12--4--2023
Falce martello e la stella d'Italia
ornano nuovi la sala. Ma quanto
dolore per quel segno su quel muro!
Entra , sorretto dalle grucce , il Prologo.
Saluta al pugno ; dice sue parole
perché le donne ridano e i fanciulli
che affollano la povera platea.
Dice, timido ancora , dell'idea
che gli animi affratella ; chiude :"E adesso
faccio come i tedeschi : mi ritiro ".
Tra un atto e l'altro , alla Cantina , in giro
rosseggia parco ai bicchieri l'amico
dell'uomo , cui rimargina ferite,
gli chiude solchi dolorosi, alcuno
venuto qui da spaventosi esigli,
si scalda a lui come chi ha freddo al sole .
Questo è il Teatro degli Artigianelli,
quale lo vide il poeta nel mille
novecentoquarantaquattro, un giorno
di Settembre, che, a tratti
rombava ancora il cannone, e Firenze
taceva , assorta nelle sue rovine.
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