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sabato 26 dicembre 2020

Ho , ritrovato ,il mio equilibrio , e non permetterò a nessuno di distruggerlo!

26--12--2020 
Sono serena, finalmente un Santo Natale  , di pace  ed  armonia interiore. Ciò  ,  non mi fermerà , nel  racconto  , del  male  che  ho subito, in 30 anni di orrore  , e  persecuzione.
Esigo , che  la , marmaglia, che mi ha aggredito, si trovi a vivere  , una  condizione  reale  , simile a quella  vissuta ,dall'armata  napoleonica, in ritirata  dalla Russia, in pieno inverno, inseguita  dall'esercito dello Zar.
La   pietà,  la misericordia, il perdono, sono gesti  umani,  per uomini, ma  non  per  le "bestie"!
Ho finalmente, trovato  ,  custodito nei miei diari, il  tesserino d'internato,  nell'istituto di ricerca, della facoltà di medicina di Catania. Con  la mia foto, il timbro dell'università, con  la firma del professore.
In  questo  mio post, desidero  ,  raccontare  dei disagi  , con i quali  , ho  dovuto lottare , in  questi tremendi anni, e che riguardano l'università.
Dopo  la brutta esperienza con  le due  streghe  belpassesi, papà  , mi  aveva affittato un  appartamentino a Catania  , in via  G. D'Annunzio, dove sola, potevo  serenamente  , continuare  i miei studi e  frequentare l'università. L'appartamento  , era al 1°  piano , e  dava  nel cortile. Un cortile  , relativamente piccolo , per  la mole  del palazzo.
Nel  vecchio  ordinamento della facoltà  di  medicina , la  farmacologia era  al 3°  anno ;   con  l'arrivo  del professore Scapagnini, fu spostata  al 4°, e  con l'obbligo , di  un  esame  , di patologia , medica o chirurgica  da dare , prima di  quello di farmacologia.  
Io ,  preparai  e sostenni  in successione i seguenti esami, prime di iniziare  la preparazione di farmacologia;     
patologia  medica, semiotica medica, patologia chirurgica , semiotica chirurgica.  
Dopo  la disavventura,  di chirurgia ,  finito l'esame  di patologia  chirurgica  ,  per la tesi , decisi per la seconda opzione , nella mia scaletta personale:   chirurgia pediatrica.
Il professore  Di Benedetto, mi accettò,  feci la domanda di internato per la tesi di laurea  con il professore, ed iniziai  il mio internato , al policlinico.  La  mattina, al policlinico, ed il pomeriggio , a casa  a studiare.
Nel  palazzo,  c'era  un bambino, il quale , al ritorno dalla scuola , fino  alle  8  di sera, giocava  con il pallone nel cortile, peggio raccoglieva  tutti  i bambini dei   dintorni, ed era  un vero inferno.  Disperata  , telefonai  all'amministratore  , mi rispose la moglie , la supplicai  di fare smettere  , non  solo  perché  era  tremendo , ma  anche  perché  dovevo studiare. La risposta  di questa  donna  fu che ero una  bugiarda , perché  , io  non frequentavo l'università. Così  , per potere  studiare in  relativa tranquillità, dovetti, ritirarmi  , dal  mio  internato al policlinico. Studiavo di  mattina, e dal  primo pomeriggio, fino  alle 8  di sera, ero costretta , ad andare via  di casa e a  vagabondare  per  le strade  di Catania.
Che  nel palazzo , erano presenti  dei lazzaroni, era una certezza, ma  la certezza , maggiore era  la  stretta connessione, con  il bestiame belpassese.
L'esame  di farmacologia , nel  vecchio ordinamento , era  un esame  tosto,  un programma  molto  vasto , una  difficoltà  della  materia , ed  un testo  americano come il Goodman.  Il  professore  venne incontro a noi  studenti  , scindendo  l'esame  . Così, sostenni l'esame  di farmacologia , in due  sezioni, una  prima  parte, e poi  un esame finale. Non  ricordo  più  , quale  dei  due esami ,   sostenni , in  una giornata torrida  di agosto.  Un giorno  , di  quell'estate , la mia  mamma  ,  incontrò.la mamma  di Pina Bella,  la quale chiese mie notizie, e la mia mamma le rispose che avevo appena sostenuto un esame, la risposta tagliente  non si fece attendere: "ad agosto  all'università ci sono esame  apposta per sua figlia."
Una miserabile ignorante, oggi non c'è più, spazzatura  in meno circolante.
L' aggressione  ai miei studi fino alla loro negazione, si spiega  con il fatto  . che  mi trovo  a vivere  in una  realtà  di popolino, che  solo oggi vive  una  condizione  sociale civile . Studi  e laurea , sono il simbolo, dei  loro padroni;   e  per questa gente , solo  da  pochi  anni,  sono  strumenti , di riscatto sociale. Quindi, negando , la mia cultura , i miei studi, pensavano  , con le menzogne e le infamie di uccidermi.
Ho parlato  della  famiglia di mio padre. ora  è venuto il momento di parlare , della  famiglia di mia madre.
La  mia mamma non era  di Belpasso!
Uno zio di mia nonna Palma, era  avvocato, siamo  : inizio novecento, 1°  guerra mondiale;
Uno zio di mio nonno Peppino, era  farmacista  , aveva la farmacia a Catania, siamo tra le due guerre mondiali;
Due cugini del nonno erano medici. Poi ci sono molti uomini militari .
Non ho bisogno  dell'università  , per un riscatto sociale.  I miei studi  di medicina sono stati la mia passione e la mia vita.
















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