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sabato 29 febbraio 2020

IL SISTEMA DEMOCRATICO NELLA COSTITUZIONE ITALIANA DI: Alberto Romagloli "Le libertà economiche nella Costituzione"

29--2--2020
1)  La  tutela  del lavoro
Il titolo 3  tratta dei  Rapporti  economici . Con  questi  articoli , dal  35 al  47, si  entra  nel campo  di quei  diritti  che  secondo  le nuove  concezioni  vogliono raggiungere libertà concrete e  assicurare  una giustizia  distributiva  ignorata  dalle  vecchie  costituzioni. Dalla  lettura   di questi  articoli appare  l'impegno  di  dare  a  questa  materia  una  sistemazione  per quanto  possibile  completa, tale  cioè  da  immettere un  contenuto  sostanziale  nell'affermazione  del  1°   articolo  :"L'Italia  è una  repubblica  democratica , fondata sul lavoro".  All'art.  35  essa  viene  ribadita  e  riaffermata :"La  Repubblica  tutela il lavoro  in  tutte  le sue  forme  e applicazioni".
Si  ricordi  che la nostra Costituzione , come  del resto altre del  secondo  dopoguerra , si è prefissata  una  soluzione dei  grandi  problemi  nascenti  dai  rapporti di lavoro tale  da  accordare  le due  concezioni  delle Libertà  economiche :  l'antica  concezione  del  laisser-faire  e  la  concezione  per la quale  lo Stato  deve  intervenire  per  dirigere  l'azione  economica  laddove  l'iniziativa  privata  risulti insufficiente, e  proteggere  gli individui  contro  i rischi  che  incontrano nello svolgimento  dei  loro compiti  sociali. In  questo  titolo 3  troviamo  dunque  l'affermazione dei  nuovi  diritti  economici e sociali , ma  insieme  l'affermazione del  rispetto  dell'iniziativa  e  della  proprietà privata, affermazione, questa  , attenuata  da  numerose restrizioni  rivolte  alla considerazione del'interesse  della  società, già  espresso, ed in modo  assai rigoroso,  dal  codice civile,  che arriva  a sanzionare l'espropriazione  del  proprietario  che  trascuri o  lasci  improduttivi  i suoi beni(Cod. civ.art.838).
La Costituzione vuole  che  l'attività  produttiva affidata  ai privati("L'attività  produttiva  è libera") non possa  svolgersi  in  contrasto  con  l'utilità sociale, o in modo da  recar  danno alla  sicurezza, alla  libertà, alla  dignità umana.  In  altre  parole , lo Stato vuole  che  l'attività produttiva  affidata  ai  privati non  si  sottragga all'obbligo di contribuire  allo sviluppo  e  all'elevazione  della  persona dei lavoratori.  Da ciò  deriva  il favore  con  cui  si  guarda  a quegli assetti  produttivi  che  uniscano  nelle  stesse mani lavoro  e mezzi  di  produzione (come avviene  per  gli  agricoltori che  coltivano il proprio fondo, e per  gli  artigiani), alle forme  di cooperazione e  ad  altri modi  d'associazione di datori  di lavoro  e operai(art.45 e 46).
Dalla  stessa  volontà  derivano altre affermazioni: art,36 afferma  che"il lavoratore   ha  diritto  ad  una  retribuzione  proporzionale  alla  quantità  e qualità  del  suo  lavoro  e in ogni  caso  sufficiente ad  assicurare a se e alla  famiglia un'esistenza libera e dignitosa".  Il  salario non  deve  dunque esser tale  da  assicurare il minimo  vitale , ma  bensì  anche  da creare  le condizioni  per  esercitare le altre libertà  pubbliche , che,  ripetiamo ,  vanamente  sarebbero  offerte  a chi  non sia in grado  di provvedere ai  primi bisogni. Ma che  significa  tutto  questo  per  il  disoccupato? La nostra Costituzione  ha  affermato  il diritto  al lavoro(art.4), ma  purtroppo  , in molti  casi questo diritto  si   risolve  nel  diritto  a un sussidio  temporaneo a chi  lavoro  non trova o  all'assistenza  a chi  si ammala  o che  sia  o divenga inabile.  Nell'assolvimento di questo  compito  lo Stato  è coadiuvato da istituti  assicurativi e ospedalieri a ciò predisposti.
L'art.  37  assicura  alle donne  lavoratrici  gli stessi  diritti  , a parità  di lavoro, e le stesse  retribuzioni  dei  lavoratori , e tutela il lavoro dei minori

giovedì 27 febbraio 2020

EPIDEMIA, PAURA E PSICOSI

27--2--2020
Il mio pensiero, il mio cuore, la mia preghiera, a tutti coloro  che, nel mio paese   si trovano in una situazione speciale per via dell'epidemia in corso;
Al personale medico e paramedico, che sta lavorando in prima line in questa emergenza;
Ai politici ai quali auguro buon senso , unità , e responsabilità;
Una preghiera  per coloro che  non ci sono più fra di noi ,  a causa della malattia;
Un augurio che possa essere scientificamente affrontata  l'emergenza , e al più presto possibile;
Un augurio di possibile  riuscita al fine  di ridurre e circoscrivere il fenomeno al popolo cinese;
L'augurio che  a  livello delle nazioni , predomini il buon senso e la responsabilità,  e la collaborazione.

La preghiera nell'insegnamento di un grande maestro di spiritualità: Don Jean Leclercq di:p. Gregorio Penco osb

27--2--2020
Fra  i tanti  paradossi  della  preghiera ---rapporto  fra la parola e silenzio , fra  individuo  e comunità, fra  oscurità  del  cammino  di  fede e  luminosità  di certi  suoi  momenti--v'è  pure  quello  della  relazione  fra  la preghiera  come  esperienza  personale  e la  preghiera  come  deposito  di una  particolare  tradizione  . Si  prega  spontaneamente  ma anche  si  impara  a  pregare  . L'insegnamento  che sulla  preghiera  ci  ha  lasciato la  tradizione  è  infatti  qualche  cosa  di  così  ricco  e così  vario  da  costituire  un  patrimonio  di enorme valore , un punto  di riferimento  imprescindibile  per  chi  voglia  impegnarvisi  seriamente. Santi  e mistici  di tutte  le epoche  , scuole e  correnti  di  spiritualità , ordini  religiosi  e  movimenti  laicali  hanno  trasmesso  una  tradizione  spirituale che  trova  nella  preghiera il suo  nucleo  essenziale . Ma  la tradizione  è  anche  qualche  cosa  di  remoto  e  complesso, di  difficilmente  dominabile  da  una  sola  persona  o  da  un solo  ambiente  per  la distanza culturale che  separa  la nostra  da  altre epoche, quelle  in cui  tale  tradizione  si è  formata , per  la stessa  difficoltà  di  procurarsi  testi, di  comprendere  temi  e dottrine .  A   questa  , e  ad  altre  difficoltà  del  genere  , vengono  fortunatamente  incontro  i  maestri  di  spiritualità  , specialmente  coloro  che  hanno  dedicato  la loro  vita  allo studio  della  tradizione. Ciò  è  tanto più  vero   ai   nostri  giorni, allorché,  nel periodo  fra   le due  guerre  mondiali, aveva  origine  una  nuova  disciplina  storico-religiosa, la  storia  della  spiritualità , che  ,  anche  per  ciò  che  riguarda  la preghiera , ci permette  di valutare  la tradizione in  maniera  più  adeguata.
Nella  nostra  epoca  e  nell'ambiente  monastico  , ma con  ripercussioni  che  hanno  largamente  superato  tale  ambito , simile ruolo  è stato  svolto  in  modo  particolare da  don Jean  Leclercq(1911--1993),  monaco  benedettino dell'abbazia  di  Clervaux nel  Lusserburgo,  che ci  ha  lasciato  , al riguardo  , un'eredità  spirituale di  grandissimo  valore.  è  pur  vero  che  la sua  instancabile   attività  di  ricercatore  si è  indirizzata  in  molte  direzioni,  dalle  ricerche di storia letteraria  all'impegno  di curare  edizioni critiche  dei  grandi  dottori del  monachesimo  (in  modo  particolare  San Bernardo),  dallo  studio  della quotidianità  della  vita religiosa a quello  dei  rapporti  fra  vita  spirituale  e cultura , tutti  settori  nei quali  egli  ci  ha   lasciato  opere  memorabili  . Attraverso  tutte  queste  ricerche  , assommanti  a   una  quarantina  di volumi  e a  oltre  un migliaio  di articoli, egli  ha  però  avuto  modo  di  trasmetterci  anche  un insegnamento sulla   preghiera , quello della  tradizione. è ben  comprensibile  , infatti, che  uno  studioso  così  instancabile  della  tradizione abbia  sentito il  bisogno  di occuparsi anche  di  questo  fondamentale argomento.  Non  è  un  caso  , pertanto,  che  uno dei  suoi  scritti  più  fortunati ,  tradotto  in  varie  lingue , fosse appunto  intitolato "L'unità  della  preghiera",  indicante  quell'ideale  di  sintesi  fra  le  diverse forme  di  preghiera  lasciatoci,  appunto  , dalla  tradizione. Lettura  e  ascolto,  recitazione  e riflessione, canto  e silenzio  ne  venivano indicati come  altrettanti  fattori  che  avevano  raggiunto in  particolari  epoche  e  ambienti  una  loro felice unità.
Allo stesso modo  don Leclercq ha  avuto cura  di   indicare i rapporti  fra  devozione  popolare e pietà  liturgica,  fra  culto e  preghiera  intima nel Medioevo, soffermandosi in  modo  particolare sull'importanza  della  preghiera e  della  celebrazione  come  lode di Dio,come  confessio della  sua  grandezza e della  sua  misericordia. Diversamente  da  concezioni  che  si  sarebbero  fatte  strada negli ultimi  secoli, ciò  era  visto  non come  limitato  a pochi  atti  o  momenti  privilegiati , come  frutto  di un  particolare"metodo"  di  preghiera, ma come  espressione  di tutta  una  impostazione di vita che aveva  il suo  culmine  nella  contemplazione  che  caratterizza appunto  un  apposito  genere  di vita,la  vita  contemplativa. Dom  Leclercq era  arrivato a questa  conclusione  sia  studiando  alcuni  significativi  testi  della  tradizione sia  approfondendo  i rapporti  fra teologia  e  preghiera prima  che,  nelle  epoche  più  recenti  , i  due  elementi  si separassero  a causa  dei molteplici , ben  noti  fattori  storico--culturali. Tali  rapporti  erano  visti  da  dom  Leclercq come  vivificanti  dalla fede   e dal  fervore  spirituali, osservando che  "questa nozione  della  preghiera  come  desiderio e domanda  di Dio può assicurare  il legame tra  la scienza  e la  fede in teologia". Se  infatti  la teologia , specialmente nella  sua  accezione scientifica , assicura una  visione  più  organica  e unitaria  delle  realtà  della fede, essa non  deve  arrestarsi  a tale  compito  ma  giungere  a una  considerazione  della  profondità  di queste  stesse realtà  , viste  nella  loro  unità di fondo  e nel  rispetto  del  mistero  che  esprimono:" Senso  e  rispetto  del mistero  che  non  sono  altro che  il senso  di Dio: un  atteggiamento  fatto  di fede  , di  umiltà , di  adorazione . Questo  presuppone un  concetto  della  preghiera  come  contemplativa". L'unità   della  preghiera  che  don Leclercq   indicava  era  quindi  un  qualche  cosa  di ancora  più  profondo  di  un'armonia  tra  le diverse forme  di essa , era il recupero  di  un'armonia  di tutto  il  proprio  essere ,  un'unificazione  di tutta  la propria  esistenza , unificata  dalla  tensione  della  ricerca  di Dio e  protesa  verso  la contemplazione del suo  mistero.
Di  ciò erano  stati  maestri  insuperati  i monaci  medievali  , in modo  particolare  san Bernardo, dato  che  agli  elementi  ereditati  dall'antica tradizione  cristiana  essi  avevano  aggiunto  quell'attenzione  ai  riflessi  e ai condizionamenti  antropologici  che  il  generale  risveglio  dei secoli  11°-----12°  esigeva  e  portava  con sé. Ora   non erano più  solo  i misteri  della Trinità e dell'Incarnazione  a   essere celebrati  e  considerati  , ma  i riecheggiamenti  interiori  che  tale  celebrazione suscitava  nell'anima  orante  e  contemplante. Il recupero dell'immagine  divina  e le  visite del Verbo  , l'imitazione  di Cristo  sul piano  ascetico e la  conformazione  a lui  su  quello  sacramentale , la devozione  mariana  e  la spiritualità  sponsale  erano gli aspetti e i temi  principali  di quella  vita  di orazione  che  sapeva  unire , in  una  sintesi  eccezionale o  addirittura  unica  , aspetti  oggettivi  e  aspetti  soggettivi. il  mysterium  e  l' affectus. La  contemplazione  della  vita  divina  diventa  in  tal modo esperienza della  stessa vita  d'orazione, così  come  questo  processo  di  interiorizzazione  contribuiva in maniera  efficientissima a operare quella "scoperta  dell'individuo" che  costituisce   uno  dei   fenomeni storico--culturali più interessanti  del  pieno Medioevo. A sua  volta  , per la stretta unione con la celebrazione del culto ,  la vita  spirituale  diventava  animatrice  della  cultura  , influiva  sui  generi  letterari,  creava  o  modificava   determinati  vocaboli ereditati  dalla  tradizione classica e  cristiana ,si  rivelava  pienamente nelle  vite  dei santi.
Ne  nasceva  quella  riflessione sui  misteri della fede che  don Leclercq  stesso  ha  chiamato"teologia  monastica" perché  elaborata  principalmente  dai  monaci  , ma  che  era  in realtà  la diretta  erede  e  continuatrice  della teologia  patristica in  quanto  basata  anch'essa su  di una  riflessione  non  concettuale ma  sapienziale relativa  alla  fede  stessa . Si  trattava  , quindi , di  un patrimonio spirituale  comune a  tutto  l'insieme  dei  credenti che  a esso  ,  ovviamente , partecipavano  in maniera  diversa , a  seconda delle  proprie  capacità  ed  esigenze. Era  una  "teologia  pregata", una  "teologia  in ginocchio", pervasa di  stupore e di  ammirazione per  le grandi opere  compiute da Dio, attuate  nella  Chiesa , prolungate  nell'anima in stato  di grazia.  Era una visione  essenzialmente storico--salvifica della  rivelazione a cui  si  rispondeva  con  la preghiera  di ringraziamento e di  lode . Ciò  conferiva  alla preghiera stessa  una  nota escatologica  perché  l'animo dell'orante si sollevava  a  contemplare e a  cantare gli  splendori   della Gerusalemme  celeste , a  pregustarne le  gioie , a  descriverne  le bellezze.
Questo  spiega  il carattere  profondamente   biblico  della  preghiera intesa in un  tale  senso  non  solo  perché  strettamente  legata al testo  sacro  ma  perché  sollecita  di  svilupparne  la dinamica  spirituale sulla  base  della  celebre  affermazione gregoriana  :La  sacra Scrittura  cresce in colui  che  la  legge. Non  meno  stretti , anche  se  non  esclusivi  , i rapporti  con  la liturgia , dato che--ricordava  don Leclercq ---la  devozione  dei fedeli  si è  sempre  alimentata  di due  filoni  , il culto  pubblico  della Chiesa  e il  fervore  spirituale  dei  singoli , mentre  solo  quando  questi  due  fattori  si  separano cominciano a  comparire  delle  deviazioni.  Anche  la recita dell'ufficio  divino , di cui  dom  Leclercq  non  si nascondeva le  difficoltà , può  diventare davvero  fruttuoso  se riportata  a quel  clima  religioso  che è   costituito  dalla  lettura  della Bibbia  tutta  intera , fino  a  ottenere --al riguardo  --"un'unità  ritrovata ". Lo  spirito  dello studioso  francese  era  però  , al riguardo  , così  aperto  e  lungimirante da considerare e  apprezzare  anche  quelle  forme  moderne  di  preghiera  che  andavano  dall'impiego  dell'immaginario  all'adorazione  riparatrice , come  ebbe  modo di mettere in luce esaminando  figure  come  quella  di  Ludovico  Barbo  o della  M. Metilde  de Bar  e  arrivando  fino  alla nostra epoca, con l'interesse rivolto  a  personalità come  quella di Thomas  Merton. Era  , anche  questo  , un modo  di  manifestare , nella  sua  espressione  più  ampia , quell'amore  alla tradizione  che  aveva  animato  e ispirato  , per  oltre  mezzo  secolo , la sua  attività  di ricercatore  e di  uomo  di Chiesa.

Inizia  la quaresima, in un modo particolare , quest'anno.  Auguro un buon cammino quaresimale  a tutti i fratelli cristiani; da parte mia ho deciso di   camminare  con 40 giorni di liturgia penitenziale. Non faccio ciò da molto tempo, ho tanta nostalgia della mia comunità, mi sembra di vivere  l'esperienza di Giona. Buona Quaresima a tutti.

martedì 25 febbraio 2020

LETTERATURA DEL 900 DINO CAMPANA

25--2--2020

La  chimera
Non  so  se  tra  rocce  il tuo  pallido
viso  m'appare, o  sorriso
di  lontananze  ignote
fosti , la  china eburnea
fronte  fulgente o  giovine
suora  de la  Gioconda:
o delle  primavere
spente, per  i tuoi  mitici  pallori
o Regina o Regina adolescente:
ma  per  il  tuo  ignoto  poema
di volontà  e di  dolore
musica fanciulla  esangue,
segnato  di  linea  di sangue
nel  cerchio  delle  labbra sinuose,
Regina de la  melodia:
ma  per  il  vergine  capo
reclino ,io  poeta notturno
vegliai  le stelle vivide  nei  pelaghi  del  cielo,
io  per  il tuo  dolce mistero
io  per  il tuo  divenir taciturno.
Non  so  se  la fiamma  pallida
fu  dei  capelli  il vivente
segno  del  suo  pallore,
dolce  sul  mio dolore,
sorriso  di un  volto notturno;
guardo  le  bianche  rocce le  mute  fonti  dei  venti
e  l'immobilità  dei  firmamenti
e  i gonfii rivi  che  vanno  piangenti
e  l' ombre  del  lavoro umano curve là  sui  poggi  algenti
e  ancora  per  teneri  cieli lontane chiare ombre  correnti
e  ancora  ti  chiamo   Chimera.

NOSTRA AETATE 2

25--2--2020
La  Chiesa  cattolica  nulla  rigetta  di  quanto  è  vero e  santo  in  queste  religioni. Essa  considera con  sincero  rispetto  quei  modi di  agire  e di  vivere , quei  precetti  e quelle  dottrine  che,  quantunque  in  molti  punti differiscono  da  quanto  essa  stessa  crede e  propone, tuttavia non  raramente riflettono un  raggio  di quella  Verità  che  illumina tutti  gli uomini. Essa  però  annuncia ed  è tenuta  ad  annunciare incessantemente Cristo , che  è "La Via la Verità e  la Vita"(Gv 14,6), in cui gli uomini  trovano la pienezza  della  vita  religiosa e  in  cui  Dio  ha  riconciliato  a sé  tutte  le cose.
Essa  perciò  esorta i suoi figli  affinché  con prudenza e carità , per  mezzo  del  dialogo  e della  collaborazione con  i seguaci  delle altre  religioni , rendendo  testimonianza  alla fede e alla  vita cristiana, riconoscano, conservino e facciano  progredire i beni spirituali  e morali e i valori socio-culturali che  si trovano in essi.

sabato 22 febbraio 2020

"DONNE E VOTO AL SINODO SULL'AMAZZONIA" (AMICI DI FOLLEREAU per i diritti degli ultimi)

17--2--2020
Le  donne che  hanno partecipato  a questo Sinodo  sull'Amazzonia,  nell'ottobre  dello  scorso  anno,  erano  35,  tra consultrici, uditrici  e  esperte;   23  di  queste  erano religiose, di  queste  10  sono  state scelte  dalla  UISG  come  proprie  rappresentanti (6  brasiliani, 2  colombiane e 2  peruviane).
Tutte  loro  con una  grande esperienza  missionaria  in  uno  dei 9 paesi  che  formano  la Regione  panamazzonica.
Le  35  donne  ,  nell'ultima  settimana  del  Sinodo , hanno consegnato  una  lettera  a  Papa  Francesco in cui  , tra le altre cose,  gli  chiedevano  di  poter  votare  il  documento  finale . Mi  sembra  una  richiesta  legittima  in  una  Chiesa sinodale  come  quella  sognata  da  Francesco  dal  primo  giorno  del  suo pontificato. Ci  sono  degli  impedimenti  giuridici  o teologici? Che si  apra  una  riflessione  seria su  questo.
Io  sento  che,  attraverso  l'istanza  del  voto  da  parte  delle  donne , viene  fatta  alla  Chiesa tutta una  richiesta  molto più profonda di  partecipazione  , di  pari  opportunità , di  sentire  che  la  voce  delle donne non  è solo  consultiva  ma  parte  integrante  di un processo di  riflessione  che  riguarda  tutto il popolo  di Dio . Come si  può  pensare  , in  una  realtà  complessa  come  la nostra  , di  non  includere lo stile  , la  metodologia, la  parola del  femminile? C'è  un  egotismo  ecclesiale  tutto maschile che  non ha  più  ragione  di essere . Non  è più  tempo  per  una  Chiesa  monolitica e  monocolore: la  società  multietnica  e  connessa  ci chiede  di  abitare  la  diversità  come modo  di essere  e  non vivere  a  prescindere  da essa.     p.m.

"L'ECOLOGIA INTEGRALE CON VISCERE DI DONNA" di: Patrizia Morgante ( AMICI DI FOLLEREAU per i diritti degli ultimi)

22---2--2020
Il  Sinodo  sull'Amazzonia  ci  dice  che  la Chiesa  vive un  Kairos   speciale , un momento di cambiamento  che  viene proprio  da  questi  sussurri  degli  esclusi oggi fattisi  gridi. Come donna che lavora  al servizio  della  vita religiosa  femminile, sento che  è  un  Kairos anche per noi donne nella  nostra Chiesa  , per trovare un ruolo e uno stile  diverso  da  quello avuto fino ad ora.
L'ho appreso anche accompagnando  le dieci religiose che hanno partecipato  al Sinodo a nome  dell'Unione  Internazionale  Superiore  Generali(UISG),  organizzazione per  la quale lavoro  "Siamo  qui  perché  inviate dai  nostri popoli , con  i quali  viviamo la quotidianità  e con  i quali cerchiamo di vivere  una  vita  in sintonia con  la natura, la comunità, il creato e il mistero  che abita  ovunque.  Sentiamo  una  grande  responsabilità  perché  non  possiamo  tradire  i nostri popoli. Dobbiamo  raccontare cosa avviene in Amazzonia".
Da  queste  donne  e i loro popoli ci  viene  una  sapienza profonda  e  integrata , diventata Magistero  della  Chiesa grazie all' Enciclica Laudato Sii. Tutto  è  interconnesso. Non  è un  concetto  solo intellettuale , è  un  invito  che  irrora  il nostro corpo  e  appassiona  anima  e spirito. Possiamo  fare  memoria  di  questa  connessione ogni  momento  della  nostra  vita,semplicemente  respirando ,  chiudendo  gli occhi  e  ascoltando, facendoci  consapevoli  di una  realtà  sottile, ma  troppo distratti  dai  rumori per  viverla  profondamente. Non la  dobbiamo inventare questa connessione, perché  esiste , ci precede, dobbiamo  solo percepirla a  tutti  i livelli. "L'ecologia integrale richiede apertura  verso categorie che  trascendono il linguaggio delle  scienze  esatte o  della  biologia e ci  collegano  con  l'essenza dell'uomo. Così come succede quando  ci  innamoriamo  di  una persona".(Laudato  Sii n.11).  Ecologia  integrale per me  è fare  casa  nel cosmo. Sentendo  e sapendo che  tutte  le dimensioni, verticali e orizzontali, sono  connesse. Siamo fatti  degli  stessi  elementi  chimici  degli esseri  più piccoli, siamo  fatti  di energia che  è  in continuo movimento. Le  ricerche  degli  ultimi decenni nel campo della  fisica  e  della  cosmologia , ci  dicono che la materia  di cui siamo fatti  non è statica, è  energia in  continuo  movimento  e trasformazione. Anche  se non ce ne rendiamo  conto: tutto  cambia. Anche  quando  pensiamo  che  l'energia è ferma(buchi neri),  lì abita  una  potenzialità  che  aspetta di  diventare vita.
La  dimensione  personale è  collegata  a quella  sociale  e politica;  nessuna istanza  è  staccata dalle  altre. è la celebrazione  dell'incarnazione ; stare dentro di me e allo stesso  tempo dentro la storia.  Empatizzo   con i gemiti della terra e delle sorelle e fratelli, perché  quei  dolori  e quelle  gioie  sono parte  del  corpo cosmico di cui  sono  parte. Siamo uno in  tutto  e in  tutti.
Io  sento  che  noi  donne  viviamo questa  circolarità  con  grande naturalità: siamo in  una  dinamica  continua  di  relazionalità e  interazione . Non so  se  questo lo  maturiamo  perché  tutte  potenzialmente  possiamo  dare  la  vita.  Questa spinta  a fare  casa  ci  porta  a curare le  relazioni ovunque  ci  troviamo , a  rivolgere  lo sguardo  verso  l'esterno, oltre il nostro corpo  per  incontrare  l'altro, l'altra.
Quando  ci  sentiamo rotte  dentro, sembra quasi naturale trovare la  forza in altre   donne, metterci  in rete per  farci  sanare; sederci  in circolo e raccontarci. Perché è  vero che  le  persone ci  feriscono, ma  allo stesso  tempo ci  guariscono e ci sanano. A sanarci  è anche il cosmo con  tutti  i  suoi elementi . Sarebbe bello sentirci tutte  chiamate a  creare  questa  sorellanza  e  sororità globale.
Responsabile   Comunicazione dell'UISG

giovedì 20 febbraio 2020

LETTERATURA DEL 900 CORRADO GOVONI

20--2--2020

Crepuscolo  sul Po
Come  un frutto  maturo  cade  il giorno.
Dal   ponte  che  cavalca  il fiume  suona  un corno.

Con  uno  strepitio  di gran  cascata
un treno  fora  il vuoto  su  la  via  ferrata.

I rumori  pel  silenzio stenografo
sfuman  come  figure  d'un cinematografo.

Il vento  studia  da  flautista.
Il  cielo è  svolto  simile  ad  un  trasformista.

L'acqua che  corre corre al mare
si tinge  il viso  di  lillà  crepuscolare.

Dentro  , le case  mirano  a  la riva
la  loro  imagine  che sembra  fuggitiva.

In  una  barca  piena  di  legumi
mentre  le case sbocciano  dei  bianchi  lumi,

una donna  con  una  guasta  ventola
incita  il fuoco sotto  la sua  vecchia  pentola.

"Quanto  poté  durare......"
Quanto  poté  durare il tuo  martirio
nelle  sinistre  Fosse  Ardeatine
per  mano  del carnefice  tedesco
ubriaco   di ferocia  e di viltà ?
Come  il lungo  calvario  di Gesù
seviziato , deriso  e  sputacchiato
nel  suo  ansante sudor  di sangue  e d'anima
fosse durato  , o un'ora  o un  sol minuto;
fu  un  tale  peso pel  tuo  cuore  umano,
che  avrai  sofferto,  o figlio , e  conosciuto
tutto  il dolor  del mondo  in quel  minuto.

martedì 18 febbraio 2020

LETTERA AI BELPASSESI di Pina Maria Speranza Raciti

18--2--2020
La  mia  famiglia, ha  sempre  vissuto  , lontano ed isolata, dalla  squallida  realtà  belpassese, e non per  superbia, ma  per evitare le scottature;  è umanamente  impossibile , condividere una vita di relazione,  con  la realtà  in cui  vivo( gli  orrori  di questi anni  ne sono una testimonianza).
Maldicenza , vomito  putrido, è  questo  ciò  che  esce dalla bocca dei belpassesi!  I   miei genitori, hanno costruito una muraglia più  alta e  spessa di  quella   cinese, in  modo  che  l'orrore belpassese, non  entrasse dentro  casa nostra,  invadendo la nostra vita.  Noi  bambini, e soprattutto  io, siamo  così  stati  protetti dalla malvagità  dell'intera comunità sociale.
Belpassesi, una realtà  brutta, un'espressione  di quella brutta  realtà  siciliana , che  purtroppo , il mondo  conosce   come "popolo siciliano"; le loro lingue  putride  hanno  distrutto la  vita di :
" uomini, donne,  famiglie; perseguitato ,sacerdoti."
Solo da adulta e  fuori  dalla mia  casa, ho  conosciuto   tanti orrori,  molte  storie  raccapriccianti, per  le quali  ho sempre nutrito  disprezzo,per questo motivo definisco"marmaglia"  questa gente.  Ma, non avrei mai  pensato  di diventare  io, e la mia famiglia, vittime. Perché  sono stata  aggredita?
Perché io  ed i miei cari  , siamo  lo specchio  vivente,  della  bruttezza  fisica  ,  psichica  , di  questa  marmaglia.
Dopo  questi  lunghi  anni di  sofferenza, sono fuori dal tunnel, e ne esco VITTORIOSA .  Il male  non  viene  sempre  per nuocere, la lotta contro esso, mi ha fortificato,, mi  ha dato  una profonda sicurezza. L'oro  si purifica al crogiolo!  Denunciando  gli orrori  di cui sono stata vittima,  denuncio la realtà  sociale in cui vivo e che mi ha  aggredito.  Sull'oro, il fango non attacca;  questo vuol dire che  l'orrore   di cui  sono  vittima non sono io, ma  i miei  assassini.(sono  talmente  ignoranti  , e arroganti  , da  non comprendere che aggredendo  me  , si sono  autodenunciati).
Nel mio cuore   non c'è e non ci sarà mai, né pietà, né  perdono . Per il momento mi basta: la gogna, ma  non  ho mai  chiuso la via  che porta ad un tribunale, dove  posso  dimostrare la mia  verità, contro la menzogna.
Nel mio cuore  rimane  una  ferita  profonda, che non  guarirà mai,  la presenza di sacerdoti, che  hanno  servito questa marmaglia, in  questo progetto  di aggressione  alla  mia persona  e alla  mia  famiglia.
Dei sacerdoti  al servizio  del male, è  una grave  realtà  immorale!.

lunedì 17 febbraio 2020

" I problemi pratici della libertà " di : C. A. Jemolo

17--2--2020
I  pericoli  del conformismo
Non  ci  sarà  sana  vita  politica  tra  noi,  non  si darà  sicurezza  d'un  regime  di libertà , se
gl' Italiani  non  vivranno giorno  per  giorno i problemi  della vita  collettiva,  così  come  vivono  i  problemi  della  famiglia  , la  realtà  che  più  sentono ,  e dove  anche i più  semplici  sanno  che  non ci  sono  problemi  risolti una  volta  per sempre, sicché  , trovata  la soluzione , possono venir  gettati  dietro  le spalle . Se  non  sentiranno  che  tutte  le libertà  vengono fatalmente  sempre  contestate ,  che non  si danno  , come  per  gli altri  beni  morali, conquiste  definitive, dopo  le quali sia  lecito il riposo.
(..)  La generazione  di chi  scrive  ha  avuto  esperienze che  mancarono alle  generazioni  che  immediatamente  la precedettero.  La  paura  che  alligna durante  le dittature ,  paura che  si protrae  per  anni , paura  di mali  e  d'umiliazioni sempre nuovi, neppure  immaginabili  a priori, ed  il senso  di  scoramento  , della  vanità  di ogni resistenza della  pietra  tombale  che  è  scesa  e che più  non  si  alzerà  a mostrare  ancora  il  libero  cielo . Ma non  c'è solo  la  paura , c'è  in  molti  l'angoscia  dell'isolamento , l'insopportabilità  del perdere  le amicizie, dell'essere  lasciati in  disparte; la tentazione  di dire:-se  penso diversamente  da  tutti , se non  amo  e non odio  ciò  che  tutti  gli altri  amano  e odiano, debbo essere  io  dalla  parte  del  torto; il mio peccato  è d'orgoglio.
(...) Le  giovani generazioni d'oggi  vedranno probabilmente in  atto  altri  pericoli: quelli  che  vengono dall'impressione  d'instabilità  dell'assetto  in cui  si vive,  dell'imprevedibilità del  domani,  d'incertezza  ; l'indebolirsi  del senso  della  continuità, della  fiducia  che  figli  e nipoti abbiano  ad  esserci simile,  che  ci siano  dei beni  e dei valori  tali  per  loro  come  per noi e che  dobbiamo  difendere per loro.
Sono  stati  d'animo che  portano allo scetticismo , a  ripiegare nel  contingente , a  trascurare le  costruzioni che  andranno oltre la nostra vita . Essi  non  uccidono l'uomo liberale , ma rischiano di renderlo inerte ; di  portarlo  a pensare la  libertà  come  un  bene  che  le nuove   generazioni più  non  considereranno  tale, e per cui  non  è  quindi più  il caso  di  sacrificarsi; ad  essere  i  sacerdoti  esemplari  d'una  religione  che  si crede sia  ai  suoi  ultimi  giorni.
Pericoli da superare,
Se  l'uomo morale può  anche  non  essere  liberale, bensì inspirarsi  ad  altre  concezioni , così a quelle  autoritarie, l'uomo liberale  non può  non essere uomo morale. Le insidie  che  deve sventare  sono  le stesse contro  cui  deve ad  ogni  momento  premunirsi  l'uomo che  non  vuole mai  deflettere  dalla  legge morale .  Ogni inquinamento  del  proprio  spirito  rende meno  atti  a  combattere la  battaglia  per la libertà.

Conformismo:
è   l'atteggiamento  psicologico  e politico , per  cui  si tende  ad  adeguarsi  passivamente  alle  situazioni stabili  o  in  via   di  successo, rinunciando  a  una  libera  critica  . Fenomeno  antico  quando il mondo,  prodotto  dall'istinto  gregario  persistente  nella  natura  umana  , esso tende  maggiormente  a  manifestarsi nelle epoche di  tirannide,  quando  cioè soppressa  la critica , la  discussione , la  competizione  politica e, in  una  parola , quella  libertà che  è  attività   consapevole  e personale. Conformismo può aversi anche  quando  un  solo  partito tiene  durevolmente  il potere e di questo  si  vale per  scoraggiare ogni  opposizione.

sabato 15 febbraio 2020

LETTERATURA DEL 900 "IL FUTURISMO" ALDO PALAZZESCHI

15--2--2020
Comare  Coletta

"Saltella  e  balletta
comare  Coletta!
Saltella  e  balletta!".

Smagrita, ricurva, la  piccola  vecchia
girando  le strade saltella  e balletta.
Si ferma  la gente  a  guardarla ,
di rado  taluno  le getta  denaro;
saltella  più lesta  la vecchia  al tintinno,
ringrazia  provandosi  ancora
di reggere  alla  piroetta.
Talvolta  ella  cade  fra  il lazzo  e le risa:
nessuno le porge  la mano.

"Saltella  e balletta
comare Coletta!
Saltella  e balletta!".

--La  tua  parrucchina, comare  Coletta,
ti  perde  il   capecchio!
---E il  bel  mazzolino, comare Coletta,
di fiori assai  freschi!
---Ancora  non   hanno lasciato  cadere
il  vivo scarlatto.
----Ricordan  quei  fiori,  comare Coletta,
gli  antichi  splendori?
----Danzavi   nel  mezzo  ai  ripalchi,
n'è  vero , comare Coletta?
Danzavi  vestita   di luci, cosparsa  di gemme,
e solo   coperta  di sguardi  malefici, vero?

---  Ricordi   le luci  , le gemme?
----Le vesti  smaglianti?
------Ricordi  gli sguardi?
-----Ricordi  il tuo  sozzo  peccato?
------Vecchiaccia  d'inferno,
tu  sei  maledetta.

"Saltella  e balletta
comare  Coletta!
Saltella  e  balletta!".

Ricurva  , sciancata,
provandosi  ancora di  reggere alla  piroetta,
s' aggira  per  fame  la vecchia fangosa;
trascina  la logora veste pendente  a  brandelli ,
le cade a  pennecchi  di capo il  capecchio
fra  il lazzo  e le risa,
la rabbia  le serra  la bocca
di rughe  ormai  fossa  bavosa.
E  ancora  un  mazzetto 
di fiori  scarlatti
le  ride  sul petto.

"Saltella  e  balletta
comare  Coletta!
Saltella  e balletta!".


=  La  poetica  del  divertimento  acquista una  dimensione particolare, né  si tratta  soltanto di  quella  innocente  crudeltà  , di  quell'occhio di bambino cattivo  col  quale  Palazzeschi  guarda  alla realtà; nella riduzione  della  figura  umana  a  manichino, nel  suo  irrigidimento  meccanico -che  suppergiù  in  quegli anni    è proprio  anche   di tanta  pittura (il cubismo)--nel ridurre  a dimensioni  di balletto  e di divertimento  un  tema   caro a tanta  letteratura ( la cortigiana  mendicante) c'è   forse la  testimonianza  di una crisi  storica.
Per  me ancora a distanza  di tempo  dai giorni di scuola, leggendo questi versi, i miei  sentimenti sono sempre opposti.  Da una parte la pietà, e dall'altra un sentimento che non so  spiegare, l'autore fa  del  personaggio una  vivisezione, dell'anima, senza  pietà alcuna; che porta il lettore ad essere quasi un giudice  della vita della cortigiana.

giovedì 13 febbraio 2020

UNA RIVOLUZIONE CHIAMATA CONVENZIONE [AMICI DI ROUL FOLLEREAU]

13--2--2020
L'approvazione  della  Convenzione ONU   sui  Diritti  delle persone  con disabilità  ha  prodotto un  cambiamento  epocale  nella  lettura della  condizione  delle  persone  con  disabilità  nel mondo. Ratificata  da  179  Pesi  (il  92,6% dei  193  Stati Membri  delle Nazioni Unite),la  Convenzione  ha  avviato infatti  processi  di cambiamento  all'interno  delle  legislazioni  nazionali in  molti  Paesi  e  ha  rafforzato  il ruolo delle organizzazioni  che  rappresentano  le persone  con  disabilità.
Il sistema  di monitoraggio realizzato  dal  Comitato  ONU per  i diritti  delle  persone  con  disabilità , il cosiddetto "Treaty  Body" ha  permesso  di monitorare  l'applicazione del  Trattato  in quasi cento  Paesi. Il monitoraggio  ha  prodotto  sette  testi  giuridici interpretativi  degli  articoli più  importanti , ha  promosso  una  visibilità  importante  delle  istituzioni  nazionali indipendenti  sui   diritti  umani , che  hanno  inserito  tra  i propri  compiti  anche  la  promozione  e tutela  dei  diritti  per  le  persone  con   disabilità (ricordiamo  che  l'Italia  non  ha  una  Commissione  nazionale indipendente  sui  diritti  umani).  A livello  poi  della  partecipazione alle  decisioni  sui  documenti  e  le  politiche  , l'IDA (International  Disability Alliance) è divenuta dal 2014  rappresentante  della  "Minority"  disabilità  (prima  le  sole  "Minority"  prese in  considerazione erano le donne, i bambini e gli anziani). Questo ha  permesso  di  interloquire direttamente  con gli  uffici competenti, per inserire i diritti delle  persone  con  disabilità in  tutte  le  azioni  e  gli  atti  delle Nazioni Unite.

"Includere la disabilità in tutte le politiche " di: Giampiero Griffo [AMICI DI FOLLEREAU]

13--2--2020
Nel  corso  del 3°  Festival  della  cooperazione   internazionale  , organizzato  da AIFO lo scorso ottobre in Puglia, Giampiero  Griffo  nei  suoi diversi interventi ha  sottolineato  più volte  l'importanza  della  Convenzione  internazionale  dei  diritti  delle persone  con  disabilità, gli abbiamo  chiesto una sintesi  degli  ultimi  sviluppi.
L'inserimento  della  disabilità  in  tutti  i documenti  e  nell'assetto  organizzativo e pratico  delle  Nazioni Unite, è  un  obiettivo di grande  importanza .  Nel  2013 è stato istituito  l'Accessibility Centre , che  sostiene a  tutti  i livelli la  partecipazione  delle  persone con  disabilità  alle attività  dell'ONU  promuovendone   l'accessibilità, per  garantire  facilitazioni  ambientali nelle  conferenze  e  nei  servizi e offrire  documentazioni  e  informazioni  in  formati  accessibili. Anche  per l'inclusione  all'interno  delle  attività  delle singole   Agenzie  ONU si  sono  fatti  passi in avanti. La responsabilità  era demandata  in precedenza agli uffici che  trattano  il tema della  disabilità. Spesso  questi  piccoli uffici  non  avevano  le risorse  necessarie,  per questo  è stata lanciata  una campagna  di informazione e sensibilizzazione verso  le persone  che  lavorano  nei  vari  Paesi  per  conto  delle singole  agenzie  ONU.
Infine  il segretario generale dell'ONU  Antonio  Guterres  ha  approvato una strategia  sulla  disabilità  denominata  UNDIS (United  Nations  Disability  Inclusion  Strategy),  con  un  apposito  ufficio  di  coordinamento alle  proprie  dipendenze.Questa  azione  prevede due  grandi  linee  di intervento , la  prima  volta  a  garantire nel prossimo  decennio  una  visione  efficace  per  l'inclusione della  disabilità  nel  sistema delle  Nazioni Unite, mentre  la seconda  punta  a  istituire  un  quadro  di riferimento sociale  per  realizzare  la  Convenzione  e  l'Agenda  2030 dell'ONU  per lo sviluppo  sostenibile.
Questo  impegno  si è già  sostanziato  in vari  documenti delle  Nazioni  Unite  ad  esempio , nell'ambito  degli  interventi di emergenza e degli  aiuti  umanitari:
    Sendai  framewrk  for  Disaster  Risk  Reduction  2015--2030: Charter on Inclusion of  Persons  with Disabilities  in  Humanitarian Action, Carta  di Istanbul  2015;  Global compact  dei  rifugiati , 2018;  Linee  guida  sull'inclusione delle  persone con disabilità negli  aiuti  umanitari, 2019.
Il documento  più  importante è  però  quello relativo  ai  17  Obiettivi  di  Sviluppo Sostenibile  delle Nazioni Unite,  che  tracciano  un  modello  di  sviluppo volto  a  rispettare in maniera armonica i diritti  umani , la  natura ,  i cambiamenti  climatici, lo sviluppo economico  e sociale. Anche  in questo  documento  le persone con  disabilità sono  parte  integrante  delle popolazioni  che  devono  gestire  e  beneficiare dei  risultati  di questo  sviluppo . In particolare  esse sono  esplicitamente  citate  in undici  punti  in 5  specifici  Obiettivi(4,8, 10, 11, 17).
In  conclusione  si  può  dire  che  l'impegno  delle Nazioni Unite  in questo  ambito  sia  chiaro  e trasparente, specie se  confrontato  con  quanto  avviene  nel  nostro  Paese, ove  siamo ancora  lontani da queste  metodologie  di lavoro  e  da  una  linea  coerente  nell'attuare  gli  impegni  assunti  con  la  ratifica  della Convenzione. La  discussione  attuale  con  il governo  Conte, che  ha  deciso di mantenere  la responsabilità  sulla disabilità  come  competenza  della Presidenza  del Consiglio  dei Ministri, dovrebbe   andare  nella stessa direzione delle Nazioni Unite, costruendo  un  organismo  istituzionale con  poteri  e  competenze per  costruire l'integrazione  della  Convenzione ONU   all'interno  delle decisioni governative. 

mercoledì 12 febbraio 2020

MULIERIS DIGNITATEM Lettera apostolica di : Giovanni Paolo 2°

12--2--2020

La  dignità  della donna  e l'ordine  dell'amore:
Il  passo  dalla Lettera  agli Efesini   (5,21--33), in cui  il rapporto  tra  Cristo  e la Chiesa  viene  presentato  come legame  tra lo  Sposo  e  la  Sposa, fa riferimento  anche  alla  istituzione  del  matrimonio  secondo  le  parole  del  Libro della  Genesi (cfr.2,24).  Esso  unisce la  verità  sul matrimonio  come  primordiale  sacramento con  la creazione  dell'uomo  e della  donna  ad  immagine  e  somiglianza  di Dio(cfr. Gen. 1,27;  5,1). Grazie  al  significativo  confronto  contenuto  nella   Lettera  agli Efesini acquista  piena  chiarezza  ciò  che  decide della  dignità  della  donna  sia  agli occhi  di Dio , Creatore  e Redentore, sia  agli occhi  dell'uomo:  dell'uomo e della  donna.  Sul fondamento  del  disegno  eterno  di Dio ,  la  donna  è colei  in  cui l'ordine  dell'amore  nel  mondo  creato  delle persone  trova  un  terreno  per  la sua  prima radice. L' ordine  dell'amore  appartiene  alla  vita  intima  di Dio stesso, alla  vita trinitaria . Nella  vita  intima di  Dio , lo Spirito  Santo  è  la  personale  ipostasi  dell'amore. Mediante  lo Spirito  , Dono  increato ,  l'amore diventa  un dono per  le  persone  create. L'amore , che  è Dio  , si comunica  alle  creature :"l'amore  di Dio è  stato  riversato  nei  nostri  cuori  per mezzo  dello Spirito Santo, che  ci  viene  dato"(Rm 5,5).
La  chiamata all' esistenza della donna  accanto  all'uomo ("un  aiuto  che  gli sia  simile": (Gen 2,18) nell'unità  dei due" offre nel  mondo  visibile  delle  creature  condizioni  particolari  affinché"l'amore  di Dio venga  riversato  nei  cuori"  degli  esseri  creati  a sua  immagine. Se  l'autore  della  Lettera  agli Efesini  chiama  Cristo  Sposo  e la  Chiesa  Sposa, egli  conferma  indirettamente  , con  tale  analogia  , la  verità   sulla  donna  come  sposa . Lo  Sposo  è  colui  che  ama.  La Sposa  viene  amata  : è colei  che  riceve l'amore, per  amare  a sua  volta.
Il passo della Genesi --riletto  alla luce  del  simbolo  sponsale  della  Lettera  agli Efesini--ci  permette  di  intuire  una verità  che  sembra  decidere  in modo  essenziale  la  questione  della  dignità  della donna  e,  in  seguito  , anche   quella  della  sua  vocazione :la   dignità  della donna  viene misurata  dall'ordine  dell'amore,  che  è  essenzialmente  ordine  di giustizia  e di carità.
Solo  la persona  può  amare  e solo  la persona  può  essere amata. Questa  è un'affermazione , anzitutto, di  natura  ontologica , dalla  quale  emerge  poi  un'affermazione  di  natura  etica. L'amore  è  un'esigenza  ontologica  ed  etica   della persona. La persona  deve  essere  amata , poiché  solo l'amore  corrisponde  a quello  che  è  la persona.   Così  si   spiega  il comandamento  dell'amore, conosciuto già  nell'Antico  Testamento(cfr.Dt 6,5; Lv 19,18) e  posto  da  Cristo  al centro stesso  dell'"ethos" evangelico(cfr.Mt 22,36-40; Mc 12,28--34). Così si spiega  anche  quel primato  dell'amore  espresso  dalle  parole  di Paolo nella Lettera ai Corinzi:"più  grande  è la carità"(cfr.1Cr 13,13).
Se  non  si  ricorre  a  quest'ordine  e  a  questo  primato,  non  si  può  dare  una  risposta  completa  e adeguata  all'interrogativo  sulla dignità della donna  e sulla  sua  vocazione. Quando  diciamo  che  la donna  è  colei  che  riceve  amore  per  amare  a sua  volta,  non intendiamo  solo  o innanzitutto  lo specifico  rapporto  sponsale  del  matrimonio . Intendiamo  qualcosa  di più  universale , fondato sul  fatto  stesso di essere  donna  nell'insieme  delle  relazioni  interpersonali , che  nei modi  più  diversi  strutturano  la  convivenza  e  la  collaborazione  tra  le persone, uomini e  donne. In  questo contesto , ampio e  diversificato  , la donna  rappresenta  un  valore  particolare  come  persona  umana  e,  nello  stesso  tempo  ,  come  quella  persona  concreta,  per  il fatto  della  sua  femminilità. Questo  riguarda  tutte  le donne  e  ciascuna  di esse  , indipendentemente  dal  contesto  culturale  in cui  ciascuna  si trova e  dalle  sue  caratteristiche spirituali , psichiche  e corporali  , come,  ad esempio , l'età, l'istruzione, la salute, il lavoro, l'essere  sposata o nubile.
Il passo  della Lettera   agli Efesini che   ci permette  di pensare  ad  una  specie  di  "profetismo" particolare  della  donna  nella sua  femminilità. L'analogia dello Sposo  e della Sposa  parla  dell'amore  con  cui ogni  uomo è amato  da Dio in Cristo, ogni  uomo  e ogni donna. Tuttavia  ,nel contesto  dell'analogia  biblica  e  in base  alla  logica  interiore  del testo , è  proprio  la donna  colei che  manifesta  a tutti  questa  verità: la sposa. Questa  caratteristica "profetica" della donna  nella  sua  femminilità trova  la più  alta  espressione  nella  Vergine  Madre di Dio.  Nei suoi  riguardi  viene  messo in rilievo , nel modo più pieno e diretto  , l'intimo  congiungersi  dell'ordine  dell'amore- che  entra  nell'ambito  del mondo  delle  persone umane  attraverso  una Donna--con  lo Spirito  Santo , Maria ode   all'annunciazione  :"Lo Spirito  Santo scenderà su di te"(Lc 1,35).

Consapevolezza  di una  missione:
La dignità della donna  si  collega  intimamente  con  l'amore  che  ella  riceve  a  motivo  stesso della  sua  femminilità  ed  altresì  con  l'amore  che  a sua  volta  dona. Viene così  confermata  la verità  sulla  persona  e  sull'amore.  Circa  la verità  sulla  persona ,  si deve ancora  una volta  ricorrere  al Concilio Vaticano 2°:"L' uomo , il quale  in terra   è  la sola  creatura  che Iddio  abbia  voluto per se stessa ,non può  ritrovarsi  pienamente  se  non mediante  un dono  sincero  di sé".  Questo  riguarda  ogni  uomo , come persona  creata  ad immagine  di Dio, sia  uomo  che donna . L'affermazione  di natura  ontologica  qui  contenuta  indica  anche  la dimensione  etica  della  vocazione  della  persona . La  donna  non  può  ritrovare  se  stessa se  non donando  l'amore  agli altri.
Sin  dal "principio" la donna  --come  l'uomo --è stata  creata e "posta" da Dio  proprio  in  questo  ordine  dell'amore. Il peccato  delle origini   non ha  annullato questo  ordine , non  lo ha  cancellato  in modo irreversibile. Lo  provano  le parole  bibliche del  Protovangelo (cfr. Gen 3,15). Nelle  presenti  riflessioni  abbiamo  osservato  il  posto  singolare  della  "donna" in questo  testo  chiave  della  Rivelazione. Occorre, inoltre , rilevare  come  la stessa   donna,  che  giunge  ad essere  "paradigma"  biblico, si  trovi anche  nella  prospettiva  escatologica  del mondo e  dell' uomo, espressa  dall'Apocalisse.  è  "una donna  vestita  di sole", con  la luna sotto i piedi  e una corona  di  stelle  sopra  il capo (cfr.Ap 12,1). Si  può  dire: una "donna" a misura  del  cosmo , a misura  di tutta l'opera della creazione. Nello  stesso  tempo essa  soffre "le doglie e il travaglio  del parto ",(Ap 12,2), come Eva "madre  di tutti i viventi"(Gen. 3,20). Soffre anche  perché "davanti alla donna  che sta  per partorire  "(cfr. Ap 12,4) si pone "il grande drago, il serpente  antico"(Ap 12,9), conosciuto già  dal Protovangelo; il Maligno , "padre della  menzogna" e  del peccato (cfr. Gv 8,44). Ecco  : il "serpente antico" vuole  divorare  "il bambino". Se  vediamo  in  questo  testo  il riflesso  del  vangelo dell'infanzia, (cfr. Mt 2,13,16), possiamo pensare  che  ,nel  paradigma  biblico della "donna", viene  inscritta  , dall'inizio sino  al termine  della  storia ,  la lotta  contro il male  e il maligno. Questa  è  anche  la lotta  per l'uomo , per  il suo  vero bene , per  la sua  salvezza. La  Bibbia  non  vuole  dirci  che  proprio  nella  "donna",Eva . Maria , la storia  registra  una  drammatica lotta  per  ogni uomo , la  lotta  per  il suo  fondamentale "si"  o "no" a Dio e al  suo eterno disegno sull'uomo?
Se  la dignità della donna testimonia  l'amore, che  essa riceve  per  amare  a sua volta  , il paradigma  biblico  della  "donna"  sembra  anche  svelare quale  sia  il vero  ordine dell'amore  che  costituisce  la vocazione  della  donna stessa .  Si tratta  qui  della  vocazione  nel  suo  significato  fondamentale , si  può  dire  universale , che  poi  si  concretizza e si  esprime  nelle  molteplici  "vocazioni"della donna nella  Chiesa  e nel mondo.
La  forza  morale  della donna, la  sua  forza  spirituale  si unisce  con  la  consapevolezza  che Dio  le affida  in un  modo  speciale  l'uomo, l'essere  umano. Naturalmente, Dio  affida  ogni uomo  a tutti  e a  ciascuno . Tuttavia  , questo  affidamento  riguarda  in  modo  speciale  la donna --proprio  a motivo della  sua  femminilità --ed  esso  decide  in particolare  della  sua vocazione.
Attingiamo a questa  consapevolezza  e a  questo  affidamento  ,la forza morale  della  donna   se esprime  in numerosissime  figure  femminili  dell'Antico  Testamento, dei  tempi  di Cristo, delle  epoche  successive  fino ai nostri giorni.
La  donna  è  forte  per  la  consapevolezza  dell'affidamento , forte  per  il fatto che  Dio "le  affida  l'uomo" , sempre e  comunque , persino nelle  condizioni di  discriminazione sociale in cui  essa  può trovarsi. Questa  consapevolezza  e  questa   fondamentale  vocazione  parlano  alla donna  della  dignità  che riceve  da Dio stesso, e  ciò  la rende  "forte"e consolida  la sua vocazione  . In  questo  modo, la  "donna perfetta"(cfr.  Prv.31,10)  diventa un  insostituibile  sostegno e una  fonte  di forza spirituale  per  gli  altri, che  percepiscono  le grandi  energie  del  suo spirito. A  queste  "donne  perfette"  devono  molto  le loro  famiglie  e talvolta intere Nazioni.
Nella  nostra  epoca  i successi  della  scienza  e della tecnica  permettono  di  raggiungere  in  grado finora  sconosciuto un  benessere  materiale  che,  mentre  favorisce  alcuni , conduce  altri  all'emarginazione . In  tal modo , questo progresso  unilaterale può  comportare  anche  una  graduale  scomparsa  della  sensibilità per l'uomo , per  ciò  che  è  essenzialmente  umano . In  questo  senso  , soprattutto  i  nostri  giorni  attendono la  manifestazione  di quel  "genio"  della  donna  che  assicuri  la  sensibilità  per l'uomo  in ogni  circostanza: per il fatto che  è uomo! E perché  "più  grande  è la carità"(1Cor 13,13).
Pertanto  , un'attenta lettura  del  paradigma  biblico  della "donna"--dal Libro  della  Genesi sino all'Apocalisse--conferma  in  che  consistono  la dignità  e  la  vocazione della  donna  e  ciò  che  in essa  è  immutabile  e  non perde  attualità, avendo  il suo  "ultimo fondamento in Cristo ,  che è  sempre  lo stesso  : ieri ,  oggi  e nei secoli". Se  l'uomo è affidato  in modo  speciale  da Dio alla donna , questo  non significa  forse  che  da lei  Cristo si attende  il  compiersi  di quel  "sacerdozio  regale"  (1Pt 2,9) , che  è la  ricchezza  da lui  data  agli uomini?  Questa  stessa eredità   Cristo  , sommo ed  unico sacerdote della  nuova  ed  eterna  Alleanza  e Sposo  della Chiesa , non cessa  di sottomettere al Padre mediante lo  Spirito Santo, affinché  Dio  sia "tutto  n tutti"(1 Cr  15,28). Allora  avrà  compimento definitivo la verità  che "più grande  è la carità"(1Cr13,13)

Credo profondamente nell'emancipazione della donna, che nella società occidentale , ha raggiunto grandi livelli, mentre la donna ancora oggi, in molte parti del mondo, vive in una condizione di "schiavitù".  Sono inoltre del parere che la donna  deve entrare nella società in modo attivo, mediante  e con la sua "femminilità" , un termine che una volta mi è stato contestato da un sacerdote, perché ,per la sua tremenda ignoranza, era sinonimo di "sex appeal". Lo squallore dell'ignoranza!

martedì 11 febbraio 2020

IL SISTEMA DEMOCRATICO NELLA COSTITUZIONE ITALIANA di Alberto Romagnoli "Le libertà civili nella nostra Costituzione"

1122020

4)  La  libertà  della scienza e dell'insegnamento:
Un  altra  libertà  che  la  Costituzione  ha  sentito il bisogno  d'affermare è quella dell' Art.33:"L'arte e la  scienza  sono  libere e  libero  è l'insegnamento". Si potrebbe  pensare  che  una  simile  affermazione  sia  superflua, ma  non  si  dimentichi  che  i regimi  totalitari  si  chiamarono  tali, perché  vollero  esercitare  le loro  direttive  e il  loro  controllo  su  tutte  le attività  intellettuali , non facendo  distinzione  fra  quelle  politiche  e non  politiche, e pretesero  incatenare  anche  queste  ultime  alle  loro  ideologie  considerate  infallibili. In  questa  libertà  dell'arte  e della  scienza  è invece  una  delle  più  alte  conquiste  della  dottrina  liberale, ed  è  opera  saggia  e civile  che  lo Stato  non  soltanto  assicuri  questa  libertà  , ma  la sostenga  e  l'incoraggi. Purtroppo  nemmeno  l'opinione  pubblica  è sempre  abbastanza  liberale  al riguardo, per  lo meno  in certi  paesi, e  spesso avviene che  di conservazione ,  preconcetti  o  politici o religiosi  vedano  in  essa  una  vana e  pericolosa  pretesa  piuttosto  che  la stessa  ragione  di  vita  della  collettività umana  e  del  singolo  uomo.
Nello  stesso  titolo  , all' Art.  33,  già  citato a proposito  della  libertà  dell'arte  e della  scienza  e  della  libertà  del loro insegnamento  , è  stabilito  :"  Enti  e  privati  hanno  il  diritto  d'istituire  scuole  ed  istituti  d'educazione , senza oneri  per lo Stato". Con  questa  dichiarazione ,   la Repubblica  ha  abbandonato  il principio  d'una  scuola  unicamente affidata  allo Stato. Si  ammettono  accanto  alle  scuole  di  Stato , che  questo  s'impegna  d'istituire  "per  tutti  gli  ordini  e gradi ",  quelle  scuole  , istituite  da privati o  da enti,  che  diano  però  garanzia  d'essere  idonee al  loro  fine  , in modo  che  il trattamento  degli alunni  risulti  equipollente  a quello  degli  alunni  di scuole statali.
La  disposizione  per cui  le scuole   private  non debbono  importare  oneri  per lo  Stato , viene  comunemente  interpretata nel  senso che  non sia  inibito  allo Stato  di  sovvenzionare  scuole  private , ma che  non si  verifichi  un diritto  da  parte   di queste  ad  ottenere  sovvenzioni . Questa  interpretazione  "potrebbe  approvarsi  se  nell'applicazione  della  norma  si  sfuggisse  al  pericolo  di  assegnare  le  sovvenzioni  con  criterio  di parte, cioè   non in  considerazione  della maggiore  efficienza di didattica , ma  solo  dell'ideologia  cui  la scuola  sia  informata  , e  quindi  di  compromettere  la  funzione   di arricchimento  spirituale  , che  la scuola  può  adempiere  quando  non mortifichi  lo spirito  critico  del discente  e lo metta a contatto  con i vari  orientamenti  spirituali, senza apriorismi  dogmatici"(C. Mortati, Istituzioni  di  diritto pubblico).
L'art. 33  immette  nella Costituzione  l'esame  di Stato da sostenere,   in  parità  di  condizioni, in  tutti  i tipi  di  scuola  pubblica  e privata.

5)  La  libertà d 'associazione  e di  riunione:

L'associazione  comporta  l'accordo  permanente  di  varie  persone  per  il  raggiungimento  d'un   fine  comune , che  può  essere  commerciale , religioso , scientifico, ecc. La  riunione  suppone  un  convegno  temporaneo  di  più  persone   per  discutere  o  deliberare  sopra  un  certo  argomento , e  comprende  anche  cortei  e  dimostrazioni . La  nostra  Costituzione  è  assai  liberale  riguardo  all'una  e  all'altra. Per  le riunioni , anche  in luogo  aperto al pubblico,  alle  quali  cioè chiunque  può  accedere  , non è  richiesto  preavviso. Quando  si  tratti  di  luogo pubblico, ad  esempio  una  pubblica  piazza , deve  invece  esser  dato  preavviso  alle  autorità , che  possono  vietare  "soltanto  per  comprovati  motivi di sicurezza  o  d'incolumità  pubblica  ". La  riunione  pubblica  non può  dunque  esser  vietata  per motivi  che  attengono alle sue finalità, alla  qualità  delle  persone , ma  solamente  per motivi d'igiene---ad esempio in tempo  d'epidemia o  quando  vi sia giustificato timore d 'incidenti violenti. Questa  norma  del'art. 17 ha  pieno  vigore , e  con  ciò  si  debbono intendere abrogate  le  norme  ante--riunione  vigenti  e assai più restrittive, della  legge di pubblica sicurezza.
All'art. 18 è  detto  "I cittadini  hanno diritto  di  associazione  liberamente  , senza  autorizzazione, per  fini che  non siano vietati  ai  singoli  dalla legge penale".Vietate dalla  legge  penale  sono  le associazioni  a  delinquere  , gli  accordi, cioè , di tre  o più  persone per promuovere  , organizzare ,  commettere delitti. "Sono " altresì  "proibite  le associazioni  segrete  e quelle  che  perseguono  , anche  indirettamente, scopi  politici  mediante  organizzazioni di  carattere militare ".  L'autorità  non può  dunque  né  vietare , né sciogliere  qualunque  altra  associazione, né  impedire ai  soci  di compiere  gli  atti  della  vita  sociale.
Norme   particolari  si  hanno  per  le associazioni  politiche , che  è  come  dire  per  i partiti politici. Per  l'art. 49:" Tutti  i cittadini  hanno  diritto  d'associarsi  liberamente  in partiti per  concorrere  con  metodo democratico  a  determinare  la  politica nazionale".  Con  l'ultima  frase  si è  voluto  significare che  il partito  politico  deve  ricercare  la  propria  via  e  il successo  unicamente  per  mezzo  di voti liberamente  ottenuti  , escludendo  che  siano  partiti politici quei  movimenti  che  s'impongono con la sopraffazione  e  la violenza.
L'art. 12  delle  disposizioni  transitorie  aggiunge:"è vietata  la  riorganizzazione, sotto  qualsiasi  forma, del disciolto  partito fascista".  La  disposizione  ovviamente include  anche  quei  partiti  che,  senza  assumerne  il nome , tuttavia  si  valessero  dei metodi e  degli  ordinamenti fascisti.  La  legge  del  12  giugno  1952,  n.  640  , che  ha  dato attuazione  alla disposizione ,  chiarisce:" Si  ha  organizzazione  del disciolto  partito fascista quando  un'associazione  o  un  movimento  persegue  finalità  antidemocratiche proprie  del  partito  fascista, esaltando,  minacciando o usando  la violenza  quale  metodo  di lotta  politica  , o  propugnando  la  soppressione  delle  libertà  garantite  dalla Costituzione o  denigrando  la democrazia, le  sue  istituzioni , i valori  della Resistenza, o  svolgono  opera  razzista, ovvero rivolge  la sua  attività  all'esaltazione  di esponenti ,  principi,  fatti  e metodi  del partito , o  compia  manifestazioni  esteriori  di carattere  fascista".

6)  La famiglia:

Nel  titolo  2,  Rapporti  etico-sociali , hanno  particolare  rilievo  alcune  norme  che  si  riferiscono  alla famiglia . L'art.  29  dichiara :"La  Repubblica  riconosce  i diritti  della  famiglia  come  società  naturale  fondata  sul matrimonio".Con  ciò  si è  voluto  affermare l'autonomia  dell'ordinamento familiare  . Essendo  la famiglia  un  organismo  , per  la  natura  e per la storia ,  preesistente  allo Stato ,  questo deve ingerirsi di essa  solamente  per  quel  tanto  che è necessario al benessere  e  all'ordine  della  società,nella  considerazione  che  altri vincoli, l'affetto, il  costume , la religione, costituiscono  la miglior  salvaguardia  della  sua saldezza e sanità  morale. La famiglia  è  già  ampiamente  regolata  dal codice  civile nel  suo  sorgere  , nei diritti e doveri  reciproci fra i suoi  componenti, ma  la Costituzione  s'impegna  di proteggerla con  misure  economiche  e altre  provvidenze.

FAVOLE LA FONTAINE

1122020

La  Canna  e  la  Quercia

Disse  la  Quercia  ad  una Canna  un giorno;
--Infelice  nel mondo  è il tuo  destino;
non ti  si posa  addosso  un  uccellino,
né  un soffio  d'aria  ti svolazza  intorno,
che  tu  non abbia  ad  abbassar  la testa

Guarda  me,  che  gigante a  un  monte eguale,
non  solo  innalzo  contro  il sol  la  cresta,
ma  sfido  il temporale.
Per te  sembra  tempesta  ogni  sospiro,
un  sospiro  a me  sembra  ogni tempesta.

Pazienza  ancor  , se concedesse  il Cielo
che  voi  nasceste  all'ombra   mia  sicura:
ma  vuole  la  natura
farvi  nascer  di  solito  alla  riva
delle  paludi,  in mezzo  ai venti  e al gelo.

---La  tua  pietà  capisco  che  deriva
da  buon cuore, --rispose a lei  la  Canna.--
Il vento  che  mi affanna
mi  può  piegar  , non  farmi  troppo  male,
ciò  che  non sempre  anche  alle  querce arriva.

Tu  sei  forte , ma  chi  fino  a  dimani
può  garantirti  il legno della  schiena?-
E  detto  questo  appena,
il più  forte  scoppiò   degli uragani,
come  il  polo  non  soffia  mai  l'uguale.

La  molle  Canna  piegasi,
e resiste  la  Quercia  anche ai  più  forti
colpi  del  vento,  per  un  po'  , ma  infine
sradica  il vento  il tronco,
che  mandava  le foglie  al ciel  vicine,
e  le  barbe  nel   Regno imo  dei morti.

Il Lupo  e  la  Volpe  davanti  al Tribunale  della  Scimmia

Un Lupo   , che  accusò  di  ladreria
una  Volpe  birbona  sua  vicina,
o  vera  o falsa  che  l'accusa  sia,
davanti  al tribunal  d'una  Bertuccia
senza  tanti  avvocati  la trascina.

A  memoria  di scimmia  imbroglio  simile
giammai  non  s'era visto  , anzi  si dice
che  a  districare  il  bandolo,
la  Bertuccia  sudò  quattro   camicie.

Dopo  molte  proteste  e grida  e repliche,
il giudice  , ch'è  vecchio  del  mestiere,
--Basta , --rispose  lor , --o  falso o vero,
pagate  entrambi e  che sia  finita.

Tu , Lupo, paga, perché fai figura
d'accusator   bugiardo,
e tu,  perché  sei ladra  di natura--,

Pensò  la Scimmia, a torto od a ragione,
che  il  luogo  dei  birbanti  è la  prigione.

sabato 8 febbraio 2020

Sulla libertà di stampa:

18--2--2020
AEROPAGITICA,   1644   JOHN   MILTON

Io  non nego  che  non  sia  di  grandissima  importanza  , nella Chiesa  e  nello   Stato  , guardare  con  occhio  vigile  anche  i libri,  oltre  che  gli uomini, e quindi  bandire  , imprigionare  e  far   giustizia  di essi  come  di  malfattori ; poiché i libri  non  sono morte  , ma  possono contenere una  potenza  che  può  essere  tanto  viva  quando  l' anima di colui del  quale  sono  le creature. Io  so che essi  sono  così  vigorosamente  produttivi  come  i  denti  del  drago  che,  secondo  la leggenda ,  furono  sminati  da  Cadmo  e  dai  quali  sorsero   guerrieri  armati. Ma  bisogna  andar  cauti,  perché   chi  uccide  un  uomo  uccide  una persona  ragionevole, immagine  di Dio, ma  colui  che  distrugge  un  buon libro  uccide  la ragione  stessa, uccide  l'immagine  stessa  di Dio,  colpendola nel  punto  più  vitale.
In  questo  mondo, il bene  e il male  procedono  confusi  insieme, e  la conoscenza  del bene  è  mescolata  e  unita  con  la  conoscenza del male ,  ed  ha  con  il male  tante  rassomiglianze  difficili  da  discernere  e  da  separare. Che  cosa  si  può  scegliere, da  che  cose ci si  deve  astenere  , se non  si  conosce  ciò  che  è  male?  Colui  che  conosce e vede  il vizio con  tutte  le sue  esche  e con  tutti  i suoi  allettamenti , e  tuttavia  se ne  astiene , e  conosce e  discerne  , e  ancora  preferisce  ciò  che  è il  vero  bene, è  il  vero pellegrino cristiano.
Non  posso  lodare  una  virtù  scontrosa  e chiusa, senza  esercizio  e corta  di respiro, che  non  esce fuori  a vedere  i suoi avversari , ma  che  furtivamente  si ritrae  dalla  gara  dove  l' alloro immortale  tocca  a  chi  ha  corso  nel  caldo e nella  polvere.
Così  la  conoscenza  e  l'esame  del vizio sono  necessari alla  costituzione  della virtù  umana , e  così la conoscenza  degli  errori  è  necessaria  alla  confermazione  della  verità.

ESSAYS    MORAL,  POLITICAL  AND  LITERARY      DAVID  HUME

Nessun' altra  cosa  sorprende  di  più  uno  straniero  che  l'estrema  libertà  della  quale  gode  il  nostro  paese  in  fatto  d'informazione e  di  critica  d'ogni  disposizione  presa  dal  re  e  dai  suoi  ministri. Poiché  tale  libertà  non è  concessa  da  nessuno  altro  governo, sia  repubblicano  sia  monarchico, in  Olanda o a Venezia, in Francia  o in Spagna, può  dare  occasione  alla domanda: come  mai  soltanto  la  Gran Bretagna  gode  di  questo  peculiare  privilegio?  La  ragione  per  cui  la  nostra  legge  consente  tale  libertà  mi sembra  che  si  debba  ascrivere  alla  nostra  forma  mista di governo, che non  è né  interamente  monarchica,  né  interamente  repubblicana.  Si  troverà  , se  non  sbaglio , che  i due  estremi  d'un  governo  ,libertà  e schiavitù , s'avvicinano  molto  fra  di loro  e che  , se  ci si  stacca  dagli  estremi e si  mescolano  insieme  un po' di monarchia  con  la  libertà, il governo diventa  sempre  più  libero , e  se, d 'altra  parte  , si  mescola  un  po'  di libertà  con  la  monarchia, il  giogo  diventa invece  sempre più pesante  e intollerabile.

venerdì 7 febbraio 2020

EBRAISMO: GUARDANDO ALLA PACE, SEMPRE

7--2--2020
Ecumenismo,  cammino  per  un  dialogo con  i nostri  "fratelli  maggiori" , gli  Ebrei, e  con  tutti  i nostri fratelli  cristiani;  è  unione  in   quell'unico  Dio  che  "fece  il cielo  e  la  terra",  e  che  creò  tutto  il genere  umano,  nella  sua  sapienza  senza   divisioni  di  credo: mentre  , nella  "sapienza"  dell'uomo  con  infinite  divisioni  che  spesso  , seppur  minime  e  talvolta  insignificanti , riescono  a  dettar  legge  e a  ostacolare  quel  cammino  verso  Gerusalemme, dimora  del Santo.
Qualcosa  unisce  noi  tutti  : il libro  (Torah,  Bibbia, Scrittura  , Antico  e  Nuovo  Testamento...),  una  lunga  , bellissima  "lettera  "  che Dio  ha  dettato  all'uomo: Parola  di  Dio--parola degli  uomini  che  racchiude  in sé  radici  e  futuro del genere  umano,  della  creazione  tutta  . Una  biblioteca  da cui  fuoriescono  voci  di  differenti  epoche  ma  che  "urlano"  l'identico  messaggio: la salvezza.
Al di là  dei  ritualismi  che  appartengono  a scelte  umana  non  sempre  dettate  da  sincera  fede  e  intelligenza  , ma  spesso  da  bieco  fideismo  e ignoranza , il Libro  diviene  l'emblema  puro  di ogni  credente ,  punto  di  partenza , di riflessione , di  preghiera  e  soprattutto dettato  di vita  , e  al  contempo  depositario  incontrastato  della  sapienza  divina. E  non è azzardato  dire:  che  solo  da questo  quotidiano      "nutrimento " potrà uscire   l'uomo nuovo,  la nazione  santa, l'Adam-Izrael che  è tutti-e-tutto. Importante: sensibilizzazione,  informazione  e  approfondimento  del "vincolo  con cui  il  popolo  del Nuovo  Testamento  è spiritualmente  legato alla stirpe di Abramo. Infatti:  il rapporto  cristiano- ebraico  , impostato  su  basi  nuove  dal Vaticano  2°, non  deve  più  essere  un impegno  solo  di  vertice   nella Chiesa  ,  di  alcuni gruppi  o movimenti, ma  deve  diventare  coscienza  ecclesiale  di base.
La  coscienza  cristiana  di fronte  all'elezione  di Israele; è questo  un argomento  che  sta  all'inizio dell'ispirazione   di tutta  la storia  della salvezza  e  che  tuttavia  è  così  spesso   frainteso  e addirittura  negato. è  quindi  più  che mai  opportuno  che  le   comunità  cristiane , nella  loro  meditazione  e  nel  loro  annuncio della  parola , prendano  coscienza  in  modo  nuovo  di  questo  argomento  che  ci   coinvolge  tutti.[...]Anche  se  per il cristiano  l'alleanza  è stata  rinnovata  in  Gesù  Cristo, l' ebraismo  deve  essere  considerato  dai  cristiani   come  una  realtà  non solo  sociale  e storica , ma  soprattutto  religiosa; non come  la reliquia  di un  passato  venerabile  e superato , ma  come  una  realtà  vivente  lungo  i tempi .

PREGHIERA  DEI FEDELI:
Convinti  che  ebrei  e  cristiani  siano  così  apparentati  che  non possiamo  ignorarci, rivolgiamo  la  nostra  preghiera  a  Dio , Padre  comune , principio  e  fonte  di   ogni bene.

=Benedetto  sei Tu  , Signore  Dio  nostro  re  del mondo , che  con  imperscrutabile amore  hai scelto  Israele  quale  tua   particolare  proprietà  e hai  continuato  a manifestargli  i tuoi  favori. Fa   che  anche  noi  cristiani  possiamo  conoscerlo  e  amarlo  secondo  il tuo  esempio  . Preghiamo

=Perché  cristiani  ed  ebrei  possiamo  vincere  le differenze  e  riconoscere    gli uni  negli altri   un dono dell'amore  di Dio  nella  storia. Preghiamo.

=Perché  l'insegnamento religioso ,  la catechesi  e  la predicazione  incoraggino una  conoscenza  più  approfondita  della  tradizione  ebraica vivente  e   formino  non solo  allo'obiettività , alla giustizia  e alla tolleranza  , ma anche  alla  comprensione  e al  dialogo. Preghiamo.

=Perché , in sincera  amicizia  con  i fratelli ebrei , possiamo  adempiere  insieme  al servizio  comune   verso l'intera umanità,  al fine  di rendere  presente  la santità  del nostro  unico Signore  in noi  stessi, nelle  nostre famiglie  , nella  società  e  nella  creazione. Preghiamo.

=Perché , siamo vigilanti  e  risoluti  a  condannare  e a  eliminare totalmente  principi  e situazioni  di  antisemitismo  e  di razzismo, nella  consapevolezza  di  operare  per  un umanità  rinnovata. Preghiamo.

Credo  profondamente, che solo in un cammino verso  l'ebraismo,, e  verso, i miei fratelli ebrei potrò , conoscere meglio la mia fede , e Colui che Amo dal profondo del mio cuore.  Non debbo mai dimenticare , la mia  appartenenza, nella mia fede cristiana, al mondo ebraico.

mercoledì 5 febbraio 2020

IL SISTEMA DEMOCRATICO NELLA COSTITUZIONE ITALIANA DI ALBERTO ROMAGNOLI :"Le libertà civili nella nostra Costituzione "

5--2--2020
2)   La  libertà  personale:
Fra  i diritti  di  libertà  il primo  di cui  si  fa  parola  è  il diritto  di libertà  della  persona,  qui  intesa  nella  sua   entità  fisica. La  Costituzione  vuole  che  il cittadino sia  posto al riparo  dalla  detenzione, dall'ispezione, dalle  perquisizioni  personali  arbitrarie. Questi atti,  e  ogni  altra restrizione  della  libertà  personale, sono  tuttavia  consentiti quando  sussistano  le condizioni  particolari  contemplate  dall' Art.  13,  per  il quale  l'autorità  di pubblica sicurezza può  adottare, in casi  eccezionali e urgenti, provvedimenti  provvisori, ma  occorre:  1)  che  questi  casi  siano  tassativamente  indicati  da  una  legge  ;  2) che  vengano  comunicati  entro  quarantotto  ore  all'autorità  giudiziaria,  a  cui  spetta  constatare  che  la legge  è  stata  osservata;  3)  che  questi provvedimenti  abbiano  carattere  eccezionale e siano  dettati  da necessità  ed  urgenza;  perciò  una  legge che  ingiustamente  ampliasse  i poteri  della  polizia sarebbe  anticostituzionale.
Riguarda  la  libertà personale , la  norma  dell' Art. 32,  per il  quale nessuno  può  essere  sottoposto  a  un  trattamento  sanitario  se  non  per disposizione  di legge  ;  questa  non può  in  nessun  caso  violare  i limiti  imposti  dal  rispetto  della  persona  umana.
Si  ricollegano  strettamente  alla libertà  della  persona anche  tutte  quelle  norme  che si prefiggono  un  sistema  penale  equo  e sicuro  , per  cui  "   la difesa  è un  diritto  inviolabile  in ogni  stato  e grado  del procedimento"(art. 24);  la difesa  consiste  non  soltanto  nell'essere  udito  e  nella  valutazione  delle circostanze  a  favore  , ma  anche  nell'essere  assistito  da un  componente  in  diritto ( procuratore , avvocato), liberamente scelto.
Per  l'art. 25 "Nessuno   può essere  distolto  dal  suo giudice  naturale  precostituito per  legge ". Norma  , questa, d'estrema  importanza , con  la quale  si  vuole  impedire l'ingerenza  di qualsiasi  autorità  nello svolgimento  della  giustizia.  Per  chiarire  chi  debba  intendersi  per  "giudice naturale"  , citiamo  il caso  della  competenza  per  territorio  , secondo  la  quale , se il tizio  incorre  in un reato  o è  citato  da un  suo  creditore , non può  ---salvo  eccezioni  ben  chiare e  giustificate   nella legge  --comparire   dinanzi  a  un  giudice  diverso  da quello  che  la  legge  gli  assegna, vale a dire  dinanzi  a un  giudice  che  non  sia  quello  del  luogo  dove  il fatto è avvenuto  o  dove  lui, debitore  , risiede.
"La  responsabilità  penale  è  personale", dice  l' art. 27.
"L' imputato   non  è  considerato  colpevole fino  alla   condanna  definitiva"(art. 27).  Fino  alla  condanna  la  carcerazione  è preventiva,  e  valgono per  essa  limiti  stabiliti  dalla  legge. Nessuno  può  essere  punito se non  in  forza  d'una  legge in vigore  prima  del fatto compiuto"(art. 25).  è  il  famoso  principio dell'irretroattività  della legge.  è  evidente  che  la  violazione  di questo   principio  porrebbe  il cittadino in  un  perenne  stato  d'insicurezza, poiché  non  sarebbe  più  in grado  di distinguere   il lecito  dall'illecito. In fondo , il diritto  scritto  nasce   proprio  da  questa  esigenza  della sicurezza  del diritto, e  la  Legge  delle  12     tavole, incise  nel bronzo, ne  fu  un famoso  esempio.
"Le  pene  non  possono  consistere  in  trattamenti  contrari  al  senso  d'umanità  e  debbono  tendere  alla  rieducazione   del condannato"(art. 27)
L'arresto e la detenzione  preventiva  sono  connessi  ad  un  regolare  procedimento penale , che  si svolge,  con  le  dovute garanzie  , dinanzi  ai tribunali.   Un' altra  norma  severa  a  difesa  del cittadino  in istato  d'arresto  o di detenzione  è quella  dell'art.  13,  che  stabilisce : "  è punita  ogni  violenza  fisica  e  morale  sulle  persone  comunque  sottoposte  a restrizioni  di libertà".

3)  La  libertà  di pensiero  e di  discussione:
è dalla  Costituzione  energicamente  difesa  "la  libertà  e  la segretezza  della  corrispondenza  e  di ogni  altra  forma  di  comunicazione"(art. 15), che  può  essere  limitata  soltanto  con  atto  motivato  dell'autorità   giudiziaria  e con  le  garanzie  stabilite  dalla  legge.
"Tutti  hanno il diritto  di  manifestare  liberamente  il  proprio  pensiero  con  la  parola  , lo scritto  e ogni  altro  mezzo  di diffusione"(art. 21).  Questa  ,  che  è  la suprema  fra  tutte  le libertà , può  essere  limitata  solamente  dalla  legge  penale  per  quelle  manifestazioni  che  costituiscono  reati  (ingiuria, diffamazione, ecc.).
In  detto  articolo  21  particolarmente  si  insiste  sulla  libertà  della  stampa,  la quale  "non  può  essere  soggetta  ad  autorizzazioni  o censure".  Non  è dunque  mai  consentita   la  proibizione  d'una  pubblicazione , ma  si  può  tuttavia  procedere  al  sequestro , presso  lo stampatore  e i  rivenditori , per  impedire  la  diffusione ,  avendone  l'autorità  avuto conoscenza  per  le stesse  vie  per  cui  può  prenderne conoscenza  il pubblico , e  sempre  che  il  contenuto  della  pubblicazione  costituisca  un  delitto  previsto  dalla legge  sulla  stampa(offesa  al pubblico  pudore,  oscenità, ecc.). Eccezionalmente il sequestro  può  essere  eseguito  dall'autorità  di  pubblica  sicurezza"quando  vi  sia  assoluta  urgenza  e  non sia  possibile  il tempestivo  intervento  dell'autorità  giudiziaria".  Disposizione , questa, che  in  pratica  può  ledere  la libertà  di  stampa,  abbandonando  un  atto  , che  esige  un delicato  senso  d'opportunità, agli organi  di polizia.  Sono inoltre  vietati  "gli  spettacoli  e tutte  le altre manifestazioni  che  siano  contrari  al buon  costume".  Anche  l'affissione  in  luogo pubblico  di  scritti  o  disegni è  tutelata  dalle  stesse  norme  costituzionali riguardanti  la  stampa.
La  libertà  religiosa  è  difesa  dalla Costituzione  come  diritto  "di  professare  la propria  fede  religiosa , in  qualsiasi  forma  , individuale  o associata  , di  farne propaganda  e di  esercitarne  in privato  o in pubblico  il culto, purché  non  si  tratti  di riti  contrari  al buon  costume".(art. 19).