13--5--2021
Ora ella giace, esangue, quasi incorporea;
muta, immobile, senza respiro.
Gli occhi semiaperti e infossati,
ed è tutt'uno che sia Anna o Maria,
tutt'uno che si piange e si preghi ;
più non si solleveranno le palpebre sottili,
né più si muoveranno le labbra serrate
dopo l'ultimo gemito e l'ultimo respiro.
E già l'anello è largo estraneo
alle sue mani per sempre incrociate .
Ma udite il vagito innocente
della sua creatura nella culla accanto?
Là è passato il suo sangue immobile
e l'anima vi à preso nuova stanza terrena----
Passeranno giorni , anni , secoli
e le labbra di due giovani , unite;
mormoreranno ancora .Maria, o Anna;
nella notte tra i profumi della primavera ;
E la nipote porterà il nome ;
gli occhi , le labbra, i capelli della invisibile.
= dedico questi versi a tutte le donne, in particolare a tutte le donne che nella maternità sono divenute vita, generatrice di vita.
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