13--4--2023
Come è nato il cinema
Fino dai tempi più remoti l'uomo si ingegnò a riprodurre la vita quale appariva ai suoi occhi , non già ferma nella immobilità assoluta di un quadro o di una statua , ma colta nel suo divenire dinamico , afferrata nei molteplici aspetti del suo continuo mutare . In poche parole , senza saperlo, l'uomo primitivo aveva il desiderio del cinematografo. E che altro vuol dire questa parola , cinematografo , se non "immagine in movimento "?
L'atto di nascita ufficiale del cinematografo porta la data del 15 febbraio 1895, giorno in cui i fratelli Luigi e Augusto Lumière ottennero il brevetto per la loro invenzione. Quel giorno l'anima del nostro antenato peloso si fregò le mani soddisfatta.
Ma con la nascita ufficiale dell'apparecchio cinematografico solo una parte del programma era stata realizzata . Perché il cinema diventasse quello che oggi è , occorreva che uscisse dal chiuso dei laboratori e fosse presentato al pubblico. Occorreva , in altre parole , che diventasse spettacolo . E ciò accadde la sera del 28 dicembre 1895, in una sala di Parigi . Da quel giorno ha inizio la storia del cinema.
Il signor Clément Maurice , l'uomo che si era assunto l'impegno di organizzare la prima serata cinematografica , guardò l'orologio . Il momento d'iniziare lo spettacolo era giunto e, tuttavia , molti posti dei centocinquanta disponibili nella sala erano ancora vuoti.
Il proprietario del caffè, che dopo tante insistenze s'era deciso a concedere l'uso della sala, gettò un'occhiata e calcolò dal numero dei posti venduti l'incasso della serata , e in cuor suo si rallegrò.
"L'unico che ha fatto un buon affare sono stato io!" disse a se stesso . Infatti , nonostante le argomentazioni del signor Lumière e del Murice , egli non aveva ceduto d'un centesimo. Figurarsi il signor Lumière gli aveva offerto il venti per cento degli incassi.
--No, no:---aveva detto il furbo proprietario , primo esemplare umano della specie degli esercenti di cinematografi--niente percentuale . Perché dovrei rischiare , io? Datemi trenta franchi al giorno d'affitto , e avrete il mio "Salone indiano" a disposizione. Trenta franchi , prezzo fisso , non un centesimo di meno....
La sera del 28 dicembre 1895 il signor Luigi Lumière all'inizio del primo spettacolo aveva incassato trentacinque franchi . La sala si fece buia , la proiezione cominciò .
In mancanza di didascalie , lo stesso signor Lumière presentava ad alta voce i suoi film: L'innaffiatore innaffiato . L'arrivo d'un treno in stazione . Il fabbro , La pesca dei pesci rossi. La demolizione di un muro, la via della Repubblica di Lione, La colazione di Bebè, Il mare in tempesta , La distruzione delle erbacce , Il signor Lumière e il giocoliere Trewey giocano a carte, L'uscita degli operai dalle officine Lumière. Ogni film era lungo circa diciassette metri e la proiezione completa non durava più di venticinque minuti.
Gli spettatori , dapprima perplessi poi meravigliati e infine conquistati , vollero congratularsi con gli inventori . Lo spettacolo era stato davvero stupefacente . Specialmente il mare in tempesta con quelle onde impressionanti che sembravano vere . Ma già: erano vere. Vero era il treno che entrava nella stazione, con i viaggiatori che scendevano dalle vetture , vero era il fabbro che batteva la mazza sul ferro incandescente , vero era il comicissimo innaffiatore ,che, vittima d'uno scherzo , rimaneva innaffiato...... Un prodigio insomma , quale nessuno in quel secolo avrebbe osato immaginare . La sola cosa , ecco, che non convinceva molto , era il nome un po ' difficile a pronunziarsi col quale era stato battezzato il prodigio ."cinematografo". Che diavolo voleva dire?
Due giorni dopo tutta Parigi non parlava che del cinematografo . La gente ne diceva mirabilia, i giornali ne tessevano le lodi definendolo "una meraviglia fotografica". Fu allora che il signor Maurice, organizzatore degli spettacoli , cominciò a rallegrarsi : le proiezioni continuate permettevano l'ingresso a 2000-2500 spettatori al giorno . A venti soldi a biglietto , detratti i trenta franchi per l'affitto della sala , restava un discreto margine . Però , chi sa per quale motivo , il proprietario del caffè aveva perduto il suo buonumore.
Il cinematografo, dunque , era ufficialmente nato . Ma , come succede sovente in simili casi , nessuno o forse nemmeno il premuroso genitore si rendeva conto degli sviluppi che avrebbe avuto l'invenzione . Per i primi tempi il cinema fu considerato uno spettacolo degno dei baracconi da fiera , come la donna barbuta e l'uomo serpente , una specie di meraviglia da pubblico di periferia , quel pubblico credulone e facile agli entusiasmi che non si stancava mai di ridere alla disavventura dell'innaffiatore innaffiato.
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