli passi. Palpitavano i piccoli cuori nei nascondigli.
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