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sabato 5 dicembre 2020

Quel Gesù" senza Dio" di Madre Teresa di Calcutta di: Giuseppe De Carli

 5--12--2020
"Dicono  che  la pena  eterna che  soffrono le  anime  dell'inferno è  la  perdita  di Dio.  Nella  mia anima  io  sperimento  proprio questa  terribile    pena del danno ,  di Dio  che  non  mi vuole, di Dio che non  è Dio, di Dio  che  in realtà  non esiste. Gesù  ti prego perdona   la mia bestemmia".-----
La  fondatrice delle  missionarie  della carità,  ha  colpito tutti  ed  ha fatto  riflettere sulla nostra  condizione umana , sul  finito  alle prese  con  l'infinito ,  su  una  fede  che  si  trasforma  per  la  maggior  parte  di noi , in  una  ricerca  a  tentoni nell'oscurità  , in una  ricerca a volte senza  sbocchi.----------------------------------------
"Dio mio  , Dio mio perché  mi hai abbandonato"  quel  terribile  grido  di Gesù  sulla croce diventa il  paradigma di una  esperienza . Ciò  che  spaventa è il "silenzio  di Dio" ,la sua  lontananza il senso  di  abbandono  e di rifiuto.-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
"Il  cielo non significa niente  per me, mi appare un luogo  vuoto"------------------------
I  cristiani  osserva  con  particolare  acutezza Papa    Benedetto  16° nel  suo  libro"  Gesù  di Nazaret" pur immersi nella  complessità delle  vicende della  storia , rimangono , saldi  nella  certezza  che   Dio  è padre e ci  ama, anche  sé  il suo  silenzio rimane  per noi  inspiegabile.----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ma  Dio, afferma  con  pacata  serenità Joseph  Ratzinger  , non  fallisce  mai e  per arrivare  a Lui  dobbiamo lasciarci   andare , anzi,  dobbiamo  cadere nelle  mani di Dio.-----è quello  che  ha  fatto  madre Teresa  di Calcutta, è  caduta  nelle mani di  Dio.
"Se  solo  sapessero  come  il mio essere  gioisca non è  che  un manto  con cui  copro  vuoto e miseria".
"Per  quanto  grandi  siano  le tue pene  la tua vittoria su  di esse sta  nel  silenzio"

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