29--2--2020
1) La tutela del lavoro
Il titolo 3 tratta dei Rapporti economici . Con questi articoli , dal 35 al 47, si entra nel campo di quei diritti che secondo le nuove concezioni vogliono raggiungere libertà concrete e assicurare una giustizia distributiva ignorata dalle vecchie costituzioni. Dalla lettura di questi articoli appare l'impegno di dare a questa materia una sistemazione per quanto possibile completa, tale cioè da immettere un contenuto sostanziale nell'affermazione del 1° articolo :"L'Italia è una repubblica democratica , fondata sul lavoro". All'art. 35 essa viene ribadita e riaffermata :"La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni".
Si ricordi che la nostra Costituzione , come del resto altre del secondo dopoguerra , si è prefissata una soluzione dei grandi problemi nascenti dai rapporti di lavoro tale da accordare le due concezioni delle Libertà economiche : l'antica concezione del laisser-faire e la concezione per la quale lo Stato deve intervenire per dirigere l'azione economica laddove l'iniziativa privata risulti insufficiente, e proteggere gli individui contro i rischi che incontrano nello svolgimento dei loro compiti sociali. In questo titolo 3 troviamo dunque l'affermazione dei nuovi diritti economici e sociali , ma insieme l'affermazione del rispetto dell'iniziativa e della proprietà privata, affermazione, questa , attenuata da numerose restrizioni rivolte alla considerazione del'interesse della società, già espresso, ed in modo assai rigoroso, dal codice civile, che arriva a sanzionare l'espropriazione del proprietario che trascuri o lasci improduttivi i suoi beni(Cod. civ.art.838).
La Costituzione vuole che l'attività produttiva affidata ai privati("L'attività produttiva è libera") non possa svolgersi in contrasto con l'utilità sociale, o in modo da recar danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. In altre parole , lo Stato vuole che l'attività produttiva affidata ai privati non si sottragga all'obbligo di contribuire allo sviluppo e all'elevazione della persona dei lavoratori. Da ciò deriva il favore con cui si guarda a quegli assetti produttivi che uniscano nelle stesse mani lavoro e mezzi di produzione (come avviene per gli agricoltori che coltivano il proprio fondo, e per gli artigiani), alle forme di cooperazione e ad altri modi d'associazione di datori di lavoro e operai(art.45 e 46).
Dalla stessa volontà derivano altre affermazioni: art,36 afferma che"il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionale alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a se e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa". Il salario non deve dunque esser tale da assicurare il minimo vitale , ma bensì anche da creare le condizioni per esercitare le altre libertà pubbliche , che, ripetiamo , vanamente sarebbero offerte a chi non sia in grado di provvedere ai primi bisogni. Ma che significa tutto questo per il disoccupato? La nostra Costituzione ha affermato il diritto al lavoro(art.4), ma purtroppo , in molti casi questo diritto si risolve nel diritto a un sussidio temporaneo a chi lavoro non trova o all'assistenza a chi si ammala o che sia o divenga inabile. Nell'assolvimento di questo compito lo Stato è coadiuvato da istituti assicurativi e ospedalieri a ciò predisposti.
L'art. 37 assicura alle donne lavoratrici gli stessi diritti , a parità di lavoro, e le stesse retribuzioni dei lavoratori , e tutela il lavoro dei minori
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sabato 29 febbraio 2020
giovedì 27 febbraio 2020
EPIDEMIA, PAURA E PSICOSI
27--2--2020
Il mio pensiero, il mio cuore, la mia preghiera, a tutti coloro che, nel mio paese si trovano in una situazione speciale per via dell'epidemia in corso;
Al personale medico e paramedico, che sta lavorando in prima line in questa emergenza;
Ai politici ai quali auguro buon senso , unità , e responsabilità;
Una preghiera per coloro che non ci sono più fra di noi , a causa della malattia;
Un augurio che possa essere scientificamente affrontata l'emergenza , e al più presto possibile;
Un augurio di possibile riuscita al fine di ridurre e circoscrivere il fenomeno al popolo cinese;
L'augurio che a livello delle nazioni , predomini il buon senso e la responsabilità, e la collaborazione.
Il mio pensiero, il mio cuore, la mia preghiera, a tutti coloro che, nel mio paese si trovano in una situazione speciale per via dell'epidemia in corso;
Al personale medico e paramedico, che sta lavorando in prima line in questa emergenza;
Ai politici ai quali auguro buon senso , unità , e responsabilità;
Una preghiera per coloro che non ci sono più fra di noi , a causa della malattia;
Un augurio che possa essere scientificamente affrontata l'emergenza , e al più presto possibile;
Un augurio di possibile riuscita al fine di ridurre e circoscrivere il fenomeno al popolo cinese;
L'augurio che a livello delle nazioni , predomini il buon senso e la responsabilità, e la collaborazione.
La preghiera nell'insegnamento di un grande maestro di spiritualità: Don Jean Leclercq di:p. Gregorio Penco osb
27--2--2020
Fra i tanti paradossi della preghiera ---rapporto fra la parola e silenzio , fra individuo e comunità, fra oscurità del cammino di fede e luminosità di certi suoi momenti--v'è pure quello della relazione fra la preghiera come esperienza personale e la preghiera come deposito di una particolare tradizione . Si prega spontaneamente ma anche si impara a pregare . L'insegnamento che sulla preghiera ci ha lasciato la tradizione è infatti qualche cosa di così ricco e così vario da costituire un patrimonio di enorme valore , un punto di riferimento imprescindibile per chi voglia impegnarvisi seriamente. Santi e mistici di tutte le epoche , scuole e correnti di spiritualità , ordini religiosi e movimenti laicali hanno trasmesso una tradizione spirituale che trova nella preghiera il suo nucleo essenziale . Ma la tradizione è anche qualche cosa di remoto e complesso, di difficilmente dominabile da una sola persona o da un solo ambiente per la distanza culturale che separa la nostra da altre epoche, quelle in cui tale tradizione si è formata , per la stessa difficoltà di procurarsi testi, di comprendere temi e dottrine . A questa , e ad altre difficoltà del genere , vengono fortunatamente incontro i maestri di spiritualità , specialmente coloro che hanno dedicato la loro vita allo studio della tradizione. Ciò è tanto più vero ai nostri giorni, allorché, nel periodo fra le due guerre mondiali, aveva origine una nuova disciplina storico-religiosa, la storia della spiritualità , che , anche per ciò che riguarda la preghiera , ci permette di valutare la tradizione in maniera più adeguata.
Nella nostra epoca e nell'ambiente monastico , ma con ripercussioni che hanno largamente superato tale ambito , simile ruolo è stato svolto in modo particolare da don Jean Leclercq(1911--1993), monaco benedettino dell'abbazia di Clervaux nel Lusserburgo, che ci ha lasciato , al riguardo , un'eredità spirituale di grandissimo valore. è pur vero che la sua instancabile attività di ricercatore si è indirizzata in molte direzioni, dalle ricerche di storia letteraria all'impegno di curare edizioni critiche dei grandi dottori del monachesimo (in modo particolare San Bernardo), dallo studio della quotidianità della vita religiosa a quello dei rapporti fra vita spirituale e cultura , tutti settori nei quali egli ci ha lasciato opere memorabili . Attraverso tutte queste ricerche , assommanti a una quarantina di volumi e a oltre un migliaio di articoli, egli ha però avuto modo di trasmetterci anche un insegnamento sulla preghiera , quello della tradizione. è ben comprensibile , infatti, che uno studioso così instancabile della tradizione abbia sentito il bisogno di occuparsi anche di questo fondamentale argomento. Non è un caso , pertanto, che uno dei suoi scritti più fortunati , tradotto in varie lingue , fosse appunto intitolato "L'unità della preghiera", indicante quell'ideale di sintesi fra le diverse forme di preghiera lasciatoci, appunto , dalla tradizione. Lettura e ascolto, recitazione e riflessione, canto e silenzio ne venivano indicati come altrettanti fattori che avevano raggiunto in particolari epoche e ambienti una loro felice unità.
Allo stesso modo don Leclercq ha avuto cura di indicare i rapporti fra devozione popolare e pietà liturgica, fra culto e preghiera intima nel Medioevo, soffermandosi in modo particolare sull'importanza della preghiera e della celebrazione come lode di Dio,come confessio della sua grandezza e della sua misericordia. Diversamente da concezioni che si sarebbero fatte strada negli ultimi secoli, ciò era visto non come limitato a pochi atti o momenti privilegiati , come frutto di un particolare"metodo" di preghiera, ma come espressione di tutta una impostazione di vita che aveva il suo culmine nella contemplazione che caratterizza appunto un apposito genere di vita,la vita contemplativa. Dom Leclercq era arrivato a questa conclusione sia studiando alcuni significativi testi della tradizione sia approfondendo i rapporti fra teologia e preghiera prima che, nelle epoche più recenti , i due elementi si separassero a causa dei molteplici , ben noti fattori storico--culturali. Tali rapporti erano visti da dom Leclercq come vivificanti dalla fede e dal fervore spirituali, osservando che "questa nozione della preghiera come desiderio e domanda di Dio può assicurare il legame tra la scienza e la fede in teologia". Se infatti la teologia , specialmente nella sua accezione scientifica , assicura una visione più organica e unitaria delle realtà della fede, essa non deve arrestarsi a tale compito ma giungere a una considerazione della profondità di queste stesse realtà , viste nella loro unità di fondo e nel rispetto del mistero che esprimono:" Senso e rispetto del mistero che non sono altro che il senso di Dio: un atteggiamento fatto di fede , di umiltà , di adorazione . Questo presuppone un concetto della preghiera come contemplativa". L'unità della preghiera che don Leclercq indicava era quindi un qualche cosa di ancora più profondo di un'armonia tra le diverse forme di essa , era il recupero di un'armonia di tutto il proprio essere , un'unificazione di tutta la propria esistenza , unificata dalla tensione della ricerca di Dio e protesa verso la contemplazione del suo mistero.
Di ciò erano stati maestri insuperati i monaci medievali , in modo particolare san Bernardo, dato che agli elementi ereditati dall'antica tradizione cristiana essi avevano aggiunto quell'attenzione ai riflessi e ai condizionamenti antropologici che il generale risveglio dei secoli 11°-----12° esigeva e portava con sé. Ora non erano più solo i misteri della Trinità e dell'Incarnazione a essere celebrati e considerati , ma i riecheggiamenti interiori che tale celebrazione suscitava nell'anima orante e contemplante. Il recupero dell'immagine divina e le visite del Verbo , l'imitazione di Cristo sul piano ascetico e la conformazione a lui su quello sacramentale , la devozione mariana e la spiritualità sponsale erano gli aspetti e i temi principali di quella vita di orazione che sapeva unire , in una sintesi eccezionale o addirittura unica , aspetti oggettivi e aspetti soggettivi. il mysterium e l' affectus. La contemplazione della vita divina diventa in tal modo esperienza della stessa vita d'orazione, così come questo processo di interiorizzazione contribuiva in maniera efficientissima a operare quella "scoperta dell'individuo" che costituisce uno dei fenomeni storico--culturali più interessanti del pieno Medioevo. A sua volta , per la stretta unione con la celebrazione del culto , la vita spirituale diventava animatrice della cultura , influiva sui generi letterari, creava o modificava determinati vocaboli ereditati dalla tradizione classica e cristiana ,si rivelava pienamente nelle vite dei santi.
Ne nasceva quella riflessione sui misteri della fede che don Leclercq stesso ha chiamato"teologia monastica" perché elaborata principalmente dai monaci , ma che era in realtà la diretta erede e continuatrice della teologia patristica in quanto basata anch'essa su di una riflessione non concettuale ma sapienziale relativa alla fede stessa . Si trattava , quindi , di un patrimonio spirituale comune a tutto l'insieme dei credenti che a esso , ovviamente , partecipavano in maniera diversa , a seconda delle proprie capacità ed esigenze. Era una "teologia pregata", una "teologia in ginocchio", pervasa di stupore e di ammirazione per le grandi opere compiute da Dio, attuate nella Chiesa , prolungate nell'anima in stato di grazia. Era una visione essenzialmente storico--salvifica della rivelazione a cui si rispondeva con la preghiera di ringraziamento e di lode . Ciò conferiva alla preghiera stessa una nota escatologica perché l'animo dell'orante si sollevava a contemplare e a cantare gli splendori della Gerusalemme celeste , a pregustarne le gioie , a descriverne le bellezze.
Questo spiega il carattere profondamente biblico della preghiera intesa in un tale senso non solo perché strettamente legata al testo sacro ma perché sollecita di svilupparne la dinamica spirituale sulla base della celebre affermazione gregoriana :La sacra Scrittura cresce in colui che la legge. Non meno stretti , anche se non esclusivi , i rapporti con la liturgia , dato che--ricordava don Leclercq ---la devozione dei fedeli si è sempre alimentata di due filoni , il culto pubblico della Chiesa e il fervore spirituale dei singoli , mentre solo quando questi due fattori si separano cominciano a comparire delle deviazioni. Anche la recita dell'ufficio divino , di cui dom Leclercq non si nascondeva le difficoltà , può diventare davvero fruttuoso se riportata a quel clima religioso che è costituito dalla lettura della Bibbia tutta intera , fino a ottenere --al riguardo --"un'unità ritrovata ". Lo spirito dello studioso francese era però , al riguardo , così aperto e lungimirante da considerare e apprezzare anche quelle forme moderne di preghiera che andavano dall'impiego dell'immaginario all'adorazione riparatrice , come ebbe modo di mettere in luce esaminando figure come quella di Ludovico Barbo o della M. Metilde de Bar e arrivando fino alla nostra epoca, con l'interesse rivolto a personalità come quella di Thomas Merton. Era , anche questo , un modo di manifestare , nella sua espressione più ampia , quell'amore alla tradizione che aveva animato e ispirato , per oltre mezzo secolo , la sua attività di ricercatore e di uomo di Chiesa.
Inizia la quaresima, in un modo particolare , quest'anno. Auguro un buon cammino quaresimale a tutti i fratelli cristiani; da parte mia ho deciso di camminare con 40 giorni di liturgia penitenziale. Non faccio ciò da molto tempo, ho tanta nostalgia della mia comunità, mi sembra di vivere l'esperienza di Giona. Buona Quaresima a tutti.
Fra i tanti paradossi della preghiera ---rapporto fra la parola e silenzio , fra individuo e comunità, fra oscurità del cammino di fede e luminosità di certi suoi momenti--v'è pure quello della relazione fra la preghiera come esperienza personale e la preghiera come deposito di una particolare tradizione . Si prega spontaneamente ma anche si impara a pregare . L'insegnamento che sulla preghiera ci ha lasciato la tradizione è infatti qualche cosa di così ricco e così vario da costituire un patrimonio di enorme valore , un punto di riferimento imprescindibile per chi voglia impegnarvisi seriamente. Santi e mistici di tutte le epoche , scuole e correnti di spiritualità , ordini religiosi e movimenti laicali hanno trasmesso una tradizione spirituale che trova nella preghiera il suo nucleo essenziale . Ma la tradizione è anche qualche cosa di remoto e complesso, di difficilmente dominabile da una sola persona o da un solo ambiente per la distanza culturale che separa la nostra da altre epoche, quelle in cui tale tradizione si è formata , per la stessa difficoltà di procurarsi testi, di comprendere temi e dottrine . A questa , e ad altre difficoltà del genere , vengono fortunatamente incontro i maestri di spiritualità , specialmente coloro che hanno dedicato la loro vita allo studio della tradizione. Ciò è tanto più vero ai nostri giorni, allorché, nel periodo fra le due guerre mondiali, aveva origine una nuova disciplina storico-religiosa, la storia della spiritualità , che , anche per ciò che riguarda la preghiera , ci permette di valutare la tradizione in maniera più adeguata.
Nella nostra epoca e nell'ambiente monastico , ma con ripercussioni che hanno largamente superato tale ambito , simile ruolo è stato svolto in modo particolare da don Jean Leclercq(1911--1993), monaco benedettino dell'abbazia di Clervaux nel Lusserburgo, che ci ha lasciato , al riguardo , un'eredità spirituale di grandissimo valore. è pur vero che la sua instancabile attività di ricercatore si è indirizzata in molte direzioni, dalle ricerche di storia letteraria all'impegno di curare edizioni critiche dei grandi dottori del monachesimo (in modo particolare San Bernardo), dallo studio della quotidianità della vita religiosa a quello dei rapporti fra vita spirituale e cultura , tutti settori nei quali egli ci ha lasciato opere memorabili . Attraverso tutte queste ricerche , assommanti a una quarantina di volumi e a oltre un migliaio di articoli, egli ha però avuto modo di trasmetterci anche un insegnamento sulla preghiera , quello della tradizione. è ben comprensibile , infatti, che uno studioso così instancabile della tradizione abbia sentito il bisogno di occuparsi anche di questo fondamentale argomento. Non è un caso , pertanto, che uno dei suoi scritti più fortunati , tradotto in varie lingue , fosse appunto intitolato "L'unità della preghiera", indicante quell'ideale di sintesi fra le diverse forme di preghiera lasciatoci, appunto , dalla tradizione. Lettura e ascolto, recitazione e riflessione, canto e silenzio ne venivano indicati come altrettanti fattori che avevano raggiunto in particolari epoche e ambienti una loro felice unità.
Allo stesso modo don Leclercq ha avuto cura di indicare i rapporti fra devozione popolare e pietà liturgica, fra culto e preghiera intima nel Medioevo, soffermandosi in modo particolare sull'importanza della preghiera e della celebrazione come lode di Dio,come confessio della sua grandezza e della sua misericordia. Diversamente da concezioni che si sarebbero fatte strada negli ultimi secoli, ciò era visto non come limitato a pochi atti o momenti privilegiati , come frutto di un particolare"metodo" di preghiera, ma come espressione di tutta una impostazione di vita che aveva il suo culmine nella contemplazione che caratterizza appunto un apposito genere di vita,la vita contemplativa. Dom Leclercq era arrivato a questa conclusione sia studiando alcuni significativi testi della tradizione sia approfondendo i rapporti fra teologia e preghiera prima che, nelle epoche più recenti , i due elementi si separassero a causa dei molteplici , ben noti fattori storico--culturali. Tali rapporti erano visti da dom Leclercq come vivificanti dalla fede e dal fervore spirituali, osservando che "questa nozione della preghiera come desiderio e domanda di Dio può assicurare il legame tra la scienza e la fede in teologia". Se infatti la teologia , specialmente nella sua accezione scientifica , assicura una visione più organica e unitaria delle realtà della fede, essa non deve arrestarsi a tale compito ma giungere a una considerazione della profondità di queste stesse realtà , viste nella loro unità di fondo e nel rispetto del mistero che esprimono:" Senso e rispetto del mistero che non sono altro che il senso di Dio: un atteggiamento fatto di fede , di umiltà , di adorazione . Questo presuppone un concetto della preghiera come contemplativa". L'unità della preghiera che don Leclercq indicava era quindi un qualche cosa di ancora più profondo di un'armonia tra le diverse forme di essa , era il recupero di un'armonia di tutto il proprio essere , un'unificazione di tutta la propria esistenza , unificata dalla tensione della ricerca di Dio e protesa verso la contemplazione del suo mistero.
Di ciò erano stati maestri insuperati i monaci medievali , in modo particolare san Bernardo, dato che agli elementi ereditati dall'antica tradizione cristiana essi avevano aggiunto quell'attenzione ai riflessi e ai condizionamenti antropologici che il generale risveglio dei secoli 11°-----12° esigeva e portava con sé. Ora non erano più solo i misteri della Trinità e dell'Incarnazione a essere celebrati e considerati , ma i riecheggiamenti interiori che tale celebrazione suscitava nell'anima orante e contemplante. Il recupero dell'immagine divina e le visite del Verbo , l'imitazione di Cristo sul piano ascetico e la conformazione a lui su quello sacramentale , la devozione mariana e la spiritualità sponsale erano gli aspetti e i temi principali di quella vita di orazione che sapeva unire , in una sintesi eccezionale o addirittura unica , aspetti oggettivi e aspetti soggettivi. il mysterium e l' affectus. La contemplazione della vita divina diventa in tal modo esperienza della stessa vita d'orazione, così come questo processo di interiorizzazione contribuiva in maniera efficientissima a operare quella "scoperta dell'individuo" che costituisce uno dei fenomeni storico--culturali più interessanti del pieno Medioevo. A sua volta , per la stretta unione con la celebrazione del culto , la vita spirituale diventava animatrice della cultura , influiva sui generi letterari, creava o modificava determinati vocaboli ereditati dalla tradizione classica e cristiana ,si rivelava pienamente nelle vite dei santi.
Ne nasceva quella riflessione sui misteri della fede che don Leclercq stesso ha chiamato"teologia monastica" perché elaborata principalmente dai monaci , ma che era in realtà la diretta erede e continuatrice della teologia patristica in quanto basata anch'essa su di una riflessione non concettuale ma sapienziale relativa alla fede stessa . Si trattava , quindi , di un patrimonio spirituale comune a tutto l'insieme dei credenti che a esso , ovviamente , partecipavano in maniera diversa , a seconda delle proprie capacità ed esigenze. Era una "teologia pregata", una "teologia in ginocchio", pervasa di stupore e di ammirazione per le grandi opere compiute da Dio, attuate nella Chiesa , prolungate nell'anima in stato di grazia. Era una visione essenzialmente storico--salvifica della rivelazione a cui si rispondeva con la preghiera di ringraziamento e di lode . Ciò conferiva alla preghiera stessa una nota escatologica perché l'animo dell'orante si sollevava a contemplare e a cantare gli splendori della Gerusalemme celeste , a pregustarne le gioie , a descriverne le bellezze.
Questo spiega il carattere profondamente biblico della preghiera intesa in un tale senso non solo perché strettamente legata al testo sacro ma perché sollecita di svilupparne la dinamica spirituale sulla base della celebre affermazione gregoriana :La sacra Scrittura cresce in colui che la legge. Non meno stretti , anche se non esclusivi , i rapporti con la liturgia , dato che--ricordava don Leclercq ---la devozione dei fedeli si è sempre alimentata di due filoni , il culto pubblico della Chiesa e il fervore spirituale dei singoli , mentre solo quando questi due fattori si separano cominciano a comparire delle deviazioni. Anche la recita dell'ufficio divino , di cui dom Leclercq non si nascondeva le difficoltà , può diventare davvero fruttuoso se riportata a quel clima religioso che è costituito dalla lettura della Bibbia tutta intera , fino a ottenere --al riguardo --"un'unità ritrovata ". Lo spirito dello studioso francese era però , al riguardo , così aperto e lungimirante da considerare e apprezzare anche quelle forme moderne di preghiera che andavano dall'impiego dell'immaginario all'adorazione riparatrice , come ebbe modo di mettere in luce esaminando figure come quella di Ludovico Barbo o della M. Metilde de Bar e arrivando fino alla nostra epoca, con l'interesse rivolto a personalità come quella di Thomas Merton. Era , anche questo , un modo di manifestare , nella sua espressione più ampia , quell'amore alla tradizione che aveva animato e ispirato , per oltre mezzo secolo , la sua attività di ricercatore e di uomo di Chiesa.
Inizia la quaresima, in un modo particolare , quest'anno. Auguro un buon cammino quaresimale a tutti i fratelli cristiani; da parte mia ho deciso di camminare con 40 giorni di liturgia penitenziale. Non faccio ciò da molto tempo, ho tanta nostalgia della mia comunità, mi sembra di vivere l'esperienza di Giona. Buona Quaresima a tutti.
martedì 25 febbraio 2020
LETTERATURA DEL 900 DINO CAMPANA
25--2--2020
La chimera
Non so se tra rocce il tuo pallido
viso m'appare, o sorriso
di lontananze ignote
fosti , la china eburnea
fronte fulgente o giovine
suora de la Gioconda:
o delle primavere
spente, per i tuoi mitici pallori
o Regina o Regina adolescente:
ma per il tuo ignoto poema
di volontà e di dolore
musica fanciulla esangue,
segnato di linea di sangue
nel cerchio delle labbra sinuose,
Regina de la melodia:
ma per il vergine capo
reclino ,io poeta notturno
vegliai le stelle vivide nei pelaghi del cielo,
io per il tuo dolce mistero
io per il tuo divenir taciturno.
Non so se la fiamma pallida
fu dei capelli il vivente
segno del suo pallore,
dolce sul mio dolore,
sorriso di un volto notturno;
guardo le bianche rocce le mute fonti dei venti
e l'immobilità dei firmamenti
e i gonfii rivi che vanno piangenti
e l' ombre del lavoro umano curve là sui poggi algenti
e ancora per teneri cieli lontane chiare ombre correnti
e ancora ti chiamo Chimera.
La chimera
Non so se tra rocce il tuo pallido
viso m'appare, o sorriso
di lontananze ignote
fosti , la china eburnea
fronte fulgente o giovine
suora de la Gioconda:
o delle primavere
spente, per i tuoi mitici pallori
o Regina o Regina adolescente:
ma per il tuo ignoto poema
di volontà e di dolore
musica fanciulla esangue,
segnato di linea di sangue
nel cerchio delle labbra sinuose,
Regina de la melodia:
ma per il vergine capo
reclino ,io poeta notturno
vegliai le stelle vivide nei pelaghi del cielo,
io per il tuo dolce mistero
io per il tuo divenir taciturno.
Non so se la fiamma pallida
fu dei capelli il vivente
segno del suo pallore,
dolce sul mio dolore,
sorriso di un volto notturno;
guardo le bianche rocce le mute fonti dei venti
e l'immobilità dei firmamenti
e i gonfii rivi che vanno piangenti
e l' ombre del lavoro umano curve là sui poggi algenti
e ancora per teneri cieli lontane chiare ombre correnti
e ancora ti chiamo Chimera.
NOSTRA AETATE 2
25--2--2020
La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere , quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscono da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella Verità che illumina tutti gli uomini. Essa però annuncia ed è tenuta ad annunciare incessantemente Cristo , che è "La Via la Verità e la Vita"(Gv 14,6), in cui gli uomini trovano la pienezza della vita religiosa e in cui Dio ha riconciliato a sé tutte le cose.
Essa perciò esorta i suoi figli affinché con prudenza e carità , per mezzo del dialogo e della collaborazione con i seguaci delle altre religioni , rendendo testimonianza alla fede e alla vita cristiana, riconoscano, conservino e facciano progredire i beni spirituali e morali e i valori socio-culturali che si trovano in essi.
La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere , quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscono da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella Verità che illumina tutti gli uomini. Essa però annuncia ed è tenuta ad annunciare incessantemente Cristo , che è "La Via la Verità e la Vita"(Gv 14,6), in cui gli uomini trovano la pienezza della vita religiosa e in cui Dio ha riconciliato a sé tutte le cose.
Essa perciò esorta i suoi figli affinché con prudenza e carità , per mezzo del dialogo e della collaborazione con i seguaci delle altre religioni , rendendo testimonianza alla fede e alla vita cristiana, riconoscano, conservino e facciano progredire i beni spirituali e morali e i valori socio-culturali che si trovano in essi.
sabato 22 febbraio 2020
"DONNE E VOTO AL SINODO SULL'AMAZZONIA" (AMICI DI FOLLEREAU per i diritti degli ultimi)
17--2--2020
Le donne che hanno partecipato a questo Sinodo sull'Amazzonia, nell'ottobre dello scorso anno, erano 35, tra consultrici, uditrici e esperte; 23 di queste erano religiose, di queste 10 sono state scelte dalla UISG come proprie rappresentanti (6 brasiliani, 2 colombiane e 2 peruviane).
Tutte loro con una grande esperienza missionaria in uno dei 9 paesi che formano la Regione panamazzonica.
Le 35 donne , nell'ultima settimana del Sinodo , hanno consegnato una lettera a Papa Francesco in cui , tra le altre cose, gli chiedevano di poter votare il documento finale . Mi sembra una richiesta legittima in una Chiesa sinodale come quella sognata da Francesco dal primo giorno del suo pontificato. Ci sono degli impedimenti giuridici o teologici? Che si apra una riflessione seria su questo.
Io sento che, attraverso l'istanza del voto da parte delle donne , viene fatta alla Chiesa tutta una richiesta molto più profonda di partecipazione , di pari opportunità , di sentire che la voce delle donne non è solo consultiva ma parte integrante di un processo di riflessione che riguarda tutto il popolo di Dio . Come si può pensare , in una realtà complessa come la nostra , di non includere lo stile , la metodologia, la parola del femminile? C'è un egotismo ecclesiale tutto maschile che non ha più ragione di essere . Non è più tempo per una Chiesa monolitica e monocolore: la società multietnica e connessa ci chiede di abitare la diversità come modo di essere e non vivere a prescindere da essa. p.m.
Le donne che hanno partecipato a questo Sinodo sull'Amazzonia, nell'ottobre dello scorso anno, erano 35, tra consultrici, uditrici e esperte; 23 di queste erano religiose, di queste 10 sono state scelte dalla UISG come proprie rappresentanti (6 brasiliani, 2 colombiane e 2 peruviane).
Tutte loro con una grande esperienza missionaria in uno dei 9 paesi che formano la Regione panamazzonica.
Le 35 donne , nell'ultima settimana del Sinodo , hanno consegnato una lettera a Papa Francesco in cui , tra le altre cose, gli chiedevano di poter votare il documento finale . Mi sembra una richiesta legittima in una Chiesa sinodale come quella sognata da Francesco dal primo giorno del suo pontificato. Ci sono degli impedimenti giuridici o teologici? Che si apra una riflessione seria su questo.
Io sento che, attraverso l'istanza del voto da parte delle donne , viene fatta alla Chiesa tutta una richiesta molto più profonda di partecipazione , di pari opportunità , di sentire che la voce delle donne non è solo consultiva ma parte integrante di un processo di riflessione che riguarda tutto il popolo di Dio . Come si può pensare , in una realtà complessa come la nostra , di non includere lo stile , la metodologia, la parola del femminile? C'è un egotismo ecclesiale tutto maschile che non ha più ragione di essere . Non è più tempo per una Chiesa monolitica e monocolore: la società multietnica e connessa ci chiede di abitare la diversità come modo di essere e non vivere a prescindere da essa. p.m.
"L'ECOLOGIA INTEGRALE CON VISCERE DI DONNA" di: Patrizia Morgante ( AMICI DI FOLLEREAU per i diritti degli ultimi)
22---2--2020
Il Sinodo sull'Amazzonia ci dice che la Chiesa vive un Kairos speciale , un momento di cambiamento che viene proprio da questi sussurri degli esclusi oggi fattisi gridi. Come donna che lavora al servizio della vita religiosa femminile, sento che è un Kairos anche per noi donne nella nostra Chiesa , per trovare un ruolo e uno stile diverso da quello avuto fino ad ora.
L'ho appreso anche accompagnando le dieci religiose che hanno partecipato al Sinodo a nome dell'Unione Internazionale Superiore Generali(UISG), organizzazione per la quale lavoro "Siamo qui perché inviate dai nostri popoli , con i quali viviamo la quotidianità e con i quali cerchiamo di vivere una vita in sintonia con la natura, la comunità, il creato e il mistero che abita ovunque. Sentiamo una grande responsabilità perché non possiamo tradire i nostri popoli. Dobbiamo raccontare cosa avviene in Amazzonia".
Da queste donne e i loro popoli ci viene una sapienza profonda e integrata , diventata Magistero della Chiesa grazie all' Enciclica Laudato Sii. Tutto è interconnesso. Non è un concetto solo intellettuale , è un invito che irrora il nostro corpo e appassiona anima e spirito. Possiamo fare memoria di questa connessione ogni momento della nostra vita,semplicemente respirando , chiudendo gli occhi e ascoltando, facendoci consapevoli di una realtà sottile, ma troppo distratti dai rumori per viverla profondamente. Non la dobbiamo inventare questa connessione, perché esiste , ci precede, dobbiamo solo percepirla a tutti i livelli. "L'ecologia integrale richiede apertura verso categorie che trascendono il linguaggio delle scienze esatte o della biologia e ci collegano con l'essenza dell'uomo. Così come succede quando ci innamoriamo di una persona".(Laudato Sii n.11). Ecologia integrale per me è fare casa nel cosmo. Sentendo e sapendo che tutte le dimensioni, verticali e orizzontali, sono connesse. Siamo fatti degli stessi elementi chimici degli esseri più piccoli, siamo fatti di energia che è in continuo movimento. Le ricerche degli ultimi decenni nel campo della fisica e della cosmologia , ci dicono che la materia di cui siamo fatti non è statica, è energia in continuo movimento e trasformazione. Anche se non ce ne rendiamo conto: tutto cambia. Anche quando pensiamo che l'energia è ferma(buchi neri), lì abita una potenzialità che aspetta di diventare vita.
La dimensione personale è collegata a quella sociale e politica; nessuna istanza è staccata dalle altre. è la celebrazione dell'incarnazione ; stare dentro di me e allo stesso tempo dentro la storia. Empatizzo con i gemiti della terra e delle sorelle e fratelli, perché quei dolori e quelle gioie sono parte del corpo cosmico di cui sono parte. Siamo uno in tutto e in tutti.
Io sento che noi donne viviamo questa circolarità con grande naturalità: siamo in una dinamica continua di relazionalità e interazione . Non so se questo lo maturiamo perché tutte potenzialmente possiamo dare la vita. Questa spinta a fare casa ci porta a curare le relazioni ovunque ci troviamo , a rivolgere lo sguardo verso l'esterno, oltre il nostro corpo per incontrare l'altro, l'altra.
Quando ci sentiamo rotte dentro, sembra quasi naturale trovare la forza in altre donne, metterci in rete per farci sanare; sederci in circolo e raccontarci. Perché è vero che le persone ci feriscono, ma allo stesso tempo ci guariscono e ci sanano. A sanarci è anche il cosmo con tutti i suoi elementi . Sarebbe bello sentirci tutte chiamate a creare questa sorellanza e sororità globale.
Responsabile Comunicazione dell'UISG
Il Sinodo sull'Amazzonia ci dice che la Chiesa vive un Kairos speciale , un momento di cambiamento che viene proprio da questi sussurri degli esclusi oggi fattisi gridi. Come donna che lavora al servizio della vita religiosa femminile, sento che è un Kairos anche per noi donne nella nostra Chiesa , per trovare un ruolo e uno stile diverso da quello avuto fino ad ora.
L'ho appreso anche accompagnando le dieci religiose che hanno partecipato al Sinodo a nome dell'Unione Internazionale Superiore Generali(UISG), organizzazione per la quale lavoro "Siamo qui perché inviate dai nostri popoli , con i quali viviamo la quotidianità e con i quali cerchiamo di vivere una vita in sintonia con la natura, la comunità, il creato e il mistero che abita ovunque. Sentiamo una grande responsabilità perché non possiamo tradire i nostri popoli. Dobbiamo raccontare cosa avviene in Amazzonia".
Da queste donne e i loro popoli ci viene una sapienza profonda e integrata , diventata Magistero della Chiesa grazie all' Enciclica Laudato Sii. Tutto è interconnesso. Non è un concetto solo intellettuale , è un invito che irrora il nostro corpo e appassiona anima e spirito. Possiamo fare memoria di questa connessione ogni momento della nostra vita,semplicemente respirando , chiudendo gli occhi e ascoltando, facendoci consapevoli di una realtà sottile, ma troppo distratti dai rumori per viverla profondamente. Non la dobbiamo inventare questa connessione, perché esiste , ci precede, dobbiamo solo percepirla a tutti i livelli. "L'ecologia integrale richiede apertura verso categorie che trascendono il linguaggio delle scienze esatte o della biologia e ci collegano con l'essenza dell'uomo. Così come succede quando ci innamoriamo di una persona".(Laudato Sii n.11). Ecologia integrale per me è fare casa nel cosmo. Sentendo e sapendo che tutte le dimensioni, verticali e orizzontali, sono connesse. Siamo fatti degli stessi elementi chimici degli esseri più piccoli, siamo fatti di energia che è in continuo movimento. Le ricerche degli ultimi decenni nel campo della fisica e della cosmologia , ci dicono che la materia di cui siamo fatti non è statica, è energia in continuo movimento e trasformazione. Anche se non ce ne rendiamo conto: tutto cambia. Anche quando pensiamo che l'energia è ferma(buchi neri), lì abita una potenzialità che aspetta di diventare vita.
La dimensione personale è collegata a quella sociale e politica; nessuna istanza è staccata dalle altre. è la celebrazione dell'incarnazione ; stare dentro di me e allo stesso tempo dentro la storia. Empatizzo con i gemiti della terra e delle sorelle e fratelli, perché quei dolori e quelle gioie sono parte del corpo cosmico di cui sono parte. Siamo uno in tutto e in tutti.
Io sento che noi donne viviamo questa circolarità con grande naturalità: siamo in una dinamica continua di relazionalità e interazione . Non so se questo lo maturiamo perché tutte potenzialmente possiamo dare la vita. Questa spinta a fare casa ci porta a curare le relazioni ovunque ci troviamo , a rivolgere lo sguardo verso l'esterno, oltre il nostro corpo per incontrare l'altro, l'altra.
Quando ci sentiamo rotte dentro, sembra quasi naturale trovare la forza in altre donne, metterci in rete per farci sanare; sederci in circolo e raccontarci. Perché è vero che le persone ci feriscono, ma allo stesso tempo ci guariscono e ci sanano. A sanarci è anche il cosmo con tutti i suoi elementi . Sarebbe bello sentirci tutte chiamate a creare questa sorellanza e sororità globale.
Responsabile Comunicazione dell'UISG
giovedì 20 febbraio 2020
LETTERATURA DEL 900 CORRADO GOVONI
20--2--2020
Crepuscolo sul Po
Come un frutto maturo cade il giorno.
Dal ponte che cavalca il fiume suona un corno.
Con uno strepitio di gran cascata
un treno fora il vuoto su la via ferrata.
I rumori pel silenzio stenografo
sfuman come figure d'un cinematografo.
Il vento studia da flautista.
Il cielo è svolto simile ad un trasformista.
L'acqua che corre corre al mare
si tinge il viso di lillà crepuscolare.
Dentro , le case mirano a la riva
la loro imagine che sembra fuggitiva.
In una barca piena di legumi
mentre le case sbocciano dei bianchi lumi,
una donna con una guasta ventola
incita il fuoco sotto la sua vecchia pentola.
"Quanto poté durare......"
Quanto poté durare il tuo martirio
nelle sinistre Fosse Ardeatine
per mano del carnefice tedesco
ubriaco di ferocia e di viltà ?
Come il lungo calvario di Gesù
seviziato , deriso e sputacchiato
nel suo ansante sudor di sangue e d'anima
fosse durato , o un'ora o un sol minuto;
fu un tale peso pel tuo cuore umano,
che avrai sofferto, o figlio , e conosciuto
tutto il dolor del mondo in quel minuto.
Crepuscolo sul Po
Come un frutto maturo cade il giorno.
Dal ponte che cavalca il fiume suona un corno.
Con uno strepitio di gran cascata
un treno fora il vuoto su la via ferrata.
I rumori pel silenzio stenografo
sfuman come figure d'un cinematografo.
Il vento studia da flautista.
Il cielo è svolto simile ad un trasformista.
L'acqua che corre corre al mare
si tinge il viso di lillà crepuscolare.
Dentro , le case mirano a la riva
la loro imagine che sembra fuggitiva.
In una barca piena di legumi
mentre le case sbocciano dei bianchi lumi,
una donna con una guasta ventola
incita il fuoco sotto la sua vecchia pentola.
"Quanto poté durare......"
Quanto poté durare il tuo martirio
nelle sinistre Fosse Ardeatine
per mano del carnefice tedesco
ubriaco di ferocia e di viltà ?
Come il lungo calvario di Gesù
seviziato , deriso e sputacchiato
nel suo ansante sudor di sangue e d'anima
fosse durato , o un'ora o un sol minuto;
fu un tale peso pel tuo cuore umano,
che avrai sofferto, o figlio , e conosciuto
tutto il dolor del mondo in quel minuto.
martedì 18 febbraio 2020
LETTERA AI BELPASSESI di Pina Maria Speranza Raciti
18--2--2020
La mia famiglia, ha sempre vissuto , lontano ed isolata, dalla squallida realtà belpassese, e non per superbia, ma per evitare le scottature; è umanamente impossibile , condividere una vita di relazione, con la realtà in cui vivo( gli orrori di questi anni ne sono una testimonianza).
Maldicenza , vomito putrido, è questo ciò che esce dalla bocca dei belpassesi! I miei genitori, hanno costruito una muraglia più alta e spessa di quella cinese, in modo che l'orrore belpassese, non entrasse dentro casa nostra, invadendo la nostra vita. Noi bambini, e soprattutto io, siamo così stati protetti dalla malvagità dell'intera comunità sociale.
Belpassesi, una realtà brutta, un'espressione di quella brutta realtà siciliana , che purtroppo , il mondo conosce come "popolo siciliano"; le loro lingue putride hanno distrutto la vita di :
" uomini, donne, famiglie; perseguitato ,sacerdoti."
Solo da adulta e fuori dalla mia casa, ho conosciuto tanti orrori, molte storie raccapriccianti, per le quali ho sempre nutrito disprezzo,per questo motivo definisco"marmaglia" questa gente. Ma, non avrei mai pensato di diventare io, e la mia famiglia, vittime. Perché sono stata aggredita?
Perché io ed i miei cari , siamo lo specchio vivente, della bruttezza fisica , psichica , di questa marmaglia.
Dopo questi lunghi anni di sofferenza, sono fuori dal tunnel, e ne esco VITTORIOSA . Il male non viene sempre per nuocere, la lotta contro esso, mi ha fortificato,, mi ha dato una profonda sicurezza. L'oro si purifica al crogiolo! Denunciando gli orrori di cui sono stata vittima, denuncio la realtà sociale in cui vivo e che mi ha aggredito. Sull'oro, il fango non attacca; questo vuol dire che l'orrore di cui sono vittima non sono io, ma i miei assassini.(sono talmente ignoranti , e arroganti , da non comprendere che aggredendo me , si sono autodenunciati).
Nel mio cuore non c'è e non ci sarà mai, né pietà, né perdono . Per il momento mi basta: la gogna, ma non ho mai chiuso la via che porta ad un tribunale, dove posso dimostrare la mia verità, contro la menzogna.
Nel mio cuore rimane una ferita profonda, che non guarirà mai, la presenza di sacerdoti, che hanno servito questa marmaglia, in questo progetto di aggressione alla mia persona e alla mia famiglia.
Dei sacerdoti al servizio del male, è una grave realtà immorale!.
La mia famiglia, ha sempre vissuto , lontano ed isolata, dalla squallida realtà belpassese, e non per superbia, ma per evitare le scottature; è umanamente impossibile , condividere una vita di relazione, con la realtà in cui vivo( gli orrori di questi anni ne sono una testimonianza).
Maldicenza , vomito putrido, è questo ciò che esce dalla bocca dei belpassesi! I miei genitori, hanno costruito una muraglia più alta e spessa di quella cinese, in modo che l'orrore belpassese, non entrasse dentro casa nostra, invadendo la nostra vita. Noi bambini, e soprattutto io, siamo così stati protetti dalla malvagità dell'intera comunità sociale.
Belpassesi, una realtà brutta, un'espressione di quella brutta realtà siciliana , che purtroppo , il mondo conosce come "popolo siciliano"; le loro lingue putride hanno distrutto la vita di :
" uomini, donne, famiglie; perseguitato ,sacerdoti."
Solo da adulta e fuori dalla mia casa, ho conosciuto tanti orrori, molte storie raccapriccianti, per le quali ho sempre nutrito disprezzo,per questo motivo definisco"marmaglia" questa gente. Ma, non avrei mai pensato di diventare io, e la mia famiglia, vittime. Perché sono stata aggredita?
Perché io ed i miei cari , siamo lo specchio vivente, della bruttezza fisica , psichica , di questa marmaglia.
Dopo questi lunghi anni di sofferenza, sono fuori dal tunnel, e ne esco VITTORIOSA . Il male non viene sempre per nuocere, la lotta contro esso, mi ha fortificato,, mi ha dato una profonda sicurezza. L'oro si purifica al crogiolo! Denunciando gli orrori di cui sono stata vittima, denuncio la realtà sociale in cui vivo e che mi ha aggredito. Sull'oro, il fango non attacca; questo vuol dire che l'orrore di cui sono vittima non sono io, ma i miei assassini.(sono talmente ignoranti , e arroganti , da non comprendere che aggredendo me , si sono autodenunciati).
Nel mio cuore non c'è e non ci sarà mai, né pietà, né perdono . Per il momento mi basta: la gogna, ma non ho mai chiuso la via che porta ad un tribunale, dove posso dimostrare la mia verità, contro la menzogna.
Nel mio cuore rimane una ferita profonda, che non guarirà mai, la presenza di sacerdoti, che hanno servito questa marmaglia, in questo progetto di aggressione alla mia persona e alla mia famiglia.
Dei sacerdoti al servizio del male, è una grave realtà immorale!.
lunedì 17 febbraio 2020
" I problemi pratici della libertà " di : C. A. Jemolo
17--2--2020
I pericoli del conformismo
Non ci sarà sana vita politica tra noi, non si darà sicurezza d'un regime di libertà , se
gl' Italiani non vivranno giorno per giorno i problemi della vita collettiva, così come vivono i problemi della famiglia , la realtà che più sentono , e dove anche i più semplici sanno che non ci sono problemi risolti una volta per sempre, sicché , trovata la soluzione , possono venir gettati dietro le spalle . Se non sentiranno che tutte le libertà vengono fatalmente sempre contestate , che non si danno , come per gli altri beni morali, conquiste definitive, dopo le quali sia lecito il riposo.
(..) La generazione di chi scrive ha avuto esperienze che mancarono alle generazioni che immediatamente la precedettero. La paura che alligna durante le dittature , paura che si protrae per anni , paura di mali e d'umiliazioni sempre nuovi, neppure immaginabili a priori, ed il senso di scoramento , della vanità di ogni resistenza della pietra tombale che è scesa e che più non si alzerà a mostrare ancora il libero cielo . Ma non c'è solo la paura , c'è in molti l'angoscia dell'isolamento , l'insopportabilità del perdere le amicizie, dell'essere lasciati in disparte; la tentazione di dire:-se penso diversamente da tutti , se non amo e non odio ciò che tutti gli altri amano e odiano, debbo essere io dalla parte del torto; il mio peccato è d'orgoglio.
(...) Le giovani generazioni d'oggi vedranno probabilmente in atto altri pericoli: quelli che vengono dall'impressione d'instabilità dell'assetto in cui si vive, dell'imprevedibilità del domani, d'incertezza ; l'indebolirsi del senso della continuità, della fiducia che figli e nipoti abbiano ad esserci simile, che ci siano dei beni e dei valori tali per loro come per noi e che dobbiamo difendere per loro.
Sono stati d'animo che portano allo scetticismo , a ripiegare nel contingente , a trascurare le costruzioni che andranno oltre la nostra vita . Essi non uccidono l'uomo liberale , ma rischiano di renderlo inerte ; di portarlo a pensare la libertà come un bene che le nuove generazioni più non considereranno tale, e per cui non è quindi più il caso di sacrificarsi; ad essere i sacerdoti esemplari d'una religione che si crede sia ai suoi ultimi giorni.
Pericoli da superare,
Se l'uomo morale può anche non essere liberale, bensì inspirarsi ad altre concezioni , così a quelle autoritarie, l'uomo liberale non può non essere uomo morale. Le insidie che deve sventare sono le stesse contro cui deve ad ogni momento premunirsi l'uomo che non vuole mai deflettere dalla legge morale . Ogni inquinamento del proprio spirito rende meno atti a combattere la battaglia per la libertà.
Conformismo:
è l'atteggiamento psicologico e politico , per cui si tende ad adeguarsi passivamente alle situazioni stabili o in via di successo, rinunciando a una libera critica . Fenomeno antico quando il mondo, prodotto dall'istinto gregario persistente nella natura umana , esso tende maggiormente a manifestarsi nelle epoche di tirannide, quando cioè soppressa la critica , la discussione , la competizione politica e, in una parola , quella libertà che è attività consapevole e personale. Conformismo può aversi anche quando un solo partito tiene durevolmente il potere e di questo si vale per scoraggiare ogni opposizione.
I pericoli del conformismo
Non ci sarà sana vita politica tra noi, non si darà sicurezza d'un regime di libertà , se
gl' Italiani non vivranno giorno per giorno i problemi della vita collettiva, così come vivono i problemi della famiglia , la realtà che più sentono , e dove anche i più semplici sanno che non ci sono problemi risolti una volta per sempre, sicché , trovata la soluzione , possono venir gettati dietro le spalle . Se non sentiranno che tutte le libertà vengono fatalmente sempre contestate , che non si danno , come per gli altri beni morali, conquiste definitive, dopo le quali sia lecito il riposo.
(..) La generazione di chi scrive ha avuto esperienze che mancarono alle generazioni che immediatamente la precedettero. La paura che alligna durante le dittature , paura che si protrae per anni , paura di mali e d'umiliazioni sempre nuovi, neppure immaginabili a priori, ed il senso di scoramento , della vanità di ogni resistenza della pietra tombale che è scesa e che più non si alzerà a mostrare ancora il libero cielo . Ma non c'è solo la paura , c'è in molti l'angoscia dell'isolamento , l'insopportabilità del perdere le amicizie, dell'essere lasciati in disparte; la tentazione di dire:-se penso diversamente da tutti , se non amo e non odio ciò che tutti gli altri amano e odiano, debbo essere io dalla parte del torto; il mio peccato è d'orgoglio.
(...) Le giovani generazioni d'oggi vedranno probabilmente in atto altri pericoli: quelli che vengono dall'impressione d'instabilità dell'assetto in cui si vive, dell'imprevedibilità del domani, d'incertezza ; l'indebolirsi del senso della continuità, della fiducia che figli e nipoti abbiano ad esserci simile, che ci siano dei beni e dei valori tali per loro come per noi e che dobbiamo difendere per loro.
Sono stati d'animo che portano allo scetticismo , a ripiegare nel contingente , a trascurare le costruzioni che andranno oltre la nostra vita . Essi non uccidono l'uomo liberale , ma rischiano di renderlo inerte ; di portarlo a pensare la libertà come un bene che le nuove generazioni più non considereranno tale, e per cui non è quindi più il caso di sacrificarsi; ad essere i sacerdoti esemplari d'una religione che si crede sia ai suoi ultimi giorni.
Pericoli da superare,
Se l'uomo morale può anche non essere liberale, bensì inspirarsi ad altre concezioni , così a quelle autoritarie, l'uomo liberale non può non essere uomo morale. Le insidie che deve sventare sono le stesse contro cui deve ad ogni momento premunirsi l'uomo che non vuole mai deflettere dalla legge morale . Ogni inquinamento del proprio spirito rende meno atti a combattere la battaglia per la libertà.
Conformismo:
è l'atteggiamento psicologico e politico , per cui si tende ad adeguarsi passivamente alle situazioni stabili o in via di successo, rinunciando a una libera critica . Fenomeno antico quando il mondo, prodotto dall'istinto gregario persistente nella natura umana , esso tende maggiormente a manifestarsi nelle epoche di tirannide, quando cioè soppressa la critica , la discussione , la competizione politica e, in una parola , quella libertà che è attività consapevole e personale. Conformismo può aversi anche quando un solo partito tiene durevolmente il potere e di questo si vale per scoraggiare ogni opposizione.
sabato 15 febbraio 2020
LETTERATURA DEL 900 "IL FUTURISMO" ALDO PALAZZESCHI
15--2--2020
Comare Coletta
"Saltella e balletta
comare Coletta!
Saltella e balletta!".
Smagrita, ricurva, la piccola vecchia
girando le strade saltella e balletta.
Si ferma la gente a guardarla ,
di rado taluno le getta denaro;
saltella più lesta la vecchia al tintinno,
ringrazia provandosi ancora
di reggere alla piroetta.
Talvolta ella cade fra il lazzo e le risa:
nessuno le porge la mano.
"Saltella e balletta
comare Coletta!
Saltella e balletta!".
--La tua parrucchina, comare Coletta,
ti perde il capecchio!
---E il bel mazzolino, comare Coletta,
di fiori assai freschi!
---Ancora non hanno lasciato cadere
il vivo scarlatto.
----Ricordan quei fiori, comare Coletta,
gli antichi splendori?
----Danzavi nel mezzo ai ripalchi,
n'è vero , comare Coletta?
Danzavi vestita di luci, cosparsa di gemme,
e solo coperta di sguardi malefici, vero?
--- Ricordi le luci , le gemme?
----Le vesti smaglianti?
------Ricordi gli sguardi?
-----Ricordi il tuo sozzo peccato?
------Vecchiaccia d'inferno,
tu sei maledetta.
"Saltella e balletta
comare Coletta!
Saltella e balletta!".
Ricurva , sciancata,
provandosi ancora di reggere alla piroetta,
s' aggira per fame la vecchia fangosa;
trascina la logora veste pendente a brandelli ,
le cade a pennecchi di capo il capecchio
fra il lazzo e le risa,
la rabbia le serra la bocca
di rughe ormai fossa bavosa.
E ancora un mazzetto
di fiori scarlatti
le ride sul petto.
"Saltella e balletta
comare Coletta!
Saltella e balletta!".
= La poetica del divertimento acquista una dimensione particolare, né si tratta soltanto di quella innocente crudeltà , di quell'occhio di bambino cattivo col quale Palazzeschi guarda alla realtà; nella riduzione della figura umana a manichino, nel suo irrigidimento meccanico -che suppergiù in quegli anni è proprio anche di tanta pittura (il cubismo)--nel ridurre a dimensioni di balletto e di divertimento un tema caro a tanta letteratura ( la cortigiana mendicante) c'è forse la testimonianza di una crisi storica.
Per me ancora a distanza di tempo dai giorni di scuola, leggendo questi versi, i miei sentimenti sono sempre opposti. Da una parte la pietà, e dall'altra un sentimento che non so spiegare, l'autore fa del personaggio una vivisezione, dell'anima, senza pietà alcuna; che porta il lettore ad essere quasi un giudice della vita della cortigiana.
Comare Coletta
"Saltella e balletta
comare Coletta!
Saltella e balletta!".
Smagrita, ricurva, la piccola vecchia
girando le strade saltella e balletta.
Si ferma la gente a guardarla ,
di rado taluno le getta denaro;
saltella più lesta la vecchia al tintinno,
ringrazia provandosi ancora
di reggere alla piroetta.
Talvolta ella cade fra il lazzo e le risa:
nessuno le porge la mano.
"Saltella e balletta
comare Coletta!
Saltella e balletta!".
--La tua parrucchina, comare Coletta,
ti perde il capecchio!
---E il bel mazzolino, comare Coletta,
di fiori assai freschi!
---Ancora non hanno lasciato cadere
il vivo scarlatto.
----Ricordan quei fiori, comare Coletta,
gli antichi splendori?
----Danzavi nel mezzo ai ripalchi,
n'è vero , comare Coletta?
Danzavi vestita di luci, cosparsa di gemme,
e solo coperta di sguardi malefici, vero?
--- Ricordi le luci , le gemme?
----Le vesti smaglianti?
------Ricordi gli sguardi?
-----Ricordi il tuo sozzo peccato?
------Vecchiaccia d'inferno,
tu sei maledetta.
"Saltella e balletta
comare Coletta!
Saltella e balletta!".
Ricurva , sciancata,
provandosi ancora di reggere alla piroetta,
s' aggira per fame la vecchia fangosa;
trascina la logora veste pendente a brandelli ,
le cade a pennecchi di capo il capecchio
fra il lazzo e le risa,
la rabbia le serra la bocca
di rughe ormai fossa bavosa.
E ancora un mazzetto
di fiori scarlatti
le ride sul petto.
"Saltella e balletta
comare Coletta!
Saltella e balletta!".
= La poetica del divertimento acquista una dimensione particolare, né si tratta soltanto di quella innocente crudeltà , di quell'occhio di bambino cattivo col quale Palazzeschi guarda alla realtà; nella riduzione della figura umana a manichino, nel suo irrigidimento meccanico -che suppergiù in quegli anni è proprio anche di tanta pittura (il cubismo)--nel ridurre a dimensioni di balletto e di divertimento un tema caro a tanta letteratura ( la cortigiana mendicante) c'è forse la testimonianza di una crisi storica.
Per me ancora a distanza di tempo dai giorni di scuola, leggendo questi versi, i miei sentimenti sono sempre opposti. Da una parte la pietà, e dall'altra un sentimento che non so spiegare, l'autore fa del personaggio una vivisezione, dell'anima, senza pietà alcuna; che porta il lettore ad essere quasi un giudice della vita della cortigiana.
giovedì 13 febbraio 2020
UNA RIVOLUZIONE CHIAMATA CONVENZIONE [AMICI DI ROUL FOLLEREAU]
13--2--2020
L'approvazione della Convenzione ONU sui Diritti delle persone con disabilità ha prodotto un cambiamento epocale nella lettura della condizione delle persone con disabilità nel mondo. Ratificata da 179 Pesi (il 92,6% dei 193 Stati Membri delle Nazioni Unite),la Convenzione ha avviato infatti processi di cambiamento all'interno delle legislazioni nazionali in molti Paesi e ha rafforzato il ruolo delle organizzazioni che rappresentano le persone con disabilità.
Il sistema di monitoraggio realizzato dal Comitato ONU per i diritti delle persone con disabilità , il cosiddetto "Treaty Body" ha permesso di monitorare l'applicazione del Trattato in quasi cento Paesi. Il monitoraggio ha prodotto sette testi giuridici interpretativi degli articoli più importanti , ha promosso una visibilità importante delle istituzioni nazionali indipendenti sui diritti umani , che hanno inserito tra i propri compiti anche la promozione e tutela dei diritti per le persone con disabilità (ricordiamo che l'Italia non ha una Commissione nazionale indipendente sui diritti umani). A livello poi della partecipazione alle decisioni sui documenti e le politiche , l'IDA (International Disability Alliance) è divenuta dal 2014 rappresentante della "Minority" disabilità (prima le sole "Minority" prese in considerazione erano le donne, i bambini e gli anziani). Questo ha permesso di interloquire direttamente con gli uffici competenti, per inserire i diritti delle persone con disabilità in tutte le azioni e gli atti delle Nazioni Unite.
L'approvazione della Convenzione ONU sui Diritti delle persone con disabilità ha prodotto un cambiamento epocale nella lettura della condizione delle persone con disabilità nel mondo. Ratificata da 179 Pesi (il 92,6% dei 193 Stati Membri delle Nazioni Unite),la Convenzione ha avviato infatti processi di cambiamento all'interno delle legislazioni nazionali in molti Paesi e ha rafforzato il ruolo delle organizzazioni che rappresentano le persone con disabilità.
Il sistema di monitoraggio realizzato dal Comitato ONU per i diritti delle persone con disabilità , il cosiddetto "Treaty Body" ha permesso di monitorare l'applicazione del Trattato in quasi cento Paesi. Il monitoraggio ha prodotto sette testi giuridici interpretativi degli articoli più importanti , ha promosso una visibilità importante delle istituzioni nazionali indipendenti sui diritti umani , che hanno inserito tra i propri compiti anche la promozione e tutela dei diritti per le persone con disabilità (ricordiamo che l'Italia non ha una Commissione nazionale indipendente sui diritti umani). A livello poi della partecipazione alle decisioni sui documenti e le politiche , l'IDA (International Disability Alliance) è divenuta dal 2014 rappresentante della "Minority" disabilità (prima le sole "Minority" prese in considerazione erano le donne, i bambini e gli anziani). Questo ha permesso di interloquire direttamente con gli uffici competenti, per inserire i diritti delle persone con disabilità in tutte le azioni e gli atti delle Nazioni Unite.
"Includere la disabilità in tutte le politiche " di: Giampiero Griffo [AMICI DI FOLLEREAU]
13--2--2020
Nel corso del 3° Festival della cooperazione internazionale , organizzato da AIFO lo scorso ottobre in Puglia, Giampiero Griffo nei suoi diversi interventi ha sottolineato più volte l'importanza della Convenzione internazionale dei diritti delle persone con disabilità, gli abbiamo chiesto una sintesi degli ultimi sviluppi.
L'inserimento della disabilità in tutti i documenti e nell'assetto organizzativo e pratico delle Nazioni Unite, è un obiettivo di grande importanza . Nel 2013 è stato istituito l'Accessibility Centre , che sostiene a tutti i livelli la partecipazione delle persone con disabilità alle attività dell'ONU promuovendone l'accessibilità, per garantire facilitazioni ambientali nelle conferenze e nei servizi e offrire documentazioni e informazioni in formati accessibili. Anche per l'inclusione all'interno delle attività delle singole Agenzie ONU si sono fatti passi in avanti. La responsabilità era demandata in precedenza agli uffici che trattano il tema della disabilità. Spesso questi piccoli uffici non avevano le risorse necessarie, per questo è stata lanciata una campagna di informazione e sensibilizzazione verso le persone che lavorano nei vari Paesi per conto delle singole agenzie ONU.
Infine il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres ha approvato una strategia sulla disabilità denominata UNDIS (United Nations Disability Inclusion Strategy), con un apposito ufficio di coordinamento alle proprie dipendenze.Questa azione prevede due grandi linee di intervento , la prima volta a garantire nel prossimo decennio una visione efficace per l'inclusione della disabilità nel sistema delle Nazioni Unite, mentre la seconda punta a istituire un quadro di riferimento sociale per realizzare la Convenzione e l'Agenda 2030 dell'ONU per lo sviluppo sostenibile.
Questo impegno si è già sostanziato in vari documenti delle Nazioni Unite ad esempio , nell'ambito degli interventi di emergenza e degli aiuti umanitari:
Sendai framewrk for Disaster Risk Reduction 2015--2030: Charter on Inclusion of Persons with Disabilities in Humanitarian Action, Carta di Istanbul 2015; Global compact dei rifugiati , 2018; Linee guida sull'inclusione delle persone con disabilità negli aiuti umanitari, 2019.
Il documento più importante è però quello relativo ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, che tracciano un modello di sviluppo volto a rispettare in maniera armonica i diritti umani , la natura , i cambiamenti climatici, lo sviluppo economico e sociale. Anche in questo documento le persone con disabilità sono parte integrante delle popolazioni che devono gestire e beneficiare dei risultati di questo sviluppo . In particolare esse sono esplicitamente citate in undici punti in 5 specifici Obiettivi(4,8, 10, 11, 17).
In conclusione si può dire che l'impegno delle Nazioni Unite in questo ambito sia chiaro e trasparente, specie se confrontato con quanto avviene nel nostro Paese, ove siamo ancora lontani da queste metodologie di lavoro e da una linea coerente nell'attuare gli impegni assunti con la ratifica della Convenzione. La discussione attuale con il governo Conte, che ha deciso di mantenere la responsabilità sulla disabilità come competenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dovrebbe andare nella stessa direzione delle Nazioni Unite, costruendo un organismo istituzionale con poteri e competenze per costruire l'integrazione della Convenzione ONU all'interno delle decisioni governative.
Nel corso del 3° Festival della cooperazione internazionale , organizzato da AIFO lo scorso ottobre in Puglia, Giampiero Griffo nei suoi diversi interventi ha sottolineato più volte l'importanza della Convenzione internazionale dei diritti delle persone con disabilità, gli abbiamo chiesto una sintesi degli ultimi sviluppi.
L'inserimento della disabilità in tutti i documenti e nell'assetto organizzativo e pratico delle Nazioni Unite, è un obiettivo di grande importanza . Nel 2013 è stato istituito l'Accessibility Centre , che sostiene a tutti i livelli la partecipazione delle persone con disabilità alle attività dell'ONU promuovendone l'accessibilità, per garantire facilitazioni ambientali nelle conferenze e nei servizi e offrire documentazioni e informazioni in formati accessibili. Anche per l'inclusione all'interno delle attività delle singole Agenzie ONU si sono fatti passi in avanti. La responsabilità era demandata in precedenza agli uffici che trattano il tema della disabilità. Spesso questi piccoli uffici non avevano le risorse necessarie, per questo è stata lanciata una campagna di informazione e sensibilizzazione verso le persone che lavorano nei vari Paesi per conto delle singole agenzie ONU.
Infine il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres ha approvato una strategia sulla disabilità denominata UNDIS (United Nations Disability Inclusion Strategy), con un apposito ufficio di coordinamento alle proprie dipendenze.Questa azione prevede due grandi linee di intervento , la prima volta a garantire nel prossimo decennio una visione efficace per l'inclusione della disabilità nel sistema delle Nazioni Unite, mentre la seconda punta a istituire un quadro di riferimento sociale per realizzare la Convenzione e l'Agenda 2030 dell'ONU per lo sviluppo sostenibile.
Questo impegno si è già sostanziato in vari documenti delle Nazioni Unite ad esempio , nell'ambito degli interventi di emergenza e degli aiuti umanitari:
Sendai framewrk for Disaster Risk Reduction 2015--2030: Charter on Inclusion of Persons with Disabilities in Humanitarian Action, Carta di Istanbul 2015; Global compact dei rifugiati , 2018; Linee guida sull'inclusione delle persone con disabilità negli aiuti umanitari, 2019.
Il documento più importante è però quello relativo ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, che tracciano un modello di sviluppo volto a rispettare in maniera armonica i diritti umani , la natura , i cambiamenti climatici, lo sviluppo economico e sociale. Anche in questo documento le persone con disabilità sono parte integrante delle popolazioni che devono gestire e beneficiare dei risultati di questo sviluppo . In particolare esse sono esplicitamente citate in undici punti in 5 specifici Obiettivi(4,8, 10, 11, 17).
In conclusione si può dire che l'impegno delle Nazioni Unite in questo ambito sia chiaro e trasparente, specie se confrontato con quanto avviene nel nostro Paese, ove siamo ancora lontani da queste metodologie di lavoro e da una linea coerente nell'attuare gli impegni assunti con la ratifica della Convenzione. La discussione attuale con il governo Conte, che ha deciso di mantenere la responsabilità sulla disabilità come competenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dovrebbe andare nella stessa direzione delle Nazioni Unite, costruendo un organismo istituzionale con poteri e competenze per costruire l'integrazione della Convenzione ONU all'interno delle decisioni governative.
mercoledì 12 febbraio 2020
MULIERIS DIGNITATEM Lettera apostolica di : Giovanni Paolo 2°
12--2--2020
La dignità della donna e l'ordine dell'amore:
Il passo dalla Lettera agli Efesini (5,21--33), in cui il rapporto tra Cristo e la Chiesa viene presentato come legame tra lo Sposo e la Sposa, fa riferimento anche alla istituzione del matrimonio secondo le parole del Libro della Genesi (cfr.2,24). Esso unisce la verità sul matrimonio come primordiale sacramento con la creazione dell'uomo e della donna ad immagine e somiglianza di Dio(cfr. Gen. 1,27; 5,1). Grazie al significativo confronto contenuto nella Lettera agli Efesini acquista piena chiarezza ciò che decide della dignità della donna sia agli occhi di Dio , Creatore e Redentore, sia agli occhi dell'uomo: dell'uomo e della donna. Sul fondamento del disegno eterno di Dio , la donna è colei in cui l'ordine dell'amore nel mondo creato delle persone trova un terreno per la sua prima radice. L' ordine dell'amore appartiene alla vita intima di Dio stesso, alla vita trinitaria . Nella vita intima di Dio , lo Spirito Santo è la personale ipostasi dell'amore. Mediante lo Spirito , Dono increato , l'amore diventa un dono per le persone create. L'amore , che è Dio , si comunica alle creature :"l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, che ci viene dato"(Rm 5,5).
La chiamata all' esistenza della donna accanto all'uomo ("un aiuto che gli sia simile": (Gen 2,18) nell'unità dei due" offre nel mondo visibile delle creature condizioni particolari affinché"l'amore di Dio venga riversato nei cuori" degli esseri creati a sua immagine. Se l'autore della Lettera agli Efesini chiama Cristo Sposo e la Chiesa Sposa, egli conferma indirettamente , con tale analogia , la verità sulla donna come sposa . Lo Sposo è colui che ama. La Sposa viene amata : è colei che riceve l'amore, per amare a sua volta.
Il passo della Genesi --riletto alla luce del simbolo sponsale della Lettera agli Efesini--ci permette di intuire una verità che sembra decidere in modo essenziale la questione della dignità della donna e, in seguito , anche quella della sua vocazione :la dignità della donna viene misurata dall'ordine dell'amore, che è essenzialmente ordine di giustizia e di carità.
Solo la persona può amare e solo la persona può essere amata. Questa è un'affermazione , anzitutto, di natura ontologica , dalla quale emerge poi un'affermazione di natura etica. L'amore è un'esigenza ontologica ed etica della persona. La persona deve essere amata , poiché solo l'amore corrisponde a quello che è la persona. Così si spiega il comandamento dell'amore, conosciuto già nell'Antico Testamento(cfr.Dt 6,5; Lv 19,18) e posto da Cristo al centro stesso dell'"ethos" evangelico(cfr.Mt 22,36-40; Mc 12,28--34). Così si spiega anche quel primato dell'amore espresso dalle parole di Paolo nella Lettera ai Corinzi:"più grande è la carità"(cfr.1Cr 13,13).
Se non si ricorre a quest'ordine e a questo primato, non si può dare una risposta completa e adeguata all'interrogativo sulla dignità della donna e sulla sua vocazione. Quando diciamo che la donna è colei che riceve amore per amare a sua volta, non intendiamo solo o innanzitutto lo specifico rapporto sponsale del matrimonio . Intendiamo qualcosa di più universale , fondato sul fatto stesso di essere donna nell'insieme delle relazioni interpersonali , che nei modi più diversi strutturano la convivenza e la collaborazione tra le persone, uomini e donne. In questo contesto , ampio e diversificato , la donna rappresenta un valore particolare come persona umana e, nello stesso tempo , come quella persona concreta, per il fatto della sua femminilità. Questo riguarda tutte le donne e ciascuna di esse , indipendentemente dal contesto culturale in cui ciascuna si trova e dalle sue caratteristiche spirituali , psichiche e corporali , come, ad esempio , l'età, l'istruzione, la salute, il lavoro, l'essere sposata o nubile.
Il passo della Lettera agli Efesini che ci permette di pensare ad una specie di "profetismo" particolare della donna nella sua femminilità. L'analogia dello Sposo e della Sposa parla dell'amore con cui ogni uomo è amato da Dio in Cristo, ogni uomo e ogni donna. Tuttavia ,nel contesto dell'analogia biblica e in base alla logica interiore del testo , è proprio la donna colei che manifesta a tutti questa verità: la sposa. Questa caratteristica "profetica" della donna nella sua femminilità trova la più alta espressione nella Vergine Madre di Dio. Nei suoi riguardi viene messo in rilievo , nel modo più pieno e diretto , l'intimo congiungersi dell'ordine dell'amore- che entra nell'ambito del mondo delle persone umane attraverso una Donna--con lo Spirito Santo , Maria ode all'annunciazione :"Lo Spirito Santo scenderà su di te"(Lc 1,35).
Consapevolezza di una missione:
La dignità della donna si collega intimamente con l'amore che ella riceve a motivo stesso della sua femminilità ed altresì con l'amore che a sua volta dona. Viene così confermata la verità sulla persona e sull'amore. Circa la verità sulla persona , si deve ancora una volta ricorrere al Concilio Vaticano 2°:"L' uomo , il quale in terra è la sola creatura che Iddio abbia voluto per se stessa ,non può ritrovarsi pienamente se non mediante un dono sincero di sé". Questo riguarda ogni uomo , come persona creata ad immagine di Dio, sia uomo che donna . L'affermazione di natura ontologica qui contenuta indica anche la dimensione etica della vocazione della persona . La donna non può ritrovare se stessa se non donando l'amore agli altri.
Sin dal "principio" la donna --come l'uomo --è stata creata e "posta" da Dio proprio in questo ordine dell'amore. Il peccato delle origini non ha annullato questo ordine , non lo ha cancellato in modo irreversibile. Lo provano le parole bibliche del Protovangelo (cfr. Gen 3,15). Nelle presenti riflessioni abbiamo osservato il posto singolare della "donna" in questo testo chiave della Rivelazione. Occorre, inoltre , rilevare come la stessa donna, che giunge ad essere "paradigma" biblico, si trovi anche nella prospettiva escatologica del mondo e dell' uomo, espressa dall'Apocalisse. è "una donna vestita di sole", con la luna sotto i piedi e una corona di stelle sopra il capo (cfr.Ap 12,1). Si può dire: una "donna" a misura del cosmo , a misura di tutta l'opera della creazione. Nello stesso tempo essa soffre "le doglie e il travaglio del parto ",(Ap 12,2), come Eva "madre di tutti i viventi"(Gen. 3,20). Soffre anche perché "davanti alla donna che sta per partorire "(cfr. Ap 12,4) si pone "il grande drago, il serpente antico"(Ap 12,9), conosciuto già dal Protovangelo; il Maligno , "padre della menzogna" e del peccato (cfr. Gv 8,44). Ecco : il "serpente antico" vuole divorare "il bambino". Se vediamo in questo testo il riflesso del vangelo dell'infanzia, (cfr. Mt 2,13,16), possiamo pensare che ,nel paradigma biblico della "donna", viene inscritta , dall'inizio sino al termine della storia , la lotta contro il male e il maligno. Questa è anche la lotta per l'uomo , per il suo vero bene , per la sua salvezza. La Bibbia non vuole dirci che proprio nella "donna",Eva . Maria , la storia registra una drammatica lotta per ogni uomo , la lotta per il suo fondamentale "si" o "no" a Dio e al suo eterno disegno sull'uomo?
Se la dignità della donna testimonia l'amore, che essa riceve per amare a sua volta , il paradigma biblico della "donna" sembra anche svelare quale sia il vero ordine dell'amore che costituisce la vocazione della donna stessa . Si tratta qui della vocazione nel suo significato fondamentale , si può dire universale , che poi si concretizza e si esprime nelle molteplici "vocazioni"della donna nella Chiesa e nel mondo.
La forza morale della donna, la sua forza spirituale si unisce con la consapevolezza che Dio le affida in un modo speciale l'uomo, l'essere umano. Naturalmente, Dio affida ogni uomo a tutti e a ciascuno . Tuttavia , questo affidamento riguarda in modo speciale la donna --proprio a motivo della sua femminilità --ed esso decide in particolare della sua vocazione.
Attingiamo a questa consapevolezza e a questo affidamento ,la forza morale della donna se esprime in numerosissime figure femminili dell'Antico Testamento, dei tempi di Cristo, delle epoche successive fino ai nostri giorni.
La donna è forte per la consapevolezza dell'affidamento , forte per il fatto che Dio "le affida l'uomo" , sempre e comunque , persino nelle condizioni di discriminazione sociale in cui essa può trovarsi. Questa consapevolezza e questa fondamentale vocazione parlano alla donna della dignità che riceve da Dio stesso, e ciò la rende "forte"e consolida la sua vocazione . In questo modo, la "donna perfetta"(cfr. Prv.31,10) diventa un insostituibile sostegno e una fonte di forza spirituale per gli altri, che percepiscono le grandi energie del suo spirito. A queste "donne perfette" devono molto le loro famiglie e talvolta intere Nazioni.
Nella nostra epoca i successi della scienza e della tecnica permettono di raggiungere in grado finora sconosciuto un benessere materiale che, mentre favorisce alcuni , conduce altri all'emarginazione . In tal modo , questo progresso unilaterale può comportare anche una graduale scomparsa della sensibilità per l'uomo , per ciò che è essenzialmente umano . In questo senso , soprattutto i nostri giorni attendono la manifestazione di quel "genio" della donna che assicuri la sensibilità per l'uomo in ogni circostanza: per il fatto che è uomo! E perché "più grande è la carità"(1Cor 13,13).
Pertanto , un'attenta lettura del paradigma biblico della "donna"--dal Libro della Genesi sino all'Apocalisse--conferma in che consistono la dignità e la vocazione della donna e ciò che in essa è immutabile e non perde attualità, avendo il suo "ultimo fondamento in Cristo , che è sempre lo stesso : ieri , oggi e nei secoli". Se l'uomo è affidato in modo speciale da Dio alla donna , questo non significa forse che da lei Cristo si attende il compiersi di quel "sacerdozio regale" (1Pt 2,9) , che è la ricchezza da lui data agli uomini? Questa stessa eredità Cristo , sommo ed unico sacerdote della nuova ed eterna Alleanza e Sposo della Chiesa , non cessa di sottomettere al Padre mediante lo Spirito Santo, affinché Dio sia "tutto n tutti"(1 Cr 15,28). Allora avrà compimento definitivo la verità che "più grande è la carità"(1Cr13,13)
Credo profondamente nell'emancipazione della donna, che nella società occidentale , ha raggiunto grandi livelli, mentre la donna ancora oggi, in molte parti del mondo, vive in una condizione di "schiavitù". Sono inoltre del parere che la donna deve entrare nella società in modo attivo, mediante e con la sua "femminilità" , un termine che una volta mi è stato contestato da un sacerdote, perché ,per la sua tremenda ignoranza, era sinonimo di "sex appeal". Lo squallore dell'ignoranza!
La dignità della donna e l'ordine dell'amore:
Il passo dalla Lettera agli Efesini (5,21--33), in cui il rapporto tra Cristo e la Chiesa viene presentato come legame tra lo Sposo e la Sposa, fa riferimento anche alla istituzione del matrimonio secondo le parole del Libro della Genesi (cfr.2,24). Esso unisce la verità sul matrimonio come primordiale sacramento con la creazione dell'uomo e della donna ad immagine e somiglianza di Dio(cfr. Gen. 1,27; 5,1). Grazie al significativo confronto contenuto nella Lettera agli Efesini acquista piena chiarezza ciò che decide della dignità della donna sia agli occhi di Dio , Creatore e Redentore, sia agli occhi dell'uomo: dell'uomo e della donna. Sul fondamento del disegno eterno di Dio , la donna è colei in cui l'ordine dell'amore nel mondo creato delle persone trova un terreno per la sua prima radice. L' ordine dell'amore appartiene alla vita intima di Dio stesso, alla vita trinitaria . Nella vita intima di Dio , lo Spirito Santo è la personale ipostasi dell'amore. Mediante lo Spirito , Dono increato , l'amore diventa un dono per le persone create. L'amore , che è Dio , si comunica alle creature :"l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, che ci viene dato"(Rm 5,5).
La chiamata all' esistenza della donna accanto all'uomo ("un aiuto che gli sia simile": (Gen 2,18) nell'unità dei due" offre nel mondo visibile delle creature condizioni particolari affinché"l'amore di Dio venga riversato nei cuori" degli esseri creati a sua immagine. Se l'autore della Lettera agli Efesini chiama Cristo Sposo e la Chiesa Sposa, egli conferma indirettamente , con tale analogia , la verità sulla donna come sposa . Lo Sposo è colui che ama. La Sposa viene amata : è colei che riceve l'amore, per amare a sua volta.
Il passo della Genesi --riletto alla luce del simbolo sponsale della Lettera agli Efesini--ci permette di intuire una verità che sembra decidere in modo essenziale la questione della dignità della donna e, in seguito , anche quella della sua vocazione :la dignità della donna viene misurata dall'ordine dell'amore, che è essenzialmente ordine di giustizia e di carità.
Solo la persona può amare e solo la persona può essere amata. Questa è un'affermazione , anzitutto, di natura ontologica , dalla quale emerge poi un'affermazione di natura etica. L'amore è un'esigenza ontologica ed etica della persona. La persona deve essere amata , poiché solo l'amore corrisponde a quello che è la persona. Così si spiega il comandamento dell'amore, conosciuto già nell'Antico Testamento(cfr.Dt 6,5; Lv 19,18) e posto da Cristo al centro stesso dell'"ethos" evangelico(cfr.Mt 22,36-40; Mc 12,28--34). Così si spiega anche quel primato dell'amore espresso dalle parole di Paolo nella Lettera ai Corinzi:"più grande è la carità"(cfr.1Cr 13,13).
Se non si ricorre a quest'ordine e a questo primato, non si può dare una risposta completa e adeguata all'interrogativo sulla dignità della donna e sulla sua vocazione. Quando diciamo che la donna è colei che riceve amore per amare a sua volta, non intendiamo solo o innanzitutto lo specifico rapporto sponsale del matrimonio . Intendiamo qualcosa di più universale , fondato sul fatto stesso di essere donna nell'insieme delle relazioni interpersonali , che nei modi più diversi strutturano la convivenza e la collaborazione tra le persone, uomini e donne. In questo contesto , ampio e diversificato , la donna rappresenta un valore particolare come persona umana e, nello stesso tempo , come quella persona concreta, per il fatto della sua femminilità. Questo riguarda tutte le donne e ciascuna di esse , indipendentemente dal contesto culturale in cui ciascuna si trova e dalle sue caratteristiche spirituali , psichiche e corporali , come, ad esempio , l'età, l'istruzione, la salute, il lavoro, l'essere sposata o nubile.
Il passo della Lettera agli Efesini che ci permette di pensare ad una specie di "profetismo" particolare della donna nella sua femminilità. L'analogia dello Sposo e della Sposa parla dell'amore con cui ogni uomo è amato da Dio in Cristo, ogni uomo e ogni donna. Tuttavia ,nel contesto dell'analogia biblica e in base alla logica interiore del testo , è proprio la donna colei che manifesta a tutti questa verità: la sposa. Questa caratteristica "profetica" della donna nella sua femminilità trova la più alta espressione nella Vergine Madre di Dio. Nei suoi riguardi viene messo in rilievo , nel modo più pieno e diretto , l'intimo congiungersi dell'ordine dell'amore- che entra nell'ambito del mondo delle persone umane attraverso una Donna--con lo Spirito Santo , Maria ode all'annunciazione :"Lo Spirito Santo scenderà su di te"(Lc 1,35).
Consapevolezza di una missione:
La dignità della donna si collega intimamente con l'amore che ella riceve a motivo stesso della sua femminilità ed altresì con l'amore che a sua volta dona. Viene così confermata la verità sulla persona e sull'amore. Circa la verità sulla persona , si deve ancora una volta ricorrere al Concilio Vaticano 2°:"L' uomo , il quale in terra è la sola creatura che Iddio abbia voluto per se stessa ,non può ritrovarsi pienamente se non mediante un dono sincero di sé". Questo riguarda ogni uomo , come persona creata ad immagine di Dio, sia uomo che donna . L'affermazione di natura ontologica qui contenuta indica anche la dimensione etica della vocazione della persona . La donna non può ritrovare se stessa se non donando l'amore agli altri.
Sin dal "principio" la donna --come l'uomo --è stata creata e "posta" da Dio proprio in questo ordine dell'amore. Il peccato delle origini non ha annullato questo ordine , non lo ha cancellato in modo irreversibile. Lo provano le parole bibliche del Protovangelo (cfr. Gen 3,15). Nelle presenti riflessioni abbiamo osservato il posto singolare della "donna" in questo testo chiave della Rivelazione. Occorre, inoltre , rilevare come la stessa donna, che giunge ad essere "paradigma" biblico, si trovi anche nella prospettiva escatologica del mondo e dell' uomo, espressa dall'Apocalisse. è "una donna vestita di sole", con la luna sotto i piedi e una corona di stelle sopra il capo (cfr.Ap 12,1). Si può dire: una "donna" a misura del cosmo , a misura di tutta l'opera della creazione. Nello stesso tempo essa soffre "le doglie e il travaglio del parto ",(Ap 12,2), come Eva "madre di tutti i viventi"(Gen. 3,20). Soffre anche perché "davanti alla donna che sta per partorire "(cfr. Ap 12,4) si pone "il grande drago, il serpente antico"(Ap 12,9), conosciuto già dal Protovangelo; il Maligno , "padre della menzogna" e del peccato (cfr. Gv 8,44). Ecco : il "serpente antico" vuole divorare "il bambino". Se vediamo in questo testo il riflesso del vangelo dell'infanzia, (cfr. Mt 2,13,16), possiamo pensare che ,nel paradigma biblico della "donna", viene inscritta , dall'inizio sino al termine della storia , la lotta contro il male e il maligno. Questa è anche la lotta per l'uomo , per il suo vero bene , per la sua salvezza. La Bibbia non vuole dirci che proprio nella "donna",Eva . Maria , la storia registra una drammatica lotta per ogni uomo , la lotta per il suo fondamentale "si" o "no" a Dio e al suo eterno disegno sull'uomo?
Se la dignità della donna testimonia l'amore, che essa riceve per amare a sua volta , il paradigma biblico della "donna" sembra anche svelare quale sia il vero ordine dell'amore che costituisce la vocazione della donna stessa . Si tratta qui della vocazione nel suo significato fondamentale , si può dire universale , che poi si concretizza e si esprime nelle molteplici "vocazioni"della donna nella Chiesa e nel mondo.
La forza morale della donna, la sua forza spirituale si unisce con la consapevolezza che Dio le affida in un modo speciale l'uomo, l'essere umano. Naturalmente, Dio affida ogni uomo a tutti e a ciascuno . Tuttavia , questo affidamento riguarda in modo speciale la donna --proprio a motivo della sua femminilità --ed esso decide in particolare della sua vocazione.
Attingiamo a questa consapevolezza e a questo affidamento ,la forza morale della donna se esprime in numerosissime figure femminili dell'Antico Testamento, dei tempi di Cristo, delle epoche successive fino ai nostri giorni.
La donna è forte per la consapevolezza dell'affidamento , forte per il fatto che Dio "le affida l'uomo" , sempre e comunque , persino nelle condizioni di discriminazione sociale in cui essa può trovarsi. Questa consapevolezza e questa fondamentale vocazione parlano alla donna della dignità che riceve da Dio stesso, e ciò la rende "forte"e consolida la sua vocazione . In questo modo, la "donna perfetta"(cfr. Prv.31,10) diventa un insostituibile sostegno e una fonte di forza spirituale per gli altri, che percepiscono le grandi energie del suo spirito. A queste "donne perfette" devono molto le loro famiglie e talvolta intere Nazioni.
Nella nostra epoca i successi della scienza e della tecnica permettono di raggiungere in grado finora sconosciuto un benessere materiale che, mentre favorisce alcuni , conduce altri all'emarginazione . In tal modo , questo progresso unilaterale può comportare anche una graduale scomparsa della sensibilità per l'uomo , per ciò che è essenzialmente umano . In questo senso , soprattutto i nostri giorni attendono la manifestazione di quel "genio" della donna che assicuri la sensibilità per l'uomo in ogni circostanza: per il fatto che è uomo! E perché "più grande è la carità"(1Cor 13,13).
Pertanto , un'attenta lettura del paradigma biblico della "donna"--dal Libro della Genesi sino all'Apocalisse--conferma in che consistono la dignità e la vocazione della donna e ciò che in essa è immutabile e non perde attualità, avendo il suo "ultimo fondamento in Cristo , che è sempre lo stesso : ieri , oggi e nei secoli". Se l'uomo è affidato in modo speciale da Dio alla donna , questo non significa forse che da lei Cristo si attende il compiersi di quel "sacerdozio regale" (1Pt 2,9) , che è la ricchezza da lui data agli uomini? Questa stessa eredità Cristo , sommo ed unico sacerdote della nuova ed eterna Alleanza e Sposo della Chiesa , non cessa di sottomettere al Padre mediante lo Spirito Santo, affinché Dio sia "tutto n tutti"(1 Cr 15,28). Allora avrà compimento definitivo la verità che "più grande è la carità"(1Cr13,13)
Credo profondamente nell'emancipazione della donna, che nella società occidentale , ha raggiunto grandi livelli, mentre la donna ancora oggi, in molte parti del mondo, vive in una condizione di "schiavitù". Sono inoltre del parere che la donna deve entrare nella società in modo attivo, mediante e con la sua "femminilità" , un termine che una volta mi è stato contestato da un sacerdote, perché ,per la sua tremenda ignoranza, era sinonimo di "sex appeal". Lo squallore dell'ignoranza!
martedì 11 febbraio 2020
IL SISTEMA DEMOCRATICO NELLA COSTITUZIONE ITALIANA di Alberto Romagnoli "Le libertà civili nella nostra Costituzione"
1122020
4) La libertà della scienza e dell'insegnamento:
Un altra libertà che la Costituzione ha sentito il bisogno d'affermare è quella dell' Art.33:"L'arte e la scienza sono libere e libero è l'insegnamento". Si potrebbe pensare che una simile affermazione sia superflua, ma non si dimentichi che i regimi totalitari si chiamarono tali, perché vollero esercitare le loro direttive e il loro controllo su tutte le attività intellettuali , non facendo distinzione fra quelle politiche e non politiche, e pretesero incatenare anche queste ultime alle loro ideologie considerate infallibili. In questa libertà dell'arte e della scienza è invece una delle più alte conquiste della dottrina liberale, ed è opera saggia e civile che lo Stato non soltanto assicuri questa libertà , ma la sostenga e l'incoraggi. Purtroppo nemmeno l'opinione pubblica è sempre abbastanza liberale al riguardo, per lo meno in certi paesi, e spesso avviene che di conservazione , preconcetti o politici o religiosi vedano in essa una vana e pericolosa pretesa piuttosto che la stessa ragione di vita della collettività umana e del singolo uomo.
Nello stesso titolo , all' Art. 33, già citato a proposito della libertà dell'arte e della scienza e della libertà del loro insegnamento , è stabilito :" Enti e privati hanno il diritto d'istituire scuole ed istituti d'educazione , senza oneri per lo Stato". Con questa dichiarazione , la Repubblica ha abbandonato il principio d'una scuola unicamente affidata allo Stato. Si ammettono accanto alle scuole di Stato , che questo s'impegna d'istituire "per tutti gli ordini e gradi ", quelle scuole , istituite da privati o da enti, che diano però garanzia d'essere idonee al loro fine , in modo che il trattamento degli alunni risulti equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
La disposizione per cui le scuole private non debbono importare oneri per lo Stato , viene comunemente interpretata nel senso che non sia inibito allo Stato di sovvenzionare scuole private , ma che non si verifichi un diritto da parte di queste ad ottenere sovvenzioni . Questa interpretazione "potrebbe approvarsi se nell'applicazione della norma si sfuggisse al pericolo di assegnare le sovvenzioni con criterio di parte, cioè non in considerazione della maggiore efficienza di didattica , ma solo dell'ideologia cui la scuola sia informata , e quindi di compromettere la funzione di arricchimento spirituale , che la scuola può adempiere quando non mortifichi lo spirito critico del discente e lo metta a contatto con i vari orientamenti spirituali, senza apriorismi dogmatici"(C. Mortati, Istituzioni di diritto pubblico).
L'art. 33 immette nella Costituzione l'esame di Stato da sostenere, in parità di condizioni, in tutti i tipi di scuola pubblica e privata.
5) La libertà d 'associazione e di riunione:
L'associazione comporta l'accordo permanente di varie persone per il raggiungimento d'un fine comune , che può essere commerciale , religioso , scientifico, ecc. La riunione suppone un convegno temporaneo di più persone per discutere o deliberare sopra un certo argomento , e comprende anche cortei e dimostrazioni . La nostra Costituzione è assai liberale riguardo all'una e all'altra. Per le riunioni , anche in luogo aperto al pubblico, alle quali cioè chiunque può accedere , non è richiesto preavviso. Quando si tratti di luogo pubblico, ad esempio una pubblica piazza , deve invece esser dato preavviso alle autorità , che possono vietare "soltanto per comprovati motivi di sicurezza o d'incolumità pubblica ". La riunione pubblica non può dunque esser vietata per motivi che attengono alle sue finalità, alla qualità delle persone , ma solamente per motivi d'igiene---ad esempio in tempo d'epidemia o quando vi sia giustificato timore d 'incidenti violenti. Questa norma del'art. 17 ha pieno vigore , e con ciò si debbono intendere abrogate le norme ante--riunione vigenti e assai più restrittive, della legge di pubblica sicurezza.
All'art. 18 è detto "I cittadini hanno diritto di associazione liberamente , senza autorizzazione, per fini che non siano vietati ai singoli dalla legge penale".Vietate dalla legge penale sono le associazioni a delinquere , gli accordi, cioè , di tre o più persone per promuovere , organizzare , commettere delitti. "Sono " altresì "proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono , anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare ". L'autorità non può dunque né vietare , né sciogliere qualunque altra associazione, né impedire ai soci di compiere gli atti della vita sociale.
Norme particolari si hanno per le associazioni politiche , che è come dire per i partiti politici. Per l'art. 49:" Tutti i cittadini hanno diritto d'associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale". Con l'ultima frase si è voluto significare che il partito politico deve ricercare la propria via e il successo unicamente per mezzo di voti liberamente ottenuti , escludendo che siano partiti politici quei movimenti che s'impongono con la sopraffazione e la violenza.
L'art. 12 delle disposizioni transitorie aggiunge:"è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista". La disposizione ovviamente include anche quei partiti che, senza assumerne il nome , tuttavia si valessero dei metodi e degli ordinamenti fascisti. La legge del 12 giugno 1952, n. 640 , che ha dato attuazione alla disposizione , chiarisce:" Si ha organizzazione del disciolto partito fascista quando un'associazione o un movimento persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica , o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni , i valori della Resistenza, o svolgono opera razzista, ovvero rivolge la sua attività all'esaltazione di esponenti , principi, fatti e metodi del partito , o compia manifestazioni esteriori di carattere fascista".
6) La famiglia:
Nel titolo 2, Rapporti etico-sociali , hanno particolare rilievo alcune norme che si riferiscono alla famiglia . L'art. 29 dichiara :"La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio".Con ciò si è voluto affermare l'autonomia dell'ordinamento familiare . Essendo la famiglia un organismo , per la natura e per la storia , preesistente allo Stato , questo deve ingerirsi di essa solamente per quel tanto che è necessario al benessere e all'ordine della società,nella considerazione che altri vincoli, l'affetto, il costume , la religione, costituiscono la miglior salvaguardia della sua saldezza e sanità morale. La famiglia è già ampiamente regolata dal codice civile nel suo sorgere , nei diritti e doveri reciproci fra i suoi componenti, ma la Costituzione s'impegna di proteggerla con misure economiche e altre provvidenze.
4) La libertà della scienza e dell'insegnamento:
Un altra libertà che la Costituzione ha sentito il bisogno d'affermare è quella dell' Art.33:"L'arte e la scienza sono libere e libero è l'insegnamento". Si potrebbe pensare che una simile affermazione sia superflua, ma non si dimentichi che i regimi totalitari si chiamarono tali, perché vollero esercitare le loro direttive e il loro controllo su tutte le attività intellettuali , non facendo distinzione fra quelle politiche e non politiche, e pretesero incatenare anche queste ultime alle loro ideologie considerate infallibili. In questa libertà dell'arte e della scienza è invece una delle più alte conquiste della dottrina liberale, ed è opera saggia e civile che lo Stato non soltanto assicuri questa libertà , ma la sostenga e l'incoraggi. Purtroppo nemmeno l'opinione pubblica è sempre abbastanza liberale al riguardo, per lo meno in certi paesi, e spesso avviene che di conservazione , preconcetti o politici o religiosi vedano in essa una vana e pericolosa pretesa piuttosto che la stessa ragione di vita della collettività umana e del singolo uomo.
Nello stesso titolo , all' Art. 33, già citato a proposito della libertà dell'arte e della scienza e della libertà del loro insegnamento , è stabilito :" Enti e privati hanno il diritto d'istituire scuole ed istituti d'educazione , senza oneri per lo Stato". Con questa dichiarazione , la Repubblica ha abbandonato il principio d'una scuola unicamente affidata allo Stato. Si ammettono accanto alle scuole di Stato , che questo s'impegna d'istituire "per tutti gli ordini e gradi ", quelle scuole , istituite da privati o da enti, che diano però garanzia d'essere idonee al loro fine , in modo che il trattamento degli alunni risulti equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
La disposizione per cui le scuole private non debbono importare oneri per lo Stato , viene comunemente interpretata nel senso che non sia inibito allo Stato di sovvenzionare scuole private , ma che non si verifichi un diritto da parte di queste ad ottenere sovvenzioni . Questa interpretazione "potrebbe approvarsi se nell'applicazione della norma si sfuggisse al pericolo di assegnare le sovvenzioni con criterio di parte, cioè non in considerazione della maggiore efficienza di didattica , ma solo dell'ideologia cui la scuola sia informata , e quindi di compromettere la funzione di arricchimento spirituale , che la scuola può adempiere quando non mortifichi lo spirito critico del discente e lo metta a contatto con i vari orientamenti spirituali, senza apriorismi dogmatici"(C. Mortati, Istituzioni di diritto pubblico).
L'art. 33 immette nella Costituzione l'esame di Stato da sostenere, in parità di condizioni, in tutti i tipi di scuola pubblica e privata.
5) La libertà d 'associazione e di riunione:
L'associazione comporta l'accordo permanente di varie persone per il raggiungimento d'un fine comune , che può essere commerciale , religioso , scientifico, ecc. La riunione suppone un convegno temporaneo di più persone per discutere o deliberare sopra un certo argomento , e comprende anche cortei e dimostrazioni . La nostra Costituzione è assai liberale riguardo all'una e all'altra. Per le riunioni , anche in luogo aperto al pubblico, alle quali cioè chiunque può accedere , non è richiesto preavviso. Quando si tratti di luogo pubblico, ad esempio una pubblica piazza , deve invece esser dato preavviso alle autorità , che possono vietare "soltanto per comprovati motivi di sicurezza o d'incolumità pubblica ". La riunione pubblica non può dunque esser vietata per motivi che attengono alle sue finalità, alla qualità delle persone , ma solamente per motivi d'igiene---ad esempio in tempo d'epidemia o quando vi sia giustificato timore d 'incidenti violenti. Questa norma del'art. 17 ha pieno vigore , e con ciò si debbono intendere abrogate le norme ante--riunione vigenti e assai più restrittive, della legge di pubblica sicurezza.
All'art. 18 è detto "I cittadini hanno diritto di associazione liberamente , senza autorizzazione, per fini che non siano vietati ai singoli dalla legge penale".Vietate dalla legge penale sono le associazioni a delinquere , gli accordi, cioè , di tre o più persone per promuovere , organizzare , commettere delitti. "Sono " altresì "proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono , anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare ". L'autorità non può dunque né vietare , né sciogliere qualunque altra associazione, né impedire ai soci di compiere gli atti della vita sociale.
Norme particolari si hanno per le associazioni politiche , che è come dire per i partiti politici. Per l'art. 49:" Tutti i cittadini hanno diritto d'associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale". Con l'ultima frase si è voluto significare che il partito politico deve ricercare la propria via e il successo unicamente per mezzo di voti liberamente ottenuti , escludendo che siano partiti politici quei movimenti che s'impongono con la sopraffazione e la violenza.
L'art. 12 delle disposizioni transitorie aggiunge:"è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista". La disposizione ovviamente include anche quei partiti che, senza assumerne il nome , tuttavia si valessero dei metodi e degli ordinamenti fascisti. La legge del 12 giugno 1952, n. 640 , che ha dato attuazione alla disposizione , chiarisce:" Si ha organizzazione del disciolto partito fascista quando un'associazione o un movimento persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica , o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni , i valori della Resistenza, o svolgono opera razzista, ovvero rivolge la sua attività all'esaltazione di esponenti , principi, fatti e metodi del partito , o compia manifestazioni esteriori di carattere fascista".
6) La famiglia:
Nel titolo 2, Rapporti etico-sociali , hanno particolare rilievo alcune norme che si riferiscono alla famiglia . L'art. 29 dichiara :"La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio".Con ciò si è voluto affermare l'autonomia dell'ordinamento familiare . Essendo la famiglia un organismo , per la natura e per la storia , preesistente allo Stato , questo deve ingerirsi di essa solamente per quel tanto che è necessario al benessere e all'ordine della società,nella considerazione che altri vincoli, l'affetto, il costume , la religione, costituiscono la miglior salvaguardia della sua saldezza e sanità morale. La famiglia è già ampiamente regolata dal codice civile nel suo sorgere , nei diritti e doveri reciproci fra i suoi componenti, ma la Costituzione s'impegna di proteggerla con misure economiche e altre provvidenze.
FAVOLE LA FONTAINE
1122020
La Canna e la Quercia
Disse la Quercia ad una Canna un giorno;
--Infelice nel mondo è il tuo destino;
non ti si posa addosso un uccellino,
né un soffio d'aria ti svolazza intorno,
che tu non abbia ad abbassar la testa
Guarda me, che gigante a un monte eguale,
non solo innalzo contro il sol la cresta,
ma sfido il temporale.
Per te sembra tempesta ogni sospiro,
un sospiro a me sembra ogni tempesta.
Pazienza ancor , se concedesse il Cielo
che voi nasceste all'ombra mia sicura:
ma vuole la natura
farvi nascer di solito alla riva
delle paludi, in mezzo ai venti e al gelo.
---La tua pietà capisco che deriva
da buon cuore, --rispose a lei la Canna.--
Il vento che mi affanna
mi può piegar , non farmi troppo male,
ciò che non sempre anche alle querce arriva.
Tu sei forte , ma chi fino a dimani
può garantirti il legno della schiena?-
E detto questo appena,
il più forte scoppiò degli uragani,
come il polo non soffia mai l'uguale.
La molle Canna piegasi,
e resiste la Quercia anche ai più forti
colpi del vento, per un po' , ma infine
sradica il vento il tronco,
che mandava le foglie al ciel vicine,
e le barbe nel Regno imo dei morti.
Il Lupo e la Volpe davanti al Tribunale della Scimmia
Un Lupo , che accusò di ladreria
una Volpe birbona sua vicina,
o vera o falsa che l'accusa sia,
davanti al tribunal d'una Bertuccia
senza tanti avvocati la trascina.
A memoria di scimmia imbroglio simile
giammai non s'era visto , anzi si dice
che a districare il bandolo,
la Bertuccia sudò quattro camicie.
Dopo molte proteste e grida e repliche,
il giudice , ch'è vecchio del mestiere,
--Basta , --rispose lor , --o falso o vero,
pagate entrambi e che sia finita.
Tu , Lupo, paga, perché fai figura
d'accusator bugiardo,
e tu, perché sei ladra di natura--,
Pensò la Scimmia, a torto od a ragione,
che il luogo dei birbanti è la prigione.
La Canna e la Quercia
Disse la Quercia ad una Canna un giorno;
--Infelice nel mondo è il tuo destino;
non ti si posa addosso un uccellino,
né un soffio d'aria ti svolazza intorno,
che tu non abbia ad abbassar la testa
Guarda me, che gigante a un monte eguale,
non solo innalzo contro il sol la cresta,
ma sfido il temporale.
Per te sembra tempesta ogni sospiro,
un sospiro a me sembra ogni tempesta.
Pazienza ancor , se concedesse il Cielo
che voi nasceste all'ombra mia sicura:
ma vuole la natura
farvi nascer di solito alla riva
delle paludi, in mezzo ai venti e al gelo.
---La tua pietà capisco che deriva
da buon cuore, --rispose a lei la Canna.--
Il vento che mi affanna
mi può piegar , non farmi troppo male,
ciò che non sempre anche alle querce arriva.
Tu sei forte , ma chi fino a dimani
può garantirti il legno della schiena?-
E detto questo appena,
il più forte scoppiò degli uragani,
come il polo non soffia mai l'uguale.
La molle Canna piegasi,
e resiste la Quercia anche ai più forti
colpi del vento, per un po' , ma infine
sradica il vento il tronco,
che mandava le foglie al ciel vicine,
e le barbe nel Regno imo dei morti.
Il Lupo e la Volpe davanti al Tribunale della Scimmia
Un Lupo , che accusò di ladreria
una Volpe birbona sua vicina,
o vera o falsa che l'accusa sia,
davanti al tribunal d'una Bertuccia
senza tanti avvocati la trascina.
A memoria di scimmia imbroglio simile
giammai non s'era visto , anzi si dice
che a districare il bandolo,
la Bertuccia sudò quattro camicie.
Dopo molte proteste e grida e repliche,
il giudice , ch'è vecchio del mestiere,
--Basta , --rispose lor , --o falso o vero,
pagate entrambi e che sia finita.
Tu , Lupo, paga, perché fai figura
d'accusator bugiardo,
e tu, perché sei ladra di natura--,
Pensò la Scimmia, a torto od a ragione,
che il luogo dei birbanti è la prigione.
sabato 8 febbraio 2020
Sulla libertà di stampa:
18--2--2020
AEROPAGITICA, 1644 JOHN MILTON
Io non nego che non sia di grandissima importanza , nella Chiesa e nello Stato , guardare con occhio vigile anche i libri, oltre che gli uomini, e quindi bandire , imprigionare e far giustizia di essi come di malfattori ; poiché i libri non sono morte , ma possono contenere una potenza che può essere tanto viva quando l' anima di colui del quale sono le creature. Io so che essi sono così vigorosamente produttivi come i denti del drago che, secondo la leggenda , furono sminati da Cadmo e dai quali sorsero guerrieri armati. Ma bisogna andar cauti, perché chi uccide un uomo uccide una persona ragionevole, immagine di Dio, ma colui che distrugge un buon libro uccide la ragione stessa, uccide l'immagine stessa di Dio, colpendola nel punto più vitale.
In questo mondo, il bene e il male procedono confusi insieme, e la conoscenza del bene è mescolata e unita con la conoscenza del male , ed ha con il male tante rassomiglianze difficili da discernere e da separare. Che cosa si può scegliere, da che cose ci si deve astenere , se non si conosce ciò che è male? Colui che conosce e vede il vizio con tutte le sue esche e con tutti i suoi allettamenti , e tuttavia se ne astiene , e conosce e discerne , e ancora preferisce ciò che è il vero bene, è il vero pellegrino cristiano.
Non posso lodare una virtù scontrosa e chiusa, senza esercizio e corta di respiro, che non esce fuori a vedere i suoi avversari , ma che furtivamente si ritrae dalla gara dove l' alloro immortale tocca a chi ha corso nel caldo e nella polvere.
Così la conoscenza e l'esame del vizio sono necessari alla costituzione della virtù umana , e così la conoscenza degli errori è necessaria alla confermazione della verità.
ESSAYS MORAL, POLITICAL AND LITERARY DAVID HUME
Nessun' altra cosa sorprende di più uno straniero che l'estrema libertà della quale gode il nostro paese in fatto d'informazione e di critica d'ogni disposizione presa dal re e dai suoi ministri. Poiché tale libertà non è concessa da nessuno altro governo, sia repubblicano sia monarchico, in Olanda o a Venezia, in Francia o in Spagna, può dare occasione alla domanda: come mai soltanto la Gran Bretagna gode di questo peculiare privilegio? La ragione per cui la nostra legge consente tale libertà mi sembra che si debba ascrivere alla nostra forma mista di governo, che non è né interamente monarchica, né interamente repubblicana. Si troverà , se non sbaglio , che i due estremi d'un governo ,libertà e schiavitù , s'avvicinano molto fra di loro e che , se ci si stacca dagli estremi e si mescolano insieme un po' di monarchia con la libertà, il governo diventa sempre più libero , e se, d 'altra parte , si mescola un po' di libertà con la monarchia, il giogo diventa invece sempre più pesante e intollerabile.
AEROPAGITICA, 1644 JOHN MILTON
Io non nego che non sia di grandissima importanza , nella Chiesa e nello Stato , guardare con occhio vigile anche i libri, oltre che gli uomini, e quindi bandire , imprigionare e far giustizia di essi come di malfattori ; poiché i libri non sono morte , ma possono contenere una potenza che può essere tanto viva quando l' anima di colui del quale sono le creature. Io so che essi sono così vigorosamente produttivi come i denti del drago che, secondo la leggenda , furono sminati da Cadmo e dai quali sorsero guerrieri armati. Ma bisogna andar cauti, perché chi uccide un uomo uccide una persona ragionevole, immagine di Dio, ma colui che distrugge un buon libro uccide la ragione stessa, uccide l'immagine stessa di Dio, colpendola nel punto più vitale.
In questo mondo, il bene e il male procedono confusi insieme, e la conoscenza del bene è mescolata e unita con la conoscenza del male , ed ha con il male tante rassomiglianze difficili da discernere e da separare. Che cosa si può scegliere, da che cose ci si deve astenere , se non si conosce ciò che è male? Colui che conosce e vede il vizio con tutte le sue esche e con tutti i suoi allettamenti , e tuttavia se ne astiene , e conosce e discerne , e ancora preferisce ciò che è il vero bene, è il vero pellegrino cristiano.
Non posso lodare una virtù scontrosa e chiusa, senza esercizio e corta di respiro, che non esce fuori a vedere i suoi avversari , ma che furtivamente si ritrae dalla gara dove l' alloro immortale tocca a chi ha corso nel caldo e nella polvere.
Così la conoscenza e l'esame del vizio sono necessari alla costituzione della virtù umana , e così la conoscenza degli errori è necessaria alla confermazione della verità.
ESSAYS MORAL, POLITICAL AND LITERARY DAVID HUME
Nessun' altra cosa sorprende di più uno straniero che l'estrema libertà della quale gode il nostro paese in fatto d'informazione e di critica d'ogni disposizione presa dal re e dai suoi ministri. Poiché tale libertà non è concessa da nessuno altro governo, sia repubblicano sia monarchico, in Olanda o a Venezia, in Francia o in Spagna, può dare occasione alla domanda: come mai soltanto la Gran Bretagna gode di questo peculiare privilegio? La ragione per cui la nostra legge consente tale libertà mi sembra che si debba ascrivere alla nostra forma mista di governo, che non è né interamente monarchica, né interamente repubblicana. Si troverà , se non sbaglio , che i due estremi d'un governo ,libertà e schiavitù , s'avvicinano molto fra di loro e che , se ci si stacca dagli estremi e si mescolano insieme un po' di monarchia con la libertà, il governo diventa sempre più libero , e se, d 'altra parte , si mescola un po' di libertà con la monarchia, il giogo diventa invece sempre più pesante e intollerabile.
venerdì 7 febbraio 2020
EBRAISMO: GUARDANDO ALLA PACE, SEMPRE
7--2--2020
Ecumenismo, cammino per un dialogo con i nostri "fratelli maggiori" , gli Ebrei, e con tutti i nostri fratelli cristiani; è unione in quell'unico Dio che "fece il cielo e la terra", e che creò tutto il genere umano, nella sua sapienza senza divisioni di credo: mentre , nella "sapienza" dell'uomo con infinite divisioni che spesso , seppur minime e talvolta insignificanti , riescono a dettar legge e a ostacolare quel cammino verso Gerusalemme, dimora del Santo.
Qualcosa unisce noi tutti : il libro (Torah, Bibbia, Scrittura , Antico e Nuovo Testamento...), una lunga , bellissima "lettera " che Dio ha dettato all'uomo: Parola di Dio--parola degli uomini che racchiude in sé radici e futuro del genere umano, della creazione tutta . Una biblioteca da cui fuoriescono voci di differenti epoche ma che "urlano" l'identico messaggio: la salvezza.
Al di là dei ritualismi che appartengono a scelte umana non sempre dettate da sincera fede e intelligenza , ma spesso da bieco fideismo e ignoranza , il Libro diviene l'emblema puro di ogni credente , punto di partenza , di riflessione , di preghiera e soprattutto dettato di vita , e al contempo depositario incontrastato della sapienza divina. E non è azzardato dire: che solo da questo quotidiano "nutrimento " potrà uscire l'uomo nuovo, la nazione santa, l'Adam-Izrael che è tutti-e-tutto. Importante: sensibilizzazione, informazione e approfondimento del "vincolo con cui il popolo del Nuovo Testamento è spiritualmente legato alla stirpe di Abramo. Infatti: il rapporto cristiano- ebraico , impostato su basi nuove dal Vaticano 2°, non deve più essere un impegno solo di vertice nella Chiesa , di alcuni gruppi o movimenti, ma deve diventare coscienza ecclesiale di base.
La coscienza cristiana di fronte all'elezione di Israele; è questo un argomento che sta all'inizio dell'ispirazione di tutta la storia della salvezza e che tuttavia è così spesso frainteso e addirittura negato. è quindi più che mai opportuno che le comunità cristiane , nella loro meditazione e nel loro annuncio della parola , prendano coscienza in modo nuovo di questo argomento che ci coinvolge tutti.[...]Anche se per il cristiano l'alleanza è stata rinnovata in Gesù Cristo, l' ebraismo deve essere considerato dai cristiani come una realtà non solo sociale e storica , ma soprattutto religiosa; non come la reliquia di un passato venerabile e superato , ma come una realtà vivente lungo i tempi .
PREGHIERA DEI FEDELI:
Convinti che ebrei e cristiani siano così apparentati che non possiamo ignorarci, rivolgiamo la nostra preghiera a Dio , Padre comune , principio e fonte di ogni bene.
=Benedetto sei Tu , Signore Dio nostro re del mondo , che con imperscrutabile amore hai scelto Israele quale tua particolare proprietà e hai continuato a manifestargli i tuoi favori. Fa che anche noi cristiani possiamo conoscerlo e amarlo secondo il tuo esempio . Preghiamo
=Perché cristiani ed ebrei possiamo vincere le differenze e riconoscere gli uni negli altri un dono dell'amore di Dio nella storia. Preghiamo.
=Perché l'insegnamento religioso , la catechesi e la predicazione incoraggino una conoscenza più approfondita della tradizione ebraica vivente e formino non solo allo'obiettività , alla giustizia e alla tolleranza , ma anche alla comprensione e al dialogo. Preghiamo.
=Perché , in sincera amicizia con i fratelli ebrei , possiamo adempiere insieme al servizio comune verso l'intera umanità, al fine di rendere presente la santità del nostro unico Signore in noi stessi, nelle nostre famiglie , nella società e nella creazione. Preghiamo.
=Perché , siamo vigilanti e risoluti a condannare e a eliminare totalmente principi e situazioni di antisemitismo e di razzismo, nella consapevolezza di operare per un umanità rinnovata. Preghiamo.
Credo profondamente, che solo in un cammino verso l'ebraismo,, e verso, i miei fratelli ebrei potrò , conoscere meglio la mia fede , e Colui che Amo dal profondo del mio cuore. Non debbo mai dimenticare , la mia appartenenza, nella mia fede cristiana, al mondo ebraico.
Ecumenismo, cammino per un dialogo con i nostri "fratelli maggiori" , gli Ebrei, e con tutti i nostri fratelli cristiani; è unione in quell'unico Dio che "fece il cielo e la terra", e che creò tutto il genere umano, nella sua sapienza senza divisioni di credo: mentre , nella "sapienza" dell'uomo con infinite divisioni che spesso , seppur minime e talvolta insignificanti , riescono a dettar legge e a ostacolare quel cammino verso Gerusalemme, dimora del Santo.
Qualcosa unisce noi tutti : il libro (Torah, Bibbia, Scrittura , Antico e Nuovo Testamento...), una lunga , bellissima "lettera " che Dio ha dettato all'uomo: Parola di Dio--parola degli uomini che racchiude in sé radici e futuro del genere umano, della creazione tutta . Una biblioteca da cui fuoriescono voci di differenti epoche ma che "urlano" l'identico messaggio: la salvezza.
Al di là dei ritualismi che appartengono a scelte umana non sempre dettate da sincera fede e intelligenza , ma spesso da bieco fideismo e ignoranza , il Libro diviene l'emblema puro di ogni credente , punto di partenza , di riflessione , di preghiera e soprattutto dettato di vita , e al contempo depositario incontrastato della sapienza divina. E non è azzardato dire: che solo da questo quotidiano "nutrimento " potrà uscire l'uomo nuovo, la nazione santa, l'Adam-Izrael che è tutti-e-tutto. Importante: sensibilizzazione, informazione e approfondimento del "vincolo con cui il popolo del Nuovo Testamento è spiritualmente legato alla stirpe di Abramo. Infatti: il rapporto cristiano- ebraico , impostato su basi nuove dal Vaticano 2°, non deve più essere un impegno solo di vertice nella Chiesa , di alcuni gruppi o movimenti, ma deve diventare coscienza ecclesiale di base.
La coscienza cristiana di fronte all'elezione di Israele; è questo un argomento che sta all'inizio dell'ispirazione di tutta la storia della salvezza e che tuttavia è così spesso frainteso e addirittura negato. è quindi più che mai opportuno che le comunità cristiane , nella loro meditazione e nel loro annuncio della parola , prendano coscienza in modo nuovo di questo argomento che ci coinvolge tutti.[...]Anche se per il cristiano l'alleanza è stata rinnovata in Gesù Cristo, l' ebraismo deve essere considerato dai cristiani come una realtà non solo sociale e storica , ma soprattutto religiosa; non come la reliquia di un passato venerabile e superato , ma come una realtà vivente lungo i tempi .
PREGHIERA DEI FEDELI:
Convinti che ebrei e cristiani siano così apparentati che non possiamo ignorarci, rivolgiamo la nostra preghiera a Dio , Padre comune , principio e fonte di ogni bene.
=Benedetto sei Tu , Signore Dio nostro re del mondo , che con imperscrutabile amore hai scelto Israele quale tua particolare proprietà e hai continuato a manifestargli i tuoi favori. Fa che anche noi cristiani possiamo conoscerlo e amarlo secondo il tuo esempio . Preghiamo
=Perché cristiani ed ebrei possiamo vincere le differenze e riconoscere gli uni negli altri un dono dell'amore di Dio nella storia. Preghiamo.
=Perché l'insegnamento religioso , la catechesi e la predicazione incoraggino una conoscenza più approfondita della tradizione ebraica vivente e formino non solo allo'obiettività , alla giustizia e alla tolleranza , ma anche alla comprensione e al dialogo. Preghiamo.
=Perché , in sincera amicizia con i fratelli ebrei , possiamo adempiere insieme al servizio comune verso l'intera umanità, al fine di rendere presente la santità del nostro unico Signore in noi stessi, nelle nostre famiglie , nella società e nella creazione. Preghiamo.
=Perché , siamo vigilanti e risoluti a condannare e a eliminare totalmente principi e situazioni di antisemitismo e di razzismo, nella consapevolezza di operare per un umanità rinnovata. Preghiamo.
Credo profondamente, che solo in un cammino verso l'ebraismo,, e verso, i miei fratelli ebrei potrò , conoscere meglio la mia fede , e Colui che Amo dal profondo del mio cuore. Non debbo mai dimenticare , la mia appartenenza, nella mia fede cristiana, al mondo ebraico.
mercoledì 5 febbraio 2020
IL SISTEMA DEMOCRATICO NELLA COSTITUZIONE ITALIANA DI ALBERTO ROMAGNOLI :"Le libertà civili nella nostra Costituzione "
5--2--2020
2) La libertà personale:
Fra i diritti di libertà il primo di cui si fa parola è il diritto di libertà della persona, qui intesa nella sua entità fisica. La Costituzione vuole che il cittadino sia posto al riparo dalla detenzione, dall'ispezione, dalle perquisizioni personali arbitrarie. Questi atti, e ogni altra restrizione della libertà personale, sono tuttavia consentiti quando sussistano le condizioni particolari contemplate dall' Art. 13, per il quale l'autorità di pubblica sicurezza può adottare, in casi eccezionali e urgenti, provvedimenti provvisori, ma occorre: 1) che questi casi siano tassativamente indicati da una legge ; 2) che vengano comunicati entro quarantotto ore all'autorità giudiziaria, a cui spetta constatare che la legge è stata osservata; 3) che questi provvedimenti abbiano carattere eccezionale e siano dettati da necessità ed urgenza; perciò una legge che ingiustamente ampliasse i poteri della polizia sarebbe anticostituzionale.
Riguarda la libertà personale , la norma dell' Art. 32, per il quale nessuno può essere sottoposto a un trattamento sanitario se non per disposizione di legge ; questa non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Si ricollegano strettamente alla libertà della persona anche tutte quelle norme che si prefiggono un sistema penale equo e sicuro , per cui " la difesa è un diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento"(art. 24); la difesa consiste non soltanto nell'essere udito e nella valutazione delle circostanze a favore , ma anche nell'essere assistito da un componente in diritto ( procuratore , avvocato), liberamente scelto.
Per l'art. 25 "Nessuno può essere distolto dal suo giudice naturale precostituito per legge ". Norma , questa, d'estrema importanza , con la quale si vuole impedire l'ingerenza di qualsiasi autorità nello svolgimento della giustizia. Per chiarire chi debba intendersi per "giudice naturale" , citiamo il caso della competenza per territorio , secondo la quale , se il tizio incorre in un reato o è citato da un suo creditore , non può ---salvo eccezioni ben chiare e giustificate nella legge --comparire dinanzi a un giudice diverso da quello che la legge gli assegna, vale a dire dinanzi a un giudice che non sia quello del luogo dove il fatto è avvenuto o dove lui, debitore , risiede.
"La responsabilità penale è personale", dice l' art. 27.
"L' imputato non è considerato colpevole fino alla condanna definitiva"(art. 27). Fino alla condanna la carcerazione è preventiva, e valgono per essa limiti stabiliti dalla legge. Nessuno può essere punito se non in forza d'una legge in vigore prima del fatto compiuto"(art. 25). è il famoso principio dell'irretroattività della legge. è evidente che la violazione di questo principio porrebbe il cittadino in un perenne stato d'insicurezza, poiché non sarebbe più in grado di distinguere il lecito dall'illecito. In fondo , il diritto scritto nasce proprio da questa esigenza della sicurezza del diritto, e la Legge delle 12 tavole, incise nel bronzo, ne fu un famoso esempio.
"Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso d'umanità e debbono tendere alla rieducazione del condannato"(art. 27)
L'arresto e la detenzione preventiva sono connessi ad un regolare procedimento penale , che si svolge, con le dovute garanzie , dinanzi ai tribunali. Un' altra norma severa a difesa del cittadino in istato d'arresto o di detenzione è quella dell'art. 13, che stabilisce : " è punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà".
3) La libertà di pensiero e di discussione:
è dalla Costituzione energicamente difesa "la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione"(art. 15), che può essere limitata soltanto con atto motivato dell'autorità giudiziaria e con le garanzie stabilite dalla legge.
"Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola , lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione"(art. 21). Questa , che è la suprema fra tutte le libertà , può essere limitata solamente dalla legge penale per quelle manifestazioni che costituiscono reati (ingiuria, diffamazione, ecc.).
In detto articolo 21 particolarmente si insiste sulla libertà della stampa, la quale "non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure". Non è dunque mai consentita la proibizione d'una pubblicazione , ma si può tuttavia procedere al sequestro , presso lo stampatore e i rivenditori , per impedire la diffusione , avendone l'autorità avuto conoscenza per le stesse vie per cui può prenderne conoscenza il pubblico , e sempre che il contenuto della pubblicazione costituisca un delitto previsto dalla legge sulla stampa(offesa al pubblico pudore, oscenità, ecc.). Eccezionalmente il sequestro può essere eseguito dall'autorità di pubblica sicurezza"quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria". Disposizione , questa, che in pratica può ledere la libertà di stampa, abbandonando un atto , che esige un delicato senso d'opportunità, agli organi di polizia. Sono inoltre vietati "gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni che siano contrari al buon costume". Anche l'affissione in luogo pubblico di scritti o disegni è tutelata dalle stesse norme costituzionali riguardanti la stampa.
La libertà religiosa è difesa dalla Costituzione come diritto "di professare la propria fede religiosa , in qualsiasi forma , individuale o associata , di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume".(art. 19).
2) La libertà personale:
Fra i diritti di libertà il primo di cui si fa parola è il diritto di libertà della persona, qui intesa nella sua entità fisica. La Costituzione vuole che il cittadino sia posto al riparo dalla detenzione, dall'ispezione, dalle perquisizioni personali arbitrarie. Questi atti, e ogni altra restrizione della libertà personale, sono tuttavia consentiti quando sussistano le condizioni particolari contemplate dall' Art. 13, per il quale l'autorità di pubblica sicurezza può adottare, in casi eccezionali e urgenti, provvedimenti provvisori, ma occorre: 1) che questi casi siano tassativamente indicati da una legge ; 2) che vengano comunicati entro quarantotto ore all'autorità giudiziaria, a cui spetta constatare che la legge è stata osservata; 3) che questi provvedimenti abbiano carattere eccezionale e siano dettati da necessità ed urgenza; perciò una legge che ingiustamente ampliasse i poteri della polizia sarebbe anticostituzionale.
Riguarda la libertà personale , la norma dell' Art. 32, per il quale nessuno può essere sottoposto a un trattamento sanitario se non per disposizione di legge ; questa non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Si ricollegano strettamente alla libertà della persona anche tutte quelle norme che si prefiggono un sistema penale equo e sicuro , per cui " la difesa è un diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento"(art. 24); la difesa consiste non soltanto nell'essere udito e nella valutazione delle circostanze a favore , ma anche nell'essere assistito da un componente in diritto ( procuratore , avvocato), liberamente scelto.
Per l'art. 25 "Nessuno può essere distolto dal suo giudice naturale precostituito per legge ". Norma , questa, d'estrema importanza , con la quale si vuole impedire l'ingerenza di qualsiasi autorità nello svolgimento della giustizia. Per chiarire chi debba intendersi per "giudice naturale" , citiamo il caso della competenza per territorio , secondo la quale , se il tizio incorre in un reato o è citato da un suo creditore , non può ---salvo eccezioni ben chiare e giustificate nella legge --comparire dinanzi a un giudice diverso da quello che la legge gli assegna, vale a dire dinanzi a un giudice che non sia quello del luogo dove il fatto è avvenuto o dove lui, debitore , risiede.
"La responsabilità penale è personale", dice l' art. 27.
"L' imputato non è considerato colpevole fino alla condanna definitiva"(art. 27). Fino alla condanna la carcerazione è preventiva, e valgono per essa limiti stabiliti dalla legge. Nessuno può essere punito se non in forza d'una legge in vigore prima del fatto compiuto"(art. 25). è il famoso principio dell'irretroattività della legge. è evidente che la violazione di questo principio porrebbe il cittadino in un perenne stato d'insicurezza, poiché non sarebbe più in grado di distinguere il lecito dall'illecito. In fondo , il diritto scritto nasce proprio da questa esigenza della sicurezza del diritto, e la Legge delle 12 tavole, incise nel bronzo, ne fu un famoso esempio.
"Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso d'umanità e debbono tendere alla rieducazione del condannato"(art. 27)
L'arresto e la detenzione preventiva sono connessi ad un regolare procedimento penale , che si svolge, con le dovute garanzie , dinanzi ai tribunali. Un' altra norma severa a difesa del cittadino in istato d'arresto o di detenzione è quella dell'art. 13, che stabilisce : " è punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà".
3) La libertà di pensiero e di discussione:
è dalla Costituzione energicamente difesa "la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione"(art. 15), che può essere limitata soltanto con atto motivato dell'autorità giudiziaria e con le garanzie stabilite dalla legge.
"Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola , lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione"(art. 21). Questa , che è la suprema fra tutte le libertà , può essere limitata solamente dalla legge penale per quelle manifestazioni che costituiscono reati (ingiuria, diffamazione, ecc.).
In detto articolo 21 particolarmente si insiste sulla libertà della stampa, la quale "non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure". Non è dunque mai consentita la proibizione d'una pubblicazione , ma si può tuttavia procedere al sequestro , presso lo stampatore e i rivenditori , per impedire la diffusione , avendone l'autorità avuto conoscenza per le stesse vie per cui può prenderne conoscenza il pubblico , e sempre che il contenuto della pubblicazione costituisca un delitto previsto dalla legge sulla stampa(offesa al pubblico pudore, oscenità, ecc.). Eccezionalmente il sequestro può essere eseguito dall'autorità di pubblica sicurezza"quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria". Disposizione , questa, che in pratica può ledere la libertà di stampa, abbandonando un atto , che esige un delicato senso d'opportunità, agli organi di polizia. Sono inoltre vietati "gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni che siano contrari al buon costume". Anche l'affissione in luogo pubblico di scritti o disegni è tutelata dalle stesse norme costituzionali riguardanti la stampa.
La libertà religiosa è difesa dalla Costituzione come diritto "di professare la propria fede religiosa , in qualsiasi forma , individuale o associata , di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume".(art. 19).
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