14--9--2024
" Io porto il segno dei morsi . Non li dimenticherò . Mi ricorderanno che sono stata invidiata...
So ' che ogni morso è un passo avanti compiuto da me : so ' che chi non sarà mai morsicato , sarà sempre dimenticato.
Ciascuno di noi ha, una propria personalità, seppure fratelli e sorelle, figli e genitori, siamo unici!
Io e i miei fratelli, Giorgio e Antonio, abbiamo una personalità diversa, guardiamo ed affrontiamo la vita nel suo , quotidiano, in modo diverso. Ma abbiamo una unicità , che è data dal valore della nostra educazione, in fondo come fratelli ci assomigliamo.
Giorgio , è stato da sempre , il più fragile , molto fastidioso , nel crescere, e quindi su di lui si è sempre concentra l'attenzione , dei nostri genitori, e poi di tutta la famiglia. Perché , per ogni sua azione che lo mettesse in serio pericolo, siamo stati, in modo compatto , sempre pronti ad aiutarlo , nelle sue difficoltà. Con la saggezza, di oggi , penso che , abbiamo esagerato, perché: trovando sempre qualcuno, pronto a togliere dagli impicci, non si cresce, né ci si responsabilizza.
Mio fratello , Giorgio, è di lui che voglio parlare; è stato molto ribelle all'educazione fatta di molte regole, e di troppo rigore, così ha camminato un po ' fuori dalla famiglia, e come spesso dico: "la sua casa era , la strada, e la sua famiglia le persone che ha incontrato, amico di tutti.
Fragile , ha avuto sempre accanto la famiglia pronta ad aiutarlo, ad uscire dai suoi errori, e se questo in passato mi rendeva fiera , perché per me rappresentava l'espressione di una vera famiglia; oggi, sono del parere che, si cresce solo agendo in prima persona nel risolvere i problemi creati dalle proprie azioni.
Pur tralasciando ciò , io sono molto fiera di mio fratello , di come nella nuova condizione di sposato , ha saputo affrontare , da solo il compito di padre e di sposo.
Il suo matrimonio, è un matrimonio come si dice riuscito, la famiglia della moglie appartiene al popolo un mondo fortemente lontano dal nostro, e ciò , ha inciso molto sulle difficoltà che si sono creati fra noi e loro.
La prima gravidanza , quella di Laura, il primo scontro culturale , lei , la moglie di mio fratello , non tagliò i capelli , per tutto il tempo della gravidanza, perché avrebbe tagliato la vista , al feto. Un vero shock, il primo di tante altre novità. Per la prima volta ci siamo trovati difronte a tutto l'orrore di un popolo , fatto di: ignoranza , tabù , pregiudizi ed in modo particolare di: superstizioni. Ma il peggio arrivò con la nascita della bambina. E , qui mio fratello iniziò a combattere le sue personali guerre puniche. La prima guerra punica vinta ,fu quella, per il pediatra, dopo diverse discussioni , soprattutto con la suocera , perché , questa donna di fatto insieme al marito sono rimasti a comandare a casa di mio fratello, per un tempo lungo. E qui iniziò ,una vera battaglia , per portare la bambina dal medico , di base , o meglio dal professore, La bambina sin dei primi giorni , accusava delle grosse difficoltà nel respiro, fino ad assumere un decubito obbligato, caso molto grave in un neonato di pochi giorni , o mesi. Io , da lontano incoraggiavo mio fratello a fare vedere dal professore , o anche dal suo pediatra la bambina, ma non era possibile , per quale superstizioni, non so. Fino ad un giorno , ritornando da Catania, andando a vedere la bambina, entrando dal cortile , direttamente in cucina, mi trovai la suocera seduta con in braccio la bambina, chiesi come stava , la risposta di quella donna, con voce risentita , mi informava che finalmente , la bambina si era quietata. Rivolgendo , la mia attenzione alla bambina, notai , che in viso era fortemente cianotica, a questo punto voltai le spalle ed andai via. Solo a mio fratello dissi che non doveva indugiare più ,la bambina, doveva essere portata dal professore.
Solo in serata , mio fratello venne su a casa nostra , per chiedermi di fare una puntura alla bambina. Finalmente un'altra guerra punica era stata vinta da mio fratello. Avevano , chiamato il pediatra di base, della bambina, il quale aveva prescritto , un'antibiotico. Io continuai ad insistere con mio fratello , per portare la bambina dal , professore, finalmente dopo circa una settimana , mio fratello vince un'altra guerra punica , e si va dal professore , mi chiese di venire , ed io accettai.
Andammo , insieme : io mio fratello e sua moglie, naturalmente con la bambina; il professore ci ricevette con molta signorilità, io mi sedetti , in ascolto , e con grande attenzione , seguii, la visita clinica. Poi , il professore , sedutosi alla scrivania chiese alla madre se avessi problemi di allergia , e lei confermò , che soffriva di una rinite allergica . Il professore , senza alcun commento, e ciò lo trovai di una signorilità unica, cancellò la terapia del pediatra di base, e prescrisse la nuova , con : cortisone, e consigliò i genitori di tenere il più possibile pulito l'ambiente della bambina, ed aggiunse, se per cortesia riferissero al pediatra che lui aveva riscontrato dei fischi , in ambito respiratorio. Uscimmo, dallo studio. A mia cognata, dissi che io non capivo nulla, e che avrebbero fatto , da ora in poi da soli, senza di me, ma non doveva dimenticare di dire al pediatra della bambina , che il professore ,aveva messo in evidenza dei fischi in ambito respiratorio , e che desiderava che fosse riferito al medico. La cara cognatina, mi derise , per via dei "fischi" , poi a mio fratello riferì che io ero un'asina incompetente , e mio fratello , mi caricò con insulti che non è il caso di riferire.
La mia decisione fu di staccare completamente , con loro, per i seguenti motivi:
1) era necessario che , genitori ancora alle prime armi , affrontassero da soli il ruolo che gli spettava , divenendo responsabili;
2) non bisognava divenire intermediari , fra loro , la bambina ed il medico;
3) rispettare il lavoro del medico , senza interferire;
4) non ho la pazienza di sentire , il bla, bla irresponsabile delle persone ignoranti, riferendomi ai suoceri di mio fratello.
Non mi interessai più della bambina direttamente sebbene a distanza , vedevo ciò che accadeva.
Più tardi , la bambina aveva circa 7, 8 anni , cadde e si fece male , lei , la madre , mi chiamò ed accorsi.
Laura, aveva una ferita superficiale , in fronte, per evitare che potesse formarsi una cicatrice , che segnasse negativamente il volto della bambina, dato che la ferita era superficiale , pulita, e a margini netti, le consigliai di lavarla con la fisiologica, e di giustapporre i margini , per facilitare il processo riparativo. Il metodo non è ortodosso , non si trova in nessuno manuale di medicina, ma mi è stato suggerito da una dottoressa che trattava così le piccole ferite dei suoi figli. Non so che cosa mia cognata abbia fatto, ma il risultato sono state insulti alla mia persona da parte di mio fratello.
Ed ora dopo tanti anni desidero solo , spiegare , alla cara cognata , che cosa sono i fischi.
Con il termine:" fischi" in semiotica clinica si definiscono , il segno clinico che si osserva all'auscultazione del torace in ambito polmonare . Segno di stenosi bronchiale, la bambina soffriva maledettamente , avendo una grossa difficoltà alla respirazione , con conseguente cianosi, povertà di sangue ossigenato.
I miei nipoti , devono moltissimo alla tenacia del loro padre, alla sua forza nel combattere contro: tabù , ignoranza, superstizioni, della famiglia della loro mamma.
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