12--4--2023
è la Favola un dono degli Dei,
o se mortale fu quei che pel primo
il bel dono trovò , ben d'un altare
egli è degno e dovrian tutti i mortali
a tanto saggio offrir culto divino.
La Favola davver è un dolce incanto ,
per cui l'anima attenta è fatta schiava
del tenue fil , che col racconto i cuori
a piacimento e l'intelletto move.
O voi , non meno affascinante , Olimpia,
se mai la Musa mia sedette a caso
qualche volta alla mensa dei celesti ,
prego , allietate d'uno sguardo il canto,
in cui lieto lo spirito trastulla
del vostro amico . Ove a' miei versi ottenga
la protezion dei vostri occhi gentili,
non più l'insulto temerò del Tempo ,
d'ogni altra cosa struggitor perverso.
Solo da voi dovrà qualunque in Francia
tiene la penna attender vita e lume.
Da voi, se un raggio ne ' miei versi brilla ,
solo deriva , che maestra e guida
a rigo a rigo seguitate il canto
del povero poeta . E quale al mondo
può gareggiar con voi nella dottrina
delle cose più belle e più gentili?
Parole e sguardi in voi sono una grazia ,
e ben vorrìa , se non spingesse un altro
e lungo tema , in voi fissar la Musa
sempre lo sguardo ; ma non manca a voi
chi più bene di me l'allor vi cinga.
A me basta che il nome oggi d'Olimpia
protegga il mio volume , onde sicuro
vada pel mondo e dalla bieca invidia
si salvi . Un libro , a cui concesso è il guardo
d'Olimpia , è degno che lo legga il mondo.
Non per me questo imploro alto favore,
ma pel ben della Favola , che vanta,
come sapete , crediti infiniti
da noi . Se la Bugia m'ottien la grazia
di piacervi , o gentil , un alto tempio
innalzerò devoto alla Bugia......
Ma forse meglio adoprerò l'ingegno
se sol per voi fabbricherò miei templi.
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