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martedì 27 settembre 2022

Muto = Marco Zappella (biblista) =da: "Credere la gioia del Vangelo "

 2--9--2022
=Non  sei  tu  fin  da  principio, Signore , il mio  Dio, il mio Santo?   [......]Tu   dagli  occhi  così  puri  che non  puoi  vedere  il male e non  puoi  guardare  l'oppressione  , perché  , vedendo  i perfidi  , taci,  mentre il  malvagio  ingoia  chi  è più  giusto di lui?  Tu  tratti  gli uomini come pesci  del mare , come  animali  che strisciano  e non hanno  padrone .              Abacuc   1,12-14

Talvolta il sibilo  divino  s'assottiglia  al punto  da trasformarsi  in silenzio  ; inspiegabile, indisponente  e irritante . Si  è abituati  alla  sua loquacità  e si   incappa  nel mutismo . Si  conta   sul  suo  intervento  e ci  si  scontra  con  la sua inerzia.   Pare   un silenzio  per  disinteresse . Egli  guarda  gli avvenimenti   come  se non  li vedesse , come  se non  colpissero   la sua sensibilità .  In  diversi  testi  dell'Antico  Testamento  il profeta ,  impotente  , guarda  e denuncia , mentre  Dio  , possente  , osserva  e tace  , come  sfinge  impassibile  . Quando  ciò  accade  di fronte  al  prevalere  e prevaricare   dei  presuntuosi  , allora  il tacere  divino   diventa  scandaloso  :"  Violenza"  e non  salvi?  Perché   mi fai  vedere l'iniquità  e resti  spettatore  dell'oppressione ?"(Abacuc  1,2-3).  L'immagine  profetica  rimanda  alla pesca  a strascico :  il  despota  di  turno  , individuo  o gruppo  ,  raccoglie  tutti i pesci  nella rete , senza   alcuna  distinzione , e  se la gode . Addirittura , inscena una  liturgia  con i suoi  attrezzi: " Offre  sacrifici  alle  sue  lenze  e brucia  incenso  alle sue  reti perché ,   grazie  a loro  , la sua  parte  è  abbondante  e il suo  cibo  succulento "(1,16).  Di   fronte  a ciò  l'inazione  divina  fa  intendere   che  avalli  una simile  situazione .  
Il   silenzio  divino  diventa  una  questione   in cui  si  impastano  psicologia  , teologia  e apologetica ; perché  Dio   rimane  zitto  anche quando  l'empio  divora il giusto ? Perché  esita? Così  ,non  induce  i suoi  fedeli a venir  meno? E   ancor  più  urticante  è la  domanda : tace  perché  , in fondo  , non esiste?  L'assenza   di azione  evoca  l'assenza   di vita; l'indifferenza  richiama  la non   esistenza .  E  può  provocare  la non  sopravvivenza  .  Ma  soprattutto   astrae  Dio  dalla storia : il disinteresse  lo rende  di marmo , statua  divinizzata ma  non  animata (nel  Vicino  Oriente antico si  credeva  che  le divinità  abitassero  nelle proprie statue , ma  senza  pretendere  che  avessero  il dono  della parola).
Assopito
Il credente  israelita  non  si  rassegna al mutismo . Ricorre  perciò  a un'altra  spiegazione  immaginifica, a  una  causa  antropomorfa : Dio  soffre  di sonnolenza  ; bisogna  dunque   impedirgli  di addormentarsi . A  più  riprese  allora  lo si  strattona :" Non   startene  muto  , non  restare  in silenzio  e inerte" (Salmo 83,2); "Signore  ,  tu  hai visto  , non  tacere ;  da me  non  stare  lontano  .  Destati  , svegliati per  il  mio  giudizio , per  la mia causa "( Salmo 35,22-23). In  un lamento collettivo, l'inquietante  immagine  di Israele  considerato un gregge  da scannare per  Dio si trasforma  in un  campanello  d'allarme  :" Per  te  ogni  giorno  siamo   messi  a morte,  stimati  come pecore   da macello . Svegliati  !  Perché dormi? Destati  , non  respingerci  per sempre!  Perché  nascondi  il tuo volto ,  dimentichi  la nostra  miseria  e oppressine ?"  (Salmo  44,22-24).
Può suonare  blasfemo  o ingenuo rapportarsi  con Dio  in tal modo . Eppure  , l'immagine  dell'assopimento  di Dio  serba  una nota  di speranza , perché  lo si  dichiara  assopito  , non  morto.  Una persona   dormiente  (la)  si può  svegliare . E  ciò  apre  un  pertugio  di speranza   e scongiura  la rassegnazione . L'impassibilità  manifestata  da Dio  fino  a quel momento , apparentemente  indisturbato  dallo  stato  del  mondo e   dal destino  di Israele , è  solo  la calma  prima  della  tempesta;  presto  si  farà  sentire;  si farà  vedere  e come!

=l'esperienza del dolore ,della solitudine, del perché di una persecuzione, del perché  il Signore ti pone difronte  il male anche della chiesa, di un  sacerdote che diventa l'aguzzino.  è un dolore che ho provato, credo oggi che, il silenzio del Signore, ha una funzione pedagogica; perché il vedere in faccia il male e doverlo combattere, aiuta  a crescere.

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