7-4-2019
Nel cuore dell'umanità, c'è :"CAINO"; l'odio omicida contro il fratello, nasce dallo squallore della propria vita; da quelle che vengono definite:"frustrazioni". Sentimenti, come: gelosia, invidia , alimentano, le frustrazioni, che possano sfociare, nell'azione estrema dell 'omicidio, o nella modalità più subdola:"la calunnia".
La calunnia , non esprime mai la verità sulla vittima, ma è l'anima nuda , di chi la formula!
La mia terra, la Sicilia, vive da sempre , in conflitti sociali piuttosto complessi, che possono essere schematizzati, nel fatto che la sua popolazione, si divide in due anime, una il popolo, ignorante, miserabile , che solo in questi ultimi anni , ha raggiunto un certo benessere economico. Il cui sentimento di odio atavico, nei riguardi dell'altra anima, della società siciliana, rimane vivo. L'altra anima siciliana, agiata, che da sempre ha avuto un sentimento di sfiducia, di disprezzo, per il popolo.
Vivo in un ambiente sociale, mediocre, squallido, dove il miglioramento delle condizioni socio-economiche , ha portato alla formazione di una classe sociale di parvenu.
Un odio mortale , nei riguardi della mia persona e della mia famiglia, presente da sempre, è cresciuto, fino a soffocare la mia vita. Ed ha portato ad una serie di calunnie, che hanno investito me , la mia famiglia ed i miei santi morti. Tutto ciò che è stato ed è la nostra vita a Belpasso, ha da sempre suscitato :odio, gelosia ed invidia, semplicemente, perché siamo diversi da loro. Classe, eleganza, cultura, educazione, sono talenti, non accettabili, in una realtà, fatta di:miserabili, brutti, volgari , cafoni. La gravità di questa realtà si è fatta insostenibile, da 25 anni, sopratutto la mia persona è stata spogliata di tutto:
onore, dignità, onestà, livello sociale, cultura, studi universitari. Sono stata perseguitata, braccata come un animale, cercando uomini mai esistenti, amanti mai esistiti. I miei presunti amanti, non sono persone reali, ma semplicemente frutto , del vomito delle mente putride che mi circonda. I miei errori, in questa situazione, sono stati:
1°) aver pianto difronte a tutta questa violenza;
2°) aver gridato la mia innocenza, perché così facendo, ho realmente denunciato, la verità sulle donne , dell'ambiente sociale in cui vivo. Mettendo così i paletti , fra me e loro.
L'io collettivo, profondo, delle donne del popolino siciliano, è infatti " la lupa di Verga".
Sono stata da sempre molto , corteggiata; non ho mai cercato di attirare i ragazzi; perché amo profondamente i miei studi, e ho sempre cercato di soddisfare solo la mia sete di conoscenza. Sono i libri , e i miei studi, i miei interessi principali. Sono cresciuta in un ambiente familiare , sano e ricco di luce, dove sono stata da sempre amata, curata, protetta, viziata. Il mio papà da giovane , era un bel ragazzo, lo zio Ulderico, il fratello della mia mamma, era un uomo di classe, e così pure (nelle foto) il mio nonno Peppino. Ho , quindi, da sempre l'immagine, dell'uomo elegante, di classe, educato, e colto. I miei studi, fatti con grande impegno sin da ragazzina, le mie letture, hanno completato e raffinato molto i miei punti di vista. Ragion per cui i ragazzi, che osavano avvicinarsi a me , mi infastidivano, li consideravo degli insetti fastidiosi, da respingere con un po' di cattiveria, e poco garbo. Solo più tardi, all'università,riconoscendo la mia poca umanità, alla stupida e volgare " dichiarazione", ho risposto offrendo :"l'amicizia".Molti sono andati via, delusi come era prevedibile, sono rimasti come amici: un collega di medicina , la mia facoltà, ed un ragazzo di Belpasso. Sono stati accolti in casa , divenendo amici di famiglia.
Dopo molti anni, ho scoperto, che loro non sono mai stati miei amici, ma hanno semplicemente conservato nei miei riguardi , le loro pulsioni. Questa constatazione mi ha fatto molto male, mi sono sentita umiliata e tradita; ma la colpa è mia , ho preteso di poter cambiare dei figli di contadini, in distinti borghesi colti. Non si cambiano le persone, si accettano per ciò che sono, se non possano relazionare con noi , si taglia!
è Pasqua, perdonare , chi mi ha derubato di 25 anni della mia vita, perseguitandomi con infamie, non è facile! Solo oggi , riesco a pregare per i miei assassini, ma ancora nel mio cuore , non c'è pietà per loro.
Consegno, la marmaglia che mi ha aggredita , al giudizio della società perbene; e spero che possano comprendere la verità, che la loro malvagità , ed ignoranza, non fa vedere:
aggredendo me hanno messo a nudo la loro anima. Gli orrori di cui io sono vittima non rispecchiano me ,ma è la verità su di loro!
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