11--7--2023
=Chi sono io? Uno dei quattro figli di un tenente colonnello in pensione, rimasto orfano a sette anni, allevato da donne e da estranei e che , senza aver ricevuto alcuna educazione mondana né intellettuale , a diciassette anni è entrato nel mondo. Non ho grandi ricchezze né un posto particolarmente brillante in società, e soprattutto manco di principi . Non ho amici influenti , non conosco il saper vivere , ma ho un amor proprio smisurato.
Sono brutto, rozzo, sporco e maleducato , nel senso mondano della parola. Sono irascibile , fastidioso , intollerante e timido come un bambino. Sono un rusticone . Ciò che so, l'ho imparato da solo , male, a spizzichi , senza ordine ; ed è ben poca cosa . Sono intemperante , indeciso , incostante , stupidamente vanitoso ed espansivo come tutti i deboli . Non sono coraggioso . La mia pigrizia è tale che l'ozio è diventato per me un'esigenza. Sono onesto , nel senso che amo il bene , sono scontento di me quando me ne allontano e vi ritorno con piacere . Eppure c'è una cosa che io amo assai più del bene : la gloria . Sono così ambizioso che se dovessi scegliere tra la gloria e la virtù temo che sceglierei la prima. Manco di modestia , certamente . è questa la ragione per cui appaio timido dal di fuori ma sono orgoglioso di dentro.
=Io sono il malato numero uno di quell'ospedale per pazzi che è la mia casa di Jàsnaja Poljàna. Temperamento sanguigno . Categoria degli alienati tranquilli . La mia follia consiste nel credere di poter cambiare con le parole la vita degli altri. Sintomi generali: sono scontento dell'attuale regime ; rimprovero il mondo intero , eccettuato me stesso ; sono volubile e irritabile , senza riguardo per chi mi sta ad ascoltare . Spesso , dopo l'eccitazione e il furore , cado in uno stato di ipersensibilità lacrimevole , poco naturale . Sintomi particolari : mi occupo di lavori manuali , lucido e fabbrico scarpe , falcio l'erba , e così via.
Riguardo la mia vita , esaminandola dal punto di vista del bene e del male che ho fatto , m'accorgo che tutta la mia lunga esistenza si può dividere in quattro periodi:
quel primo tempo poetico , meraviglioso , innocente , radioso dell'infanzia fino ai quattordici anni. Poi quei venti anni orribili di grossolana depravazione al servizio dell'orgoglio , della vanità e soprattutto del vizio . Il terzo periodo di diciotto anni , va dal matrimonio fino alla mia rinascita spirituale ; il mondo potrebbe anche qualificarlo come morale , perché in quei diciotto anni ho condotto una vita familiare onesta e regolata , senza cedere a nessuno dei vizi che l'opinione pubblica condanna . Tutti i miei interessi però erano limitati alle preoccupazioni egoistiche per la mia famiglia , il benessere , il successo letterario e tutte le soddisfazioni personali . Infine il quarto periodo è quello che sto vivendo adesso , dopo la mia rigenerazione morale , di questo non vorrei cambiare nulla , se non le cattive abitudini che ho contratto nei periodi precedenti.
Lev Tolstòj
=Tolstòj, parla sempre della sua vita , nelle sue opere, ed è proprio la parte più bella , la grandezza di questo scrittore che si rivela, nel racconto della sua straordinaria vita. Jàsnaja Poljàna, è sempre scenario , punto di riferimento del protagonista del romanzo; inoltre desidero ricordare , la sua straordinaria esperienza , il tentativo di educare i figli dei contadini ad Jàsnaja Poljàna.
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