17--11--2021
C'era una volta un prete. Questo prete aveva un servo . Questo servo era uno scemo e si chiamava Merluno. Disse un giorno a Merluno il prete:
--Tu devi comperare sempre carne fresca ; se no, ti scaccio.
Il giorno dopo , come fu l'alba , Merluno si levò e andò dal beccaio . Comperò la carne , e , tornando a casa, si mise a pensare :
--Chi sa conoscere la carne fresca? I marinai sanno dire quale sia il pesce fresco e quale no. Dunque sapranno conoscere anche la carne . Se ne andò in riva al mare . Una barca faceva vela in lontananza , navigando alla Dalmazia . Merluno incominciò a gesticolare ed a chiamare con quanto aveva fiato in gola:
--Ohè! Ohè!
Dissero i marinai della barca .
---Avviciniamoci alla spiaggia . Sarà qualcuno che vorrà imbarcarsi.
Con molta fatica , poiché il vento era contrario , tornarono presso alla riva, e domandarono a Merluno :
--Che volete , buon uomo?
--Voglio sapere da voi se questa carne è fresca .....
---Ah, figlio di cane! Aspetta , aspetta!
Discesero i marinai , con bastoni ; e si misero a bastonare Merluno, senza pietà. Merluno , tutto livido e sanguinante , tornò al prete .
---Gesù ! Gesù! M'è successo questo , questo e questo....... E raccontò la cosa , tra le lacrime e le grida.
--Sei uno scemo --disse il prete --perché tu dovevi gridar forte :" Vento in poppa! Vento in poppa!"
Il giorno dopo, il prete mandò Merluno a cogliere i broccoli di rape nell'orto della masseria. Giunto al vallone , Merluno vide un cacciatore che col fucile spianato puntava una quaglia . Subito , per far bene , gridò:
--Vento in poppa! Vento in poppa!
A quel grido , la quaglia spaventata s'alzò a volo . Il cacciatore , pieno d'ira , con il calcio del fucile si rivolse contro Merluno e lo tartassò come la ragione comanda. Tornò Merluno al prete ; e gli disse :
---Per i tuoi consigli ho preso busse un'altra volta!
---Oh bestia! Al cacciatore si grida :" Sangue e carne!"
E Merluno , il giorno dopo , come andava a zonzo per il paese , vide molti uomini che facevano rissa ed avevan posto mano ai coltelli. Si accostò ; e , ricordando il consiglio del prete , gridò:
---Sangue e carne, buona gente! Sangue e carne!
Allora quelli uomini cessarono di battersi ; e, credendosi offesi, tutti furono addosso all'innocente aizzatore.
---Ah, brigante , sangue e carne? To'! To'! To'!
I pugni piovvero , come una gragnuola.
--Che il diavolo ti porti ! --strillò il prete vedendo tornare il servo ancora tutto piagnucolante e tremante.
---Tu dovevi gridare :" Dio vi separi! Dio vi separi!"
"Questa volta io non sbaglierò " pensava Merluno andando per il paese , il giorno dopo.
Incontrò uno sposo ed una sposa che uscivano dalla chiesa , seguiti dai parenti e da una musica di violini, in grande allegrezza. La donna era bella , bianca e grassa . Merluno si accostò alla processione nuziale , e si mise a gridare:
--Dio vi separi! Dio vi separi!
I parenti e i musici , tutti a un tempo , si diedero a picchiare il poverello . Quando alcuni pietosi riportarono a casa Merluno semivivo , il prete disse:
---Una volta o l'altra ti leveranno la pelle . Non sai che alla sposa si grida :
"Uno al giorno! Uno al giorno!"
Merluno guarì , ed uscì su la via . Andava mormorando tra se :" Uno al giorno! Uno al giorno!" Incontrò un corteo funebre che portava un uomo al camposanto , con compagnia di ceri e di strumenti . Alzò la voce :
--Uno al giorno!
---Ah , uno al giorno? To'! -fece uno dei congiunti ,dandogli un pugno prodigioso.
---O zio, perdonami --balbettò Merluno , sputando due o tre denti--perché il prete me l'ha detto.
--Se te l'ha detto il prete , egli ha ragione di dire così. Allora Merluno pensò di non tornare più alla casa del prete , e d'andarsene per il mondo in cerca di ventura. Passò boschi , passò fiumi , passò monti, passò piani . Giunse finalmente in una valle attraversata da una strada fangosa dove li uomini e le bestie s'affondavano sino al ventre . Un'asina ivi era presa dalla melma ; e il padrone , gittando brevi gridi, faceva sforzi per trarla dalla perdizione.
---O buon uomo --disse costui --dammi aiuto. Merluno , ch'era servizievole , afferrò l'asina per la coda.
I due tirarono così , a più non posso, aumentando con le voci la loro forza. Ahimé ! La coda venne via, come una radice.
---Brigante , ripagami l'asina! --cominciò a strepitare l'asinaio , furiosamente .---Ripagami l'asina e pigliati la coda . Ora vado dai giudici. E andò dai giudici per accusare.
" Sono finiti i guai delle busse , e cominciano quelli dei tribunali " Pensò Merluso . E riprese il cammino . Per conforto, mangiava lentamente un gran pezzo di focaccia rustica. Dopo poco, passò una bella femmina sopra una mula . Il marito teneva la mula per la cavezza , e la bella femmina , gravida , tutta carnosa e fresca , tremolava come una giuncata , al passo della cavalcatura. L'uomo era Carminccio di Muscetto che conduceva la moglie a Lanciano per comperarle il canovaccio e li aghi.
"Oh che bella femmina! " Pensò Merluno , e le fece il mal occhio . "A guardarla , casca il pan di mano".
Ma , seguitando egli a mangiare la focaccia e a camminare , poco dopo fu raggiunto da Carminuccio di Muscetto .
----Fermati, jettatore ! Fermati!
----Che t'ho fatto?
---Mia moglie s'è sconciata , perché le è venuta voglia di quel che tu mangi...Ora vado dai giudici.
E Carminuccio andò davvero a querelare . Allora una gran disperazione prese Merluno . Egli diceva , piangendo :
" Gesù ! Gesù, mio signore! Meglio è ch'io m'anneghi , ormai.
Giunse al ponte . Si fece il segno della croce , e si gettò nel fiume . Sotto il ponte una femmina lavava i panni . Merluno le cadde sopra e con l'urto quasi la uccise .
---Oh Dio! oh Dio! Sono morta! Andate dai giudici andate!
I testimoni corsero al tribunale . Merluno non s'era fatto alcun danno , poiché la femmina con la sua pinguedine l'aveva salvato. La Corte sedette per giudicare . Una gran moltitudine assisteva al giudizio . Il capo lesse la sentenza , con voce grave:
---In nome di Dio e del Re io condanno il padrone dell'asina a dare l'asina a Merluno, il quale la terrà sin che non sia cresciuta la nuova coda.
Figuratevi Merluno!
---In nome di Dio e dei Re io condanno Carminuccio di Muscetto a dare sua moglie a Merluno , il quale avrà cura di farla ridiventare gravida come prima.
Figuratevi Merluno!
--In nome di Dio e dei Re io condanno la lavandaia ,s'ella vuole una soddisfazione , a gittarsi dal ponte su 'l capo di Merluno.
--Evviva Merluno! --si mise a gridare la moltitudine.
E così Merluno trionfò ed ebbe poi fortuna nel resto della sua vita.
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