11--9--2024
Fummo veramente molto fortunati, con la stagione . Per dieci o dodici giorni il tempo si mantenne perfetto , fermo in quella specie di magica sospensione , di immobilità dolcemente vitrea e luminosa che è particolare di certi nostri autunni . Faceva caldo , nel giardino : quasi come se si fosse d'estate. Chi ne aveva voglia , poteva tirare avanti a giocare a tennis fino alle cinque e mezzo e oltre , senza timore che l'umidità della sera , verso novembre già così forte , danneggiasse le corde delle racchette . A quell'ora , naturalmente , sul campo non ci si vedeva quasi più . Però la luce , che tuttora dorava laggiù in fondo i declivi erbosi delle Mura degli Angeli , pieni , specie la domenica, di folla lontana --ragazzi che correvano dietro al pallone , balie sedute a sferruzzare accanto alle carrozzine , militari in libera uscita , coppie di fidanzati alla ricerca di posti dove abbracciarsi --, quell'ultima luce invitava a continuare , a insistere in palleggi non importa se ormai quasi ciechi. Il giorno non era finito , valeva comunque la pena di restare ancora un poco.
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