Cerca nel blog

mercoledì 12 maggio 2021

Un cammino di liberazione=intervista a Adnane Mokrani a cura di Luciano Ardesi: "Il significato degli incontri di Papa Francesco con l'Islam"

 12---5--2021

Adnane  Mokrani  è teologo  musulmano  , docente  all'Università  Gregoriana  di Roma  e ricercatore  presso  la Fondazione  per le scienze  religiose  a Palermo. è  un profondo  conoscitore  del mondo musulmano  e cristiano. Ha   appena  pubblicato  col teologo  Brunetto  Salvarani   "Dell'umana fratellanza  e altri dubbi" Edizione terra  Santa, Milano, 2021, un dialogo e una  rilettura  a quattro  mani  del Documento  sulla  Fratellanza  umana  firmato  ad  Abu Dhabi  da  Papa Francesco e  da  Ahmad  al-Tayyeb, l'attuale  Grande iman (Shaykh) di  al- Azhar . L'intervista  sul viaggio  di papa Francesco in Iraq, sviluppa alcuni  temi del libro.
=Quale  significato  dare  al viaggio   di  Papa  Francesco  in  Iraq?
è  un viaggio  molto  importante  perché  cerca  di andare  a curare  le ferite  e di  dare  speranze  al popolo  iracheno . Generazioni di iracheni  hanno  visto  solamente  guerra  e  soprattutto  l'ultima  , quella  del terrorismo  dell'Isis , della  persecuzione  delle minoranze  . Il  papa  ha sottolineato l'importanza della  cittadinanza piena . Questo lo  vediamo  già  nel documento  di Abu  Dhabi  e poi  nell'enciclica  Fratelli  Tutti , con  la piena  cittadinanza  come  garanzia  di  uguaglianza   dei diritti  e per  uscire  dal  concetto  di minoranze. Questo  punto  è fondamentale.

=In  occidente  è  stata  data  molta  importanza   all'incontro con  l'Ayatollah  Al--Sistani, come  ha  vissuto  questo incontro  il mondo  musulmano?
è stato  coperto  molto  bene  dai  mass  media  nel  mondo arabo  . è  un evento  storico  che  dà  equilibrio  al cammino  di dialogo  che  il papa  sta facendo  . Ad  Abu  Dhabi  la parte  sciita  era  pressoché  assente . Mancava  l'incontro  con  una  grande  personalità sciita. Perché  è vero  che  lo  sciismo  è  minoritario  nel  mondo  islamico  , ma  è molto  importante   per  il presente  e il futuro  dell'islam. Gli  sciiti  si dice  siano  circa  il 30% dei musulmani  , ma  in Iraq , in Libano  e in Iran sono  la maggioranza ;  in Pakistan  rappresentano una grande  minoranza  . E  al-Sistani non  rappresenta  solo  un grande  ayatollah , cioè  un punto  di riferimento  per  lo  sciismo contemporaneo , ma  è anche  un simbolo  di credibilità. Forse  questo  elemento  di credibilità  manca  un po' a  Shaykh   al--Azan  perché  è il capo  di  un'istituzione   statale praticamente  confiscata  dallo stato egiziano , dunque  ha  poco  margine  di autonomia , la  prova  è che  non  può  viaggiare  senza  il permesso del presidente . Invece al-Sistani rappresenta  questa  autonomia , nel senso  che lo stato  iracheno  ha bisogno  di lui, ma lui  non ha  bisogno dello stato  . Rappresenta  un riferimento  per  la maggior  parte  degli  sciiti iracheni e anche  per gli sciiti indiani e pachistani; ho  letto  che il 50% degli sciiti  iraniani lo seguono . Al--Sistani è credibile  perché  vive  una  vita  ascetica,  povera  e in  un  quartiere ordinario  nella città  di  Najaf  e non  ha cambiato   mai  stile di vita . Quando  è caduto  il regime  di Saddam  Hussein  non  ha usato  il suo  potere  per  guadagnare  una  posizione  politica , ha sempre  sottolineato  la neutralità  del  clero  sciita  nella vita politica . Per  questo l'incontro  con al--Sistani  ha un valore  storico  particolare.

=L'attenzione  di Papa  Francesco verso  l'Islam è  compresa  dal mondo  musulmano ?
Per  quello  che so,  papa Francesco  ha  una grande  credibilità nel mondo  islamico . Basta  vedere  gli echi  del  Documento di Abu Dhabi  . In  Indonesia  la più  grande associazione  religiosa , Nahdlatul Ulama, che  ha  milioni di seguaci ,  ha pubblicato  un documento  che  conferma  l'appoggio  al  Documento  di Abu Dhabi  . Anche  la  visita  in Iraq è stata  coperta  molto  bene , e  ha  avuto  forse  più  eco  nel  mondo  arabo  che altrove.

=Perché  Papa  Francesco dà   così  tanta  importanza  all'incontro  col  mondo  musulmano?
Questo  si vede  fin  dall'inizio  , dalla  Evangeli  Gaudium , se  uno  studia il magistero  di Papa Francesco  trova  che  il  dialogo  con  i musulmani  rappresenta  una  priorità . Secondo  me  questo  fa parte  di una  visione  che cerca  di impedire  una certa  escalation  globale . Vediamo  da un lato  il terrorismo  nel nome   dell'Islam , e  dall'altro  forze  politiche  del  populismo  , della  supremazia  bianca , dello  scontro  di civiltà e troviamo  un'escalation  anche  sul piano  della  tecnologia   militare . è  uno  scenario  esplosivo  che  può  portare  solo  alla  distruzione  della  terra . Vedo  che il  papa  sta  cercando  di  creare  un minimo  di solidarietà  interreligiosa  dando  credibilità  ai musulmani , Quando  il papa  ha  incontrato  Shaykh  al--Azar , lui  è diventato  più  forte  nel mondo  islamico  e   anche  in Egitto  . Questo  cammino  è fruttuoso  perché  , dopo  gli  attacchi dell'11  settembre e l'ondata  dell'Isis , si  rischiava  di vedere l'Islam  come  un  pericolo  mondiale .  Il papa  ha  espresso  in tante  occasioni  il rifiuto  di questa  visione  che  condanna  l'Islam  senza  distinzione  e lui sta  facendo  un  lavoro  di cura  e  riconciliazione  andando  verso  i musulmani   e dialogando con  loro creando  comprensione e collaborazione  e questa  la considero  una cosa  molto  intelligente , ma  anche un  atto  di fede.

=A  partire  dal   viaggio  in Iraq  , Francesco  ci riuscirà?
Ovviamente  il papa  da solo  non  riuscirà  a fare niente ,  perché  la situazione  è veramente  complessa . Lui  manda  segnali  positivi  ma  secondo  me  quello  che  cambia  veramente   la situazione in Iraq  è  la volontà  del popolo  iracheno  tramite  una nuova coscienza  e una nuova  generazione  di  persone  di diverse  religioni e fedi  che  cercano di creare  una cittadinanza  che abbraccia  tutti.
Ma  in verità il Medio  Oriente  , il mondo arabo  oggi  vive  un  momento  molto difficile  , di    frammentazioni e  debolezza  , di rischio   del crollo dello stato  ,  come in Siria  , Libano, Libia , nell'Iraq stesso.
Ma  il  destino  del Medio  Oriente  non è  un  destino  separato  , il mondo  ha un unico  destino  e una  unica  salvezza . Le  religioni  nella  storia  sono  state  sequestrate  dallo spirito  malvagio  di potere  che  usa  le religioni  per  dominare, per  giustificare   anche  la violenza.
Dunque  questo  cammino  di dialogo  di cui  papa Francesco  fa parte  , è  un cammino  di liberazione , liberare  le religioni  da Satana  , dal  diavolo  del potere  , dell'imperialismo  ,  del  dominio  , e  ritrovare  quello  spirito  nascosto  dentro  ogni  religione  che è  uno spirito  di pace  , di  fratellanza , di  unità  e cercare  di  inventare  insieme  un  futuro  diverso  , perché  a  questo  ritmo  andiamo  lentamente  verso  l'inferno.


=  poche riflessioni:  
l'incontro  del Santo Padre  con  lo  Ayatollah   Al--Sistani, ed il viaggio  in Iraq, sono  naturalmente  la conseguenza  di un cammino diplomatico, ma  anche , di un lungo cammino di dialogo iniziato tanto tempo fa, con i pontificati  precedenti. Ma  l'oggi  storico impone  al Santo Padre , una certa impostazione del dialogo , nel progetto della costruzione della  pace; faccio  tanti auguri  a Sua Santità.

mi è difficile comprendere il Medio Oriente, sono un'Europea  occidentale, ma  posso  fare una riflessione, le dittature sono un male, ma ancora più terribile lo sono quando la  forza della dittatura  è una religione; di fatto i popoli medio orientali , non solo mancano di una coscienza civica , come  la intendiamo noi occidentali, ma non hanno neppure una  coscienza  , politica non hanno   una unità come popoli come nazione, ma una semplice identità religiosa, questo a mio avviso è lo scoglio più  grande che queste realtà  debbono superare per essere veri popoli, così come è per noi, una patria  una bandiera, un unico popolo.

Nessun commento:

Posta un commento