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martedì 11 maggio 2021

I fratelli Karamazov Fedor Dostoevskij

 11--5--2021
=   Gli  uomini  stessi  , dunque  , sono  colpevoli  ;  era   stato dato  loro il  paradiso  , hanno  voluto  la libertà e hanno  rubato  il fuoco al  cielo,  sapendo  loro  stessi  che  sarebbero  stati  infelici , quindi  non c'è  motivo  di compiangerli  .  Oh  , secondo me , secondo  la mia  misera  mente  euclidea e terrena  ,  so solo  che  la sofferenza  c'è  , che  i colpevoli  non ci  sono,  che   ogni  cosa  scaturisce  da un'altra in modo  semplice  e  diretto  , che tutto  scorre  e si  equilibra ;  ma  questa  è solo  una  stupidaggine  euclidea , questo  lo so bene , e  non posso  ammettere  di viver  secondo  le sue leggi! Che  me ne  importa  se non  ci   sono colpevoli  e che  io  lo sappia ; ho  bisogno  di un  compenso , altrimenti  mi  distruggerò  . E  di un  compenso  non  nell'infinito, non  da  qualche  parte  e  chissà  quando  , ma  già  qui  sulla terra , e in modo che io  stesso  lo possa  vedere . Io  credo  e  voglio  vedere  anch'io  , e se  per  quell'ora  sarò  già morto  ,  che  mi si faccia  risorgere , perché  se tutto  dovesse  avvenire  senza di me sarebbe  troppo  oltraggioso. Non  ho certo  sofferto  per concimare  l'armonia  futura  di qualcuno  con  me   stesso  , con  le mie  iniquità  e le mie  sofferenze  . Voglio  vedere  con i miei  occhi il daino  , che  si sdraia  accanto  al leone,  e lo  sgozzato  che si  alza  per abbracciare  il suo uccisore . Voglio  essere  là  quando  tutti  all'improvviso  sapranno  per cosa  tutto  è stato  così.   Su  questo  desiderio  si fondano  tutte  le religioni di questa terra , e io  credo  .  Ma  ecco ,  tuttavia , i bimbetti,  e che  farò  allora di loro?  è   questa  la questione  che  non  riesco  a risolvere . Per  la centesima  volta  ripeto:  di questioni  ce  n'è  una  quantità , ma  io  ho  preso  solo  i bimbetti , perché  lì è  ineluttabilmente  chiaro  quello  che  voglio  dire. Ascolta  , se   tutti  devono  soffrire   per  riscattare  a prezzo  della  sofferenza  l'armonia  eterna  , che  c'entrano  qui  i bambini ,  dimmelo , per  favore! Non  si capisce  affatto  perché  mai  debbano  soffrire  anche  loro, e  perché  debbano  riscattare  l'armonia  a  prezzo  della propria  sofferenza . Perché  mai  anche  loro  sono  serviti  da materiale  e da  concime  per  la futura armonia di  qualcuno?  La  solidarietà  degli uomini  nel peccato  la capisco,  capisco  la solidarietà  anche  nel compenso , ma  certo  non  la solidarietà  che  coinvolga  nel peccato  i  bimbetti , e  se ciò che  è  vero  sta  effettivamente  nel fatto  che  anche  loro  sono  solidali  coi  padri  in  tutte  le  iniquità  da  questi padri  commesse, allora,   certo,  questa  verità  non è  di questo  mondo  , ed è  per  me  incomprensibile.    Qualche  spiritoso  potrebbe  forse  dire  che  comunque  questo  bambino  crescerà , e  avrà  tutto  il tempo  di peccare , ma  adesso  quel bambino  di otto  anni  contro il quale   hanno  aizzato  i cani  non è  ancora  cresciuto . Oh ,  Alesa , non  sto bestemmiando  !  Capisco  bene  che  sconvolgimento  universale  dovrà  esserci  quando tutto  , nel  cielo  e  sottoterra  , si  fonderà  in  un'unica  voce  di lode  e  tutto  ciò  che è  vivo  o che  ha  vissuto  esclamerà  :" Hai  ragione, Signore ,  poiché  ci  si  sono  rivelate  le tue  vie! Quando  la madre  abbraccerà  il carnefice  che  ha fatto  dilaniare  suo figlio   dai cani  , e tutti e tre  proclameranno  tra  le lacrime :"  Hai ragione , Signore ", allora, certo  ,  giungerà  il coronamento  della  conoscenza  e tutto  avrà  una  spiegazione . Ma  ecco   che proprio  qui c'è  un piccolo  problema  , e io  non  posso  accettare  questa  cosa . E  mentre  sono  sulla  terra  , mi  affretto  a prendere  le mie  misure . Vedi  , Alesa, può  essere  che  se  capiterà  effettivamente  che io  viva  fino  a  quel  momento  , o che  risorga  per vederlo , io  stesso  possa  esclamare  con  gli altri  , guardando  la madre  che abbraccia  il carnefice  del suo  bambino :" Hai  ragione , Signore!" .  Ma  io non  lo voglio esclamare . Finché  c'è  ancora tempo , mi affretto  a  salvaguardarmi  , e  per questo  rifiuto  recisamente  l'armonia  superiore  . Non  vale  le  lacrimucce  anche  solo  di quella  bimba  tormentata  , che  si è   percossa  il peto  con  il  piccolo  pugno  e che  ha  pregato  il "buon   Dio" con  le  sue  lacrimucce che  non  sono  state  redente nel   suo freddo  fetido  covile.  Non vale  proprio  perché  quelle  lacrimucce  non sono  state  redente.   Devono  invece  esserlo  , altrimenti non   può esserci  nemmeno  l'armonia  . Ma  come , come  le si può  redimere?  Forse  che  è possibile?  Davvero  basta  che  in   seguito  siano  vendicate ?  Ma  a che  mi  serve  vendicarle  , a che mi serve l'inferno per   i carnefici  , che  può rimediare  l'inferno  quando  quei bambini  sono  già  stati  straziati? E  che  razza di armonia  è  mai  questa  , se  c'è  l'inferno?  Io voglio  perdonare  , e voglio  abbracciare  , e non  voglio  che  si  soffra  più . E  se  le sofferenze  dei  bambini  sono  servite  a   completare   quella  somma  di  sofferenze  che  è stata  indispensabile  per   riscattare  la verità  , affermo fin  da ora  che  tutta  la verità non  vale  un tale  prezzo .  E  infine  io  non  voglio  che  la madre  abbracci  il carnefice  che  le ha  fatto dilaniare  il figlio  dai cani ! Che non  s'azzardi  a  perdonarlo!  Se  vuole  , che  perdoni per   se stessa  , che  perdoni  il  carnefice per   la propria  immensa  sofferenza materna ;   ma  non  ha  il diritto  di perdonare  le sofferenze  del proprio  bambino dilaniato  , non  s'azzardi a perdonare  il  carnefice  , anche  se il  bimbo   stesso  lo  perdonasse!  Ma  se  è così  , se  non  ci si  azzarda  a perdonare , dov'è  dunque   l'armonia?  Esiste in tutto  il mondo  un  essere  che  possa   e abbia  il diritto  di perdonare?  Non voglio  l'armonia  , non  la   voglio per amore  verso  l'armonia . Voglio piuttosto  lasciare   le  sofferenze  non redente  . Preferirei  restare  con  la mia   sofferenza  non redenta  e il  mio sdegno insaziato  , anche  se  avessi  torto.  E l'hanno  valutata  troppo   quest'armonia, l'ingresso  è troppo  caro  per  le nostre  tasche.  E  per questo  mi  affretto  a  restituire  il mio  biglietto  d'ingresso .  E se  sono  un   uomo onesto  , sono  tenuto  a restituirlo il più  presto   possibile . E così  faccio . Non  è Dio  che  non accetto  , Alesa , è  solo che  col  massimo  rispetto  gli restituisco  il biglietto.

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