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giovedì 15 settembre 2022

Giovanni Papini = da: (Lacerra 1--10--1914) = Un caldo bagno di sangue

 15--9--2022

Finalmente   è arrivato  il giorno   dell'ira dopo  i lunghi   crepuscoli  della  paura.  Finalmente stanno  pagando  la decima  dell'anime per  la  ripulitura  della terra.
Ci  voleva  , alla fine  , un  caldo  bagno  di sangue  nero  dopo  tanti   umidicci  e tiepidumi  di  latte  materno  e di  lacrime  fraterne. Ci  voleva  una bella  innaffiata  di sangue  per  l'arsura  dell'agosto ; e una  rossa  svinatura  per  le vendemmie   di settembre ; e una  muraglia  di  svampate  per   i freschi  di settembre.
è  finita  la  siesta  della   vigliaccheria  , della  diplomazia,  dell'ipocrisia  e della  pacioseria . I fratelli  son  sempre  buoni  ad  ammazzare i fratelli !    i civili  son pronti  a tornar   selvaggi  , gli  uomini non  rinnegano  le madri  belve.
Non  si  contentano  più  dell'omicidio  al minuto.
Siamo  troppi  .   La  guerra  è  un'operazione  malthusiana . C'è  un  di  troppo  di qua  e un  di troppo  di là che  si  premono . La guerra   rimette  in pari  le  partite. Fa  il vuoto  perché  si  respiri  meglio .  Lascia  meno  bocche  intorno  alla stessa  tavola . E  leva  di torno  un'infinità  di uomini  che  vivevano  perché  erano nati , che  mangiavano  per vivere,  che  lavoravano  per mangiare  e  maledicevano  il lavoro  senza  il coraggio  di rifiutare  la vita.
Fra  le tante  migliaia  di carogne  abbracciate  nella morte  e non  più  diverse  che  nel colore  dei  panni  , quanti  saranno  , non  dico  da  piangere , ma  da  rammentare?  Ci  metterei  la testa  che  non  arrivano  ai  diti  delle mani e dei  piedi  messi assieme .  E codesta  perdita  , se  non  fosse  anche  un guadagno  per  la memoria , sarebbe  a  mille  doppi  compensata  dalle  tante  centinaia  di migliaia di   antipatici , farabutti , idioti, odiosi  , sfruttatori  ,  disutili  ,  bestioni e   disgraziati  che  si  son  levati  dal mondo  in maniera  spiccia ,nobile,  eroica e forse  , per  chi  resta , vantaggiosa.
Non  si  rinfacciano  ,  a  uso  di  perorazione , le lacrime  delle  mamme.  A  cosa  possono  servire  le madri, dopo  una certa  età, se  non   a piangere . E  quando  furono  ingravidate  non  piansero ; bisogna  pagare  anche  il piacer . E  chissà  che  qualcuna  di quelle  madri   lacrimose  non abbia  maltrattato  e maledetto  il figliolo  prima   che  i  manifesti  lo  chiamassero  al campo. Lasciamole  piangere ,  dopo  aver  pianto  si  sta  meglio.
Chi  odia  l'umanità--e come  si può  non odiarla    anche  compiangendola?-- si  trova  in questi  tempi  nel  suo  centro  di felicità . La  guerra  , colla  sua  ferocia  , nello  stesso  tempo  giustifica  l'odio e  lo consola . " Avevo   ragione  di non  stimare  gli uomini , e  perciò  son  contento  che  ne spariscono   parecchi".
La  guerra , infine giova  all'agricoltura e alla  modernità. I  campi   di battaglia  rendono  , per molti  anni,  assai  più di  prima   senz'altra spesa  di  concio. Che  bei  cavoli   mangeranno i francesi dove  s'ammucchiarono  i fanti tedeschi  e che  grasse patate  si  caveranno  in  Galizia  quest'altro  anno!
E  il fuoco  degli  scorridori  e   il  dirutamento  dei mortai   fanno   piazza  pulita  fra  le vecchie  case  e le  vecchie  cose  . Quei  villaggi  sudici   che i  soldatacci  incendiarono  saranno  rifatti  più belli  e più  igienici.  E  rimarranno  anche troppe  cattedrali  gotiche  e troppe   chiese e troppe  biblioteche  e troppi  castelli  per  gli  abbruttimenti  e i  rapimenti  e  i  rompimenti  dei   viaggiatori  e dei   professori.    Dopo il passo  dei    barbari  nasce  un'arte  nuova  fra  le rovine  e   ogni guerra   di sterminio  mette  capo  a una moda diversa .  Ci  sarà   sempre  da fare  per tutti  se  la voglia  di creare  verrà  , come   sempre  , eccitata  e  ringagliardita  dalla distruzione .
Amiamo  la guerra  ed   assaporiamola  da  buongustai   finché  dura.  La guerra  è spaventosa --- e appunto  perché  spaventosa   e   tremenda  e terribile  e  distruggitrice dobbiamo  amarla  con  tutto  il nostro  cuore  di maschi. 

= ho voluto impostare  questo post, perché le parole ciniche e tremende, danno la dimensione  di ciò che da sempre è stata  la guerra. Con  grande  conforto  mi accorgo come  questa retorica che ha avuto molto peso  nella storia d'Italia  fra le due guerre, oggi non esiste più, abbiamo fatto molta strada e siamo molto cresciuti!
Ma  questa retorica cinica, è stata  ed è   la musica con la quale si continuano a fare le guerre,  pensiamo agli ultimi anni,  fino all'orrore  di oggi nell'Ucraina, sono orrende le distruzioni , la violenza sui civili, non ci si può girare dall'altro lato e non vedere.
Sostenere l'Ucraina, moralmente e militarmente, ma fare in modo che questo orrore finisca per il bene comune dell'umanità, del popolo ucraino, dell'Europa. Ma dobbiamo saldamente  agire con unità e coerenza.

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