25--6--2024
Esprimiamo molte riserve , sull'obiettivo strategico che il Piano Mattei indica nel: " prevenire le cause profonde delle migrazioni irregolari " . Devo ammettere che ogni tanto abbiamo l'impressione di vivere in un mondo capovolto : ci si domanda se con la cooperazione internazionale o con il Piano Mattei "li" aiutiamo a casa "loro" , col retropensiero di contenere i flussi migranti . Certo lo "sviluppo" potrà attenuare il fattore che spinge milioni di persone a lasciare i loro Paesi , ma lo farà nel medio periodo.
C'è un primo paradosso in effetti sono "loro" che aiutano "noi" a casa "nostra" , prendendosi cura dei nostri anziani , costruendo le nostre case, sostenendo le nostre pensioni , lavorando nei nostri ristoranti , raccogliendo la nostra frutta , creando nuove imprese e quant'altro , E c'è un secondo paradosso : sono loro stessi che aiutano "se stessi" a casa "propria", con le loro rimesse di emigranti. I flussi di rimesse verso i paesi meno sviluppati ammontano a oltre 600 miliardi di dollari (data ONU 2022), valore superiore a quello di tutti gli investimenti esteri diretti verso quei Paesi e ben tre volte superiori ai 204 miliardi di aiuti allo sviluppo in essi investiti . In quest'ottica allora è da considerare cooperazione allo sviluppo anche una politica delle migrazioni che non si esaurisca in operazioni di respingimento e di polizia ma che sia anch'essa parte integrante della politica estera , con la politica del lavoro , dei servizi sociali e dell'istruzione. In una strategia di gestione e di integrazione di chi sarà italiano . Nel rispetto delle leggi e delle convenzioni internazionali.
Per tutte queste ragioni auspichiamo , un effettivo coinvolgimento della rappresentanza del sistema della cooperazione internazionale italiana. In questa prospettiva consideriamo positivamente la presenza delle tre reti di Ong , AOI, Cini e Link 2007 , nella cabina di regia per il Piano Mattei.
Nessun commento:
Posta un commento