9--6--2024
Commento a: Mc 2,23-3,6
In questo passo del Vangelo vediamo risplendere in Gesù la sua natura divina , e la sua umanità . Gesù indica con autorità ai suoi interlocutori l'essenziale dell'atteggiamento religioso . Il contatto vivo con la realtà di Dio , di fronte al suo volto, che penetra intimamente il cuore dell'uomo e lo pone nella verità reale , è ciò che permette di giudicare le azioni lecite.
Signore , dammi la tua luce così da avanzare nella tua verità!
Vieni poi la verità dell'uomo ; la sua verità che risiede nel più profondo della sua coscienza e lo fa vivere come uomo, capace di giudicare nella verità ciò che è lecito e ciò che non lo è . Possiamo dire che la luce della verità di Dio , riflettendosi nella coscienza dell'uomo , lo costituisce come tale , capace di discernere la verità.
Queste due attitudine di verità davanti a Dio e a se stessi sono fondamentali nel cristiano, che deve ricercare nella preghiera , nel dialogo sincero con Dio.
Gesù si mostra così profondamente umano : nella sua pietà nei confronti del malato e nel suo sguardo indignato ferito , reazione umana davanti alla falsità dell'uomo , che non vive davanti a lui in verità , e si perde in invenzioni che lo disorientano e lo pervertono , creando atteggiamenti di duplicità e di intrigo.
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