13-4-2019
"A un livello più profondo, le persone radicate nelle proprie tradizioni religiose, possono condividere le loro esperienze di preghiera, contemplazione, fede e doveri, come pure i loro modi di ricerca dell'Assoluto. Questa forma di dialogo può essere un reciproco arricchimento e una fruttuosa cooperazione per promuovere e preservare i più alti valori e gli ideali spirituali di tutti i popoli. Il dialogo religioso conduce naturalmente ciascun partner a comunicare all'altro le ragioni della propria fede. Le profonde differenze che a volta esistono tra le rispettive fedi religiose non impediscono il dialogo. Quelle differenze , piuttosto, devono essere rimesse con umiltà e fiducia a Dio, che "è più grande dei nostri cuori"( 1Gv 3,20). In questo modo anche il Cristiano ha un'opportunità di offrire all'altro la possibilità di sperimentare in modo esistenziale i valori del Vangelo"(L'atteggiamento della Chiesa riguardo ai Credenti di altre Religioni. Riflessioni e orientamenti concernenti dialogo e missione, dal Segretario Vaticano per i non -Cristiani, 1984,n.35)-------------
----Come ripete Giovanni Paolo 2° ogni volta che tratta tale questione, e in particolar modo nella giornata di preghiera ad Assisi il 27-ottobre 1986: "ogni preghiera autentica è suscitata dallo Spirito Santo che, misteriosamente , è presente nel cuore di ogni persona".--------
-------Il dialogo è letteralmente, una parola che si lascia penetrare da un'altra, una parola vera che viene dal cuore e che tocca il cuore dell'altro.-------
----La preghiera vissuta in comunione con i credenti di altre religioni è un'esperienza che trasforma profondamente la coscienza religiosa. è un cambiamento di mentalità impensabile.------------------Il vero incontro tra l'oriente e l'occidente avviene dentro ciascuno di noi . Quando è vissuto nelle giuste condizioni, la scoperta della cultura e della spiritualità orientale agisce come catalizzatore in un processo di unificazione interiore.
--Non è mia volontà , affrontare il complesso , dialogo inter- religioso; ma ricordando:"lo Spirito d'Assisi" voluto da Sua Santità ,San Giovanni Paolo 2°; desidero parlare di pace nel mondo.
Sono molto piccola ,per comprendere , il progetto di Sua Santità, credo che lo Spirito d'Assisi, era ed è , la volontà di un inizio di dialogo, con e fra tutti i credenti, per un progetto di costruzione, di una pace e giustizia, nel mondo.
Pace nel mondo: cosa vuol dire , desiderare la pace nel mondo, pregare per la pace?
In un mondo, dove sono presenti sparsi per tutto il pianeta, conflitti; dove viene calpestata la dignità dell'uomo, e sono negati molti diritti; dove in nome della selvaggia e possente cupidigia, il pianeta terra rischia di morire.
La , pace e la giustizia, sono il dovere etico, di tutta l'umanità; è il dovere etico della politica di tutti i popoli, ma, soprattutto, delle grandi potenze. La pace nel mondo, è la via che l'umanità deve percorrere, per costruire un mondo più giusto a dimensione umana, per una convivenza pacifica dei popoli!
L'umanità , nel suo cammino, ha costruito, civiltà grandi e diverse, ed ha percorso un cammino religioso diverso. Questo porta alla presenza, di popoli con diverse identità , sociali- storiche-religiose.
Un processo, formativo, educativo, culturale, dei popoli, costituisce lo strumento, per sconfiggere, i tabù, i pregiudizi, l'ignoranza, che sono la linfa che alimenta, integralismo, e fanatismo religioso. Pace e giustizia nel mondo, come convivenza pacifica dei popoli, nel rispetto della loro identità culturale e religiosa, e di dialogo e conoscenza dell'altro.
è compito di tutti noi:"umanità" diventare costruttori di pace e di giustizia, nella molteplice differenza. Il dialogo, porta alla conoscenza ed al rispetto dell'altro, al rispetto della propria identità, in questo modo, la differenza può divenire ricchezza, ed il globale, un mondo di pace.
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