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mercoledì 17 novembre 2021

Gabriele D'Annunzio "La storia di Merluno " terra d'Abruzzi--Sant' Eusanio del Sangro

17--11--2021

C'era   una volta  un  prete. Questo  prete  aveva un servo .  Questo  servo era uno  scemo e si chiamava Merluno.   Disse  un giorno  a  Merluno  il prete:
--Tu  devi  comperare  sempre  carne  fresca ; se  no, ti scaccio.
Il giorno dopo  , come  fu  l'alba , Merluno  si levò  e  andò  dal beccaio . Comperò  la carne , e ,  tornando  a casa, si  mise a pensare :
--Chi  sa  conoscere la carne fresca? I  marinai sanno dire  quale  sia il pesce fresco e quale  no.  Dunque  sapranno  conoscere  anche la carne .  Se  ne andò   in riva al mare . Una   barca  faceva  vela  in  lontananza  , navigando  alla  Dalmazia . Merluno  incominciò  a gesticolare   ed  a  chiamare  con  quanto  aveva fiato in gola:
--Ohè!  Ohè!
Dissero  i marinai  della barca .
---Avviciniamoci  alla  spiaggia  . Sarà  qualcuno  che  vorrà  imbarcarsi.
Con  molta  fatica  , poiché  il vento  era  contrario , tornarono presso  alla riva, e domandarono  a Merluno :
--Che  volete  , buon  uomo?
--Voglio  sapere  da voi  se  questa  carne  è fresca .....
---Ah, figlio di cane!  Aspetta  , aspetta!
Discesero  i marinai  , con  bastoni  ; e  si misero  a bastonare  Merluno, senza pietà.  Merluno , tutto  livido  e sanguinante , tornò  al prete .
---Gesù ! Gesù!  M'è  successo  questo  , questo e questo....... E  raccontò   la cosa  , tra  le lacrime e le grida.
--Sei  uno scemo --disse  il prete --perché tu  dovevi gridar  forte :"  Vento in poppa!   Vento in poppa!"
Il giorno  dopo,  il prete  mandò  Merluno  a  cogliere  i  broccoli di  rape  nell'orto della  masseria.  Giunto  al vallone , Merluno vide  un cacciatore che  col fucile  spianato  puntava  una quaglia . Subito , per  far  bene , gridò:
--Vento  in poppa!  Vento in poppa!
A quel grido  , la quaglia  spaventata s'alzò a volo . Il  cacciatore , pieno  d'ira , con  il calcio  del fucile  si rivolse  contro  Merluno e lo  tartassò  come   la ragione  comanda.   Tornò  Merluno  al prete ; e   gli disse :
---Per  i tuoi  consigli  ho  preso  busse un'altra volta!
---Oh  bestia!  Al  cacciatore  si grida  :" Sangue  e carne!"
E  Merluno , il giorno  dopo  , come  andava  a  zonzo per il paese , vide  molti  uomini che  facevano  rissa  ed  avevan  posto  mano ai coltelli.  Si accostò  ; e ,  ricordando  il consiglio  del prete , gridò:
---Sangue  e carne, buona  gente! Sangue e carne!
Allora  quelli  uomini  cessarono  di  battersi  ; e, credendosi  offesi, tutti  furono  addosso  all'innocente  aizzatore.
---Ah,  brigante , sangue  e carne?  To'!  To'!  To'! 
I  pugni  piovvero  , come  una  gragnuola.
--Che  il diavolo  ti porti ! --strillò  il prete  vedendo tornare  il servo  ancora  tutto  piagnucolante e  tremante.
---Tu dovevi  gridare :" Dio vi separi!   Dio vi separi!"
"Questa volta  io  non sbaglierò "  pensava  Merluno  andando  per il paese , il giorno  dopo.
Incontrò  uno sposo  ed una  sposa  che  uscivano  dalla chiesa , seguiti  dai  parenti  e da  una  musica  di violini, in  grande allegrezza. La  donna  era bella  , bianca  e grassa .  Merluno si accostò  alla processione nuziale , e  si mise  a  gridare:
--Dio  vi separi!  Dio vi  separi!
I parenti  e i  musici  , tutti  a un  tempo  , si  diedero  a  picchiare  il poverello .  Quando  alcuni  pietosi  riportarono  a casa  Merluno semivivo , il prete disse:
---Una  volta   o l'altra  ti  leveranno  la pelle .  Non  sai  che alla sposa  si grida :
"Uno  al giorno!  Uno al giorno!"
Merluno  guarì  , ed  uscì   su la via  . Andava  mormorando tra se :" Uno  al giorno!  Uno al giorno!"  Incontrò un corteo  funebre  che  portava  un uomo  al  camposanto , con  compagnia  di  ceri e di  strumenti . Alzò  la voce :
--Uno  al giorno!
---Ah  , uno  al giorno? To'! -fece  uno dei  congiunti ,dandogli un pugno  prodigioso.
---O  zio,  perdonami --balbettò  Merluno , sputando  due  o tre  denti--perché  il prete me  l'ha detto.
--Se  te  l'ha detto  il prete  , egli  ha  ragione  di dire  così.  Allora  Merluno pensò  di non  tornare  più  alla casa  del prete , e  d'andarsene  per il mondo   in cerca  di  ventura.   Passò  boschi  , passò  fiumi , passò monti, passò piani .  Giunse  finalmente  in una  valle  attraversata  da  una  strada  fangosa  dove  li  uomini  e le  bestie  s'affondavano sino  al ventre . Un'asina   ivi  era  presa  dalla melma  ; e  il  padrone  , gittando  brevi gridi, faceva  sforzi  per trarla  dalla  perdizione.
---O  buon uomo --disse costui --dammi aiuto.  Merluno , ch'era  servizievole  ,  afferrò  l'asina per la  coda.   
I  due  tirarono  così  , a più non posso, aumentando  con  le voci  la loro  forza.  Ahimé !  La  coda  venne  via,  come  una radice.
---Brigante , ripagami  l'asina! --cominciò  a strepitare  l'asinaio , furiosamente .---Ripagami  l'asina  e pigliati  la coda . Ora vado  dai giudici.  E andò dai giudici per  accusare.
" Sono  finiti i guai  delle busse , e  cominciano  quelli  dei tribunali " Pensò  Merluso . E  riprese  il cammino .  Per  conforto,  mangiava  lentamente  un gran  pezzo  di focaccia   rustica.   Dopo  poco,  passò  una  bella  femmina  sopra  una  mula . Il marito  teneva  la mula  per  la cavezza , e  la bella  femmina , gravida  , tutta  carnosa  e fresca  , tremolava  come  una  giuncata  , al passo  della cavalcatura.    L'uomo  era  Carminccio  di  Muscetto  che  conduceva  la moglie   a Lanciano  per  comperarle il canovaccio  e li  aghi.    
"Oh che bella  femmina! "  Pensò  Merluno , e  le fece  il  mal occhio . "A  guardarla , casca il pan  di mano".      
Ma  , seguitando  egli  a mangiare la focaccia e a  camminare , poco  dopo  fu raggiunto  da Carminuccio  di Muscetto .
----Fermati, jettatore !  Fermati!
----Che  t'ho  fatto?
---Mia  moglie  s'è  sconciata , perché  le è  venuta  voglia di quel  che tu  mangi...Ora  vado dai giudici.
E   Carminuccio  andò  davvero  a querelare . Allora  una gran  disperazione  prese  Merluno . Egli  diceva  , piangendo :
" Gesù !  Gesù, mio  signore!  Meglio  è  ch'io  m'anneghi , ormai.
Giunse  al ponte . Si  fece  il segno  della croce , e  si  gettò  nel fiume .  Sotto il  ponte  una femmina  lavava  i panni . Merluno le cadde  sopra  e  con  l'urto  quasi  la uccise . 
---Oh  Dio!  oh  Dio!  Sono  morta!  Andate  dai  giudici  andate!
I testimoni corsero al tribunale . Merluno  non  s'era   fatto  alcun danno , poiché  la femmina  con  la sua  pinguedine  l'aveva  salvato.  La  Corte  sedette per giudicare  . Una  gran  moltitudine   assisteva al giudizio  . Il  capo  lesse  la sentenza , con  voce grave:
---In  nome  di Dio e del Re  io  condanno  il padrone  dell'asina  a dare  l'asina a  Merluno, il quale  la terrà  sin  che  non sia cresciuta  la nuova coda.
Figuratevi  Merluno!
---In nome  di Dio  e dei Re io condanno  Carminuccio di Muscetto  a dare  sua moglie  a Merluno  , il quale  avrà  cura  di farla  ridiventare  gravida  come prima.
Figuratevi  Merluno!
--In nome  di Dio  e dei Re io  condanno  la lavandaia ,s'ella vuole  una soddisfazione  , a  gittarsi  dal ponte su  'l  capo  di Merluno.
--Evviva  Merluno! --si mise  a gridare  la moltitudine.
E  così  Merluno  trionfò  ed  ebbe  poi  fortuna  nel  resto  della sua vita.











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