5--11---2021
=le parole degna di pietà confortano l'anima...senza di esse il dolore sarebbe troppo pesante per gli uomini. --------------------------------"E, venuto a mancare il vino , la Madre di Gesù gli dice queste parole :" non hanno vino"...udì Alesa .
"Ah , si , ho perduto l'inizio , e non volevo perderlo, amo questo punto; sono le nozze di Cana di Galilea , il primo miracolo ....Ah , questo miracolo, ah , questo dolce miracolo! Non il dolore , ma la gioia degli uomini Cristo visitò , compiendo per la prima volta un miracolo , portò gioia agli uomini ..."Chi ama gli uomini , ama anche la loro gioia ..." Lo ripeteva il defunto , di continuo , era uno dei suoi pensieri fondamentali ...Senza gioia non è possibile vivere , dice Mitja ...Si , Mitja...Tutto quel che è vero e meraviglioso è sempre pronto al perdono , anche questo , diceva....
"....Gesù le dice :Che cosa ha a che fare con me e con te , donna? Non è ancora venuta la mia ora. La Madre di lui dice ai servi: quello che lui vi dirà , voi lo farete".
"Lo farete ....La gioia , la gioia per quella povera , povera gente ....Povera , certo, perché persino per le nozze non aveva abbastanza vino .....Scrivono gli storici che nei pressi del lago di Genezareth , e in tutti quei luoghi , dimorava all'epoca la popolazione più misera che si potesse soltanto immaginare ...E il grande cuore di quell'altra grande creatura che allora gli era accanto , il cuore di sua madre , sapeva che Egli non era venuto laggiù soltanto per compiere la sua sublime , terribile missione , ma che il suo cuore era accessibile anche alla semplice e ingenua allegria di esseri ignoranti , ignoranti e privi di malizia , che con affetto l'avevano , invitato alle loro nozze . "Non è ancora venuta la mia ora , dice con un dolce sorriso (di sicuro sorrise , mansueto)...E in effetti è forse possibile che fosse venuto sulla terra per moltiplicare il vino a delle povere nozze? E invece venne , e lo fece , assecondando la preghiera di lei. Ah ecco, legge di nuovo .
"....Dice loro Gesù : Colmate gli otri di acqua , e loro li colmarono fino all'orlo.
E disse loro di nuovo: Ora attingete e portatene al maestro di tavola . Ed essi gliene portarono.
E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino , il maestro di tavola , che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua ), chiamò lo sposo . E gli disse:
Tutti servono da principio il vino buono e, quando gli ospiti hanno già bevuto , quello meno buono ; tu invece hai conservato fino a ora il vino buono".
"Ma che è questo , che è? Perché la stanza oscilla? Ah , si , sono le nozze , il matrimonio ..si , certo . Ecco anche gli ospiti , ecco i giovani seduti , e la folla allegra , e.. dov'è mai il saggio maestro di tavola? Ma chi è questo ? Chi? Di nuovo la stanza ha oscillato ... Chi si alza laggiù dalla grande tavola? Come... Anche lui qui? Ma lui è dentro la bara.. Eppure è anche qui .. Si è alzato , mi ha visto , sta venendo qui...Signore!....
Si , è a lui , a lui che s'avvicina , il vecchietto smagrito , con rughe minute sul volto , gioioso , con un dolce sorriso . La bara non c'è , e lui indossa la stessa veste con la quale ieri sedeva assieme a loro , quando s'erano riuniti da lui gli ospiti . Il volto è scoperto , gli occhi risplendono . Ma come, allora anche lui è al banchetto , anche lui è stato invitato alle nozze di Cana di Galilea....
"Anche tu , caro, anche tu sei stato invitato , sei stato chiamato," si leva su di lui una voce calma. "Perché ti sei nascosto quaggiù , che non ti si vede ...vieni anche tu da noi".
La sua voce , la voce dello starec Zosima ....E come potrebbe non essere lui , se lo sta chiamando ? Lo starec ha teso la mano verso Alesa , e questi si è alzato da terra , dov'era inginocchiato . "Rallegriamoci ", continua il vecchietto smagrito , "beviamo il vino nuovo , il vino della gioia nuova , grande ; vedi quanti ospiti? Ecco anche lo sposo , e la sposa , ecco anche il saggio maestro di tavola , sta assaggiando il vino nuovo. Perché ti meravigli di me? Io ho donato una cipollina , ed ecco che anch'io sono qui . E in molti tra quelli che sono qui hanno dato solo una cipollina.......Che sono le nostre opere? E tu , mio dolce , e tu , mio mite ragazzo , anche tu oggi hai saputo dare una cipollina a un'affamata . Dai inizio , caro , dai inizio alla tua opera! ...E lo vedi il nostro sole , lo vedi?"
"Ho paura ...... non oso guardare ...." sussurrò Alesa.
"Non aver paura di Lui. è terribile per la Sua grandezza dinnanzi a noi , ci atterrisce con la Sua altezza , ma infinita è la Sua misericordia , per amore s'è fatto simile a noi, e con noi si rallegra , l'acqua tramuta in vino affinché la gioia degli ospiti non abbia a venir meno , aspetta nuovi ospiti , ne chiama sempre di nuovi , e questo nei secoli dei secoli. Ed ecco che portano del nuovo vino, lo vedi , portano i recipienti ....."----------------------------------------------------------------------La sua anima piena di entusiasmo estatico agognava la libertà , lo spazio , la vastità . Su di lui ampia , sconfinata , si rovesciò la cupola celeste , colma di quiete stelle scintillanti. Dallo zenit fino all'orizzonte si biforcava la Via Lattea , ancora indistinta . Una notte fresca e tranquilla , fino quasi a essere immobile ,avviluppava la terra . Le torri bianche e le cupole dorate della cattedrale rilucevano nel cielo di zaffiro . I fastosi fiori autunnali delle aiuole attorno alla casa s'erano assopiti fino al mattino. Il silenzio della terra s'era come unito al silenzio del cielo , il mistero della terra sfiorava quello delle stelle ...Alesa era fermo , in piedi , osservava , e all'improvviso , come di schianto , si prosternò a terra . Non sapeva perché la stesse abbracciando , non si dava ragione del perché volesse così irresistibilmente baciarla , baciarla tutta , ma la baciava , piangendo , singhiozzando e spargendo le sue lacrime , e frenetico giurava di amarla , di amarla nei secoli dei secoli. "Bagna la terra con le lacrime della tua gioia , e ama queste tue lacrime ..." risuonava nell'anima sua.
Nessun commento:
Posta un commento