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giovedì 6 luglio 2023

Uscire dall'incubo!

6--7--2023

 Ho un'educazione  unica!  La mia educazione spirituale  inizia da bambina; io e i miei fratelli siamo stati affidati rispettivamente: alle suore  di Sant'Anna, del collegio Bufali e i miei fratelli al Sacerdote  Motta della parrocchia Cristo Re. Avevamo circa 5 anni.
Abbiamo  ricevuto dell'attenzioni particolari, e per molti anni ho provato  , un senso di colpa nei riguardi di altri bambini , che  in qualche modo erano trascurati.
Per questo motivo , sono stata sempre accolta con grande gioia, e cortesia dovunque , io sia andata; Sacerdoti, religiosi e religiose.
Se  , oggi ho potuto intraprendere  il lungo cammino , spirituale ,  lo debbo a chi si è prodigata\o per darmi il molto.  Nelle mie preghiere sono sempre presente tutti , e nel mio cuore c'è una grande gratitudine .
Portare , l'acqua che disseta, in questo deserto , nel quale versa la nostra società , è stato  da molto tempo , il mio punto fermo. Ho iniziato tanti anni fa , con i bigliettini, di auguri: compleanno, onomastico, Natale Pasqua , Epifania; l'obiettivo era   porgere all'altro , amico, parente, ecc, un pensiero  del Vangelo, tale da indurre chi lo riceveva, a riflettere leggendolo. A poco a poco, ho utilizzato questo metodo , con i miei  colleghi  all'università , con quei colleghi con i quali ci ritrovavamo  alle lezioni , facendo gruppo.
Uscita, viva dall'incubo : Anna Maria Carbonaro--Pina Bella , ho iniziato a frequentare  l'università , con il corso del Professore Romeo, per gli esami di patologia chirurgica.
Nel mio progetto di medicina, la chirurgia era al primo posto, dato che per colpa di Anna Maria Carbonaro avevo perso , esami e internato con il   professore Latteri, mi presentai al professore  Romeo, con il mio libretto, mi accettò senza riserve . Il mio libretto universitario è il frutto di un lungo lavoro, di studio e di tanti sacrifici!
Prima di procedere nel racconto, desidero mettere in evidenza , l'ambiente dell'università, almeno quando c'ero io. La facoltà di medicina è la facoltà più grande, e in essa sono presente le baronie. L'ambiente di chirurgia, è il più ricco di baronie, ma anche di tanti limiti, e quindi di tante miserie, e squallori; inoltre la donna siciliana che entra in medicina, trova una via , quella di sempre ,  antica come l'umanità, dell'alcova , via con la quale si superano esami , si fa carriera. La cosa che mi nausea, è  che queste donne sono molto rispettate.
Questo ambiente l'ho sempre condannato e lo condanno!
Allora ero la presidente  degli oblati secolari di San Benedetto, ho voluto attraversare le tenebre di questo ambiente, munita solo delle mie forze  intellettuali, e delle mie certezze. La mia corazza di combattimento era costituita: 
=la mia serietà, e la mia onestà;
=la  mia preparazione , il mio libretto;
=la mia fede.
Così , per il Santo Natale , di quell'anno, andai dal professore , con il biglietto di auguri.   Il Professore leggendo il mio biglietto , mi ringraziò, ed aggiunse: "Oggi non si trovano ragazze  come  lei, con queste idee, faccia  gli esami , e venga in reparto , di persone  come  lei  c'è  ne di bisogno."
Accadde ,l'inferno in quel reparto, il mondo della miseria e delle tenebre si rivoltò contro di me.
Difronte al terremoto che avevo scatenato rimasi sola. La comunità di San Benedetto ,non mi fu vicino, e la priora approfittò di questo incidente , per esprimere il suo pensiero. Lei , parlava a nome del Signore, io , era nata per il monastero. Anzi fece del tutto per fare terra bruciata attorno a me , per indurmi ad entrare in Monastero.  Non ho mai avuto alcuna vocazione monastica.
Oggi comprendo l'agire della priora, e da tanti anni l'ho perdonata. Lei non c'è più , io ho cancellato dalla mia mente  e dal mio cuore  , questo incidente , ed ho  lasciato solo i momenti belli trascorsi insieme.
Dopo questo incidente, sostenni gli esami , ma lasciai il reparto.
Per San Benedetto , mi dimisi dalla presidenza , e lasciai il monastero , al primo posto c'era la mia laurea.
Ma il vero inferno era a Belpasso , un esercito di fango guidato dal parroco Lanzafame , con i mostri dei baciapile e beghine, seguito dalle retrovie , della feccia belpassese, mi aggredì, 30 e rotti anni di persecuzione!  In questo inferno mi sono ritirata in un deserto , ed ho  studiato.  Per non impazzire, per non pensare alla morte , ho iniziato a scrivere ad Assisi, è stato  il Sacro  Convento  di Assisi a salvarmi. Oggi chiedo scusa se le mie lettere sembravano quelli di una folle, ma ero solo una ragazza onesta aggredita  da una marmaglia .  Oggi dico grazie alla redazione del giornale di San Francesco,  perché  mi  dato   la certezza  ,che la chiesa in cui credo esiste davvero ,al di là dell'orrore locale dove vivo.

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