4--7--2024
Più l'idea direttiva è posta in alto , più essa allontana dalla realtà il nevrotico che la segue . Questo stato crea sovente un sentimento di spaesamento , del quale , del resto , il soggetto non manca di esagerare l'importanza ; egli lo utilizza tendenziosamente in modo da potersi preparare una ritirata prudente in presenza di una situazione incerta. In opposizione a questa tendenza a battere in ritirata , esistono altri soggetti che provano spesso un sentimento ingiustificato di familiarità con la situazione data, un sentimento di "déjà vu", che si serve d'una analogia nascosta come di un mezzo di segnalazione , di incoraggiamento .
Esagerando l'idea che egli si fa della sua personalità , e attaccandosi con tutte le sue forze alla certezza che questa esagerazione gli procura , l'ammalato giunge a sentirsi (e ad essere veramente ) staccato dal mondo , sentimento e fatto ai quali egli non manca di far subire egualmente un'esagerazione tendenziosa.
La paura di tutto ciò che è nuovo , la pesantezza dei movimenti , la maldestrezza, la timidità , la taciturnità , ecco alcuni dei tratti che caratterizzano il nevrotico staccato dalla realtà e occupato a interpretarla , a ricostruirla a suo modo , a rappresentarsela come ostile o come se per lui non avesse alcuna valore. Nei casi meno gravi il soggetto trova allora una contro-finzione che lo riavvicina alla realtà.
Il sentimento di spaesamento e quello di familiarità che si osservano nelle nevrosi hanno la loro analogia negli avvenimenti e nelle esortazioni di una voce interna che si sente nel sogno , nelle allucinazioni , e nella psicosi. Il sentimento di spaesamento mostra che il paziente non si sente adatto alla vita sulla terra., che egli si considera già come un essere pressappoco superiore , al quale la vita non offre nulla che lo allieti.
In questa categoria si possono inserire certi sentimenti d'ordine generale ispirati anch'essi dall'orgoglio. L'ammalato si sente cioè vivere come in un sogno , è imbarazzato , a disagio , ed ha l'impressione di non essere ciò che tutto il mondo crede.
è facile vedere l'analogia esistente tra questo stato da un lato , e "l'isolamento ", lo stato crepuscolare , i deliri , perfino l'estasi, dall'altro.
= questa volta si tratta di vera psicosi; ma rileggendo il testo e verificando il profilo del nevrotico, posso verificare come certe mie osservazioni si avvicinano alla visione dell'autore.
Io definisco : frustrato , fallito ed impotente una determinata figura, che posso osservare, ma che certo ha molto della figura del nevrotico.
Metto al centro sempre come concausa di una determina situazione quelle che , definisco: frustrazioni, ma che l'autore definisce malsicurezze, le cause prima del nascere di una sindrome nevrotica.
Amo, osservare il mondo che mi circonda senza , volerlo per questo motivo giudicare, ma solo comprendere. Perché ciò che è male non nasce dal nulla, ma affonda le sue radici , nello sviluppo somato-psichico del soggetto, e quindi nell'impatto del stesso con la realtà oggettiva.
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