SANTO NATALE 2020
Qual masso che dal vertice
di lunga erta montagna,
abbandonato all'impeto
di rumorosa frana,
per lo scheggiato calle
precipitando a valle,
batte sul fondo e sta;
là dove cadde , immobile
giace in sua lenta mole;
né , per mutar di secoli ,
fia che riveda il sole
della sua cima antica,
se una virtuale amica
in alto nol trarrà :
tal si giaceva il misero
figliol del fallo primo,
dal dì che un'ineffabile
ira promessa all'imo
d'ogni malor gravollo,
donde il superbo collo
più non potea levar.
Qual mai tra i nati all'odio,
quale era mai persona
che al Santo inaccessibile
potesse dir: perdona?
Far novo patto eterno?
Al vincitor inferno
la preda sua strappar ?
Ecco ci è nato un Pargolo,
ci fu largito un Figlio;
le avverse forze tremano
al mover del suo ciglio;
all'uomo la mano Ei porge,
che si ravviva , e sorge
oltre l'antico onor.
Dalle magioni eteree
sgorga una fonte , e scende ,
e nel borron de' triboli
vivida si distende :
stillano mèle i tronchi;
dove copriano i bronchi,
ivi germoglia il fior
O Figlio , o Tu cui genera
l'Eterno, eterno seco;
qual ti può dir de' secoli;
Tu cominciasti meco?
Tu sei: del vasto empiro
non ti comprende il giro:
la tua parola il fe'.
E tu degnasti assumere
questa creata argilla?
Qual merto suo , qual grazia
a tanto onor sortilla?
Se in suo consiglio ascoso
vince il perdon, pietoso
immensamente Egli è.
Oggi Egli è nato : ad Efrata,
vaticinato ostello,
ascese un'alma Vergine,
la gloria d'Israello,
grave di tal portato:
da cui promise è nato,
donde era atteso uscì.
La mira Madre in poveri
panni il Figluol compose ,
e nell'umil presepio
soavemente il pose;
e l'adorò , beata!
innanzi al Dio prostrata,
che il puro sen le aprì.
L' Angel del ciel , agli uomini
nunzio di tanta sorte ,
non de' potenti volgersi
alle vegliate porte;
ma tra i pastor devoti,
al duro mondo ignoti,
subito in luce appar.
E intorno a lui per l'ampia
notte calati a stuolo ,
mille celesti strinsero
il fiammeggiante volo ;
e ascesi in dolce zelo ,
come si canta in cielo ,
a Dio gloria cantar.
L'allegro inno seguirono,
tornando al firmamento:
tra le varcate nuvole
allontanossi, e lento
il suon sacrato ascese,
fin che più nulla intese
la compagnia fedel.
Senza indugiar , cercarono
l'albergo poveretto
que' fortunati, e videro,
siccome a lor fu detto,
videro in panni avvolto,
in un presepe accolto,
vagire il Re del Ciel.
Dormi , o Fanciul ; non piangere;
dormi , o Fanciul celeste;
sovra il tuo capo stridere
non osin le tempeste,
use sull'empia terra ,
come cavalli in guerra ,
correr davanti a Te.
Dormi, o Celeste : i popoli
chi nato sia non sanno ;
ma il dì verrà che nobile
retaggio tuo saranno ;
che in quell'umil riposo ,
che nella polve ascoso,
conosceranno il Re.
=Auguri di un Santo Natale di pace , nella luce di Betlemme :
Al 'Italia , in questo momento storico , all'Europa che possa Gesù, essere la comunione di una unità nella riscoperta delle propria identità, cristiana.
Al nostro Presidente , al tutto il governo italiano, alla classe politica che possa crescere in saggezza nella gestione del potere politico , democratico, e nella responsabilità verso tutti noi cittadini.
Ai malati di COVD-19, e a tutti i malati, ricoverati in ospedale.
Al personale medico , e paramedico, che ha tanto fatto in questa brutta situazione di pandemia, ed a tutti coloro che in prima linea stanno combattendo la dura battaglia.
Al Santo Padre Papa Francesco, a tutti i capi delle chiese cristiane d'Europa, orientale ed occidentale, ai nostri Fratelli cristiani della Chiesa del medio oriente.
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