4--5--2021
=Garibaldi morì il 2 giugno 1882, e due giorni dopo il Carducci lo commemorò in un teatro bolognese : in parte leggendo pagine scritte dopo la luttuosa notizia , in parte improvvisando sul momento . Il testo fu poi ricavato ---e riveduto --dalla versione che ne comparve sui quotidiani.
1
Questi vostri plausi , o signori , mi ripungono a pentirmi della promessa di parlare . Anche stamane ho ricevuto un terzo telegramma di sollecitazione a comporre versi su la morte del Generale. Io non so di aver finora dato prove di cuore così misero e duro , che altri mi possa tenere per pronto a mettere insieme delle sillabe quando un tanto dolore colpisce la patria e me, quando io ho qui sempre dinanzi agli occhi della mente e quasi a quelli del corpo il cadavere dell'uomo che ho più adorato tra i vivi . Ma in Italia ( e gli adulatori dicono che è bene, quasi un segno delle disposizioni di questo popolo all'arte) ma in Italia , come le donne nelle disgrazie del vicinato giuocano tre numeri al lotto, così nei casi della nazione non mancano mai tribuni e verseggiatori che giuocano tre frasi o tre rime al terno delle popolarità o della celebrità. Io non sono di quelli . No , non applaudite , vi prego , quando anche il vostro plauso sonasse non altro che assentimento alle cose forse non vili che sono per dirvi e venerazione all'eroe che piangiamo. Non applaudite , vi prego . Non disturbate i sacri silenzi della morte . Pensate che il Generale giace immoto , cereo, disfatto , là tra i funebri lumi nella stanza di Caprera. Piangiamo , e lamentiamo i fati della patria.
2
La rivelazione di gloria che apparì alla nostra fanciullezza, l ' epopea della nostra gioventù, la visione ideale degli anni virili, sono disparite e chiuse per sempre . La parte migliore del viver nostro è finita . Quella bionda testa con la chioma di leone e il fulgore d'arcangelo , che passò, risvegliando la vittorie romane e gittando lo sgomento e lo stupore negli stranieri , lungo i laghi lombardi e sotto le mura aureliane , quella testa giace immobile e fredda su 'l capezzale di morte. Quella inclita destra che resse il timone della nave Piemonte pe 'l mare siciliano alla conquista dei nuovi destini d'Italia , quella destra invitta che a Milazzo abbatté da presso i nemici col valor securo d'un paladino , è in dissoluzione. Sono chiusi e spenti in eterno gli occhi del liberatore che dai monti di Gibilrossa fissarono Palermo , gli occhi del dittatore che su 'l Volturno fermarono la vittoria e costituiron l'Italia . La voce , quella fiera voce e soave che a Varese e Santa Maria gridò --Avanti , avanti sempre , figliuoli ! Avanti , co' calci de' fucili!--e dalle rocce del Trentino espugnate rispose ---Obbedisco--, quella voce è muta nei secoli . Non batte più quel nobile cuore che non disperò in Aspromonte né si franse a Mentana . Giuseppe Garibaldi giace sotto il fato supremo . è il sole intanto risplende su l'Alpi italiane che non sono più nostre , su 'l mare che non è più il " mare nostro".
La sua potenza si è dipartita da noi ; e a noi resta che la sua gloria e il sublime compiacimento di averlo avuto coetaneo . Egli fu una di quelle anime complesse e riccamente dotate della più alta umanità , quali sa darle le gente nostra nelle sue produzioni fatali . La correzione e purità in lui de' lineamenti eroici persuade di assomigliarlo a quei magnanimi greci che liberarono le patrie loro dalle tirannie straniere e domestiche ; a Milziade , a Trasibulo, a Timoleone, a Epaminonda, a Pelopida; ma la scarsezza dei fatti dalla parte loro o la non rispondenza degli effetti vietano intiero il paragone . Degno ei senza dubbio di essere comparato ai migliori romani , se in lui il senso umano non fosse più profondo e gentile che non potesse per alcune parti e per molte ragioni essere in quelli , se egli non avesse di più quell'istinto di cavalleresche avventure che è proprio delle razze nuove e miste . E per quel suo impeto di eroico avventuriere e per la ferma devozione agli ideali verrebbe voglia di paragonarlo ai cavalieri normanni e ai crociati, ai Guiscardi , ai Tancredi, ai Gottifredi, se in lui non mancasse del tutto la cupidigia del conquistatore e più alto non fosse il sentimento dell'onore e più illuminato quello del dovere . Giorgio Washinghton , come cittadino , è meglio eguale ; come institutore di repubblica è più felicemente grande ; ma intorno alla fredda testa del generale puritano manca l'aureola dell'eroismo che constella l'alta fronte del cittadino d'Italia.
Tale qual fu , Giuseppe Garibaldi è il più popolarmente glorioso degl'italiani moderni; forse perché riunì in sé le qualità molteplici della nostra gente , senza i difetti e i vizi che quelle rasentano o esagerano e mèntono. Nella storia della sua vita non vedete bene dove finisca la parte dell' Ariosto, dove quella di Livio cominci e dove il Macchiavelli s'insinui ; guerriero di avventura senza spavalderie , eroe senza pose, politico senza ostentazioni di furberie . Superiore ai partiti , pure accettando da essi tutto ciò che di più vitale e più utile conferissero al rifacimento della nazione , e ciò che di giusto e di vero promettessero all'avanzamento del genere umano ; egli fu su tutto e anzi tutto italiano e uomo di libertà . Repubblicano per natura e per educazione, sentì che una nazionalità vecchia e già storicamente spezzata da tempo non può ricostituirsi con e per un solo partito ; e, imperando alla vittoria e avendo in pugno le sorti della patria , obbedì , volenteroso iniziatore , alla maggioranza . Ma quando la maggioranza , ridivenuta partito , parve resistere o barcollò e s'indugiò dinanzi al fine supremo , egli , ribelle in vista , richiamò quella al dovere. Non dite opportuna sarebbe su lui scesa la morte su 'l finire del 1860; voi bestemmiereste. Non misurate dalle norme dei tempi ordinari i movimenti onde un popolo in rivoluzione è rapito verso il fine ultimo , il riconstituimento ; voi sareste pedanti , Aspromonte salva l'onore della nazione , Mentana dà Roma. è l'atteggiamento dell'eroe , paziente nella ferita e nella prigionia infertagli da quelli stessi pe' quali combatte, vittorioso nella sconfitta , esalta la dignità umana.
Che se a tutto questo aggiungete come l'ardenza del suo gran cuore oltrepassando i monti ed i mari andasse a ricercare e riscaldare gli oppressi per tutte le terre , onde i Poloni e gli Ungheresi e i Greci ed i Serbi lo aspettassero o lo invocavano capitano , e Francia lo ebbe , vendicatore di Roma e di Mentana , a Digione ; e se aggiungete che ogni causa giusta , ogni idea di civiltà e di liberazione, ogni pratico miglioramento per la vita degli uomini , in guerra e in pace , nella politica e nella scienza ,nella società tutt'intiera e nella solitudine dei tuguri e di campi , lo ebbe assertore ed operatore eloquente e potente ; voi sentite come bene gli si avvenga il saluto che ieri in Parlamento accompagnava la sua memoria : cavaliere del genere umano.
=non scambiate per razzismo ciò che sto per dire: alcuni giorni fa ho visto in TV un video pubblicitario dove i protagonisti erano i giovani italiani; ragazzi italiani, ma per ironia della sorte erano tutti africani. I ragazzi italiani non sono africani, i ragazzi africani sono africani ed appartengono all'Africa!
= è nostro dovere morale non permettere lo spopolamento dell'Africa;
= è nostro dovere morale aiutare i popoli africani a camminare verso lo sviluppo di una loro civiltà, Garibaldi e tutti i grandi del nostro risorgimento sono i nostri padri, non sono i padri degli africani.
La politica degli sbarchi se da una parte ha la funzione morale di salvare vite umane, dall'altra è una collaborazione con dei criminali, non si può entrare in massa in Italia, con uno spostamento umana che assomiglia più a quello di branchi di animali.
= La politica degli sbarchi è puro colonialismo, una sinistra che in questo caso canta: faccetta nera dell'Abissinia"
= è necessaria una decisione dell'Europa che dichiari non legale l'entrata in Italia e quindi in Europa con gli sbarchi.
= solo con un dialogo diplomatico , politico onesto con i paesi africani, per venire incontro alle loro esigenze.
=Ad esempio potrebbe essere fatta da parte dell'Europa una proposta come l'istituzione di borse di studio per bambini africani in Europa, al fine di formare : tecnici , operai , contadini , laureati per l'Africa. Non buttiamo più i soldi in elemosine per gli scarti!
Nessun commento:
Posta un commento