17--7--2023
L'articolo che ho deciso di pubblicare , proviene da una rivista della diocesi milanese. L'ho pubblico per intero , perché non solo lo trovo stupendo, ma mi parla dell'Africa , che cerco, che amo, nella quale ripongo la completa fiducia , per il vero futuro di questo continente, e dei suoi popoli.
=Sono giovani, (le donne africane), brillanti , piene di coraggio e di determinazione . Sono sempre di più quelle che si distinguono in vari ambiti, e che rappresentano delle vere avanguardie in un continente dove purtroppo le donne restano troppo spesso relegate in secondo piano o confinate in ruoli tradizionali.
Le lotte ambientaliste , in particolare , hanno fatto emergere alcune figure che si sono distinte anche a livello internazionale . Vanessa Nakate, ugandese, 26 anni, la vediamo accanto a Greta Thunberg e ad altre attiviste di tutto il mondo, con le quali condivide un gran lavoro di sensibilizzazione delle giovani generazioni., ma anche di denuncia delle ingiustizie e delle diseguaglianze che condannano le popolazioni più vulnerabili a pagare il prezzo più alto della crisi climatica.
"I mari che si innalzano non aspettano . La siccità non aspetta. La carestia non aspetta. Siamo fuori tempo massimo!", sono sue affermazioni , in occasione della Conferenza delle parti delle Nazioni Unite dedicata al clima, tenutasi a Sharm el--Sheikh. Ed ha chiesto il risarcimento per i Paesi più colpiti dalla crisi climatica. Molti anni fa una donna visionaria , coraggiosa e tenace : Wangari Maathai, ambientalista ante litteram , nonché prima donna africana a vincere il Premio Nobel per la pace nel 2004, per la sua lotta a difesa dell'ambiente e a favore delle donne. Hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento anche le liberiane Johnson Sirleaf e Leymah Gbowee. Con il loro impegno e la loro tenacia , le loro battaglie e i loro successi continuano a rappresentare un esempio significativo ed una speranza , per le donne africane.
Poter accedere all'istruzione e alle cure sanitare , di poter scegliere per la propria vita e di essere riconosciute per il ruolo che svolgono nella società. Oggi le molte "eredi spirituali" di Wangari Maathai , continuano la sua strada in particolare la figlia Wanjira Maathai, esperta per l'Africa del think-tank World Resources Institute e da molte altre giovani come Gloria Majiga-Kamoto , del Malawi , oggi trentenne , che da diversi anni combatte per porre fine , in particolare , all'utilizzo della plastica monouso.. Nel 2021 è stata insignita del prestigioso Goldman Environmental Prize , conosciuto anche come "Premio Nobel per l'ambiente2
Nell'impegno di queste donne , i temi ambientali si intrecciano sempre , con le questioni dei diritti e della parità di genere . Che purtroppo hanno fatto molti passi indietro a causa della pandemia da coronavirus. Secondo l'Unesco , la chiusura delle scuole in 185 Paesi del mondo , "ha colpito in modo sproporzionato le ragazze adolescenti ,rafforzando ulteriormente i divari di genere nell'istruzione e portando a un aumento del rischio di sfruttamento sessuale, gravidanze premature e matrimoni precoci e forzati. Theresa Kachindamoto , che nel suo paese il Malawi, è sempre stata in prima linea contro i matrimoni di ragazzine che talvolta hanno solo 12 o 13 anni. Allo stesso modo è ancora estremamente diffusa un'altra pratica aberrante , quella delle mutilazioni genitali femminili. In questo campo è cresciuto il numero di attiviste, fra queste ,Musu Bakoto Sawo, trentenne gambiana che ha vissuto sulla sua pelle questo dramma, così come il matrimonio forzato. Dal Senegal alla Somalia , attraversando tutto il Sahel, sono molte le donne che provano coraggiosamente a scardinare tabù e a combattere questa forma di violenza. Tutto questo si traduce in una maggiore partecipazione in campo politico , dove è possibile trovare molte giovani africane emergenti . Un esempio , Murunwa Mutele , che in Sudafrica sfida apertamente il patriarcato e difende la necessità di una maggiore presenza delle donne in politica. Il RUANDA si conferma, primo Paese al mondo per numero di parlamentari donne. (61,3%)
=Credo che quando parliamo di Africa, dobbiamo scardinare molti tabù, ed imparare a vedere , questo continente in un possibile futuro, capace di camminare con le proprie forze. Aiutare in questo senso l'Africa ci porrebbe in un ruolo nuovo per noi Europa, un nuovo modo di rapportarci con questo continente, con i popoli africani.
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