20--9--2022
La mia casa piccina da un tetto sicuro è difesa,
e l'uva liquorosa giù pende dall'olmo fecondo.
Danno ciliegie i rami e mele vermiglie i frutteti,
ed il bosco di Pallade al vertice folto si incurva.
Dove le magre porche abbevera l'acqua in ruscelli ,
son verdure coricie che crescono e malva supine
e papaveri infusi di un sonno ch'è privo d'affanni .
In più , sia che a me piaccia intessere lacci agli uccelli,
o che meglio mi aggradi i timidi cervi aggirare,
o con reti sottili sorprendere i pavidi pesci,
son questi i soli inganni che ammette il mio povero fondo.
Vai dunque e vendi l'ore di questa fuggevole vita
per qualche ricca cena! Se già c'è alle viste la morte,
qui, prego, mi sorprenda , e l'ore vissute mi chieda.
=ho ultimato la lettura del Satyricon di Petronio, è stata una lettura piacevole ed interessante. Avevo lasciato, questi studi con la fine della scuola, perché con l'università ho cambiato indirizzo, pur restando fedele ai miei interessi umanistici, mediante la piacevole lettura delle opere di tanti autori.
è più piacevole , interessante fuori dagli obblighi della scuola, direttamente leggere i vari autori , non solo della letteratura italiana , ma anche straniera , soprattutto europea.
Con Petronio è stata una nuova scoperta, la consapevolezza , delle proprie radici; il nostro parlare il nostro razionale ragionamento nel quotidiano , è comune ai nostri padri , perché noi Italia , ma anche Europa siamo figli di Roma e della Grecia, sia nel bene che nel male del nostro vivere.
Rifacendomi all' IO, collettivo , profondo di Carl Gustav Jung, in ,noi uomini , in generale , è presente tutta la storia dell'umanità, non solo siamo il percorso fisiologico dell'umanità, ma anche la storia psichica intellettuale. Cosa voglio dire, che in ciascuno popolo è presente un DNA, non solo biologico ma anche culturale. Questo fa sicché ciascuno popolo nel mondo è parte integrante della propria storia e della propria cultura. Non dobbiamo avere paura del diverso, ma della propria ignoranza nella conoscenza di chi siamo, della nostra storia. è impossibile che qualcuno possa diventare fuori dalla propria terra un nuovo individuo, mi spiego, come nessun giapponese può diventare italiano e viceversa. Ma nel mondo nuovo , dobbiamo imparare a conoscere l'altro , a stimare l'altro in un vero dialogo fra popoli liberi.
Ed infine, se uno straniero vivendo in Italia prende la cittadinanza italiana, non vuol dire che è italiano ma uno stimabile cittadino nella nostra terra, da rispettare, come anche lui ,da ospite deve rispettare noi e le nostre leggi. Non credo di essere razzista ,non lo sono mai stata , credo nel globale come un dialogo fra popoli. Noi dovremmo imparare a comprendere che esistono mondi diversi da noi ma questo non vuol dire , che obbligatoriamente devono vedere il mondo come lo vediamo noi. Ogni popolo ha la sua storia ,la sua civiltà, la sua religione.
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