16-4-2019
Narrano che visse un tempo,tra i figli d'Israele, un uomo molto conosciuto dal prossimo per la sua devozione e per la sua vita esemplare. Quando pregava Iddio di qualche grazia, essa gli veniva concessa immediatamente. E sempre, quando camminava per boschi e valli , per pianure e montagne una nuvola lo seguiva e gli versava addosso--anche nei deserti---l'acqua per ristorarsi e per compiere le abluzioni di rito. Era questo il costante segno della benevolenza divina.
Ciò durò fino al giorno in cui l'uomo si stancò di devozione e di sacrifici e si concesse piaceri e distrazioni terrene: subito Iddio fece scomparire la nuvola e non esaudì le domande di grazie.
Ben presto l'uomo si avvide del castigo: rinsavì e rimase addolorato, rimpiangendo il tempo del miracolo. Si macerò nei digiuni e nelle penitenze; e una notte udì in sogno una voce che gli disse:
"Se desideri che il Signore ti renda la nuvola, vai dal re del lontano paese di Araf e chiedigli di pregare per te. Solo le sue preci possono indurre Iddio a concederti di nuovo la nuvola e l'assistenza! Però, devi attraversare deserti vasti e terre desolate".
L'uomo , senza perdersi d'animo, intraprese il lungo e difficile viaggio: attraversò i deserti, si trascinò per zone solitarie e selvagge dimore di bestie feroci ; e dopo mesi giunse al paese indicatogli dal sogno. Chiese a una donna dove fosse il palazzo reale e , ricevette le indicazioni esatte, si presentò alle soglie. Davanti all'ingresso un servo era assiso sopra un tronco: l'uomo salutò umilmente, e l'altro gli domandò:
--Che cosa cerchi, in questa reggia?
--Desidero esporre una supplica al sovrano-- rispose l'uomo,
---Oggi non è possibile vedere il re --disse il servo sul trono.---Egli ha stabilito di concedere un giorno della settimana a chi ha bisogno di esporgli le proprie suppliche: e questo giorno è sabato. Vieni dunque allora.e sarai ammesso alla sua presenza..
L'uomo pensò subito:
"Mi sembra che il re non si comporti da persona pia , isolandosi dal popolo sei giorni su sette!....Come è possibile che si tratti di un prediletto del Signore, se agisce in tale maniera?".
Pur cominciando a dubitare del sogno, attese il sabato, poi andò al palazzo e si confuse con numerosa gente che attendeva l'autorizzazione per presentarsi all'udienza. Restò lì in mezzo alla calca , tranquillo, finché non venne un ministro, preceduto da valletti di corte, ed esclamò:
---Entri chi ha suppliche da esporre!
Tutti entrarono, salirono una scala di marmo e furono introdotti nel salone delle udienze. Il re sedeva sotto un baldacchino di porpora e aveva al fianco i dignitari dello Stato, in ordine di importanza. Il ministro condusse i supplicanti uno alla volta al cospetto del sovrano; ma, quando venne il turno dell'uomo, il re lo fissò negli occhi e disse:
--Benvenuto anche a te!... Siedi laggiù e aspetta che io sia libero di ascoltarti in pace, uomo della nuvola!
Egli rimase sbalordito e comprese che quel re era veramente un protetto del Signore. Conclusa l'udienza, i dignitari presero concedo; e il re chiamò lo straniero, lo prese per mano e lo guidò nel proprio appartamento personale. Sul limitare, stava di guardia un gigante nero come l'ebano, con un'armatura lucente e con uno splendido elmo sul capo : a destra e a sinistra stazionavano soldati con archi e spade. A un cenno del re , il negro dischiuse l'ingresso: i due traversarono un corridoio, sbarrato al termine da una piccola porta ; il re trasse una chiavetta dal seno e aprì, cedendo quindi il posto all'ospite. L'uomo contemplò un vestibolo tetro, con le pareti corrose dal tempo; di lì, passò in una stanza simile a una cella al cui centro si stendeva un tappeto per le preghiere: unici oggetti, oltre quello , erano un recipiente per abluzioni e alcune larghe foglie di palma. Subito il sovrano aprì un armadio a muro e ne trasse una rozza tonaca di lana di pecora ; si spogliò dell'abito pomposo, indossò l'umile veste e si pose in testa un berretto tondo di panno . Fece quindi sedere l'uomo accanto a se' sul tappeto e chiamò la moglie. Da un usciolo apparve la regina , pure in abiti dimessi.
-- Cara - disse il consorte --sai tu chi è questo ospite nostro?
---Si!---rispose lei sorridendo.---è l'uomo della nuvola.
----Vieni avanti---continuò lui ---e non avere scrupoli.
Ella si tolse il velo dal capo e mostrò un viso di celestiale bellezza, incorniciato da folti capelli biondi, spruzzati qua e là di grigio.
---Fratello ---rispose il re ---vuoi conoscere la mia storia, o preferisci che preghiamo immediatamente per la tua grazia ?
---Signore --- mormorò l'uomo-- ora desidero innanzi tutto conoscere la tua storia.
----Sappi che da secoli i miei antenati si trasmisero il regno felicemente, di primogenito in primogenito; e, nell'eterno fluire del tempo, giunse il mio turno attuale. Ma il Signore mi aveva ispirato fin da fanciullo ad amarlo, e il manto regale mi risultò odioso e pesante: avrei desiderato andarmene come pellegrino per le vie della terra , lasciando che il popolo provvedesse a se stesso. Mentre stavo meditando sulla opportunità di seguire il mio istinto, scese a un tratto nel mio animo la preoccupazione che la mia gente potesse travolgersi nell'anarchia e nella discordia. Allora rinunciai ad andarmene, salii al trono, nominai degni e bravi governatori nelle provincie, affrancai gli schiavi e amministrai le leggi. Non appena le cose funzionarono come era mio intendimento, mi accontentai di vigilare per il tempo necessario, fissando ai sudditi una udienza settimanale e ascoltando dalle voci le storie dei bisogni, delle ingiustizie, delle sventure e del vario svolgersi della esistenza quotidiana. Così , adagio,adagio, sono riuscito a conciliare le esigenze del trono con le esigenze dell'anima: per alcune ore del giorno, partecipo a cerimonie, firmo i documenti dello stato, discuto i nostri problemi coi ministri; al termine di queste cose, vengo a chiudermi in questo appartamento che è la mia vera casa , mi tolgo i vari abiti fastosi e indosso la rozza tonaca che tu vedi. Per mia felicissima sorte, ho sposato una donna veramente unica nelle virtù terrene e nel timore di Dio. Osserva mia moglie :anche lei ricopre di panni umili la propria bellezza e mi è fedele compagna nell'ascetismo, aiutandomi a servire e a glorificare Dio. Rifiutiamo entrambi le feste ,i banchetti, i cibi sopraffini delle vanità regali, e vogliamo guadagnarci il pane come il più umile artigiano dello Stato. In queste ore libere del giorno, noi lavoriamo le foglie di palma trasformandole in stuoie, allo scopo di interrompere il digiuno nelle prime ore serali. Mio caro, tale è la nostra esistenza da oltre vent'anni. Non c'è altro da raccontarti..... Resta adesso con noi , ospite al desco: dovrai però attendere che le stuoie fabbricate ieri vengano vendute. Poi trascorrerai la notte in preghiera e te ne andrai domani allo spuntare del sole, con la speranza che Iddio voglia concederti ciò che è nel tuo desiderio!
L'uomo si inchinò , turbato: e provò maggiore vergogna nell'animo, rammentando i falli commessi e la punizione avuta. Al tramonto, venne dal re un fanciullo, che prese le stuoie di foglie di palma e le portò al mercato. Di lì a un'ora egli era di ritorno, con un cartoccio di pane e di fave.Il re , e la regina e l'ospite mangiarono insieme, bevendo purissima acqua di fonte. A mezzanotte, egli fu accompagnato in una stanza , e i due sposi regali lo lasciarono assorto nella preghiera, ritirandosi per pregare alla propria volta separatamente. Quando sorse l'alba , l'ospite si inginocchiò sul tappeto; e il re esclamò:
---Mio Dio , questo tuo indegno servitore ti prega di accogliere il pentimento e il desiderio del pellegrino che è giunto fino a queste soglie!....
Costui ti chiede di rendergli la nuvola, segno della tua grazia!.....................
Se la mia preghiera può essere accolta, esaudiscilo, e rendergli la nuvola
Ed ecco; nel cielo , spuntò la nuvola: il re la indicò all'uomo, il quale pianse e partì in umiltà da quel luogo. Egli uscì all'aperto, dirigendosi verso la campagna; e la nuvola riprese ad accompagnarlo, bianca e lieve come un'anima monda dal peccato.
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